DI P. CORNELIO TÁCITO íantaquattro anni doppo la guerra ,chefufattane' campi Filíppicí. 'q Nacque coftei d'una forella di Catone, fumoglie diGaio Cafsio,& firoc . chiadi Marco Bruto Del fuo teftamento, fife nel popólo un gran bifbigliare, perche eífendo ricchisfima,& haueado quafi a tuttiiprincipali delia cittd lafciato qualcofa, di Cefare non fece mentione: nondimeno e'nol prefe inmala parte ,anzi permeífe, ch'ella fufledauanti alia fepoltura con bella oratione publicamente lodata, &riceuefle tutti glialtri honori, chenelleefequie, &mortoriidelle nobili donne s'accoftumauandi fare. et dauanti alia pompa funerale, furon pórtate uentiimmagini di nobilisfime, fr celebratisfimefamiglie : tra lequali eranoinomide" Mallii,de'Quinzii ,fr d'altri ancora difimilenobilta. Ma innanzi a tuttiglialtriui riípkndeua Bruto fr Casfio ,conciofia che l'effí gie loro non uifiue- - deífero. IL FINE DELTERZO LIBRO. I L Q^V ARTO . DI P. CORNELIO TÁCITO CAVALIERE ROMANO, Cominciati dalla morte di Cesare Avgvsto, Tradotti di Latino in lingua Tofcana da GIORGIO DATI FIOR.ENTINO. Anno feguente eífendo Cófoli Gaio Afinio,&Gaio Antiftio,gia la República era ftato noueanni fotto il principato diTiberio in pace ,fr tranquillita ,fr la cafa di quello in profperita ,fr grandezza (percioche la morte diGermánico s'annoueraua intral'akre fue quando la Fortuna cominció inun fubito a (perturbare ogni cofa, egli adincrudelire,o dar forzad gli altridi fare ilfomigliante 11 principio ,frla cagione di quefte turbationi fuElio Seiano capitano allhoradelia guardia di Cefare,della cui po tenza ,&grandezza ho fatto mentione difopra. Parlero hora breuemen te dell'origine ,de'coftumi ,&modidiquello ,fr con ch e federad mezi e'cercafle d'occupare ilprincipato Nacque Seiano nel cartello diVolfe na. ilpadre hebbe nome Seio Strabone, ilquale fu inRomadelPordine de'caualieri :&nella fua prima giouentú feguitó Gaio Cefare ñipóte di Augufto, non fenza grido d'eíferfi per danari impúdicamente fottomeffo ad Apicio huomo ricco, fr prodigo. Dipoi accoftatofi áTiberio,con uarie arti ,fr maniere dimodo fel guadagnó,che do u"egli era inuerfo tut tiglialtri coperto, fr occulto ,álui folo fcopriua ,& eonfidaua tuttii fegreti del petto fuo Et quefto confegiii egli ,ooa taato per fua induftria, fr diligenza(percioche con lemedefimearti ch'egli. ufaua in aítrui, rouinó fe fteífo ancora) quanto per una certa diurna.ira con tro alia cittá di Roma, allaquale non meno fu pernifiofa la grandezza di-quello, che fi fuífela morte Nelrimanen te egli furobufto di corpo, atto alie fatiche, audace d'animo ,coperto nelie proprie attioni ,accufatore delle akrui, cofiadulatore come fuperbo ,di fuori fimoftraua modefto ,&rifpetto fo, dentro ardeua d'un sfrenatiísimo defideriodi dominare, fr per quefta cagione ftudiaua moltoin procacciarfi fauore, fr auttoritá hora con lapompa fr liberalitá,, hora con la induílna^ & uigilanza, mezi . . . . . CORNELIO TÁCITO parimente noceuoli, &pernitiofi quando ,che per aprirfi la uia al principato fono tintamente ufad, fr per accrefeere ,fr fortificare quella potenza ,che glirecaua quel grado del capitanato ,laquale era prima debile, &difunita , tanto s'adoperó ,che e'ridufle in un folo alloggiamento tutte le com pagnie de'foldati ,ch'egli haueua fotto di fe,kquali indiuer loro alloggiamenti, accioche e'poteífefiluoghi ddla cittá haueuano i ro tutri- infierne riceuere i comandamcnti del capitano :& fiando cofi congregad :&per ilnumero ,& per ia forza, &gagliardia che s'uniua infierne, &coluederfel'un l'altro in uifo,diueniflero traloropiu confidenti, fr á gli altri firendeífero piu tremendi Et per daré piu colore áqueftecofe, metteua innanzi,cheftandoeglino cofifparfi perlacit tá,diueniuano mo!li,-&eífeminati:& nafeendo qualche fubito accidéte, fipoteua piu prontamente fiando infierne ualerfi dell'aiuto di quelli et che meno occafioneharebberodicorromperfi,faccendofi loro uno alloggiamento iontano dalle delitie,&da' laíciui allett amenti ddla cittá. Ridotti adunque á perfettione quefti nuoui alloggiamenti :fr meífo uidentro ifo!dati,cominció egli appoco appoco ad intrometterfi,& guadagnarfi glianimi loro ,con Pandare da Puno á l'altro ,col chiamare quefto, &quello per nome, col parlare á tutti con piaceuolezza.et cominció egli medefimo adeieggereiCéturioni,ácrearei Tribuni.Ne fiafteneua ancora di corteggiare iSenatori, fr acquiftarfegliambitioía m-éte,dádo a' fuoipartegiani,& fauoriti igouerni delle cittá,&delie pro uincie Et Tiberio gli lafciaua far ogni coíá,eífendo diluitanto ifliifeera to, che non folo n-e'priuafi fuoiragionaméti,ma appreífo ilSenato & ap preífo ilpopólo ancora lolodaua ,&celebraua ,chiamandolo cópagno delle fue fadche: &accófentiua,chel'effigie di quello fuífe pofta ne'fori, &ne'Téatri,& dipinta ancora nelleinfegnemilitari&portata nelliefer citi Ma quello che icoftuidifegniandanaalquáto ritardádo era iluede re la cafa diCefare piena di giouani Principi,hauedo Tiberio un figliuol di giagrande, &piunipoti gia grandicelli :iquali non fi potendo cofi fácilmente fpegneread un tratto ,bifognaua interuallo ditempo daPuno ál'altro áfarli moriré. Rifoluefsi nondimeno ad ufare la uia piucoperta,&cominciarfí primamente da Drufo, contro alquale, eífendoíi frefcamente adirati infierne, era fortementeaccefo :percioche non potendoDrufo toikrare, che altri appreífo ilpadre fufle in maggior grádezza dilui,fr eífendoíi perció commofíb ,&alterato molto, fr uenutiper uentura ácontefa tra loro * Drufo per batterlo alzó le mani ,&riuoltofi Seiano per far refiftenza ,glidiede Drufo una guanciata, Seiano adunque doppo hauerelungámentepenfato, gliparue finalmente, per la migliore, fr la piu facik uokarfi á Liuia moglie diDrufo ,fr á lei daré ilprimo aífalto Era eoftei forella diGermánico yfr da giouanetta non fudimolto uago afpetto :dipoi crefciuta ,& peruenuta ai mariaggio rimbelli oltr'á modo Seiano fece fi,che fott'ombra d'eífer accefo delDI P. . . . . . . alia fua uoglia ,fr poi ch'egli qt~ Pamore dilei ,Pindufle ad acconfentireconciofia,chele donne ,macchiatenne difarla cadere nel primo fallo :( , federa touna uolta la pudicitia loro fon pron te poi á qualunque altra tezza) la perfuafe ancora, col darle fperanza di torlaper moglie, fr di tirarla feco al principato, ad uccidere ilmarito E t coftei dimenticatafi delia nobílta fua ,( percioche ell'era ñipóte d' Augufto da lato di forella, hauer riguardo al nuora di Tiberio ,fr diDrufohaueua figliuoli) fenza , dishonore ch'ella recaua a'íuoi nobilifsimi auoü a fe fteflá ,&a' fuoidi conun'adultero ignofcendenti, s'andómacchiando,&uituperando bile,&natod'una uilterricciuoia, per lafciare i1 prefente fuo honefto ftato ,fruoltar Panimo ,&la fperanza ad imprefe dubiofe , fr fedérate. Tirarono ancora inquefta pratica Eudemo medico ,&amico diLiuia, ilquale fotto colore dell'arte fua ,fpefíb con lei al fegreto firitrouaua. , Seiano ancora cacció dicafa la moglie fua Apicata, di cui tre figliuoliha ueua hauuto, accioche ella di quefte cofe non s'accorgefíe,& Liuiadi lei non fofpettaífe . Malagrandezza delia feeleratezza, glimetteua fpauento ,ritardauagli la imprefa, fr uariauagliil difegno, perche andando diuerfe cofe immaginando,niuna gne nepiaceua. Inquefto mezo Drufo ilmaggiorede'figiiuoli di Germánico, eífendo ilprincipio dell'an no,prefe la toga uirile,& di nuouo domando al Senato le cofe ch'egli ha. - . . ueua áNerone fuo fratello delibérate Cefare ancora parló in Senato in. fauore dilui,&lodó molto ancorail fuo figliuoiOjch'egli amaífeifigüuo lidel fratello, non altrimenti, che fe e' fuflelor padre :imperoche Dru-< fo,quantüque fia difficileflarin un medefimo luogo Punioneelapoten za,uerfo di loro fiportó di maniera ,che fe e'non fece lor gran bene ,al- , cun male non feceloro. Doppo quefto fiparló delia deliberatione,che Cefare piu uoke, ma finiamente moftró hauer fatta, &üenuta. altra. uolta in campo, di uolere andaré á uifitare leprouincie dfell' imperio, fotto colore, che per tutto fuífe un grarinumero diuecchi foldati ,che haueuano finitoiltempo delia militia loro, &chee'fuffe neceflário di fare nuoúe feelte ,fr rifornire iuecchi eferciti :condolía che piu non fi trouafle ,chiuolontariamente fiuoleífe alia miiitiaobíigare :.fr fe puréalcuni fe ne trouaua, non erano di quella uirtú, ne fi-portauano con quella modeftia,,che e'faceuano gia.percheil piu delle uoke, quelli folo che erano, opoueri ,o uagabondi,fpontanámente ui's'obiigauano., Et su quefta occafione ando Cefare breuemente ripetendo ilnumero delle legioni, &inquali prouincie le íitrouauano laqualcofa porge occafione a me ancora direcitare inquefto luogo :che potenza, 'fr.ctie forze haueífe allhora lo imperio Romano ,chenumero di foldati ,quanti Re confederad ,&con quanto minor forze ,fr con quanto meno fpendio fifuffegia Pimperio foftenuto LTtalia adunque nell'uno ,fr i'akró ma re due ármate firitrouaua ,Puna á Mifeno ,Pal tra á Rauenna IImare. piu uicino alia Gallia, era guardato da certe naui ,che fichiamauano . . . roftrate,delkquali Auguflo fece acquifto nella uittoria ottdmta ad Azzio,& pofcia le mandó á Foroiulio,diremi bene armate.Mail nenio delk forze Romane erano otto legioni di foldati, lequali eran pofteful popoii di Germania,che quei la riua cei Reno per tenere á freno tanto i nuouameme era ftata foggiogata,fi teñe perche Spagna, di Gallia. Ndla Re Iuba ,per un dono Mauritania comandauail Nella legioni. uan tre era fattolidal popólo Romano L'altre terredelP Affrica daduekgioni paefe ,che é noguardate Da altante lo Egitto Dipoi piu oltre tutto il, dalla SoriaalP Eufrate ,ilquale é molto largo ,&fpaziofo Poccupaua , , quattro legioni, hauendo intorno Hibero & Albano & altri Re per efterni dalla grá habitaron", iquali erano difefi contro á glialtri potétati la Tracia la Rem etalce , guardaua dezza del noftro imperio :imperoche legioni, del dimorauano quattro e'fi"liuolidi Coti. Sullariua Danubio cioe due in Pannonia , fr due nella Mefia Due altre inDalmatia ,lequa li,fecondo ilfitodel paefe, ueniuano áritrouarfi alie fpalle di quei popoii ,&non difcoftodall'Italia, fe per qualche urgente cafo fufle ftato dell'aiuto loro bifogno, quantunqueinPvomaftefle fempre un' efercito diproprii foldati, che erano tre compagnie groífedi foldati deputate per la guardia ddla cittá, &noue al tre per la guardia di Cefare :& tutti erano cittadini Romani , fceki la piu parte di Tofcana, & dell'Vmbria, fr ddl'antico Lazio ,fr di quelle cittá ,che gli antichi Romani muniron dilor cittadini Okra di queflo qualunque cittá confederara, fecondo il fito, ola poífanza loro, teneuano galee ,fr un certo numero di fanti, & di caualli ,per feruire a'bifogni delíimperio, lequali forze non erano ne dinumero ne di potenza inferioria quelle, che per contó proprio haueuano i Romani. Ma e'non fipuo cofi appunto defcriuerne ilnumero, condolía, che fecondo ,che di meftiere faceua, fuflero mandad horin quefta parte hor'in quella, fr quando piu, fr quando meno fuífe ilnume ro d'efsi Non mi pare fuordi propofito qui ancora raccontare fopra l'altre parti delia República ,&in che modo elle fiano fino á qui fla Poiche quell'an no fuilprincipio delia mutaterette,&gouernate tione, fr rouina di tutto Pimperio, & Tiberio cominció nel principato fuo á peggiorare Primieramente adunque le faccende ,che alpublico apparteneuano ,fr le priuatedi maggior importáza fitrattauano nel Se nato :& a'principali ,che u'erano, era permeífo dirne ilparer loro ,fr quelli, che troppo fconciamente haueífero adulato, Cefare ifteífo gli ripendeua Conferiua egliancoragli ufici,&gli honori de'magiftrati hauendo rifpetto á chi per antica nobiká rifpkndeua,oáchi fuori in guerra s'era iliuftrato,o in cafa uirtuoíamen te adoperatofi ,tale che e' non dauaofficio, o tiraua a dignita anadino alcuno fe e'non eracogniConfoli,iPretori, riteneuanciafeu to ábaftanza ,che egli iimeritafle. I no Pandea fua apparenza ,&auttorira :i magiftrati piu bafsi lalor folíta poteftá. Le leggi giufíamente s'adoperauano,fuorche ne'cafi foggetti .'-*-« a alia . . . . . . . . . frumenti ,le gabelle, & tutte l'altre éntrate del alia legge delia Maieftá. I publico erano maneggiate da piu compagnie di caualieri Romani,iquaÜ lepigliauano in appaíto. le cofe cheá Cefare, proprioapparteneuano, á quelle perfone ch'egli haueua conofcmte era folitodarne egli lacura buone,& per leali: benche qualche uoltale commet &íberimentate per quei ch" teífe á chi egli non altrimenti che per fama conofeiuto hauea:& , fenza haftare un pezzo una uolta haueua á ció deputati,ue gli lafciaua in amminiftraeran che tali quefti regola, di o mifura. onde molti uerui tioniinuecchiauano La plebe folamen te era quella ,che da grá carefti a oppreífa firitrouaua :&quefto, nondimeno non era colpa del Princidifoupe ,anzi egli quanto piu pofsibile era prouedeua ,fr s'afráticaua , a'danni, che alie cattiue ricolte & con la borfa propria uenire etiamdio nuole da prouincie ancora, Haueua Pocchio che inmarefipatiuano. ue grauezze non fuflero oppreífate, &le uecchie poteífero tollerare, fen za, che da'gouernatori ,o uficiali fuífe loro auaritia, o crudeltá in parte alcuna uíáta. Non permetteua cofi dileggieri peneafflittiuedicorpo,o priuatione de'beni inalcuno 11 uedere per P Italia campi ,o poífefsioni proprie di Cefare ,era cofa rara Teneua ancora pochi ferui alia uilla:et in cafa non haueua molti liberti quando con alcuna priuata per fon a haueua lite,o controuerfia, ufaua comparire con efíb luiin giufti tia, rimettendoíi a quel che ne uoleua ragione.lequali tutte cofe egli non con facilita ,&piaceuolezza manteneua ,ma piu tofto rígido ,&le piu uolte formidabile,per infino alia morte diDrufo. che allhora mutó egli totalmente ilfuo reggimento. peroche, mentre uifle Drufo, egli fempre le mantenne ,perche Seiano cominciando allhora áfarfi grande, uoleua farficonofeere col mezo de'buon configli, &temeua ancora di Drufo, ilquale dimoftrauaapertamente di uolergli male, & fpeífofidoieua.che ilpadre , fendo ancor uiuo ilfigliuolo,per le cofe dell'imperio f\ feruiífe d'un altro, ufando diré. Hor che manca á Seiano ,al non efler chiamato collega, & compagno di Cefare?Et chele prime ftrade, checonducono al trui alprícipato, erano erte,&difficilimolto :maquádo dentro fdruc ciolato ui fii,concorre da ogni banda ilfauore ,&Paiuto di molti. Ako ftui(diceu'egli) per contentarlo erano ftati fabbricati proprii alloggiamenti , fr in que! modo ,ch'egli haueua uoluto ,d coftoi dato in. mano i foldati: di coftuí gia fiuedeua coiíocataia ftatua tralememoriedi Pora peio Dicoftui,douer eífere inipoti inpari ftima tenuti ,che iproprii ddla cafe de'Drufi,& finalmente s'haueua coftui ancor' ápregare, che e'uolefle contentarfi deila prefente fua grandezza ,&in quefta maniera s'ando egli piu uoke ,& appreífo di molti ,&dou'era dimoka brigata lamentando Etdauantaggiolafua moglie corroíta, & inftigata dal1'adultero fuo Seiano ,glirapportaua tutto ció che ilmarito ,in fegreto &in cafa ragionaua di lui Seiano adunque ,parendoli ,che e'non fufle da indugiare piu oltreJece apparecchiare una forte diuelenoa che operarte . . . . . . . rafle appoco appoco ,tale che ammazzandolo ,e' parefle ,che qualche malattia accidéntale glihaueífe tolto la uita et quefto fudato á Drufo, per mano di Liddo uno de'fuoi caftrati ,come poiin capo di ott'anni, fr nó prima fi feppe Ma Tiberio per tutti que'di che Drufo ftette maíato non moftró fegno alcuno ne di paura, ne d'affettione uerfo di quello ,o . . . ñeramente egli ció fece per dimoftrarelacoftanzaddl'animofuo Éffendo dunque morto Drufo, fr per ancora non fepellito. Tiberio s'apprefentó in Senato :fr trouato iConfoli quiui á federe in fu certe fedie piu ábaífo che'l folitoper dimoftrare meftitia,&doiore di cotal morte, gliauerti,adhauere riguardo al grado loro, &nella folitarefidenzagli feritornare.ammoni ancora iSenatori, iquali con gli occhi lacrimofi uoleuano moftrareil fimigliante: &con un lungo ragionamento glirae confoió:íbggiugnendo ,che bene conofeeua poterfeli attribuir á difetto, che in cofi nuouo ,&frefeo dolore , e'fifuífe lafciato uedere in Sena to ,quando ,che la piu parte de glihuomini ,afflittiin cotal guifa ,poteífero appena conipropinquiloro parlare, anzi affatica rifguardareil chiaroredel di:&fe bene non fipoteuano efsi riprendere di imbecilíitá, o fiacchezza, nondimeno, che altra uokahaueuaegli alia República addimandato conforti maggiori ,fr piu fortiaflái di quefti ,&quindi ef ferfiracconfolato. &perche glihaueua compafsione deiia gia molto uec chia Augufta , &delia uerde ,&roza etá de'nipoti ,&delia fua ,che gia iuchinaua alia uecchiezza, haueua quiui menato ifigliuolidi Germánico único aikggerimento,& conforto del prefente dolore, defiderando che e'ueniífero alia prefenzia loro I Confoli allhora ufeiti dinanzi alia curia, fr confortato que'giouanetti, fr menatilidentro,glicollocarono dinanzi á Cefare, ilquale mefíb la fua mano fopra quelli, cominció á parlare , fr direin quefta guiía Quefti fanciulli (padri Senatori) fendo rimafti fenza padre,gli raccomandai á Drufo fuo zio :frlo pregai(benche egli haueífe figliuoliproprii) che gliuoleífe pigliare in protettione, &cuftodirenon altrimenti,che fe dilui nati fuflero :& gli educaífe di maniera ,che fr á fe, fr a'pofteri fuoifipoteífero adeguare Ma uenuto anch'eglihoraámorte,non hoakri,che uoi.ácui iodebbadi ragione uoltarmi. La onde per amor delli íddii, &delia comunepatria,ui prego ,che uogiiate abbracciarli ,reggerli , 81 indrizzarli ,come natidel ñipóte d' Augufto, &difceíi dinobilifsimi auoli, efequendoinciól'ufficio uoftro,& mió.Voltatofipoi á queigiouanetti ,fraccennando uerfo iSenatori, cofi diffe Quefti (Drufo ,&Nerone) faranno ipadri uoftri, peroche uoi fíete nati tali,che tutto ilbene, & maíuoftro appartkne alia República. Le parole diTiberio furon con granpianto,& dolore uditeda tuttiiSenatori; iquali pregaron dipoi gliíddii, che uoleíferoprofperareliduefanciulletti:& feTiberio haueífe faputo moderare il fuo parlare ,harebbe ripien© iiSenato di compafsione dife ,fr acquifta tofimoka lode.Ma e'non poteua rimanerfi,& tornaua pur a diré ie me- . . . . defimecofeuane,&floke,&di che piu uoke era flato derifo,cioéck qualchun'al uoler rendere ilgouerno delia República ,&che iCófoli, ofaceua fi, che fauellare cura,& fuoimodi di con quefti trone pigliafle la le cofe ancora,chee'diceua da uero, quan tunquehonefte, non glierano credute. 11 Senato,per honorare la memoria diDrufo,ddiberó lemede haueua deliberate:& fime cofe ,che gia innanzi in honor di Germánico Senatori, come quafi da alcuni ancora ui furono aggiunte altre molt' auuien fempre ,chele adulationi dipoi fon maggiori, chele úfate in prima. L'efequie furono celébrate con gran pompa ,fr magnificenza, ri fpetto alie molte immagini &infegne, che dauanti al corpo furon porta te,conciofia ,che quiui con lunga procefsione fiuedeífe limmagine di Enea, donde fitiene,che haueífe origine la famiglia de'Giulii. Quell e di tuttiiRe d'Alba: quella diRomulo fondatore ddla noftra cittá Quelle di tuttiiClaudii,fino del primo Claudio ,chede'Sabini uenne in,Roma ad habitare. Io fopra la morte diDrufo ho narrato tutto quello cheap preífo dimolti, &fedeli fcrittoriho ritrouato :nondimeno non taceró ilgrido ,che ne'medefimi tempi, tanto gagliardamente fifparfe,che ancora non é raccheto. Vogliono molti, che Seiano,poiche egli hebbe indottoLiuiaalPadulterio, & tiratala á quefta fceleratezza ,s'obligó ancora Panimodi Ligdo col mezo di fomigliante dishoneftá, conciofia, che quefto Ligdo fuífe un bellifsimo giouane, &pero dal padrón fuo Drufo amato molto , fr tenuto trai fuoiprincipali miniftri Dipoi ha^ uendo conferito á lui ancora la pradca del ueleno ,fr commeflbli P efecutione, poiche e fudeterminato iltempo e'l luogo di darlo,fimef fe all'imprefa con tanta temeritá, che egli rimutó ogni cofa, &andato a Tiberio occultamentel'auuerti , che Drufo proccurauad'auuelenarlo. et pero ch'eifi guardarte dalla prima tazza, che da bere gliera portata, quando col figliuolo á mangiare firitrouaua. et che Tiberioallhora fondo átauola,diedeá Drufo latazzaprima,cheglifuminiftrata, fr cheegli, come giouane che era ,fr dell'inganno non confapeuole la beuué: onde Tiberio foípettó molto piu, ftimando, che Drufofi fuífe accorto che'l padre,del ueleno haueífe faputo, fr per ció per paura ,&per uergo gna defle á fe quella morte, che egli haueua al padre apparecchiata. et quefto fidiceua nel uolgo.Ilche nondimeno, non folo non é da alcuni dique'cheferiífero allegato: mala cofa perfe fteffaé tale, che ageuolmenteíipuo non la credere. Imperoche chi é quello, che habbia puré un po di fapere ,per non dir diTiberio, che era huomo di figrande iíperienza, che alproprio figliuolo fenza prima udir la cagione, defle la mor te, fr ció di fuo mano ,fenza potergliela poi leuare, quando pentitoíi lo bramarte ,anzi ,che piu toftonon metteífe prima ilminiftro del ueleno al tormento ,per ricercare chine fuífe ftato Pauttore :fr che finalmente non andafíe á bellagio con ufare quella tarditá &lentezza ,che nelli ftra niancora naturalmente, e'n íimilcafiíifuoleufare 3 uerfo un fuounico . . . figliuolojndquaknon mai per addietrofi fuífe trouato alcuua cofa maluagia. Maiomiftimo perche Seiano eratenuto huomo da farfi capo d'ognicrudele, fr fcelerata imprefa, &perlofuifceraroamore, che Ce íaregliportaua, fr per Podio, che tutti gli altri ad amenduehaueano, che piu fácilmente fuflero quefte cofe credute, quantutique uicinealla menzogna, & troppo crudeli,&eforbitanti.conciofia,chede'Principi, che fono Tiranni ,fiparli fempre doppo la morte piu crudelmente diloro. Da altro canto l'ordinedi quefta feekratezza,&in -che modo ella partafle fu-primamente difeoperto da Apicatagia moglie diSeiano appreífo daEudemoii medico, fr da Ligdo, eífendo con tortura ftati efaminati Ne é ftato ferittore alcuno, di Tiberio tanto nemico ,che Phabbia di ció incolpato , hauendo nondimeno quelli ricercato, 8c feritto ogn'altra cofe ,che inoífefa ,fr dishonore diluipo tettero ritrouare. etioqui ho uoluto raccontare,& abbattere ilgrido,che n'era andato per dimoftrare fotto quefto notabile ,& chiaro cífempio,che e'non fi dee correré fi tcmerariamenre ,a prefiar fede ad ogni cofe ches'ode,o fidiuolga, &infierne pregare tutti coloro nelle cuimani peruerra quefta noftra fatica ,che non uoglino creder piu tofto alie cofe ,che dal uolgo ,&per uentura con troppa auiditá haranno udite (lequali bene ípeflb fono incredibili,& qualche uolta oltramodofaife, & bugiarde) che alia ftefláueritá.Maim mentre che Tiberio nel mortorio del figliuolo recitaua l'oratione dauanti alpopólo in doglienza ,&lode di quello , ilSenato &ilpopólo faceuano uifta di piangere, & di doierfi piu tofto che e'ueniffe da cuore,& détro a' lor petti erano lieti,fr gioiuano d'allegrezza, íperando che la cafa di G ermanico doueífe rifurgere, e' figliuoli,per la morte delzio eífer di nuouo tirad auanti Et quefto principio difauore ,e'l non fapere Agrippina celare le fueíperanze, afifrettarono la rouina di quelli perche Seiano, poiche e' uide la morte di Drufo fifácilmente riufeitaliábene,&niuno perció uenirnepunito,& la cittá non farne fegno di meftitia, eífendo egliper natura fiero ,&animofo nelle imprefepiu fedérate, &quefta prima ben fuccedutali- cominció feco fteflb á peníare,in che modo e'poteualeuarfi dinanzi, fr fpe gnere ifigliuolidi Germanico,cheerano,fenzadubbio, per íuccedernel principato. Etildaré ilueleno á tre perfone,malageuoles'offeriua, efe fendo quelli troppo diligentemente guardad. et Agrippina tanto honefta,& púdica, che á niun patto fipoteua corrompere.Tentó dunqueper altro modo la cofa. Etperche Agrippina era donna molto oftinata fr pertinace,cominció á prouocarli contro Augufta,laquale le portaua odiouecchio et Liuia fimiimente,laquak per la memoria frefea delle co fe gia fatte haueua rotto ogni freno alia uergogna :&tutte due Pinftigauaadaccufarlaappreífo Cefare, come donna, cheperlafua feconditá troppo s'infuperbiífe ,&grata firendeífeal popólo afine di peruenire-col fauore diquello al principato , Et quefte cofe tutcele efequi col . . . . . & fagaciáporrefimigíiátifalfeaceufe. Intra'quali ilquale per riípetto di MutiliaPrifca ,có cui egli Giulio Poftumio: defle haueua cómeflb adulterio, era nel numero de'piu fauoriti di Anguila: & pero attisfimo inftrumeto á coloriré idifegni di Seiano:perche Pri fea ha uédol'orecchio d'Augufta,& potendo in leimolto,potettefecilméte ré dere quefta uecchia,che per natura appetiua la grádezza,& ftudiaua mol todi conferuárIa,rnal difpofta, &íricóciliabikíuerfo la fuaf nuora Agrip pina. Seiano oltra ció andaua íftigando ipiu propinqui d'Agrippina adac cederé igonfiati fpiritidiquella,& ícitariaádir mal ddla fuocera, per far la incorrerein maggior odio,S¿disfauore di quella.Tiberioinquefiome zo, non traíafciaua la cura delle cofe publiche:ma pigliandofikfaccéde mezodiperfoneatte, per fuo confbrtOj&ricreameto,egliftefíbl'udiuaetrattaua, tanto quelle che a' cittadini apparteneuano, quanto ancora le preci,&domande delle cittá confederate:& á fua propofta fu delibérate che alia cittá di Egírain Acaia,&áqudladiCibira in Afia, fíate poco fa da tremuori daneggiate molto, fidefle qualche aiuto. Laonde per tre anni fu lor rimefíb iltributo ch'ell'eranofoiitedipagare.Dipoifu condánato Vibidio Sereno Pro cenfolo delia Spagnaulteriore.peruioléza ufara alia prouincia, &per la atrocitá de'répi fu confinato per fempte nelPifola Arr.orga.Et Cas fio fe cerdote, che era flato accufato di hauer madato del frumétoáTacfariná ta nimico de'Romanifuaflbluto,comeGaio Gracco ancorada fimigliá te accufefu liberato.Coftui da piccolino fu menato nelPifola di Cercina daSemproniofuo padre per conforto del fuoeíilio :fr quiui crefciutoj fr alleuato intra gente Arana &barbara, &inneífuna buon'arte, o coftu meefercitato, fe rt'andó poi qua fr h perl'Affrica5& per laSicilia foften tando la uita fua con far traffico &báratro di uilisfime merci :fr con tutto ció nó poté ifchifare j pericoli che fogliono fopraftare áchi fi fruo ua in alto ftato Et fe Elio Lamia ,frLucio Apronio ,ftatiin que' tempi gouernatori dellAffrica non hauesfin difefo, &aiutato quefto innocente harebbe pagato le pene delia nobiltá,& chiarezzadel fuofengue,-& participato delle auuerfitá de! padre 1n quefto medeíimo anno uénero á Roma alcüeambafeerie di cittá Greche, tra lequali iSamiiaddomandauano che e' fuífe lor con fermato iaiuridirione loro antica dello afilo,ch'egli haueuano nel tempio di Giunone :fr iCoi quella ch'egli haueuano nel tempio d'Efeulapio. I Samii allegauano ildecreto che gia hebbero dalli Anfizzioni, appreífo de'quali fu gia ilpriñcipakgiudicío, fr parlamento di tutta la G rec?'a,in quel tempo, che l'imperio de'G reci fipriua,&chedel mare,& delle dnáddl'Afiapoftenelle marittime regionf eran fignori I Coi ueniuano in campo con fimilipriuilegii antichi oltre ail'eflere benemeriti ,per ibeneficii gia fattiin qüeliuogo al popólo Romano. Imperoche nel tempo che Mitridate, m ando grida; chetuttii cittadini Romani, che ndl'Afia ,&per tutte qaelPlfok fi tro uauano,fufíero ammazzatí.&eg!mo,tád quanti ne troúarono dilevo, . . \u25a0 . DI P. CORNELIO TÁCITO glimeffero nel tépio d'Efculapio:& quiui con la liberta fr franchigia del ¡c luogo fifaluarono.Doppo quefte cofe,perche iPretori s'eran piu uoke, fr in uarii modi doluti,& querelati ddla troppa licéza,che ufauano gl'iftrioni,&nó s'era mai prouuedutojCefare finalméte,abbracciato eglila publícame caufa la prepofeinSenato,dicendo,chegl'iftrionimoueuan nelle cafe tumulti, fcadoli,& lor teneuano publícamete & u-r te dimolti na brutta,& dishonefta uita:&che ilgiuoco Ofco,che gia era appreífo il uolgo dipochisfimo pregio &diletto,era fcorfo á tato dilafciuia &uitu p erio,& tata forza haueua prefo, che gli era neceflário torio uia có Paut toritá del Senato Per lo che,fu allhora deliberato che gl'iftrioni fuflero dell'Italia difcacciati.In quefto medefimo anno,Cefare fuda nuouo dolore afflitto,&aífalito,cóciofia che di due figliuolic'haueua Drufo uno ne morifle:& delliamici c'haueua egli trapaffafle di quefta uita LucioLó go ,deila cui morte nó meno che dell'altraficontriftó. Fu coftui un gran disfimo fr fedelisfimo amico di Cefare:& inogni fortuna profpera,o au uerfa lo feguitó, &fu uno ancora de'S enatori che andar ono,& ftettero fe co á Rodi,quádo fotto fpecie d'andare á fpaífo,come inefilio,quiui fiap parto. Etper quefto rifpetto ilSenato deliberó,quátunque e'fufie cittadin nuouo, & dibaífa códitione, nódimeno per induftria fr uirtú fua ue ñuto grade, che ilmortorio di quello fuflehonorato cola medefima pó pa che fifaceua a" Céfori,& áglialtri gra magiftrati :fr che á fpefe del pu blico fe gli drizzaífe una ftatua nel foro d'Augufto: Iperochefino aquel tépo fitrattauano ancora tutte le cofe íSenato: tale che Lucilio Capito ne ancora, eífendo proccurator delf Afia, fuconftretto á ftare inpiedi di nazi a'Senatori,& difendere la caufa fua fopra l'accufa poftali da' Prouin ciali: &Tiberio medeíimo,affermaua quiui publícamete nó glihauer da to altra poteftá,o cómisfione,che quanto aípettaua a' ferui ,&alkpecu nie famiiiari del Principe :che fe e' s'haueua ufurpato l'auttoritá del Pre tore, fr feruitofide' foldati per fuoi difegni particolari,erain quefto ufci to di cómisfione.et peró,che iprouinciali fuflero uditi.Cofi egli, conofr perche l'ánopaífa fciutafi lacaufa/ucódánato.Perlaqualpunitione, to ancora,per accufe de' medefimi Afiani,fupunito Gaio Sillano, esfi di comunecófentiméto delle cittá deliberarono difabbricare un Tépio in honor di Tiberio,ddla madre,& del Senato: fr ottenutane dal Senato licéza,Io meffero adeffetto. Etper quefta cagione Nerone figliuoldiGer manico,rendé grade al Senato, &all'auolo fuo Tiberio. Laqualcofa piac que aífai a'íii afcoltanri,& moka beniuoléza ne riportó, parédo loro per la memoria frefea di Germánico, uedere &udire lo iftefíb Germánico. Era okra ció in quefto giouane una certa modeftia ,&uenuftá ,fr un'aípetto ueraméte diPrincipe.Et perche gliera noto Podio grade glipor taua Seiano, era per quefto tato piu amato da gliakri,per ipericoli, che per ció uedeuano fopraftarli.Nel medefimo tépo Tiberio parló in Sena to fopra lo ekggere ilnuouo facerdo te diGioue inluogo diSeruio Main . ginenfe ginéfech'eramortOjproponédo ancora che Pan tiche cerimonie ftate fin a quel tépo oíferuate nella creatione de' medefimi facerdoti fuflero con nuoua legge riordinate.-peroche gliera ftato anticaméte coftume,che del la nobiltá fiuominaífero tre generad d'un padre ,&d'una madre fegrata: doé che ilpadre ancora fufle ftato facerdote, &la madre cógiunta inmatrimonio có la cerimonia del facrificio chiamato Cófarreatione:& dique ftitre uao poi s'ekggeua per facerdote :fr auueniua, che in que'tépi non ui fitrouaua,comegia quella copia, per eíferfi difmeífa tale confuetudine fr maniera diconfacrare,o ritenutain tra pochi : fr adduceua piu ragioni perche ella s'era difufata:&lapricipale,per la negligéza,& ftraecuraggine, tato degli huomini, che ddledóne,chel'haueuano difprezzata: béchean difficultá che firecaua la cerimonia ásómoftudio Phaueuano tralafciata: e'n tra l'altre una era quefta :bifognaua che ilfigliuolo a peruenire á tale facerdotio fuífeliberato dalla poteftá del padre, &cofi la uergine,chein quefto modo al facerdote fimaritaua: ikhe nó era commo do ad ogn'uno. Onde era neceífario,o per decreto del Senato, o per legge prouuederui come gia feceAuguftodlqualerimutó molte cofe di que'roz zi,&antichi coftumi:& per cómodi de' tépi prefenti riduífe á miglior forma. Hauédo duque ilSenato fatto confuko fopra quefte cofe concernen la religione,conchíufefinalméte, che e'non fidoueífieinnouar cofe alcuna de gliordini,&inftitutiantichi de'Sacerdothma fufatto una kgge,per laquale fu ordinatOjchc la donnaso uergine ch'al facerdote fimaritaua, ueniífe íquefto cafo fotto ia poteftá del marito ,nell'altre cofe rimaneífe nel medefimo grado che tutee l'altre donne,& ilgiouane Maluginenfe fu elet to nel luogo del padre. Et accioche quefto grado facerdotaie per i'auueni re fuífe tenuto in piu ftima,& riputatione,& ciafeuno di miglior animo á prendere louenifíe,fu delibérate, che alia Vergine Corne!ia,laquale tra le uergini Veftali,era fucceífa nel luogo di Scanzia,fí donaffero cinquecento ducati:& cheAugufta,ogni uolta, che l'étraua nel Teatro, tra le detteuer gini haueífe illuogo fuo. L'anno uegnéte eífendo Confoli Conidio Cete go fr VifelloVarrone ,Pontefici delia cittá, & ad eífempio diesfi gliaitrí Sacerdoti facédo certi boti fr fecrificiialliíddii per la felute di Tiberio,rae comadauano ancora a'medefimi íddii Nerone,& Drufo,non pecaffettio ne,che e'portaífero a quefti giouanetti,ma per adulatiooe,laqualeeísédo inque'tépi corrotti icoftumi degli huomini, era in due modi perico! o fe, ointermefla,o fouerchiaméteuíata.ImperocheTiberio,chenonfu mai alia cafe di Germánico fauoreuolemolto,hebbe molto per male, & fene dolfe,che lidue giouani fuflero ftaticome eguaiati álui cífera uecchio: & chiamato á fe iP ótefici,gl'interrogó s'egli haueuan ció fatto a preghiera d'Agrippina lor madre,o per minacce dileí. et eglino, quátúque rifpódef fin di nó,furono nondimeno alquato riprefi da lui,percioche glierano in maggior parte,o fuoiparéti,o de'primi delia cittd.Ma uenuto poi in fena to,& cominciato a parlare,auuertii Senarori, in cheauuenirenó andaífe to ínalzádo glianimi de'giouani có honori troppo per tépo,efsédo quelCora per certe DI P. CORNELIO TÁCITO limobi1i,& inftábili per ancora, acció infuperbire nó gli faeeffero. Et Seia no gliera tutta uia á gli orecchi, fr l'íftigaua,dicédo,che la cittá era diuifá in parti.come fe e'fi principiarte una guerra ciuik:&di gia u'erano di quej li,che fibattezauano delia parte d'Agrippina,& nó ui fiprouu,edédo,crefoerebbou tuttauia piu:& che ad eftirpare quefte fette,& diuifioni}nó,u'e ra altro rimedio,chefpegnereuno,o due de'piupronti, &che fifaceuano come capi Per laquaí cagione,Gaio Silfo,&TirioSabino furono iprimi a cui fu mefíb mano,percheamédue erano ftatiamici di Germánico. Mad Silfonocque aflái i'eflere ftato bé fett'ani capitano d'un grád'efercito,Pha uer uinro,&disfatto in GermaniaSacrouiro con tutte le fuegéti, fr quin diacquiftatoneiltriófo. Perche Tiberio iftimaua,che quáto piu da alto ca deua,& rouinauacoftui,táro piu di terrorefi ueniífe á daré a glialtri.Cre deuano molti ancora, che Cefare gliuoleífe male, fr s'accédefle piu cótra lui per iltroppo fuo uátarfi, usado egli dire,che foloii fuo efercito, s' era máfenuto ubbidiéte,quádo tutti gliaitrierano ftati feditiofi,&inquieti. et che Cefare nó harebbe potuto mátenereil fuo imperio fe le legioni an ccra,che reggeu'egli, haueífero hauuto uoglia,come l'altre, di tetar cofe nuoue. Onde e'pareua a Cefare ,che la fortuna fua per quefto fiueniífe a fminuire come,fe e'non fufle ftato baílate a riconofeer cotáto meriro.Im pero che egli auuiene cpfi,che Tanto son chati fr aecétrii be.nefícii ,qua tol'obiigo d'efsiappaiadi poterftdifeorrereuna quáuola faculta del rimú nerargli di gran iunga uié fuperata,allhora ne fucced'egli inluogo di grati tudine,&ricópéfejOdio,& mal grado.Haueua Silio una moglie chiamata Sofía Galla,laquale da Tiberio eraodiata per l'amor grande ch'ella porta uaad Agrippina.Parue duque a Seiano di cominciarfi da Silio& -dalla mo glie,& laíciare per á tépo ripofar Sabino, et cofi ilCófolo Varrone fu msf fo fu adaecufergh améduesfotto colore d'ática nemiftá,ch'egli haueífe có Silio per cag:.ó difuo piúre,& fotto quefto pretefto,ueniua á cópiacére,& fa ríiruimuro delli ©dü,& tradiraéti diSeiano có uküperare fe íkíIo.Co minciatofi adúque ad entrar nelia caufa, &pregado iireo gh fuífe dato tm toípario di,tépo,quáto che Paccufetore penarte adufeire del cóíblato-,Ce {arenó glid uojie accófentire,dicédo eífer cofa folitade'magiftrari diehiá mar íngiudicio le períbne priuate,& che per quefto non fidoueuafmkiui relapotefíá del C6foro,efsédofnacarache la República nó patiífe daño. .Quefta fu séprecoftume diTiberiodi andaré fotto antichi nomi ricopré dolé fceleratézze diírefcoritrouate.Onde perla fua grande affermatione, fr proteftatione, come fe con Silio•íitrattaífe fecondo Pantiche leggi, o cheiri quello eonfifteífe la faiuí e delia Republica,& pero i Varíone come Confolo afpettaíie di far queft'uficio,bifognóchel Senato firagú naife, &.ePaforzatoJ'ifinocenteSiiio a ftarfi cheto,& fepare e'cominciaua ,per \u25a0dií esder.fi ,á parlare, non diceuaaltro, fenon períra dicui egli era cofi op ;préffó.Gii accufatori nó difiero cofe alcuna diSacrouiro,ne inche modo Sillo Ph'iueua uinto,ma andauan bene ofeurádo ia gloria, che efío in qud la guerra s'haueua acquiftatOj accuíandolo>.che é*s'*ia portato auara- . . &ritenuto gliftipendii a'foldati. & Sofia ancora incolpauano deiitti Ma fe gliaccufatori non fifuflero fatti forticon lalegge di uarii , come transgrefíbre di quella l'haueífero accufato, non Maieftá ne delia delia prouincia mal trattata ,&ddle pecunie non conuinto m ai ueniua bene úfate. Ma Silio auanti che e'uenifleil didel fuo condanno dafefteffo fiammazzó ,& quefto ancora non bailó ,che piu auanti non fiprocedefle alia confifcatione de'beni ,non gia per págame ifoldati peí rima nente delle lorpaghe (percioche niuno u'era di quelli, che domandaífe alcuna cofa) ma perche la liberalitád'Augufto era fpenta,&cominciaua fia tener contó minu tifsimamented'ognicofejche al fifeodi Cefererica deua. Etqueftafula prima diligenzach'ufaífel iberio di tirare á fe, & rapirei'altrui pecunie. Sofia fucondannata alPcfilioperfentenza diAíi nio Gallo, allaqualeaggiunfe, che e'fi douefie confiícare una parte foia mente de'beni di Silio,ilrimanentefilafciaífca'figliuoli. Peí contrario uoleua Marco Lepido ,che ilquarto de'detti beni fidfífe (fecondo difponeua lalegge) alliaccufatori ilreftantea'figliuoli. íoritrouo quefto Lepido eífere flatoin que'tempi huomo graue ,fr fapiente.I mperoc he egli usó fempre in quel Senato di moderare ,fr ridurre á miglior fefto la maggior parte delle cofe rouinate da glialtri con la crudeítá,© guafte con Padulationi. Nel che ,nondimeno procedeua con tanta temperanza, ch'egli hebbe fempre appreífo di Tiberio non meno fauore, che. auttoritá. Laonde fpeífe uoke mi uien dubitato, s'egli é dato dal nafeimento(come nell'akre cofe ancora )che iPrinci.pi fieno propitii ,& fauoreuoli uerfo queftiiniqui ,.& crudeii uerfo quelli ,o fe puré egli é poftonell'induftria noftra, mediante laquale ne fia conceduto camminare per una uia di mezo, onde noi troppo ©innatamente non ci opponghiamo a cuicidomina ,& fignoreggia :& tuttauia ancora non ci lafcia mo precipitare, in unauergognofaaduiatione ,fr feruitú: ma procedía mo di maniera ,che ne da ambitione ne da troppa cupidi tá digloria uin tici rendiamo,& perció con maggior ficurezzameniamo la uitanoftra, fr a manco pericoli cifacciamo íóggetti Iiterzo á diré ilparer fuo fu CottaMeífalinodifcefo ancor egli di nobile, &granfamiglia, mad'animo diuerfb-da quel di Lepido: imperoche e'uoku-a,che per decreto fiprouedefle ,che i gouernatori ,&prefidenti ,che fimandauano nelle e'non haueífero necommeflb ne acconfentito quan tunque prouincie, ad alean male,fuífero nondimeno per ideiittidelie mogIi,puniti non al\u25a0trimenti, che de'propri fallí loro Doppo quefte cofe fi tratto diCalfurnio Pifone huomo nobik;, & di grand' animo : imperoche e's'era prote ftato (come raccontai di foprajin Senato, & detto ,che fi-uoleua partiré dellacitta per rifpetto delle molte fpie, che andaua.noaecufando, &rouinando quefto, &quello: fr fenza hauer rifpetto alia grandezza "diAugufto, fr quafi difpregiandola haueua hauuto ardire di-.chiamarein giudicio Vrgulania, & citarla ddla cafa del Principe doue ella mente, . . DI P. CORNELIO TÁCITO per ficurtá fua s'era rifuggita ,lequali cofe Tiberio per allhora ando difi íimulando,& leggiermente fe ne pafsó ,ma dentro all'animo ne portaua grancollera:& quantunquel'irafegli raffredaífe,non pero haueua dimé ticatoPoffefa, perche poi e'feceaccufareil detto Pifone, ch'egli haueífe tenuto fecreti ragionamenti contro di lui,fr per ció offefo la maieflá:ag giugnendo, che e'teneuain cafe del ueleuo,& ufaua entrar inSenato con la fpada fotto. Ma quefto articolo ddla fpada parendo ,che e'fuífe troppo eforbitante,& lontano dal uero,fi lafció da parte, ma quanto á l'altre cofe ,che erano infinite, fu bene accettata Paccufa,ma e'non fipoté piu auanti procederé, perche egli in tato fitolfe la uita Trattofsi dipoi delia caufa diCafsio Señero ch'eraefule, huomo di baflá conditione, & di cattiua uita,ma eloquentifsimo nell'orare. &per le gran nemici tie quin dicon ogn'uno procacciatefi,fece fi,che per giudicio,& fentézadel Sena to burato fuconfinato nelPifola di Candía, fr quiui ancorale medefimecofe, chein Roma eferfcitádo rifufeitó contro di fe gliodii uecchi,& de'piü frefchi ñ concitó. Onde poi da quello efilio ,ch'eraá tempo,fu có finato perpetuamente nelPifola di Serifo ,&fpogliato de'fuoi beni Cir ca al medefimo tépo Plauto Sillano, ilquale era Pretore, precipitó da un certo luogo alto Aproniafua moglie, fenza che la cagione fuflecognita. Ondeil padre di leiLucio Apronio accufatolo ,& condonólo dauanti á Cefare, & hauendofiá difendere, non rifpofe cofa, che fteífe peluerfo,come s'egli haueífe dormito, &delia cofa non fapeffe niente, fr la don na fifuífe da fe fteífa precipitara Ma Tiberio n'andó immedíate alia ca fa di Siluano, fr entró nella camera, doue fiuedeuano ancora le ueftigie e'fegni delia difefa, &refiftenza,ch'ella haueua fatto ,nelP eífer gettata ábafíb ,& riferiquefte cofe al Senato Et eífendo depurad igiudici,per riconofeereil delitto ,Vrgulania in tanto auola diSiluano gli mandó un pugnale, á fine ch'ei s-'uccidefle llche uolieno creder certi ,che ció fatto haueífe, auuertitá cofi da Tiberio, per l'amicitia, che día con A uguftahauea. Siluano accoftatofi piu uoke ilpugnale al petto ,neriufeendo liilferirfi,alia fine fife tagliare le nene ,e'n quefta guiía morí. Fu appref fo accufiata ancora Numantina- la prima moglie di quefto Siluano, che l'haueííe con incanti ,&con malie fatto diuenir pazzo iimarito ,accioche uccideífe Palera moglie, matrouatafi innocente fuaffoluta Inqueftomedefimo anno fiterminó la lunga guerra ,che ilpopólo Romana fin quiui con Taefarinata haueua hauuta, imperoche icapitani ,che era no ftatifinó allhora mandad alia cura di quefta guerra haueuano piu tofto a'tte foadimpenare le infegne del trionfo' ,che á fipegnere ilnemico. frgia fi uedeuano in Roma tre ftatue corónate d'ailoro di quei che ne haueuano nionfato ,fr Taefarinata andaua ancora predando per P Affrica ,/fr faeendo di moltifsimi danni ,hauendo accrefeiuto le forze fue con Paiuto di certi foldati morí ,che erano uiflutifotto iiRéTolommeo figíuoi diIuba> ilquale per éfler gioüane^noneraaccurato mol . . . . . . folleuato iliberti,&glialtriminiftri,fr feruidori di To lommeo: &cominciatoá far la guerra. Haueua oltra ció per rifuggio, al &ricetto delle prede, chee'faceua, ilRe de'Garamanti ilquale ruba , re faceua fpalle & ddla,preda participaua. non gia, Ch'egli andafíeattor no con giufto efercito ma con cerfe piccole fchiere,kquale da lontano fifaceuano fentirecon gran romore, fr terrore per la prouincia, &per quefto ipaefani, ch'erano poueri, &da íbftentarfi non haueuan'á pena, o che di nouitá erano defiderofi ,andauano appoco appoco accoftando fiá lui. perche Cefare,doppolecofe fatte da Blefo nella prouincia mede fima, haueua ordinato, che la nona legione fufle ricondottaá cafa, come fe fuífe terminata la guerra, &la prouincia rimafa in tutto nettadi inimici.EtPublio Dolobella, che'n quell'anno u'era andato Proconfolo, non haueua hauuto ardiredi ritenerla , temendo piu di non trapaífare icomandamenti del Principe, che de'pericoli ddla guerra. Taefarinail ta adunque di ció accortofi, mandó fuori un grido per tutto paefe,che appoco appo,fr iRomani erano infeftati ancora da al tre nationi pero liberta, caíala a'quali era piu co fikuauan deiP Affrica: fr che- fe coloro chela feruitú uoleuano far forza, 81 prontamente adoperarfi,íperauain breue tempo potere ftrignere,& mandare per mala uia quant' altri Romani fitrouauan perl'Affrica.&con quefto romore ragunó dinuouo di moka gente,&acc5patofiintorno al caflelloTubufcol'aífedió. Dolo bella ragunato quanti foldati egli poté ,fr tra che'l nome Romano era per tutto ancor formidabile,e'Numidi non folitidiftare á peno ne fiofte nere gli impeti delia fanteria Romana, come ei fifpinfe alia uolta di quel cartello, dall'aífedio lo liberó. Appreífo oceupó ,&gagliardamentefor tífico tutti ipafsi ,fr luoghi piu opportuni,& fece ancora tagliar la tefta a'principali delia regione de'Mufulani, che giaá ribellarfi haueuano cominciato. Dipoiueggendo ( ficome per piu altre fpeditioni fatte coatro á quefto medefimo inimico ,s'era uifto,& conofeiuto ) che e'non bifognaua ne con grand' efercito ,ne in un luogo folo fargli refiftenza, perche egli andaua hor qua hor la tramutadofi, mandó achiamareilRe Tolommeo con le genti del fuo paefe ,&pofcia dell'efercito feo fe quat tro parti ,&a fuoi Legad ,fr Tribunile aflegnó Appreflb glifcelti de8 Scauri fecero compagnie dipredatori,& Mafnadieri,& egli come coníígliere di tutto glimetteua al punto Ne molto poi gliuenne nuoua, che iNumidi s'erano fermi preflb ad un caftelío mezo rouinato ,&gia abbrucciato da efsi, chiamato Auzea.et quiui attendatifi pelando d'eífer fi curiperil fitodel luogo, per eífer chiufo all'intorno da grandifsime felue. Dolobella allhora, quindi fpacciatamente fi ípedicon tutte le fue genti di pie, fr di cauallo ,fenza fapereín che luogo elle s'andaífero ,fr marciato tutta notte, &infierne con Pauroraarriuati la doue fitrouaua no inemici ,inun tempo dato nelle trombette, có grandifsime grida,& romore gliaífaltó,che parte diloro erano ancora á dormire,& iNumidi , to &haueuano . . . haueuano ilorcaualli parte qua,&la alia paftura,parte impacciati dimo do, che e'non poterono in quellafuria,& fubitezzafarfi auanti inneflím Romani s'erano gia meísi inordinanza,haueuano fcompartito luogo. I le fquadre, &prouiftoad ogni cofe, come s'egli haueífero ad ufare alia battaglia I nemici peroppofito m quella furia s'erano ímarriti ,& sbigottiti, &nonpenfauanoned.i mettermanoall'armi, ned'ordinarfiia. battaglia ,mancaualoril configlio, non fi ualeuanodelPinduftria, maá guife di beftie filafeiauano pigliare, uccidere ,fr ftrafcinare. E'noftri che eran cruddméte cono di loro accefi,ricord5dofi delle fátiche,& de'trauagli,ch'egli haueuan patito, fr quáte uoite bramato diuenir alia zuffa, & efsi andad tutta uia sfuggendo/i faziauano hora di uendicarfi ,&farfo lordí del fangue loro, et per tutto Pefercito dimano in mano mandauano la uoce, che e'fi perfeguitaífe il rebeile Taefarinata ,fr luifi cercarte d'uccidere,ilqualein tante battaglie haueuano imparatoáconofcere,di cendo ,che per fino á che quefto capo non fi fpegneua ,poía, ne requie non harebbon gia mai. Taefarinata hauendo d'attorno imigliorie'piu ualorofi,che haueífe tra fuoi, fr uedendofi all'eftremo ridotto, et di gia prefo ilfigliuolo,fr luida'Romani tutto attorniato, fifpinfe rouino lamente nel mezo delí'armi inimiche, &ammazzato dinanzi á fe tanti quanti egli poté,finalmentefchifó laprigionia, colreftare quiui uccifo. fr qui fu pofto fine a quefta guerra. Et Dolobella hauendo ancor egli il trionfaie honore adclomandato,Tiberio glielo negó. Ilche s'attribuiua allaamíciria,& a'meriti di Seiano ,accioche la gloria diBlefo fuo zio, non ueniífe per quefto ad ofeurarfi. Ma Blefo non per ció ne diuéne piu chiaro, &a Dolobella iinegato honore accrebbe maggior lode ,concio fia,che egli con aííái minor efercito, faceífe prigioni molti Affricanihuo; mini fegnalati ,uecideffe ilcapitano ,&finalmente con grande honore terminártela guerra Et quefto di piu s'aggiugneua ,che Dolobella era feguitato dalliambafciadori de'Garamanri ,de'quali la cittá diRomana ueua ueduti pochi, eífendo ftati (morto Taefarinata) mandad á Roma da quelia natione a feuferíi col popólo Romano, delquale ella temeua fe bene non haueua di ció colpa, et effendo appreífo auuertito Tiberio del la diligenza ufeta ilRe Tolommeo delliaiuti, fr fauori preftatiin que-fta guerra, da Roma gh fumandato, fecondo, che anticamente s'accoftu mana, un Senatore per ambafeiadore a donarli innomedelia cittd uno feettiod'auorio, &una toga dipinta áfiori, (donicheufeuanogíí antichi padri Romani) fr fimiimente,che á maggior honore lo chiamaífero Re, &compagno ,'fr amico del popólo Romano La medefima ftate fu trauagliata da tumulto, &mouimento di ferui, ilquale fu dalla forte fpentoincontinentcEraun certo Tiro Cortifio,ílquak gia militó nella banda propria cd Cefare ,che fifece capo di quefto tumulto: fr primiera mente con occuíte pratiche &ragunate á Brindifi,&nelle terre conuicine á quello appreífo con carteiii publicamente appiccati chiamaua al- . . , . la liberta iferui chelauorauano icampi, fr habitauano per bofchi,^ per forefte, gente feroce, & crudele, quando ,che per grada, &benignitd delli íddii,arriuarono quiui tre gal ee per ufo ,&commodo de'paíkggie ri, cheandauanoqua, &la per quel mare. OÍ tra di quefto non lungedi quiui fitrouaua Curtió Lupo Queftore,alquale fecondo la uecchiaufan za era tocco á forte ia prouiacia di Calle coftui fatto una fchiera de'foldati, che erano nelle dettegalee, disfece quella banda de' ferui, &con giurati ,che s'erano di gia fotto Curtió cominciati á ragnnare Da Cefare ancora fu mandato preflamente da R.oma un Tribuno chiamato Staio con buona banda di genti ,&con quella feguitato Tito, fr prefolo infierne con i fuoi compagni ,lo conduífe á Roma ,laquale era impaurita, di gia tutta perla moltitudine de' ferui che di giorno in gior no crefceua ininfinito,cofi come la plebe libera mancaua ogni di piu. medefimi Confoli auuennein Roma un cafo, che fu ueramente Sotto i un'eífempio diraiferia &dicrudeltá ilfigliuolo accusó ilpadre chiamauafi quefto padre Quinto VibioSereno ,ilquale fuper quefta cagione condotto a Roma di donde gia era ftato confinato, legato con le cate ne, &tutto fquallido ,&macilento ,quand'ei fu menato dauanti a' Senatori ,doue ad un tratto compari iifigliuolo, tutto pulito, fr bene addobbato, ilquale con molta baldanza ,contro al padre cominció a parlare,dicendo,ch'egli haueua contro ai Principe macchinato ,fr fecretamente mandato in Gallia a concitare guerra ,fr tumulto in quella prouincia: fr di quefta accufa era ilfigliuolo, &accufatore fr teftimone , &per darle piu colore, adduceua ancora che Cecilio Cornuto, gia ñato Pretore,haueua co' danari aiutato i difegni del reo padredaquale cofifal fe accufe ,alteró dimanierail detto Cornuto ,che uenuto ia deíperatio ne,penfendo di douere,malcapitare,corfeadammazzarfi. Peí contrario ilreo padre non punto fisbigotti,ma contro ali'empio figliuoloriuoltofi, fcoteua le catene con lequali egli era legato ,chiamaua&pregaua gliíddii che uoleííéro uendicare una tanta iniquitá ,fr glifacefléro grada, che e' fufle rimandato al fuo eíilio,per uiuerfi lontano da cofi fatta perueíitá di coftumi,& al figliuolo, quando che fia madaífero degno ga ftigo Affermaua inoltre che Cecilio Cornuto era innocente ,&che e' s'era fpauentato di quello,che falfamétegli era ftato appofto: &che ció fácilmente ñ potrebbe conofcere ,fe degli altri fe ne fcopriífero ,che di quefte cofef uífero confepeuoli, dicendo, che eifidoueua confiderare, • ehes'egli haueífe hauuto penfierod'ammazzareil Principe, o difar nanita,non harebbe con un folo compagno mefíb mano ad imprefa cofi grande. L'accufatore allhora nominó Gneo Lentulo, & Seio Tuberone,di che Cefare ifteflbfiuergognaua , tanto parue cofa iniqua,che due de'principali delia cittá, &ftrettiamici fuoi,in oltre Lentulo gia uecchif fimo ,&Tuberone debole,& mal fano dicorpo fuflero accuíati d'hauer uolutoaccender guerra, fr cercó dimettere la República in trauaglio . . . . . . . Mae' furono amendue aflblutiincontinente Contro á Sereno furono efaminati ifuoiferui,&ful'efaminapiu tofto cótraria alio accufatore, ilquale per quefta fua iniqua imprefa era ufcito tanto fuoridi fe,che egli fteflb nó fapeua quel che e'fi faceífe, etfpauentato ancora dalle grida del popólo, ilquale diceua, chich'e'fi doueua mettere inun facco,& gettar loin fiume,chi,kgarlo con le catene,& dal íaífo Tarpeio precipitarlo^ trattarlo da parricida,s'andó uiadelia cittá :ma fatto ritornar da Rauen na,doue egli fitransferí , fuconftretto á condurre á fine la caufa,nel che Tiberio apertamentedimoftró Podio uecchio che eiportauaál'Efulo Sereno. Del qual odio la cagione era quefta. Poiche Libone fucondannato all'efilio,Sereno fcriflé á Cefare,rimprouerandoli ,che folo egli di tanti feruigi fattoli,non era ftato in parte alcuna rimunerato, fr ccn'altre cofe aggiunfe tátograui&infolenti,chekfuperbeorecchiedelprin cipe,lequali per ogni picciola cofa s'offendeuano, non le potettero tollerare. Cefare, in capo poi ad ott'anni riferiquefte cofe :dentro alqual tempo in diuerfimodi lo fe accufare,ancorche per la grande oftinatione de'ferui,non fifaceífe frutto alcuno de'tormenti lor dati,& piu tofto fue cedeífe la cofe al contrario Eífendoíi aunque contro á Sereno dato fien tenzia,&rifolutofi,chee'fuífepunito fecondo ilcoftume delli antichi. Cefare per kuarficarico, noi uolle acconfentire. Dicendo poi Afinio Gallo nel fecondo iuogo, per fu opar ere che e'fi do tieífe con finare nelPifola Giara, o di Don'ifa, quefto ancora non glipiaeque ,allegando che in amendue era careftia d'acqua,& che á chi ficoncedeuala uita fidoueua anche concederli le cofe neceífarie da foftentarla. Cofi Sereno nella medefima IfolaAmergafuricondotto.Et perche Cornuto s'era uccifo, fu trattato ancora dikuar uiai premii alliaccufatori ,fe chi perla legge ddla maieftá era accufato, auanti algiuditiofitoglieua la uita. Et aquelloacconfentiua quafi tutto ilSenato,fie Cefare non fifuífe gagliardamé te rifentitoJ& contro al coftume fuo palefeméte oppoftofi in fauore dei liaccufatori, &dolutofiche le leggi s'annullauano, &la República fe n'andaua come in precipitó): fr ch'egli era piu tofto da comportare,che tutte le leggi fidiftruggeífero,che tor uiaiguardiani ,fr conferuatori di quelle. Et inqueftaWniera alliaccufatori, generatione d'huominiá danno fr rouina del publico ritrouata, &non mai con le pene potutafi á baftanza raffrenare,fu confermato ipremii per allettarli acontmouare piu fieramente nelle foliteloro aecufie. Intra quefte cofe piene di continoua meftitia fr difpiacere,auuenne puré qualche cofedi lieto,imperoche eífendo ftato accufato &conuintoGaio CominiocaualiereRqmano,percerri uerfi mandad fuoriinuituperio diCefare:egliapreghie radidettoGaio,ch'erafenatoreíoaífolue. Perilche glihuomini maggiormente fimarauigíiauano ,che Cefere ,conofeendo le cofe ch'erano piulodeuoii, fr migliori, & che fama ,fr che gloria fitiraua dietro la clemenza,nondimeno amafie meglio feguitare quelle cofe,lequali caufe- . per pigrina, ne per uano meftitia, fr dolore :imperoche e non peccaua , da uero o quando folo inapne<rtkenza :fr ben ficonofce,quando per lodati, fr celebran ifattidelliImnarerfza o con adombrata letitia fono peradora Anzi egli fteífo che neli'altre cofe era folitocon fingulare artiche e uo ficio compone ,fr quafi premeditare le fue parole,ogni uolta fr pm pronta leua aiutare,o difendere qualcheduno piu femplicemente oppofifu Per perdonato mente,parlaua.et iaquefta guifa a Cominio , to Publio Suillo gia Queftore di Germánico eífendo ftato conuinto di perció unafentenziaingiuftamente,&douendo hauere per danari dato lío che e'fi qualche a Cefare doueífein fuor d'ltalia eífer cacciato,parue uehemen con tanto fr impeto dette giuditio egli la confinare: fr quefto za,chedi piu e' giuró,che e' non fipoteua laficiar paífare fenza danno del la república ae altriaienti determinare Nondimeno ella fuper allhora Suillo ,gli tenuta una fentenzia molto afpra ;ma pofcia fendo ritornato fu attribuito á lode ,perche ne' tempi feguenti fuin grande eftimatione appreífo Claudio. La cuiamicitia usó gran tempo felicisfimamente,ma non bene ne dirittamente gia mai ,conciofia che egli inogni parte filafciafle piegare, &corromperé con danari.La medefima punitione fu de terminata contro a Cato Firmio fenatore egli ancora, eífendo accufato che falfamente haueua infamatolaforelia di peccato contro alia maieftá. Coftui ,comeracconrai di fopra,fu quello ,che malitiofamente haueua alkttato Libone, pofcia accufatolo al Senato: &Tiberio di tal fatto ancora firicordaua, ma fotto altro colore pregó ilSenato che non lo mandarte in E filio,acconfenti nondimeno,che e' fuífe fpogliato delia dignitá fenatoria.Io fo bene,che la maggior parte delle cofe che ioho ferie to fino á qui,& quelle ancora che ho deliberato di feriuere, panano per uentura a ipiu cofe piccole, &leggieri,&forfe non degne d"eífere raccontate: ma non fia neífuno, che fimetta á uolere paragonare quefti no ñri Annali, con gli fcrittidi coloro, che han raccontato ifattidell'antico popólo Romano, imperoche potettero quelli liberamente,& íicuraPefpugnationi delle cittá,le mente fcriuere le gran guerre fuori feguite , rotte, &prefe de iRe :o quando alie cofe didentro fiueniua le difcordie de'Confoli contro a'Tribuni,le contefienatefopraladiuifione de' terre ni,legare, & conten tioni traía plebe ,fr gliottimati ,doue á noi non é tocco ad hauere quel largo cápo,che hebbero glialtri nello fcriuere,ma fibene una fatica con fperanza dipoca lode :conciofia,che ne'cépi^ ch'io ho hauuto á fcriuere fia ftata una nanquilla,& ferma pace, fr fe nó pace rateramente, non occorfo moltaguerra,o feguiti egregü fatri,&le cofe dentro alia cittá mefte,&dolorofe,o nnPrincipe non curiofo di ampliare imperio. Nondimeno giudicai, che e'non fuífe fenon per eífere utile, &fruttuofo lo intédere,& hauere cognitione delle cofe ancora,chene! primo afpetto firapprefentano piccole, fr kggieri: condolía che di que fte quantunque cofifatte bene fpefíbn.enafchinogran tumulri,& mo- . . uimenti :imperoche tutte le nationi , fr tutte lecittá fon rette o dal popólo ,o dalli Ottimati ,o da un Principe foto Diquefti tre reggimenti quel del popólo, donde é formara la República, fipuó hora piutofto lo-daré,che uederloin eífere :& fe puré alcunofene ritruoua,non puó lungamente durare. Adunque,cofi come alihora,che la plebe era gaviar da,o che'l Senato haueuain mano ilreggimento, era utile áchi gouerna ua ,ilconofcere la natura e'coftumi del uolgo, &quindi imparare inche modo con quello fidoueua trattare , fr con che modeftia ,fr deftrezza maneggiare, (onde feui, &aftuticonofcitori de'tempi erano tenuti coloro ,cheben bene haueuano imparato á conofcere la natura ,&le men tide'Senatori, fr ottimati) cofipeí contrario ne'tempi prefen ti,eífendo mutato lo ftato delia cittá,& ridotto fottoPimperio,& ubbidienza d'un folo, non fiará fuor dipropofito Pandare defcriuendo,&ritrouádo quel lecofe, che al gouernod'un folPrincipe, & monarca appartengono: perche e'furon fempre pochi quelli ,che fapeífero con la prudenzialoro diftinguerele cofe buone dalle ree ,ol'utilidalle dannofie, ma fogliono i piu dallieuenti degli altri migliori, &piuprudenti diuenire.Ma quefte cofe, che io feriuo ,recheranforfepiu utilitá ,chediletto .-imperoche la deficri ttione di diuerfi paefi ,fr nationi ,la uarietá delle guerre ,&delle zuffe ,le morti memorandede'capitani ,apportan fempre diletto,adefcano, fr ricrcano gli animi de'kggenti Peí contrario icrudeli comandamenti,lecontinoueaccufie,lefinteamicitie,glioccuki tradimenti, co'quali ibuoni fono ftati opprefisi :&finalmente la morte ,&rouina di molti nate quafi fiempre perle cagioni medefimedequali cofe Puna appo l'altra debbo feriuere ,non folamente fono per feftefle di poco diletto, ma tediofe ancora per eífer quafi d'una medefima fomiglianza Fu oltra diquefto migliore aífai la condirione delli antichi fcrittori :perche niuno ue n'ha,o radi fon quelli, che accuíino, o riprendino glifcrittidi quel li,neimporta íoro,ancar che e'uenga uno chedeferiua meglio, o peggio leguerre, &lebattaglie feguite tra Romani e'Cartaginefi ,oá quefta natione piu cha quella attribuifca* Ma ne'tempi prefienti rimangono an cora uiuimoiti,icui padri ,&icuiparenti, &coníanguinei, fotto ilprin cipato di Tiberio furon puniti,o uituperati, per cagione de'quali non fio lononebene fcriuer tutte le cofie nella maniera, che elle fono feguite, ma perche de glialtricifiono ancora, iquali, quantunque leloro fámiglie,dellequali fife mentionein quefti noftri fcritti,fieno eftinte,penferanno, perche efsi ancora uiuono con fimáglianti coftumi ,che gia fecero quelli, che le fien dette per difpregio ,& contumelia loro. Sonó ol tra ció moki-ancora tanto maleuoli ,fr inuidiofi, che e'non poflbno tol. krare, cheletiirtü ,&le buone operadora degli altri,fieno iodafe, fr ce!ebrate,come quafi auuien fempre nelle cofeTatte doppo la memoria de glihuomini, chel'uno íeintenda, & giudichi diuerfamentedaPaltro. Ma ritorno hora almió primo ragionamento. Eífendo Confoli Panno . . . campo una nuoCremuzio Codro^per certi Annali, ch'egli haueua cópoflo ,fr lodato in quelli Marco Bruto & Gaio.Cafsk>:&:di Cafsio haüer detto, ch'egli fuPukimo de'Romani. erano.gli.accuCatQri.Satrio Secódo,& Pinario Nafta, tutti duediét-oli di .Sdano daquaUofanoc'eua.moko aireo-. &anco Cefiare, afipro & inclemente firende-ua contro alia difefei Cremuzio adunque propoftofi di ha uereálafciaruila uita,. cominció in fua difeíaá parlare in quefta guife. CoftorO( Padr icorncritri) perche e'non hanno ,che appormi ne'fatd, m'appoisgono nelle parole: fr quefte ancora non fon tali,chek tocchino irPrincipe, o offendino ilpadre di lui:in che folo fidiftende la legge .delia Maieításma dicono,che ioho iodato Bruto,&Cafsio,i cui fatti an cora da moít'altri innáziá me fono ftari raccó tati, &tutti nódimeno ne banfattohonorata meuzione; TitoLiuiofcrittore eeceiiétiísimo,& nó meno fedele ,che eloqüente ,ha dato intra glialtri á Pompeio tante lode j che Aiügufto foleua per ció chiamarlo Pompeiano et quefto Pamicitialoro punto non alteró fr quando egli fa mentione di Scipione, o -dAfranio,'© di quefto Gafeio, o di quefto Bruto ,non fi truoua, che gia mai glihabbia chismad,© ladroni, o parricidi ,ficome e'fono hoggi neluoigochiamati ,&battezzati :anzi in piu luoghi giicelebra per huo 'minichiarij&eccdlenti Afinio Pollione ne'íüoi fcrittiparla di loro ho noratifsimamente.Mefíála Coruino loda, & celebra ,&innalza Cafsio, come fuo capitano,nondimeno l'uno ,&Paitro di quefti ficrittori furon fempre remití huominihonorati ,&eccellenti Marco Cicerone ficriífe .tinlibro,nelquale egl'innalza Catone fino al cieio,& nondimeno Celare :ildittatore ,non altriraenti firifenti, fieaon che con una fuaoratione,ri^ fpofein cuello fteífomodo,che alcuno dauanti al giudice riípóde á qual ch'accufa. Sónci ancora l'epiftoled' Antonio, le concioni di Bruto, lequali molte cofe di difpregio,& contumelia ad Augufto felfem ente rraíacciano, fr fondetrecon moltaacerbitá.LeggoníiiuerfidiBibulo, & di Catullo ripsenidi brutte,& okraggiofe parole contro á Puno , fr Paltro efere, Giulio, fr Augufto ,efsi nondimeno ie comportaron© ,fr \u25a0lafeiarono paífare ne fepreí diré fie eglino inció furono piu feui ,o piu rríodefti, condofia,che ie cofe di che altrinon fa ftima, ficancellano per fe fteífe :ma fe altris'adira ,o fe n'accende ,allhora fifannelleno, fr notorie, &maniíefte ,frdi fimigiiante eflempi nepotreiaddur molti nel-; la natione de Greci ,appreífo de'q-uali fu permeífo fenza pena ,non folo unagran liberta diparlare ,ma ancora una sfrenatta-licenza nel diré:&fie di ció alcuno fi commoueua, uendicaua le parole con le parole,.e' detticonidetti. mamoltolibero,& ficuro fu egli fempre,& niunopone ua bocea, o s'accencleua íé;alcuno qualche coíafcriueua di quei chxranogiatrapaírat>i,infauore,odisfauorede'iorofuperiori..Chegrauepec cato aunque ciimió ? ionioandato pero con Bruto 3 &Cafsio3 &aini feguente CornelioCoífo, fr AfinioAgrippa, ueñnein ua,nemaipcraddietroudiraaccufia.Fuaccufiato . . . . - . DI P. CORNELIO TÁCITO chene'campiFilippici furon morti, ámuouer Parmi, o per uia diconcionijáfolleuaril[popólo á guerra ciuile? Coteftoro fon giafiettant'anni chefiniron la uitaloro: iquali cofi come e'foo conoficiuti,& uiuono ancora mediante le ftatue, &immagini loro ,lequali lo iftefíb Cefare, doppo hauergliuinti non uolle che fuflero abbatute,cofi ancora appreífo gli fcrittoriritengono in pártela memoria, e'l nome loro. Imperoche la pofleritá rende á ciafeuno l'honore ,&la lode ch'egli ha merifatti di quelli. et ionon dubiro,fe tato, fr con la memoria ricompenfia i per quefte parole uerró condannato, non habbino doppo mead eífer di quelli, iquali non che di Bruto, fr di Cafsio, dime ancora ne'loro fcritti faran mentione,né inomi noftri fpegnere laficeranno. Poiche egli hebbe cofiparlato, s'ufei di Senato ,fr tornatofiene á cafe, finiquiui la uita fua con Paftenerfi dal bere ,fr dal mangiare. I Senatori per lor decreto fecero abbruciare dalli Edili,ilibri,ch'egli haueua compofti, nondimeno appreífo dimolti ne furono ritenuti, & occultati& col tempo ancora mandad fuori Onde ame pare, che e'íia maggiormente dariderfidel poco accorgiment© di coloro, che fi penfano con la potenza loro prefente poterfi ancor eftinguere la memoria, fr lifcrittidi coloro, che dop poloronaficeranno, magliauuieaetutt'il rouefeio ,perche quant'altri piu fisforzadifupprimeretalicofie, tanto piu diuengono chiare,&ma nifefte:cofi ancora iRe efterni, &glialtric'hanno ufiato contro alliferit torile medefime crudeká,null'akro hanno acquiftato con la rabbia,& ti rannide loro ,che dishonore á fe ftefsi ,gloria á quefti tali Inquefto me defimo anno furon tanto Paccufe continouate, che ne'giorni ancora ne'quali fifaceuan le fefte Latine, eífendo Drufo ,come Prefetto delia cittá, entrato nel tribunale per daré felice principio al fuoofficio,fe life innanzi Calfurnio Siluano ,&aecusó Sefto Mario. laqual cofe eífendo ftata publicamente da Cefare biafimata,ne nacque che Siluano ne fu poimandatoín efilio.Doppo quefto iCizziceniancora furono aecufeti di non hauere con la debita diligéza celebrato iíacrificii, &le fefte dAu gufto :aggiugnendo, chee'faceuano mokeuiolenze,& crudeltd a'cittadini,che dimorauano nella loro cittá Periiche e'furono ípogliati di tut tiilorpriuilegii,& franchezze acquiftate nella guerra diMitridatcquan do da lui furono aífediati ,fr che non meno con la uirtú,&coftanzialolo difeacciaron quei Re che fifaceífe Lucullo con le genti Romane Peí contrario Fonteio Capitone,ch'era ftato Procófol dell'Afia, fu aflbluto dall'accufe poftaíi da VibioSereno :eífendofi trouato ,che Sereno l'haueua finta egli medefimo, nondimeno e'ne rima-íé impuniro, perche l'effere egli da ciafeuno odiato, lo rendeua piu ficuro:conciofia,che qua to piu notorio ,&famoflo era á quel tempo lo aecufetore, tato piu fe gli haueífe riguardo, no naítrimenti, che á cofia fiacra, & inuiolabile Per oppofito ,fe alcuno ue n'era, che fufle o ignobile,o poco ftimato, quefti erano in fimigiianticafi punid. Intorno al medefimo tempo uen- , . . . , . . addomandando, nerodella Spagna ,ulteriore ambafciadori al Senato, a che alliSpagnuoli ficome alliAfiani era ftato ncora/ufle concertó di , fua Aupotere edificare un tempio inhonor diTiberio &ddla madre honorí, á faper diíprezzaregli fr perche Tiberio haueua imparato che fouerchiamente glierano offeriti,parendoli pero fe glifuífe offerta ínifta: buona occafione di ríTpondereá quelli, che andauan dicendo, ch'egli io Senato inquefla fentenza. era ambitiofio ,&auido di gloria, parló molti,a' eíferci quali par loro, cheio man( Padri conficritti) Io fiobene mi alie conftanzia, non cittá delP Afia,lequali po perch'io oppofi di cafisi cofa, per loro ambafciadori cotefto medefimo addimandauano. Per che hora dichiararui adunque ,perche i©allhora mi fteti cheto iohabbia in me fteífo deliberato :douete fapere ,chícere nudo Augufto á quei diPergamo acconfientito dipoterein honore di fe,fr delia cittádi detti, Roma dedicare un Tempio :&perche ioguardo, fr oíferuo tuttii , : ho fr fatti di quello non altrimenti che una legge pero io uoluto piu uolontieri feguitare in quefto Peflempio di lui,hauendo ioalliAfianicó cefíblo etfpecialmente perche all'honore ,che ueniua fiatto á me,s'ag"iugneua ancora quello di tutto ilSenato. Maficomel'hauere unafiata cotale honore riceuuto fipuó tollerare ,cofife per ogni prouincia fiuf fiero confiagrate le immagini noftre,fi potrebbe riputare al fermo per co fa troppo íúperba, &ambitiofa: & oltració Phonore &laueneratione, che f\fa ad Augufto, firidurrebbe á mente fe con aduladora ,in ogni iuo go indiftintamente ufiate, ella troppo fidiuolgaíTe. Et io(Padri conferir ti)miconofico come huomo mortal e, &íbggetto alie medefime necefisi ía, fr a'difetti medefimi, che glialtrihuomini:& aífai pero mi coq-této , fe io fono á glialtriprepofto :fr poflb inció fodisfare Nelche chiamo qui uoi in teftimonio,& uoglio,che appreífo de'pofteri nerefti memoria :iquali aífai honoreranno la memoria di me, fe tale mi terrano,ch'io non habbia da'maggior miei degenerato, ch'io fía ftato ne'uoftri affari accurato ,fr diligente ,forte ne'pericoli ,&non tímido ad offender que fto ,&quello per fialute delia República fr quefte cofie mi faranno nelli animiuoftrifuntuofiTépii, quefte bellifisime,& eterne immagini: pero chelecofe, chedi pietraíbnfabbricate,fe'lgiudicioe'l buonanimode' pofteri inodio ficonuerte ,fonriputate in luogo di fepolcri Laonde io prego inoftri amici, &confederad ,inoftricittadini ,gli íddii, &le íddee, quefti ,che fino al fine delia uita mia,mi concedin© una mente, un' animo ,fr uno intelletto quieto, &capace delle diuine ,fr humane leggi,quelli ,che tutta uiach'io faro di quefto fecoío trapaífato, tenghino de'miei fattabuona ricordanza,& ddla fama, &nome mío predichino bene,& lodeuolmente. Cotale fu allhora la rifipofta di Tiberio alia doman da delliambafciadori :fr perfeueró poi ancora ne'priuati ,fr fecreti fuoiragionamenti di difiprezzare,& ricufiare tale honore, &ueneratione di fe Ilche interpetrauano certi, ch'egli haueífe ció fatto per modeftia , molí' . . . . . DI P. C0RNE.LIO HhCltO molt'altriperdiffidenza,diíbitando,chelememoriefüenonfñfleroper durar molto: altriancora ,perbaflezza, &uiká d'animo . conciofia che gli animirjobili)&ualorofiafpirinfiempreácoíegrandi,& alte: &chein Greci ,Romulo appreífo noi quefta guifia Hercole ,&Bacco appreífo i fnfíeronagli íddii annouerati ifr che meglio ,&piu egregiamente haueua fatto Augufto, che addrizzó Panimo, fr lafperanzaad eífereadora to per lddio: etcheiPrincipi haueuano immediate tuno ció, che ueni aaloroinappetito :& fo!oqnefto fiopra ogn'altra cofia, & fienza akun mezodoueuano procacciare,chelalode,& gloria loro ueniífe in ogni tempo, frda'pofteri celebrara Imperoche fealcuno era,che andaífe difpregiando ;';v%ja ,fr la memoria ddla pofteritá, moftrauaparimente non ftudf uirtú,-per lequali ella s'acquifta, fr fi confiegue. , percheogni cofia fino á quiui gli era ben fuccemezo Seiano Inquefto Panimo icáreo d'ogni penfiero:& ftimolato an pero trouandoíi duta:& cora dallo ardente defiderio di Liuia,laquak ilfioliicitaua á dar fine al ma riaggio promefíbli ,diede á Cefare un memoriaie, eífendo coftumedi quel tempo ,che quantunque i!Priucipe fitronarte prefente, fe gli daua per ificrittoogni cofe:il tenore delqualefu quefto. Che egli per l'affettio ne ,che e'portaua al padre dA luiAaigufto ,fr dipoi per imolti fauori ,& beneficii riceuuti da eflb,hauea quefto coftume di non conferiré idefide rii,&lefperanzefiuealii íddii prima, che oll'orecchiedel Principe: & che e'non haueua per infinoá quiui proecurato di felireágrádihonori, mapiu toíto amato di far leguardie,& afta ticarfi come un priuato foldato per ia fialute del fiuo Imperadore. Nódimeno niuna altra cofia riceuu tahauea, che quelia, che fiopra tutte l'altre era honoreuoliísima,cioé d'eífer ifíimatodegno deilaintrinfichezza di Cefere.Quindi haueua con ceput© íperanzadi douere felire á maggior grado: & perche e'fi ricordaua d'hauer intefo ,che Augufto fu gia d'animo ,&pensó dimaritare la fua figliuola etiamdio ácaualieri R.omani ,cofilo pregaua, che fieLiuia fidoueua rimaritare, uoleífe come feo amico,& famigliare hauerlo nell'animo,non domandando egli in ció altro, che ilnome folo del paré tado, ne intendendo per ció liberarfi dali'uficio, ne dalle cure folite,che egli haueuá,ma ftimauaio principalmente per quefto, per potere difendere, fr foftenere la caía di Drufo, contro alliiniqui odii di Agrippina: ció non per cagione di fe, ma per rifpetto di que' figliuoli:peroche quanto á fe ,aífai glibaftaua , fe quel tanto ,che gliauanzaua di uita,apprefíb d'un tal Principe confiumaua .Tiberio, ueduto ildefiderio di Seia no ,fr fommamente lodatoio delia grande amoreuokzza, fr áífettione ch'efíbgli moftraua , fr in poche parole aiiegato ibeneficii riceuuti da cuello :&domandato alquanto di tempo áconfiderare pin maturamen te la cofia, gli diede appreífo quefta rifoofta. Che glialtri huomini nelle loro imprefe, &deliberadora doueuano folo quefto confiderare , qud che potefíe efiere loro utile,&profitteuole:ma che la códiiio.ue de'Prin .