Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Cromatografia Metodo di separazione di miscele di analiti, basato sulla loro distribuzione tra due fasi: • Fase mobile si muove con continuità a contatto con la fase stazionaria (gas, liquido) • Fase stazionaria fase fissa (solido, liquido) CROMATOGRAFIA LIQUIDA LC GASCROMATOGRAFIA GC Liquido – Liquido (LLC) Gas – Liquido (GLC) Liquido – Solido (LSC) Gas – Solido (GSC) Scambio ionico (IEC) Gel filtrazione (Size exclusion, SEC o Gel Permeation GPC) Varie classi di cromatografia: 1) CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO (sviluppata per prima nel 1903 da M. Tswett) FASE STAZIONARIA solido su cui il soluto viene adsorbito tramite siti attivi (anche GC) (gel di silice, allumina) liquida FASE MOBILE gassosa 1 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 2) CROMATOGRAFIA DI RIPARTIZIONE FASE STAZIONARIA liquido come sottile pellicola distribuito un supporto solido inerte (anche GC) (gel di silice ricoperto di liquido (eventualmente legato) immiscibile con fase mobile) liquida FASE MOBILE gassosa 3) CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO (solo LC) FASE MOBILE FASE STAZIONARIA liquida solido al quale sono legati permanentemente dei gruppi carichi positivamente o negativamente (resine a scambio ionico, cationiche o anioniche) 2 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 4) CROMATOGRAFIA A ESCLUSIONE MOLECOLARE (o FILTRAZIONE SU GEL) FASE STAZIONARIA gel con pori delle dimensioni delle sostanze da separare (in genere macromolecole) liquida FASE MOBILE gassosa 5) CROMATOGRAFIA PER AFFINITA’ FASE STAZIONARIA FASE MOBILE solido selettivo liquida 3 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Cromatografia su colonna: fase stazionaria contenuta in colonne di vario diametro Cromatografia su strato sottile (TLC) Schema a blocchi di un generico cromatografo liquido: Il campione è iniettato mediante l’iniettore in testa alla colonna, mentre l’eluente passa continuamente attraverso la stessa. Gli analiti presenti nel campione viaggiano nella colonna a diverse velocità e di conseguenza passano attraverso il rivelatore con tempi differenti. 4 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Risposta rivelatore cmax tr tr (Vr) ÔIl cromatogramma è un grafico in cui si riporta in ordinata la variazione del segnale del rivelatore al passaggio degli analiti in funzione del tempo. ÔSi ottengono dei profili a forma di picco o banda, che indicano che i tempi di permanenza delle molecole di una stessa sostanza in colonna non sono uguali. ÔI picchi sono abbastanza simili a curve gaussiane. ÔL’area del picco cromatografico è proporzionale alla quantità di sostanza iniettata, e alla sua concentrazione se vengono iniettati volumi costanti. ÔSe le condizioni sono identiche anche l’altezza del picco è proporzionale alla quantità di analita. ÔLa posizione del picco sull’asse delle ascisse è data dal tempo di ritenzione (o dal volume di ritenzione), che corrisponde al massimo del picco, cioè al momento in cui la più alta frazione di molecole di quella sostanza passa attraverso al rivelatore. Distribuzione di un soluto tra due fasi Consideriamo un sistema ad un soluto (A) e due fasi immiscibili. Il componente A viene a distribuirsi fra fase stazionaria (s) e fase mobile (m) secondo il seguente equilibrio: Am ' As cui corrisponde un ccooeeffffiicciieennttee ddii ddiissttrriibbuuzziioonnee KD = [A]s cs = c m [ A]m o un elevato valore di KD indica che il componente A preferisce la fase stazionaria e si muove lentamente attraverso la colonna o bassi valori di KD indicano che il componente A ha poca affinità con la fase stazionaria e quindi si muove rapidamente A causa delle velocità di migrazione diverse i componenti vengono a separarsi tra loro; per effetto del continuo trasferimento le molecole avanzano finchè sono nella fase mobile, 5 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 sono ferme finchè sono nella fase fissa, la velocità di migrazione è determinata quindi dal coefficiente di distribuzione. Isoterma di adsorbimento cm cs Isoterma di adsorbimento = figura che correla le concentrazioni nelle due fasi a temperatura costante o Nel caso ideale (curva A) KD è indipendente dalla concentrazione di soluto e i profili di concentrazione, definiti picchi, sono simmetrici ed hanno l’andamento di una funzione gaussiana o normale. o In un sistema non ideale, KD dipende dalla concentrazione, quindi le molecole si distribuiscono tra la fase mobile e quella stazionaria in funzione della concentrazione. Questo provoca una dissimmetria nella banda cromatografia. Le deviazioni dall’idealità • un’isoterma • un’isoterma del tipo C originerà un andamento di salita lenta del picco (fronting) del tipo porteranno B darà a un diverse effetto di tipologie di picchi: scodamento (tailing) 6 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Parametri cromatografici tr ts tempo morto, tm tempo richiesto da un composto che non interagisce (non trattenuto) con la fase stazionaria per essere eluito ts tempo che il soluto trascorre nella fase stazionaria prima di essere eluito tempo di ritenzione, tr tempo che intercorre tra l’introduzione di un composto nel sistema cromatografico e l’eluizione della sua massima concentrazione (massimo del picco) tr = ts + tm volume di ritenzione, Vr volume di fase mobile necessario per eluire il composto Vr = t r v m volume della fase mobile in colonna, Vm Vm = t m v m Fattore di capacità, k’ k' = volume occupato dalla all’interno della colonna fase mobile v m = velocità di flusso della fase mobile (ml/min) parametro che definisce la ritenzione del soluto ogni sostanza ha un valore caratteristico di k’,che dipende da KD. Rappresenta la frazione di analita in fase stazionaria e quella in fase mobile nella colonna ad ogni istante Ms cV V = s s = s KD M m c mVm Vm 7 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Dato che il tempo trascorso mediamente da una molecola rispettivamente nella fase stazionaria e mobile è tr - tm e tm e che questi tempi sono proporzionali alla massa di analita nelle due fasi, vale la relazione: k' = V r − Vm t r − t m = Vm tm e quindi KD si può ricavare direttamente dal cromatogramma. Vr = Vm + V s K D o Il volume di ritenzione aumenta all’aumentare delle dimensioni della colonna o I volumi di ritenzione di sostanze con KD differenti sono differenti Rapporto di ritenzione, R R= tm = tm + ts 1 1+ ts tm = parametro che definisce la frazione di tempo che il soluto trascorre nella fase mobile 1 1 + k' Parametri per valutare la qualità delle separazioni 1. Risoluzione, R E’ una grandezza che viene calcolata dal cromatogramma, e permette di caratterizzare la separazione di due picchi cromatografici. Questo è importante per poter identificare e quantificare esattamente due sostanze. 8 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 tr1 R= tr2 t r 2 − t r1 2 ∆t = W1 + W2 W1 + W2 2 tr1 e tr2 = tempi di ritenzione per le specie 1 e 2 W1 e W2 = larghezze dei picchi 1 e 2 misurate al punto di intersezione delle tangenti coi flessi del picco con la linea di base @ una completa separazione dei picchi è ottenuta per R > 1.5. 2. Selettività, α α= misura la separazione relativa di due picchi tr 2 − tm t r1 − tm 3. Fattore di capacità, k’ k' = Ms cV V = s s = s KD M m c mVm Vm @ Piccoli valori di k’ implicano che i composti eluiscono in prossimità del volume morto e di conseguenza la separazione è scarsa. @ Elevati valori di k’ indicano una buona separazione, ma anche tempi di analisi lunghi cui si associa una riduzione di sensibilità e un allargamento del picco. Valori ottimali di k’: 0 > k ’< 15. 9 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Il piatto teorico Sebbene la cromatografia sia un processo in continuo, si può immaginare che la colonna sia divisa in N sezioni, in ciascuna delle quali viene raggiunto l’equilibrio tra fase stazionaria e fase mobile. Ognuna di queste sezioni è un piatto teorico. Se la lunghezza totale della colonna è L, l’altezza equivalente a un piatto teorico (HETP) è: HETP = L N o Per convenzione l’efficienza di una colonna è espressa in N piatti teorici. o Tanto maggiore è il numero di piatti teorici, tanto maggiore è l’efficienza della colonna. o L’efficienza di una colonna dipende dal fatto che i picchi siano più o meno allargati, picchi stretti danno una buona separazione. o Essendo l’altezza del piatto equivalente correlata ad N, maggiore è N, minore è HETP, e maggiore è l’efficienza della colonna. Non è raro che una colonna cromatografica possieda diverse migliaia di piatti teorici. Es. Se una colonna di 1m possiede 104 piatti teorici, HETP=1 m/104=10-4 m Proprietà dei picchi gaussiani L’andamento delle bande d’eluizione o picchi cromatografici è generalmente di tipo gaussiano: cmax AB = W = 4σ A B LINEA DI BASE L’ampiezza di una banda gaussiana è proporzionale alla deviazione standard della banda. 10 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 L’ampiezza di banda alla linea di base, W, è definita come 4σ, dove σ è la deviazione standard. Misurando il tempo di ritenzione e la larghezza di banda (in unità di tempo) si ricava il numero dei piatti teorici: N= t r2 σ2 = 16 t r2 W2 ⎛ t ⎞ ⎟⎟ = 5.54⎜⎜ W ⎝ 1/ 2 ⎠ 2 In base a questa relazione la risoluzione può essere calcolata dai parametri di selettività (α), capacità (k’) e numero dei piatti teorici (N): R= k' = N= ∆t r W Vr − V m t r − t m = Vm tm t r2 σ2 = 16 α= t r2 W2 t r = t m (k' +1) ⎛ t ⎞ ⎟⎟ = 5.54⎜⎜ ⎝ W1 / 2 ⎠ 2 W =4 tr N tr2 − tm t r1 − t m R= 1 ⎛ α − 1 ⎞⎛ k' ⎞ N⎜ ⎟⎜ ⎟ 4 ⎝ α ⎠⎝ k' +1 ⎠ Efficienza della colonna Selettività Capacità R si può migliorare aumentando N, cioè cercando di diminuire la larghezza del picco cromatografico: o diminuendo le dimensioni delle particelle o diminuendo la viscosità dell’eluente o aumentando la temperatura (aumenta la velocità del trasferimento di massa) @ Non si deve aumentare troppo la lunghezza della colonna (tempi di separazione troppo lunghi) 11 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Allargamento delle bande cromatografiche E’ misurato dal numero di piatti teorici nel processo cromatografico considerato, ed è dovuto al fatto che le molecole di analita, pur uguali fra di loro, e quindi con uguale KD, possono trascorrere tempi differenti all’interno della colonna, per varie ragioni. Un modo conveniente per riassumere tali ragioni è presentato dall’equazione di van Deemter, secondo cui l’altezza equivalente del piatto teorico in funzione della velocità lineare u della fase mobile è data: HETP = A + B + Cu u Resistenza al trasferimento di massa u = velocità lineare della fase mobile Diffusione longitudinale Diffusione vorticosa I tre termini dell’equazione di van Deemter corrispondono alle diverse cause di allargamento del picco cromatografico: Il primo termine A corrisponde alla “dispersione vorticosa”, dovuta al diverso cammino che le molecole possono seguire tra le particelle di fase stazionaria per raggiungere il fondo della colonna A = 2d p λ dp = diametro delle particelle impaccate λ = misura dell’irregolarità dell’impaccamento o indipendente dalla velocità di flusso o quest’effetto considera i vari percorsi che una specie può seguire quando migra attraverso la colonna o è dipendente dalla dimensione e dalla forma del materiale di impaccamento e dalla qualità dell’impaccamento o per limitare la diffusione vorticosa e quindi minimizzare HETP meglio usare per l’impaccamento materiale di piccole dimensioni e uniforme ll secondo termine B corrisponde alla “dispersione longitudinale”, ed è dovuto alla diffusione longitudinale, nella direzione del flusso e in senso contrario, dovuta alla differenza di concentrazione tra la zone di fase mobile in cui è contenuto l’analita e quelle adiacenti di eluente. 1 B = 2γDm Dm = coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile u γ = fattore di ostruzione o tortuosità o in cromatografia liquida costituisce un contributo trascurabile alla deformazione totale del picco. E’ però molto importante in gascromatografia. 12 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 ll terzo termine C corrisponde alla “dispersione di distribuzione di massa”, ed è dovuto al trasferimento di massa nelle due fasi, che è spesso il fattore dominante nella deformazione del picco. Questo termine si può suddividere in due, Cf relativo alla diffusione nel film fermo aderente alla particella, e Cp alla diffusione all’interno della particella C = Cf + Cp o termine dovuto al trasferimento di massa nelle due fasi, che è spesso il fattore dominante nella deformazione del picco Cf = fp( 1 − p )d 2f Df u Cp = ωd 2p Dm u Cf = diffusione nel film Cp = diffusione all’interno della particella f =fattore di forma per la fase stazionaria p = concentrazione di soluto nella fase stazionaria dp = diametro particelle Dm = coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile ω = misura della qualità del processo di impaccamento (1-p) = concentrazione di soluto nella fase mobile df =spessore del film Df = coefficiente di diffusione del soluto nel film Tutti i fattori elencati contribuiscono a migliorare il processo cromatografico, se diminuiscono, in quanto fanno diminuire l’altezza del piatto teorico, e quindi il numero dei piatti teorici. Riportando in grafico l’equazione di Van Deemter (HETP vs u) si ottiene una funzione iperbolica: 13 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 • • • a velocità estremamente basse, il termine B/u dà il maggior contributo all’HETP a velocità elevate diventa importante il termine Cu l’impiego di particelle di piccole dimensioni diminuisce anche il termine A La velocità di flusso ottimale è quella che corrisponde al minimo della curva. L’equazione di van Demteer permette quindi di ottimizzare il processo in funzione della velocità di flusso, ma non è in grado di predire né l’ampiezza della dispersione né l’effetto della modifica di alcune variabili, quali la velocità di flusso o la dimensione delle particelle. Teoria della velocità di allargamento delle bande Tale teoria correla l’allargamento di banda con le proprietà cinetiche del sistema cromatografico, quali appunto la velocità della fase mobile, le dimensioni delle particelle del riempimento e la velocità di trasferimento di massa tra le fasi. Vi sono tre contributi all’allargamento delle bande: 1) diffusione longitudinale o assiale 2) diffusione per turbolenza 3) resistenza al trasferimento di massa tra le fasi 1) diffusione longitudinale σL 0 x un disco di soluto a contatto con un solvente si disperde per diffusione, cioè diffonde simmetricamente rispetto al suo centro di massa. La concentrazione in un punto a distanza x dal centro di massa c(x) è data da: c( x ) = M 2 πDt − e x2 4 Dt M = quantità di soluto nel disco D = coefficiente di diffusione x = distanza dal punto di origine t = tempo 14 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 L’equazione precedente rappresenta una distribuzione gaussiana con deviazione standard: σ = 2 Dt = 2 DL u t= L u L = lunghezza colonna u = velocità lineare fase mobile (cm min-1) @ Risulta evidente che per le velocità comunemente usate in cromatografia liquida questo contributo alla diffusione di banda è molto limitato. 2) diffusione per turbolenza (eddy diffusion) σE Consideriamo una molecola trasportata dal solvente attraverso un ipotetico riempimento, dove la direzione del flusso è verticale e che per semplicità il sistema sia bidimensionale. La molecola può seguire varie vie, arrivando quindi in tempi diversi alla fine della colonna. E’ un esempio di “cammino a caso” che può essere risolto in base alla teoria della probabilità: σ = l n = Ld p σ = deviazione standard per tutto il percorso L n = numero dei punti di decisione nel cammino e quindi uguale a L/dp l = lunghezza di ogni stadio che viene assunto pari al diametro della particella @ E’ quindi sufficiente ridurre le dimensioni delle particelle dell’impaccamento per ridurre la dispersione, però questo porta ad un aumento nella pressione della colonna (la caduta della pressione è inversamente proporzionale alla radice quadrata del diametro delle particelle). @ Indipendente dalla velocità di flusso. 15 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 3) resistenza al trasferimento di massa σM In un sistema ideale il raggiungimento dell’equilibrio della distribuzione della sostanza tra le due fasi è infinitamente veloce, cioè all’avanzare della fase mobile nella fase stazionaria corrisponde una distribuzione infinitamente rapida del soluto tra le due fasi. In realtà le molecole spendono un tempo finito per passare tra le due fase. Il problema è simile al precedente di “cammino casuale”: mano a mano che le molecole percorrono la colonna devono scegliere se essere in fase stazionaria o nella fase mobile. Lo scambio prevede quindi diverse decisioni, cioè più stadi nel cammino casuale. Il tempo speso in fase stazionaria corrisponde ad un ritardo rispetto alla zona centrale, altrimenti se la molecola sceglie la fase mobile essa sarà nel fronte anticipando la banda. In base alla teoria delle probabilità: σ = 2 p (1 − p )Lut s L = lunghezza colonna u = velocità della fase mobile p = frazione di tempo che il soluto passa nella fase mobile (1-p) = frazione di tempo che il soluto spende in fase stazionaria ts = tempo medio speso dal soluto in fase stazionaria @ La diffusione della banda aumenta con la velocità di flusso e con ogni fattore che tende ad aumentare il tempo di permanenza nella fase stazionaria, ad esempio una lenta diffusione nelle particelle. Gli effetti delle diverse diffusioni possono essere accorpati in un’unica relazione, dato che la teoria delle probabilità prevede che la varianza totale di un sistema a più varianze sia data dalla loro somma: 2 σ tot = σ L2 + σ T2 + σ M2 2 σ tot = 2 DL + Ld p + 2 p (1 − p )Lut s u HETP = HETP = σ2 L 2D + d p + 2 p (1 − p )ut s u @Questa equazione è una versione semplificata della van Deemter precedentemente riportata, in cui i termini relativi al trasferimento di massa sono incorporati in un unico fattore. 16 Chimica Analitica Ambientale a.a. 2004/2005 Indicazioni qualitative dalla cromatografia Tempo (tr) o volume di ritenzione (Vr) dà indicazioni sulla identità di una specie. Questa deve essere confermata tramite: o aggiunta della specie presunta o isolamento del picco, e conferma con tecniche spettroscopiche (IR, NMR, massa) Le indicazioni sulla assenza di una sostanza sono più sicure. Determinazioni quantitative Altezza del picco: dipende dalla quantità di sostanza, ma anche dalla temperatura, velocità di flusso del campione, velocità di iniezione del campione. Area del picco: dipende dalla quantità di sostanza, indipendente dai fattori sopra menzionati. 17