LA MAGISTRATURA La FUNZIONE GIURISDIZIONALE consiste nell’applicazione delle norme giuridiche generali e astratte, ai casi concreti, giudicando i comportamenti contrari alla legge e applicando le relative sanzioni. L’organo titolare della funzione giurisdizionale è la MAGISTRATURA. La Costituzione dedica numerosi articoli alla funzione giurisdizionale, innanzitutto, l’articolo 24 introduce due diritti fondamentali per le persone, con il primo, il POTERE DI AGIRE IN GIUDIZIO, si garantisce a chiunque la possibilità di rivolgersi ad un giudice per far valere i propri diritti soggettivi o interessi legittimi, quando si ritiene che essi siano stati lesi. Il DIRITTO alla DIFESA garantisce a chiunque la possibilità di esporre le proprie ragioni davanti al giudice per ottenere una sentenza favorevole. Il giudice, nello svolgimento delle sue funzioni, deve essere IMPARZIALE, cioè al di sopra delle parti. L’articolo 25 della Costituzione stabilisce che il cittadino non può essere sottratto al giudice naturale precostituito per legge. Lo stesso articolo stabilisce anche che nessuno può essere punito se non in forza di una legge che è entrata in vigore prima del fatto commesso: è il PRINCIPIO dell’IRRETROATTIVITA’ della LEGGE PENALE. L’articolo 27 della Costituzione definisce alcuni importanti principi in materia di giustizia penale, in particolare: la responsabilità penale è personale; l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva (PRINCIPIO della PRESUNZIONE di NON COLPEVOLEZZA); le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso dell’umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La Magistratura si distingue in: ORDINARIA è esercitata dai giudici ordinari. E’ competente in materia di giurisdizione civile, ossia nelle controversie tra privati cittadini, quando si è verificata la lesione di un diritto soggettivo, e in materia di giurisdizione penale, per accertare l’esistenza di reati e applicare le relative sanzioni; SPECIALE comprende principalmente la giurisdizione amministrativa, esercitata dai giudici amministrativi nel caso di controversie tra privati e Pubblica Amministrazione in merito alla violazione di interessi legittimi. Attraverso il PROCESSO si rende concreto il potere giurisdizionale dello Stato. Al termine del processo i soggetti coinvolti, definiti PARTI, ottengono una decisione sul contenzioso ed è contenuta nella SENTENZA emanata dal giudice. Se una parte non è soddisfatta della sentenza (GIUDIZIO DI PRIMO GRADO), può proporre il ricorso in APPELLO. Per la stessa controversia si svolgerà un secondo processo davanti a un altro giudice (GIUDICE DI APPELLO o di SECONDO GRADO) che si concluderà con una nuova sentenza. Contro la sentenza di appello, le parti possono ricorrere alla CORTE di CASSAZIONE davanti alla quale si instaura sulla stessa causa un GIUDIZIO di TERZO GRADO. Essa NON giudica il MERITO di un processo, non può ad esempio occuparsi di riesaminare le prove: deve solo verificare se il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole, ossia che sia stata applicata ed interpretata correttamente la legge, per tale ragione essa è definita come GIUDICE di LEGITTIMITA’ e le sue sentenze sono definitive. Per ciascun grado di giudizio, la legge prevede differenti organi giudicanti. Per la GIURISDIZIONE CIVILE, l’ordinamento prevede i seguenti organi: Il giudice di pace, un giudice onorario che si occupa delle cause civili di valore limitato e di quelle relative a immissioni di fumo o di rumori; Il Tribunale, si occupa di tutte le cause civili che non sono di competenza del giudice di pace. E’ poi giudice d’appello per le sentenze emesse dal giudice di pace; La Corte d’appello (giudice di secondo grado); La Corte di cassazione (organo collegiale di terzo grado). I più importanti organi della GIURISDIZIONE PENALE sono: Il giudice di pace, competente in primo grado per cause penali relative ad alcuni reati non gravi, come minacce, lesioni; Il Tribunale che è giudice di primo grado (di secondo grado per le sentenze del giudice di pace); La Corte d’appello, organo di appello contro le decisioni del Tribunale; La Corte d’assise, è giudice di primo grado per i reati di maggiore gravità, per i quali è prevista una pena detentiva superiore a ventiquattro anni; La Corte d’assise d’appello, che è l’organo di appello contro le sentenze della Corte d’assise; La Corte di cassazione. Per la Magistratura penale è inoltre prevista la figura del Pubblico Ministero, che rappresenta l’accusa e lo Stato in un processo e deve trovare le prove e sostenerle in giudizio. Sono organi della GIURISDIZIONE AMMINISTRATIVA: I Tribunali Amministrativi Regionali (TAR); Il Consiglio di Stato, giudice di appello contro le sentenze dei TAR.