Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Qualche idea didattica per prepararsi ai concerti. 1 L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43. Per la scuola primaria e qualche spunto per la scuola media. Elita Maule 1 Ramón Zaragoza Fernández (1874- 1949), Prometeo e il fuoco. In http://melogrande.wordpress.com/tag/miti/ Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Introduzione Prometeo nel mito Prometeo, uno dei miti più interessanti elaborati dalla cultura greca, ha avuto una vita assai longeva: ha accompagnato la storia della cultura occidentale nel corso dei secoli fino ai nostri giorni subendo modifiche, aggiunte, adattamenti che hanno reso i suoi contenuti sempre attuali e di efficace presa emotiva. Non solo esso spiega l’origine del fuoco, uno dei quattro elementi fondamentali per la vita dell’uomo ed elemento essenziale per forgiare i metalli, ma racconta la straordinaria figura di un Titano, Prometeo appunto, che, per favorire il genere umano, si oppone a Zeus e vince la battaglia contro colui che era il potente sovrano di tutti gli déi. Nel corso del tempo Prometeo è così divenuto, nella cultura occidentale, il simbolo di “ribellione e di sfida alle autorità e alle imposizioni, e così anche come metafora del pensiero, archetipo di un sapere sciolto dai vincoli del mito, della falsificazione e dell'ideologia”2. Il mito, assai complesso, narra che gli dei, dopo aver creato gli uomini con l’aiuto di Prometeo3 e gli animali, affidarono a due fratelli divini il compito di distribuire in modo equo fra gli esseri viventi un certo numero di “buone doti”: il fratello maggiore era, appunto, Prometeo (che in greco significa “quello che capisce prima”, quindi saggio), mentre il più giovane si chiamava Epimeteo (che in greco significa “quello che capisce dopo”). Quest’ultimo chiese al fratello il consenso di poter distribuire lui queste “doti”; Prometeo avrebbe poi potuto controllare se il lavoro era stato eseguito bene. 2 http://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo Una versione del mito racconta che fu Prometeo stesso, su ordine di Zeus e per la stima che inizialmente riponeva in lui il re degli déi, a forgiare l'uomo che modellò dal fango e che animò con il fuoco divino. 3 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Epimeteo cominciò ad assegnare alle varie specie animali le varie “qualità”: ad alcune la velocità, ad altre la forza, il coraggio, la pelliccia per ripararsi dal freddo; ad altre ancora gli artigli per difendersi… . Alla fine, a furia di assegnare agli animali tutte queste buone doti, Epimeteo si rese conto di aver esaurito tutte quelle che Zeus gli aveva messo a disposizione e che, di conseguenza, non gliene restava nessuna per la specie più importante: quella umana che risultava così la più indifesa. Prometeo giunse allora in soccorso degli uomini: notte tempo entrò di soppiatto nella casa della dea Athena, figlia di Zeus, e rubò da uno scrigno le due fondamentali “qualità” che Zeus stesso non voleva donare agli uomini in quanto ritenute di esclusiva proprietà degli dei: la memoria e l’intelligenza. Poi, sempre per soccorrere gli uomini, escogitò uno stratagemma per consegnare loro anche un altro fondamentale dono: il fuoco, indispensabile per forgiare i metalli, che Efésto, il diofabbro, custodiva in una caverna situata ai piedi della montagna degli dei. Il fuoco era utilizzato da Efésto per fondere i minerali con i quali egli forgiava tutti gli strumenti che Zeus ordinava, comprese le saette che il re degli dei lanciava sulla terra quando era adirato. Infuriato oltre ogni dire quando si accorse che agli uomini era stato consegnato il fuoco, Zeus ordinò ai suoi due servi più fedeli che si chiamavano Potere e Violenza di catturare Prometeo e di incatenarlo ad una roccia su una delle cime più alte dei monti del Caucaso; inflisse al generoso Titano inoltre un altro terribile supplizio: ogni giorno un’aquila gli avrebbe divorato il fegato che, ricrescendo di notte, avrebbe permesso di replicare la tortura il giorno successivo. Prometeo restò incatenato alla roccia per moltissimo tempo, finché Ercole, un altro mitico eroe, non andò a liberarlo. Zeus tuttavia non mise solo in atto la sua terribile vendetta contro Prometeo, ma anche contro gli uomini: fece modellare, e poi animare, da Efésto con l’argilla una figura femminile; chiese alla figlia Atena di insegnarle a tessere e ad Afrodite, la dea Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 dell’amore anch’essa sua figlia, di infonderle una bellezza senza pari. Infine Zeus inviò questa bellissima creatura, che fu chiamata Pandora, sulla terra con il compito di consegnare agli uomini una giara chiusa come dono. Epimeteo, pur essendo stato messo in guardia da Prometeo che aveva già previsto una possibile vendetta, di non accettare nessun dono dagli dei, sconsideratamente accolse Pandora la quale, giunta in mezzo agli uomini, scoperchiò la giara facendone uscire i terribili doni che conteneva e che ancora oggi tormentano il mondo intero: la Fatica, il Male, le Malattie, la Fame, la Morte, il Dolore, la Povertà, la Paura, la Violenza, la Guerra. Il Prometeo di Beethoven Beethoven riprende il mito antico nel balletto da egli composto: Le creature di Prometeo (titolo originale Die Geschöpfe des Prometheus), op.43, rappresentato per la prima volta al Kärntnertortheater (Teatro imperiale e di corte) di Vienna4 il 28 marzo 1801 con la coreografia di Salvatore Viganò, napoletano di origine e anche compositore, oltre che celebre coreografo, nipote di Luigi Boccherini. 5 Beethoven, che credeva profondamente nel valore sociale dell’arte, dipinge Prometeo nel suo balletto come il grande creatore e benefattore del genere umano, come colui 4 Denominato in italiano “Teatro della porta di Carinzia”, è stato un prestigioso teatro di Vienna nel corso dei secoli XVIII e XIX. Il suo nome ufficiale era Kaiserliches und Königliches Hoftheater zu Wien, "Teatro imperiale e di corte di Vienna". Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Theater_am_K%C3%A4rntnertor. 5 Bozzetto di Salvatore Fiume per una scena de Le creature di Prometeo, 1952. In http://www.balletto.net/giornale.php?articolo=124 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 che emancipa e accredita l’uomo attraverso l’arte e la coscienza. La trama del balletto, infatti, così come viene narrato dalle cronache dell’epoca, vede in scena due statue dalle sembianze umane le quali vengono animate dalla potenza dell’armonia acquisendo sentimenti, coscienza e passione. Condotti da Prometeo sul Parnaso, i due prototipi del genere umano ricevono, sotto la guida di Apollo, la loro istruzione nella musica, mentre Anfione, Arione, Orfeo, Melpomene, Talia, Tersicore, Pan e Bacco li introducono nell’arte e nella scienza. 6 Il balletto, diviso in due atti, si compone di 16 “episodi”, corrispondenti ciascuno ad un quadro coreografico. “L'ouverture è, fra tutti, l'unico pezzo rimasto nel repertorio, ed è veramente una vigorosa e raccolta composizione, ben chiusa entro il consueto schema formale, animata da grande vivacità e ricchezza di contrasti. Il primo tema (e principale) è un lungo tratto dei violini in do maggiore che percorre quasi tutta la composizione con la sua trama serrata e col suo energico e rapidissimo passo. L'orchestra è quella della Sinfonia n. 1, colla quale quest'ouverture presenta alcune somiglianze. L'introduzione, che dipinge una tempesta durante la quale Promèteo sfugge ai fulmini di Giove, e i 16 6 T. Mollo, 1825, Kärntnertortheater. In http://www.aeiou.at/aeiou.encyclop.k/k183537.htm Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 numeri che seguono, sono praticamente scomparsi dal patrimonio delle nostre conoscenze musicali, benché contengano notevoli bellezze. Né sempre è facile rendersi conto delle situazioni sceniche a cui dovevano corrispondere; per alcuni soccorrono certe annotazioni fatte da Beethoven stesso sulla partitura e tratte certamente dalla trama del balletto di Viganò. Soltanto il finale occupa un grande posto nella letteratura beethoveniana, poiché in esso appare, probabilmente per la prima volta, il tema eroico su cui si eleverà la gloriosa costruzione del finale della Sinfonia n. 3 (Eroica)”7. OPZIONE 1. Preliminare. La musica nei miti della creazione Le valenze didattiche del mito, spendibile con opportune modalità in ogni ordine scolastico, sono state più volte sottolineate soprattutto nell’ambito storicoantropologico e in quello letterario. La considerazione più importante riguarda il fatto che il mito, sin dalle sue origini, ha di per sé assunto una valenza anche pedagogica, in quanto nato proprio per trasmettere un sistema di valori e di insegnamenti alle generazioni future. Seppur attraverso vari riadattamenti, esso è stato spesso in grado di sopravvivere al tempo e di riemergere proprio attraverso l’arte (musica, arti figurative, opere teatrali…) e, di recente, anche in forme multimediali vicine alla fruizione discenti (cartoni animati, cinema e video game) dimostrando di essere ancora in grado di catturare la curiosità e l’interesse di piccoli e di grandi. “Le civiltà moderne si nutrono di miti, continuamente ne creano e ne distruggono: in questo senso, lo studio dei miti antichi può ancora dirci qualcosa su di noi, sul nostro mondo, su "chi siamo" e "da dove veniamo" (anche se ovviamente la scienza, che è essa stessa un "mito" 7 http://www.parodos.it/archivio/prometeo.htm Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 moderno, ha sfatato le ingenue credenze degli antichi sulle origini del mondo e degli esseri viventi e le immaginifiche spiegazioni mitologiche sui fenomeni naturali)”8. Da questo punto di vista, all’interno del curricolo di storia il mito può consentire un dialogo motivante tra il passato e il presente, facendoci comprendere quanto sia rimasto in noi e nella memoria collettiva di un tempo che credevamo del tutto scomparso. Il mito inoltre, aderendo ad una storia di stampo strutturale, può aiutarci a meglio comprendere una realtà del passato legata alla vita quotidiana, alle credenze, ai sentimenti e ai pensieri che caratterizzavano le comunità che ci hanno preceduto nel tempo. Altri percorsi interessanti sono quelli che collegano il mito alle arti figurative, alla musica, alla letteratura in senso lato (in quanto il mito da sempre è stato fonte di ispirazione per artisti, poeti e letterati di ogni tempo e di ogni luogo) 9. A confortare il rapporto privilegiato che sussiste tra musica e mito stanno però i miti musicali stessi, elaborati da ogni cultura del mondo. Comprovato è comunque il fatto che la musica è presente nella mitologia di tutte le società arcaiche. Spesso anche il mito della creazione richiama la musica: il dio indiano Prajapati, per esempio, dopo essere rimasto racchiuso nel guscio di un uovo d’oro per un anno, usò la voce (il canto) per creare le cose; il suo primo suono divenne la terra, il secondo il cielo e altri le stagioni. Il mito della creazione è correlato, secondo i Bantù, con la sanza, uno strumento musicale attraverso il cui suono Njambè, il Dio, crea il mare, i monti, i fiumi, i laghi, l’uomo e la donna10… . Proprio di questa “storia” ci serviremo per introdurre preliminarmente i bambini al tema riguardante la musica e il mito. Anche il mito di Njambè, seppur con modalità diverse da quello del Prometeo beethoveniano, si serve dell’elemento sonoro e della 8 La Grotta, L. et al., Il mito: definizione, caratteristiche, valenza formativa. In http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=1466 9 Ibidem 10 Bebey, F. (2011), La falsa nota di Njambé, Torino. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 musica per spiegare come abbia avuto origine l’uomo e quale importanza l’arte dei suoni abbia nella sua esistenza. Proponiamo dunque ai ragazzi di sonorizzare questo bellissimo mito bantù, tramandato oralmente per secoli e infine trascritto da Bebey11, mettendoci nei panni dei “tecnici del suono”. A fianco vengono posti alcuni possibili effetti sonori realizzabili con facilità; l’ideale sarebbe comunque che i ragazzi stessi, interpretando il testo e attribuendo significati alle sonorità, reali o simboliche, richiamate dal racconto, scegliessero le modalità e gli oggetti più opportuni per farcire di suoni la narrazione. LA SANZA AFRICANA e Il mito delle origini Bantù (F.Bebey) Introduzione: vento (soffiare dentro a bottiglie) e tubofoni (tubi flessibili elettrici roteati) Non c’era assolutamente nulla all’inizio. C’era solo la noia. Nyambè, il Creatore dei Bantù si annoiava da morire. Una mattina Nyambè si grattò la testa e disse: “Buon Dio! Grattò: strofinare la pelle di un djembe Finirà per uccidermi questa noia se continua così! Uccidermidormiva: Ora, nel posto esatto in cui si era grattato, c’era rintocchi di campane l’Immaginazione che dormiva dentro la sua testa tubolari; tubi elettrici soffiati -Sono io che ti ho svegliata, Immaginazione? Perdonami, alcuni bambini russano. non l’ho fatto apposta. - Sai- disse Nyambè- io ho un problema. Il mio problema è la noia. Attenzione, però! Sai bene che se la noia ucciderà 11 Ibidem Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 me, ucciderà anche te.- Uccidere: rintocchi di campane tubolari; tubi elettrici soffiati L’Immaginazione si mise a pensare e uscì a respirare l’aria Respirare: vento e pompa del giardino. gonfia materassini Rientrò e disse a Niambè: - Signore, ho trovato la soluzione al tuo problema. Costruisciti una sanza, Signore. E appena comincerai a suonarla, sparirà la noia-. Fu così che Nyambè si costruì una sanza e si mise a Suonarla: improvvisazione con la sanza (vedi sotto le suonarla con grande felicità. istruzioni) su ritmo di una Nyambè suona la sanza e ogni nota del suo strumento crea filastrocca e qualcosa di nuovo. accompagnamento ritmico con djembe. Con la prima nota inventa il sole, che dà luce al mondo. La Sole: rintocchi di triangolo seconda nota crea la luna. Luna: chimes sospese di chiavi Nyambè pizzica ancora una lamella della sanza e questo Pizzica: : improvvisazione terzo suono crea il villaggio. Poi un intero paese e un con la sanza accellerando…. continente. E altri paesi e continenti che sorgono man mano che Dio suona la sanza. Mare, il fiume e il ruscello: suoni dell’acqua (acqua Ecco la tigre e l’elefante. Ecco gli insetti, gli uccelli e i travasata dento a bacinelle pesci. con vasetti) Ecco il mare, il fiume e il ruscello. E ancora gli alberi, l’erba, l’aria, il vento. insetti, gli uccelli: richiami e strumenti autocostruiti aria, il vento: ventofono e centrifughe preparate. Va tutto bene fino a quando una delle lamelle introduce una nota falsa. Prova ad indovinare che cosa appare da nota falsa: colpo di agogò, Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 quell’unica nota? L’uomo. Subito seguito dalla sua donna. poi ripetuto più volte…. E dietro una folla di bambini. Tanti bambini di tutti i colori –bianchi, neri, gialli, rossi, blu, violetti, zebrati, tigrati- di tutti i colori. E questi bambini di tutti i colori incominciano a popolare la terra. Dappertutto, dappertutto. Centinaia di Improvvisazione con 2 sanze. milioni di bambini di tutti i colori che escono dalla sanza…. E’ per questo che i Bantù dell’Africa non danno nessuna importanza al colore della pelle degli stranieri che vengono a trovarli. Essi sanno benissimo che gli uomini sono tutti Finale: esecuzione di una usciti dalla stessa sanza. polimetria africana con tamburi. Gli effetti sonori: Materiale occorrente Tre sacchi di plastica (quelli per le immondizie) di colori diversi, cartoncino colorato della lunghezza di 50 cm. e altezza di 20, forbici, nastro biadesivo, nastro adesivo, metro. VENTOFONO Modalità di realizzazione Dopo aver tagliato i margini laterali del sacchetto di plastica in modo che la sua larghezza risulti di 50 cm., provvederemo a sfrangiarlo con le forbici (la parte superiore risulterà già unita perché costituiva il fondo del sacco). Ripeteremo la stessa operazione con gli altri due sacchi. Nel mezzo del cartoncino colorato, piegato a metà, ritaglieremo un triangolo che consentirà la presa del nostro strumento. Lungo un lato del cartoncino applicheremo un nastro biadesivo e, sopra a questo, fisseremo i nostri sacchetti sfrangiati utilizzando, Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 nel caso, altro nastro adesivo per tenerli meglio uniti. Una ulteriore striscia di nastro biadesivo, applicata sopra ai sacchetti, ci consentirà di chiudere il supporto piegandovi e fissandovi sopra l’altra metà del cartoncino: il nostro ventofono è pronto. Questo strumento, che si suona scuotendolo, è di straordinaria efficacia per sonorizzare poesie o fiabe contenenti riferimenti ad agenti atmosferici: rende molto bene il fruscio delle foglie spazzate dal vento; accompagna l’ingresso della bufera e della tempesta. VOCE DALL’ALDILA’ O ARMONIA CELESTE Modalità di esecuzione Soffiando dentro al tubo con una certa energia otterremo un suono metallico e “strano” che può richiamare, nel nostro caso, una voce che giunge dall’aldilà. Soffiando con minore pressione possiamo imitare il suono del vento. Il tubo disteso, se roteato sopra la testa, produce un bellissimo effetto vento con sibilo (fondamentale e armoniche a seconda della velocità di roteazione) che può richiamare l’armonia celeste. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 12 13 12 La sanza, tipica dell’Africa sudorientale, è uno strumento musicale idiofono conosciuto anche con il nome di ‘mbira. E’ costituita da lamelle (le cui estremità risultano sollevate dalla base), posizionate su una tavoletta di legno, che vengono messe in vibrazione mediante la pressione dei pollici. Dalla lunghezza delle lamelle dipende l’altezza del suono. La sanza è acquistabile ad un prezzo molto contenuto presso i negozi di Altro Consumo. Si potrebbe però pensare di far costruire ai bambini la loro sanza in modo molto semplice. Nella figura a fianco le lamelle (bastoncini da ghiacciolo) sono fissati al margine di una scatoletta che funge da cassa di risonanza. Ad ogni colore corrisponde un suono diverso (più acuto o più grave) che dipende dalla lunghezza della sezione del bastoncino che sporge dalla scatola. Si suona pizzicando con il pollice l’estremità sporgente del bastoncino. Immagine tratta da: http://www.terradelfuoco.eu/2014/04/13/il-24-marzo-2014-costruiamo-con-ragazzi-dellaseconda-media-uno-strumento-musicale/ 13 Immagine tratta da: http://doubledhappiness.com/hello-simple-lullatone/ Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 OPZIONE 2. Sonorizziamo il Mito di Prometeo utilizzando la metrica greca Abbiamo osservato come le vicende che accompagnano il mito di Prometéo siano numerose e spesso complesse. Dopo aver esposto il mito, possiamo lavorare con i ragazzi per l’educazione linguistica, storica e musicale insieme, approfondendone singoli episodi, magari scegliendoli tra quelli che maggiormente si prestano alla programmazione interdisciplinare pianificata per la classe. A titolo di esempio abbiamo ripreso questo dal sito “La storia spiegata ai bambini” 14 che, per i suoi contenuti, si presta anche a promuovere obiettivi legati anche all’educazione religiosa e all’educazione all’affettività. 14 http://www.cheforte.it/la-storia-spiegata-ai-bambini/mitologia-greca-il-vaso-di-pandora.html Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Il vaso di Pandora Anapesto Pandora era la donna più curiosa che fosse mai esistita ed era anche un po’ stolta. Zeus l’aveva creata, bellissima e piena di grazia, con un obiettivo ben preciso: punire punire l’umanità: tuonofono l’umanità. Pandora continuava a fare domande su domande e ficcava il naso negli affari altrui. Il povero marito Epimetéo, fratello di Prometéo, aveva una pazienza infinita e cercava di rispondere a tutte le domande che la moglie faceva. curiosava: rumori di vario tipo (strofinii di Ma un giorno, mentre curiosava per casa, pelli dei tamburi; legnetti o agogò…) Pandora trovò un grosso e pesantissimo orcio in fondo a un armadio, in soffitta. Corse da Epimetéo, strillando: «Ho trovato un bellissimo vaso e voglio sapere che cosa c'è dentro! Vieni ad aiutarmi!*» vaso: si esegue un ostinato ritmico di 4 piedi giambi ( ) : Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 utilizzando vasi da fiori di terracotta e battenti di legno. Epimeteo si fece pallido e cominciò a tremare. «Moglie! Moglie! Non devi assolutamente toccare quel vaso! È stato mio fratello Prometéo a darmelo e mi ha fatto promettere che non lo avrei mai spostato e tanto meno aperto fino alla fine del mondo! Giurami di non toccarlo mai più!*» tremare: guiro *colpo di tamburo Pandora promise, ma mantenne la promessa solo per un'ora. Poi la sua curiosità ebbe il sopravvento. «Proverò a dare una piccola sbirciatina, di sicuro non sarà quel gran male!» si disse. Così tolse il coperchio e cacciò il naso all'interno. Ma quale orribile sorpresa la aspettava*! Nugoli di bruttissimi insetti volarono fuori dal vaso e cominciarono a punzecchiarla. Pandora sbatté subito giù il coperchio, chiudendo all'interno l'unica creatura rimasta*. Urlando, infilò le scale velocissima, oltrepassò il marito e corse in giardino. «Tornate nel vostro vaso, bestiacce!» Ma gli insetti continuavano a ronzare e cantare con le loro vocine stridule e uno dopo l'altro volarono via. Fin dal giorno in cui Pandora aprì quel vaso, si sparsero per il mondo invidia*, avarizia*, gelosia*, rabbia*, malattie*, pazzia* e tutte le altre cose cattive che Prometéo intendeva tener lontano dall’umanità*. E da allora hanno continuato a pungere e infastidire gli esseri umani con le loro piccole spine aguzze*. *tuonofono Segue un nugolo di api e autocostruiti (cfr. istruzioni sotto) insetti *colpo secco di tamburo (coperchio) Velocissima: passi veloci Giardino: ancora suoni di insetti; aggiungere uccellini (richiami), acqua travasata in bacinelle (fontanella). *api e insetti * colpi di tamburo *ventofono (oppure soffiare dentro a bottiglie) * insetti autocostruiti Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Solo la speranza, rimasta chiusa nel vaso, da quel giorno sostenne gli uomini anche nei momenti peggiori. Conclusione: si canta e si suona la Pastorale dal Prometeo beethoveniano (cfr. attività sotto). Preparare la sonorizzazione: fasi di lavoro A. Esercitiamo la ritmica antica Secondo gli studiosi, la poesia, espressione che esalta al massimo gli aspetti musicali del linguaggio, nasce in Grecia tra il 1100 e il 700 a.C. per facilitare la memorizzazione delle informazioni necessarie alla comunità e indispensabili da tramandare ai posteri15. “La poesia costituiva un utile “contenitore”: una comunicazione ritmata, strutturata secondo allitterazioni e rime, racchiusa entro “misure” precise, facilita molto il compito della memoria… . Inoltre non dobbiamo dimenticare che queste narrazioni ritmiche erano accompagnate da musiche e danze. Ancora una volta il paragone con le canzoni contemporanee è illuminante: i ritornelli, ripetuti fino all’ossessione, il ritmo delle strofe, la linea melodica, fanno in modo che i testi si imprimano con grande facilità nella nostra mente”16. Nell’antica Grecia pre-letterata i testi cantati con accompagnamento di strumenti musicali non servivano solo a trasmettere l’epos di un popolo o le storie degne di memoria. Anche le basilari informazioni riguardanti le norme giuridiche, i comportamenti sociali da tenersi, le gerarchie di potere, il sapere tecnico o, persino, 15 La comunicazione. Elementi di storia, discipline, teorie, tradizioni di ricerca (a cura di M. Stazio), Ellissi, Napoli 2002, pp. 175 segg. 16 F. Ceretti, Dalla cultura orale alla cultura elettronica. La comunicazione…cit., p.39 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 i cataloghi delle armature e le comunicazioni diplomatiche venivano trasmesse attraverso la musica e il canto17. La ritmica greca fu dunque, sin dall’origine, di carattere verbale: era la parola, con la lunghezza delle sue sillabe, a prestare le figure ritmiche alle singole note della musica che la accompagnava. Questi principi vennero successivamente accolti anche dalla cultura romana che operò solo alcuni adattamenti e scelte che meglio si confacevano alla lingua latina. Luciano, per esempio, pone l’ottima conoscenza della metrica alla base del mestiere dell’attore di tragedie e commedie, rappresentazioni nelle quali, a suo dire, “si tirano giambi a strascico”18. Il tempo primo (pulsazione di base) di misura era la sillaba breve ( ) che nella nostra notazione moderna scriviamo con il simbolo , accompagnata dalla sillaba lunga ( _ ), di valore doppio, che possiamo trascrivere con il simbolo ; quindi, una sillaba lunga equivale a due brevi _ = . Con il passare del tempo si impose anche la consuetudine di eseguire melodie strumentali autonome senza testo verbale. Il ritmo, raggruppato in moduli come avviene per tante culture di tradizione orale, utilizzava ancora le combinazioni dei tempi verbali, pur con alcuni adattamenti funzionali (per esempio, il valore della sillaba lunga poteva essere allungato di un po’). I valori lunghe e brevi venivano raggruppati in sequenze chiamate piedi. Eccone alcuni, quelli che in prevalenza utilizzeremo durante le nostre attività pratiche: 17 Cfr. E.Maule, S.Cavagnoli, S.Lucchetti, Musica e apprendimento linguistico, Quaderni operativi dell’Istituto pedagogico n.18, Junior, Bergamo 2006, p.30 segg. 18 Luciano, De Saltatione, XXXII Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 giambo: trocheo spondeo anapesto dattilo proceleusmatico = − ◡ = − − = ◡◡− = − ◡◡ = ◡ ◡ ◡ ◡ = ◡− Al fine di introdurre i più piccoli (della quarta, quinta classe della scuola primaria) alla comprensione della ritmica greca, proponiamo un esercizio su una filastrocca il cui testo si rende utile per familiarizzare gli alunni con le lettere dell’alfabeto greco, lettere utilizzate anche, come vedremo, per annotare la musica. I discenti si renderanno inconsapevolmente conto, in modo divertente, di come la filastrocca, al pari del proverbio ritmico o di tante poesie, sia strutturata metricamente secondo una ben precisa quantità sillabica che corrisponde anche ad una quantità precisa di pulsazioni ritmiche di base: nel nostro caso si tratta di versi ottonari, a volte tronchi (primi due versi) rendendosi necessaria, e spontanea, una pulsazione di pausa. Un’allegra compagnia Alfa beta trallallà Dalla Grecia sono qua! Gamma e delta fan l’inchino Mentre epsilon piccino Chiama zeta lì vicino a) Divideremo la classe in due cori parlati: la prima voce esegue esegue il ritmo verbale della filastrocca utilizzando il piede proceleusmatico: ◡◡◡◡ =♪♪♪♪ La seconda voce esegue il ritmo verbale delle sole lettere dell’alfabeto utilizzando il piede spondeo ( o varianti, se necessario) : − − = Secondo gruppo: alfa, beta / gamma, delta / epsilon, zeta / eta, theta / ….. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 ◡ ◡ ◡ ◡ ◡ ◡ − AL- FA BE- TA TRAL- LA- LA’ DAL- LA GRE- CIA SO- NO QUA − − − − AL- FA BE- TA GAM- MA DEL- TA b) In un secondo momento proponiamo alla classe di accompagnare la scansione ritmica anche con gesti-suono: il primo gruppo con il battito delle mani; il secondo gruppo con il battito dei piedi. La prima volta la filastrocca verrà recitata e ‘suonata’ con l’orchestra corporea; la seconda volta toglieremo il testo ed eseguiremo la nostra filastrocca solo con i gesti suono. Infine utilizzeremo due gruppi di strumenti: al posto del battito delle mani i legnetti (anche autocostruiti) e al posto dei piedi i tamburelli (o, in mancanza di questi, dei sassi percossi uno contro l’altro). Durante l’esecuzione, i bambini dovranno ripercorrere mentalmente la filastrocca: questo ci permetterà di andare bene a tempo insieme, eseguendo anche le pause al momento giusto e concludendo simultaneamente. Questo esercizio consente di effettuare il passaggio, come avveniva anche presso i Greci, tra l’esecuzione ritmica supportata dalla parola e quella solo strumentale. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 B. Costruiamo gli insetti di Pandora Api e insetti Il giocattolo sonoro qui proposto veniva un tempo costruito utilizzando foglie secche (al posto della carta colorata) e budella di animale (al posto dell’elasticopalloncino). Modalità di costruzione Materiali occorrenti: uno ‘spiedino’ di legno (ad uso culinario); un foglio di carta colorata formato A4; due perline di legno di cui una più piccola e l’altra leggermente più grande (6 mm. e 1 cm. circa); un palloncino gonfiabile; colla vinavil o Pritt; colori (a piacere: pennarelli, acquarelli, a matita…) e matita; forbici; spago sottile o un filo di lana grossa; un cutter (ad uso dell’insegnante); un segmento di tappo di sughero anche di riciclo. Se la costruzione del ronzatoio viene effettuata da bambini piccoli (scuola materna ed elementare), l’insegnante preparerà i bastoncini di legno appuntiti su entrambi i lati servendosi di un cutter (in genere gli spiedini acquistati nei supermercati presentano un solo lato appuntito). L’insegnante avrà inoltre cura di predisporre per ogni bambino un segmento di tappo di sughero (di 1 cm. circa) diviso in due mezze rondelle. I bambini infileranno le perline alle due estremità del bastoncino in modo che la punta sporga ancora di mezzo centimetro circa. Sempre alle estremità del bastoncino verranno fissate le due mezze rondelle di sughero. Uno spago della lunghezza di 60-70 cm. verrà annodato ad un lato del bastoncino tra il sughero e la perlina più piccola. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 I bambini piegheranno un foglio di carta colorata nel verso della sua lunghezza; quindi disegneranno e coloreranno un insetto a piacimento su entrambi i lati della carta ripiegata tenendo presente che: - la ‘pancia’ dell’insetto deve corrispondere alla parte ripiegata del foglio (che non andrà in alcun modo tagliata); - la ‘pancia’ dell’insetto deve poter essere contenuta nel bastoncino al quale andrà fissata (quindi non utilizzeremo tutta la base del foglio). Una volta ultimato, il disegno verrà ritagliato con le forbici e incollato per bene (con la colla Pritt o vinavil o Uhu) intorno al bastoncino di legno. Presteremo attenzione affinché lo spago sporga nella parte inferiore dell’insetto. Ritagliamo, infine, un segmento circolare dalla parte più larga del palloncino (di 5 mm. circa). Otteniamo, in tal modo, una sorta di ‘elastico’ che andrà teso tra una rondella di sughero e l’altra del nostro insetto. Modalità di esecuzione Basterà far roteare il nostro insetto per ottenere un bellissimo e realistico suono simile ad uno sciame di api, di mosche, di calabroni… . Facendo roteare il nostro ronzatoio a velocità diverse otterremo suoni sempre nuovi e diversi, più o meno acuti e intensi (effetto armonici). La tensione dell’elastico- palloncino può modificare il suono: possiamo provarlo sostituendo il nostro segmento di palloncino con un altro più piccolo e, quindi, più teso. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Insetto auto costruito C. Altri effetti sonori Se TUONI E FULMINI 19 proprio non vogliamo costruire uno strumento ad hoc19, possiamo porre dei tappi di sughero dentro ad una scatola da scarpe: scuotendola otteniamo un efficace effetto di tuoni e fulmini. Un altro bellissimo effetto tuono si ottiene facendo oscillare una sottile lamiera metallica. Vedi Maule, E., Viel, M. (2008), La fabbrica dei suoni, Carocci, Roma, pp. 35-36 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 OPZIONE 3. Ascoltiamo il Prometeo di Beethoven: Pastorale Riferimenti d’ascolto: Ludwig van Beethoven (Bonn, 1670 – Vienna 1827), Le creature di Prometeo (titolo originale Die Geschöpfe des Prometheus), op.43: Pastorale20. L’insegnante spiega ai ragazzi come il mito di Prometeo abbia catturato l’interesse di numerosi artisti sin dall’antichità: pittori, scultori, poeti e musicisti si sono cimentati, nel corso dei secoli, a mantenerne vivo il ricordo di questo eroe attraverso le loro opere. Beethoven ne ha realizzato un balletto, composto da sedici quadri dei quali noi ne ascolteremo e analizzeremo uno. L’insegnante propone alcune domande che vengono raccolte nel seguente possibile questionario (sotto, in corsivo, possibili risposte o commenti). Scegli, fra queste opzioni, quelle che a tuo giudizio esprimono meglio il carattere del brano: ⎕ Tristezza ⎕ Spensieratezza ⎕ Tranquillità ⎕ Vivacità ⎕ Malinconia ⎕ Allegria ⎕ Gioia ⎕ Paura ⎕ Preoccupazione ⎕ Altro ……………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………. 20 Reperibile in: https://www.youtube.com/watch?v=JvEhCn_aMUU. Reg. Orpheus Chamber Orchestra, 1987 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Hai già sentito altre volte musiche di questo tipo? ⎕SI ⎕NO Se si, dove? ⎕ Alla televisione ⎕ Alla radio ⎕ Da un cd ⎕ In teatro ⎕ Dalla soneria di cellulari Quali fra questi strumenti musicali riconosci all’ascolto? (Segna la crocetta corrispondente) = corrisponde alle risposte esatte. 1. Violini 2. Violoncelli 3. Viole 4. Contrabbassi 5. ⎕ Sassofono 6. ⎕ Pianoforte 7. ⎕ Chitarre 8. Trombe 9. ⎕ Arpe 10. Corni 11. Flauti 12. Clarinetti 13. Oboi 14. timpani 15. fagotti Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Risp: l’organico previsto è composto da 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi. La melodia (tema) principale del brano : ⎕ E’ caratterizzato da veloci scalette in su e in giù e da note strane. Non si può cantare con la voce. ⎕ E’ caratterizzato da accordi rapidi, gravi e staccati. E’ difficilmente riproducibile con la voce. E’ caratterizzato da una melodia orecchiabile e facilmente memorizzabile. E’ cantabile perchè possiamo canticchiarla anche noi con un po’ di allenamento. Quale strumento tra questi pensi che suoni la melodia iniziale? Abbina ad ogni strumento il giusto nome. Fig. 1 2. ⎕ Un violino 3. ⎕ Un corno 4. ⎕ Una tromba 1. Un Oboe Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Ascoltiamo la parte iniziale del brano (fino a 35’’) e ricostruiamone la successione di eventi sonori: A (Tema) B A (Tema) Questa parte viene ripetuta altre volte? Alza la mano quando ti sembra di averla già sentita in precedenza. Risp: Viene ripetuta successivamente da batt. 39 a batt. 64. Proviamo a picchiettare con un dito sul banco seguendo la musica, oppure proviamo a “marciarla”. Come ti sembrano il ritmo e l’andamento? Riesco a sincronizzarmi facilmente, perciò il ritmo è regolare ⎕ Non riesco a sincronizzarmi; il ritmo è irregolare e cambia spesso ⎕ A volte devo rallentare o accelerare il picchiettio E’ veloce ⎕ E’ lento Risp: è un brano piuttosto vivace. In partitura è indicato ALLEGRO. Questa musica, all’epoca in cui è stata composta, si prestava: ⎕ Ad eseguita in chiesa ⎕ A scandire una parata militare ⎕ Ad essere ballata in una festa popolare in piazza Ad essere eseguita in un teatro a pagamento per tutti coloro che potevano pagare il biglietto d’ingresso ⎕ Era destinata a pochi ascoltatori ricchi Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Era destinata a tanti ascoltatori ⎕ Poteva essere eseguita da musicisti dilettanti Richiede professionismo per essere eseguita ⎕ Questa musica è stata composta al tempo di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda Questa musica è stata composta al tempo di Napoleone ⎕ Questa musica è stata composta un anno fa per un celebre film Quale fra queste opere rappresentanti Prometeo sarà stata realizzata al tempo di Beethoven? Quali criteri guidano la tua scelta? Sapresti mettere le opere in ordine cronologico? FIG. 1 FIG. 2 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 FIG. 3 FIG. 1. Pietro di Cosimo, Il mito di Prometeo (1515-1520 circa), olio su tela, Monaco, Altenpinacothek21. Prometeo, sull’Olimpo, scolpisce la sua prima figura umana e mostra la propria creazione a Minerva. Intorno a Prometeo varie divinità. FIG. 2. Michele De Napoli, Prometeo che plasma l’uomo con l’argilla (18391841), olio su carta, Palazzo De Napoli, Terlizzi (BA)22. FIG. 3. Aligi Sassu, Il Prometeo, pittura murale del 1969 trasformata in mosaico (di 110 mq) dall’artista stesso nel 1998. Il mosaico è posizionato nella facciata della scuola media “Grazia Deledda” di Ozieri (Sardegna)23. Quale fra questi brani appartiene alla stessa opera beethoveniana e da che cosa lo si può dedurre? Proponiamo ai ragazzi l’ascolto degli incipit (primo minuto) di tre composizioni, appartenenti a periodi diversi, il cui tema è Prometeo. Ai ragazzi viene chiesto di individuare quale dei tre può costituire un “episodio” del balletto di Beethoven spiegandone il perché. L’esercizio è assai utile per promuovere la competenza stilistica. 1. Aleksandr N. Skrjabin, Sinfonia n. 5 op. 60, "Prométhée, Le Poème du Feu" (1910). In https://www.youtube.com/watch?v=6osJBtQRjoY 2. Franz Liszt, Prometeo Prometheus 1850- 1855), poema sinfonico. In: https://www.youtube.com/watch?v=yrjQnDZHVt4. 21 http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ovidio/libro-i/prometeo/immagini/29-prometeo/ http://www.culturaitalia.it/opencms/it/temi/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditaliawork_36868 23 http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=77917 22 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 3. Ludwig van Beethoven, Le creature di Prometeo, Ouverture OPZIONE 4. Cantiamo e suoniamo il Prometeo beethoveniano: Pastorale Poiché abbiamo osservato come il tema principale abbia un carattere cantabile, possiamo, con alcuni piccoli adattamenti, proporlo ai ragazzi. L’insegnante può chiedere ai ragazzi stessi di inventare un testo adatto, provando a “canticchiare” il tema. Qui proponiamo una possibile versione testuale che riprende l’argomento dell’opera. IL CANTO DI PROMETEO Io sono il gran Titano, Vivo con le mie creature, Lassù sul monte Olimpo, Fra gli eterni déi del ciel. Sono il Dio del Fuoco Dell’uomo il creatore. Io sono il gran Titano, ….. Coro 1: Io so-no_il gran Ti- ta- no, vivo con le mie crea- tu- re, las- sù sul monte_Olim- po,fra gli eterni déi del ciel. Coro 2 Sono il Dio del fuo- co, dell’uomo il crea- to - re. Coro 1: Io so-no_il gran Ti- ta- no, vivo con le mie crea- tu- re, las- sù sul monte_Olim- po,fra gli eterni déi del ciel. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 L’uso di un semplice accompagnamento per strumenti a barre dello strumentario Orff ci consentirà successivamente di arricchire il nostro canto “suonando”, oltre che “cantando” la Pastorale del Prometeo Beethoveniano. Timpani o tamburi Voce Metall. OPZIONE 5. Musica maestro ! Possiamo, per concludere, proporre alla classe di eseguire tutta la Pastorale, suonando sulla musica beethoveniana con i nostri strumenti Orff. La prima parte (ripetuta in seguito) può essere cantata, oppure accompagneremo la musica con i metallofoni ai quali aggiungeremo le percussioni (timpani o tamburi). Ecco la “partitura” completa. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Beethoven, Prometeo, “Pastorale” PARTE A – batt.1-20: metallofoni e timpani o tamburi: Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Parte B. Batt. 21-38: Piatti sospesi, Triangolo, Claves, Tamburo PARTE C – SI RIPRENDE LA PARTE A- Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Parte D – Da batt. 68 alla fine. Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Qualche informazione per l’insegnante Riprendendo alcune informazioni dalla recensione pubblicata nel 1801 nel Journal des Luxus und der Moden, e integrandola con i resoconti del Ritorni 24, possiamo ricostruire così le tappe narrative del Prometeo associato ai numeri musicali25: Prometeo, perseguitato dalla collera degli déi, appare Ouverture: Adagio, Allegro sulla scena tenendo nella mano malferma la fiamma molto e con brio. rubata. Intorno a lui lampi e fulmini mentre la natura si Introduction (La Tempesta): Allegro non troppo oscura e gli déi minacciano la distruzione. Due inanimate statue stanno sullo sfondo. Prometeo si avvicina con la torcia infiammata e dona loro la vita animandole; poi, spossato dalla fatica, cade in un breve sonno. “Prometeo riscuotendosi li guarda con giubilo, ma non può destare in essi alcun sentimento che mostri uso di ragione”26. Un esitante staccato degli archi (Poco Adagio), I. Poco Adagio. Allegro con accompagna le prime mosse delle statue in cui brio. Prometeo ha infuso la vita con il fuoco celeste. Nell’Allegro con brio si può immaginare che il titano rivolga loro inviti ed esortazioni ch’esse non comprendono. Prometeo continua nel tentativo di “umanizzazione” II. Adagio - Allegro con brio. delle due creature, senza riuscirvi. “Dolente, il Titano prova ancor le minacce e, nulla giovando, sdegnato 24 Ritorni, C., (1838), Commentarii della vita e delle opere coredrammatiche di Salvatore Viganò e della coregrafia e de' Corepei scritti da Carlo Ritorni Reggiano, Tipografia Guglielmini e Ridaelli, p. 47 segg. 25 http://www.lvbeethoven.it/Opere/Beethoven-Midi-Mp3-Orchestra.html#Menu 26 Ritorni, C., (1838), Commentarii della vita e delle opere coredrammatiche di Salvatore Viganò e della coregrafia e de' Corepei scritti da Carlo Ritorni Reggiano, Tipografia Guglielmini e Ridaelli, p. 47 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 pensa perfino a dover distruggere quell’opera sua; ma una voce superna ne lo ritrae, sicché torna al primo affetto, e mostrando nuovo disegno esser nato nella sua mente, seco entrambi, afferrati, altrove trascina”27 A questa musica doveva essere unita un’azione danzata III. Allegro vivace incalzante, come la repentina decisione del titano di condurre le sue creature al Parnaso ma, cambiando idea, li porta altrove. “L’atto secondo è nel Parnaso […]. Un bel quadro di IV. Maestoso. Andante poetiche figure mostra all’aprir della scena la corte di Apollo. […]. Vien Prometeo, presentando al Nume i figli suoi, perché gli piaccia farli capaci delle arti e delle scienze”28. Ora è il mondo parnassiano che si presenta in tutta la V. Adagio. Andante quasi sua bellezza alle attonite creature. Allegretto Al cenno di Febo, Euterpe, assecondata da Anfione, si mette a suonare, ed “alle loro modulazioni i due giovinetti cominciano a dar segno di ragione, di riflessione, di vedere le bellezze della natura, di sentir umani affetti. Arione ed Orfeo rafforzano l’armonia colle loro cetere”29. A una semplice introduzione di quattro battute (Un VI. Un poco adagio. Allegro poco adagio), segue un movimento di polacca (Allegro). La scena si fa gaia ed animata. Possiamo pensare alla 27 Ibidem, p. 48. Ibidem. 29 Ibidem 28 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 prima vivace reazione delle creature di Prometeo, che, dice il Ritorni, cominciano a dar segno di ragione . Si può vedere, in mancanza di ogni altra precisa notizia, VII. Grave il commento della vicenda scenica ove, al dire del Ritorni, le due creature conoscono in Prometeo l’oggetto della loro riconoscenza: “ I Candidati agitansi qua e là, e giunti davanti a Prometeo, conoscon in lui l’oggetto di loro riconoscenza e amore, e gli si prostrano”30. “Allora avanza Tersicore colle Grazie, e Bacco co’ suoi Baccanti, che menano una danza eroica (più propria del VIII. Marcia. Allegro con brio. Presto seguito di Marte) nella quale i figli di Prometeo, non reggendo ammai agli stimoli della gloria, dato dippiglio all’armi, voglionsi mischiare”31. “Ma Melpomene allora, recatasi in mezzo, a’ giovanetti IX. Adagio. Adagio. Allegro attoniti rappresenta una tragica scena, facendo vedere molto col suo pugnale, come Morte termini i giorni dell’uomo”32 Qui si possono far corrispondere i tre movimenti (tipico il recitativo del secondo), associandoli ai momenti della drammatica vicenda. “ Rompe il lutto Talia con una giuocosa scena, ponendo X. Pastorale (Allegro) sua maschera avanti’l volto de’ due piangenti”33. I legni hanno parte di primario interesse, con ritmi, 30 Ibidem Ibidem, p. 49. 32 Ibidem 33 Ibidem 31 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 figure e atteggiamenti strumentali che troveranno più largo e significativo impiego in composizioni posteriori, particolarmente nella Sesta e Settima Sinfonia. Una breve, squillante introduzione annuncia l’entrata di XI. Andante. Coro di Gioja. un’altra schiera. Alla musica è apposta l’indicazione: Andante Coro di Gioia. Ferdinando Gioia era, secondo il manifesto della rappresentazione, il danzatore destinato ad impersonare Bacco34. A questo numero è apposta l’indicazione: Solo di Gioia. XII. Solo di Gioja. Maestoso. Il primo e terzo episodio (di forte rilievo ritmico l’uno Adagio. Allegro come marcia, l’altro di movimento più vivo e danzante) inquadrano quello centrale di grazia melodica, con il breve solo del flauto seguito dalla cadenzetta sospesa degli archi. Essi non possono non riferirsi al personaggio entrato con il suo seguito, di cui al num. precedente. Forse l’Adagio commenta il momento in cui Prometeo, richiamato in vita, riprende i sentimenti. La musica prende un carattere di frivola leggerezza, con XIII. Terzettino- Grotteschi. qualche sfumatura umoristica (almeno negli Allegro comodo. Coda. intendimenti coreografici). L’annotazione dice: Terzetto. Groteski, e nel corso della musica figurano come parte centrale tre soli (sempre coreograficamente parlando) ciascuno con motivo suo proprio; il secondo porta l’indicazione di tempo Comodo. Questo numero è designato nella partitura con il titolo XIV. Solo della Signora 34 http://www.lvbeethoven.it/Opere/Beethoven-Midi-Mp3-Orchestra.html#Menu Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 di Solo della signora Casentini, la quale, come è detto Casentini. Andante. Adagio. nel manifesto teatrale, era l’interprete della creatura Allegro. Allegretto femminile. E chiaro che questi due numeri debbano rappresentare XV. Coro (e) Solo di Viganò. coreograficamente l’esibizione dei due protagonisti (la Andantino. Adagio. Allegro parola coro può designare soltanto l’aggiunta al secondo di qualche gruppo complementare di danzatori) nella celebrazione di una ormai compiuta umanità di sentimenti. Si può pensare ad una magnificazione dell’opera voluta XVI. Finale. Allegretto. e compiuta dal Titano : una specie di apoteosi Allegro molto. Presto. coreografico-musicale con partecipazione delle due creature e di tutta la schiera parnassiana35. Dopo Russeau e Christoph Martin Wieland, il primo, quest’ultimo, a celebrare Prometeo in termini proto-romantici come un ribelle le cui lotte erano quelle di tutta l’umanità contro l’autorità gerarchica, “Goethe trattò il soggetto due volte, in un frammento drammatico incompiuto del 1773 e, un anno dopo, nella sua ode “Prometheus. Nel suo primo incontro con questo materiale, Goethe mostrò Prometeo appellarsi alla dea Minerva per ottenere il suo aiuto nell’addomesticare le sue creature; ma nel secondo poema il Titano asserisce con forza la sua indipendenza dagli déi, cercando alcun aiuto da poteri esterni o divini” 36. Il balletto di Beethoven- Viganò si muove proprio nello spazio interpretativo del mito fornito dalle due opere goethiane: la creazione, da parte del Titano, di due esseri umani con il conseguente tentativo di educarli, renderli capaci di amare e sensibili alla bellezza. 35 Ibidem Smart, M.A. (2013), Beethoven Dances: Prometheus and his Creatures in Vienna and Milan. In Matew, N., Walton, B. (2013), The Invention of Beethoven and Rossini. Historiography, Analysis, Criticism, Cambridge University Press, Cambridge, p. 210. 36 Elita Maule, L’EROE CHE HA DATO IL FUOCO ALL’UOMO. Beethoven, Le creature di Prometeo op. 43 Il balletto, a detta della Smart, è significativo della precoce abilità dimostrata da Beethoven nel trattare temi eroici della soggettività umana, tratto che costituisce una importante parte del potere della musica di questo grande compositore e del perdurante interesse che essa continua a manifestare. In quanto connesso alla danza, il Prometeo beethoveniano accoglie un diverso set di convenzioni rispetto alle opere sinfoniche, “ma vi è, ovviamente, un famoso punto di contatto tra la musica del balletto Prometheus e lo stile sinfonico del periodo “eroico” beethoveniano: l’uso di uno dei temi del balletto come tema base del movimento finale della sinfonia Eroica”37. 37 Ibidem, p. 213.