Il Vittoriale dichiarato “Il parco più bello d’Italia” Servizio a pagina 5 AÑO 35 - EDICION Nº 1458 - 3 DE OCTUBRE DE 2012 - PRECIO DEL EJEMPLAR $ 8,00 - TRIBUNA ITALIANA - ITALTRIBUNA S.A. www.tribunaitaliana.com H. Yrigoyen 986-6º P | C1086AAP C.A.B.A | Tel/Fax: +54 11 4330-0977/78 | info@tribunaitaliana.com.ar | tribunaitaliana@yahoo.com.ar IL GOVERNO PRECISA Già operativo l’ottanta per cento delle riforme ROMA -''Dalla riforma delle pensioni, all' Imu, passando per l'eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese, ai prezzi dei farmaci, al bonus ristrutturazioni: delle sette riforme del governo resta in fase di attuazione solo il 20% delle norme''. Lo precisa una nota di Palazzo Chigi in replica ad alcuni articoli di stampa. ''In riferimento ad alcuni articoli di stampa pubblicati in questi giorni si fa presente che le sette riforme economico-finanziarie del Governo sono costituite da un totale di circa 2.800 commi, di cui soltanto in 463 casi e' prevista l'esigenza di atti amministrativi, nomine, regolamenti (attuativi o integrativi), decreti di natura non regolamentare, per rendere operati- vi i provvedimenti'', sottolinea la nota diffusa da palazzo Chigi. ''Ad oggi sia pure con il margine di approssimazione che sconta una analisi basata sul numero dei commi, si puo' sostenere che siano gia' sufficientemente dettagliate e quindi autoapplicative (selfexecuting) circa l'80% delle disposizioni approvate con le varie riforme. Queste disposizioni sono gia' in vigore nell'ordinamento e pienamente efficaci ed operative. In particolare si fa riferimento alla riforma delle pensioni, all'IMU, alla tracciabilita' del contante, alla eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese, ai prezzi dei farmaci, al bonus ristrutturazioni, ma anche a tante altre disposizioni in materia di concorrenza, in favore dei cittadi- ni e delle imprese. I dati numerici, inoltre, devono essere visti in relazione al contenuto effettivo delle norme: per esempio, in materia di concorrenza il Salva-Italia e' pienamente efficace da subito e gli unici otto commi ancora da attuare riguardano tutti la disciplina dell'Autorita' dei trasporti, che dapprima richiede che si provveda alla nomina dei componenti''. ''Quanto alle disposizioni che richiedono adempimenti attuativi il Governo ed i singoli Ministeri sono impegnati in tale fase, tanto che molti degli adempimenti piu' Continua a pagina 2 FEDITALIA, un siglo en la historia de la colectividad L’epopea argentina dei morti di fame La gentile richiesta della FEDIBA, che ci ha proposto di preparare una breve sintesi della storia della FEDITALIA, alla quale ha reso omaggio nel suo centenario, venerdì scorso, ci ha consentito di rileggere e di scoprire, pur nella breve, limitata ricerca che abbiamo fatto, aspetti del contributo dato dagli emigrati italiani all’Argentina, che confermano che si è trattato di qualcosa di veramente eccezionale. Un contributo determinante. Di una epopea! Non vale la pena commentare le parole della Presidente dell’Argentina, che ha detto che qui sono emigrati dei morti di fame. Grazie a quei morti di fame, l’Argentina, che prima del loro arrivo importava il grano dal Cile, diventò granaio del mondo, perché coltivarono la terra dove c’era solo il deserto. Quei morti di fame portarono in queste terre la cultura del lavoro e del sacrificio, che oggi purtroppo, sembra non essere più di moda in Argentina. Sono solo due esempi di quello che hanno fatto i nostri emigrati e tanti altri esempi possono essere trovati nella storia e nella geografia argentina, semplicemente alzando lo sguardo per scoprirli. Tante città e paesi dell’interno dell’Argentina, della “Pampa gringa”, ricordano con monumenti, gemellaggi e altre iniziative culturali, quell’epopea della quale la stragrande maggioranza degli argentini si sente fiera e riconoscente. Ma forse non è sufficiente. La storia dell’emigrazione italiana in Argentina è parte importante della storia del Paese. Il contributo dato dagli italiani costituisce una parte importante del patrimonio materiale, morale e culturale dell’Argentina. L’Argentina non sarebbe quel che è se non ci fosse stata l’emigrazione italiana. Ma questo non è noto, non è chiaro non soltanto per la società argentina, ma nemmeno per la nostra comunità. La nostra comunità potrebbe dare un ulteriore contributo all’Argentina, impegnandosi nella riscoperta e nella diffusione dell’epopea dell’emigrazione italiana. Oggi sembra che sia necessario. Anzi, indispensabile. MARCO BASTI marcobasti@tribunaitaliana.com.ar Reproducimos aqui el texto preparado por el director de TRIBUNA ITALIANA, Marco Basti, con motivo del homenaje de FEDIBA a FEDITALIA en su primer centenario, sintetizando la historia de la Confederación general de federaciones Italianas en la República Argentina. En la foto el sen. Luigi Pallaro presidente de FEDITALIA, agradeciendo el homenaje de FEDIBA Agradezco a la Junta Directiva de FEDIBA la invitación que me hiciera de recordar brevemente la historia de FEDITALIA, una solicitud que me honra, al menos por tres motivos. En primer lugar, como delegado de la Asociación Dante Alighieri, por la estrecha vinculación que nuestra Dante tiene con FEDITALIA. En efecto, por lo menos dos de los presidentes de la Dante Alighieri de Buenos Aires fueron también presidentes de FEDITALIA. Arsenio Guidi Buffarini, presidente de la Dante Ali ghieri de Buenos Aires entre 1917 y 1925, asumió como presidente de FEDITALIA en 1920, al fallecer Attilio Massone, hasta 1923 y más tarde presidió FEDITALIA desde 1925 hasta 1947. Fue el fundador de la “Revista de la Federación” y uno de los propulsores del Monumento a Cristoforo Colombo, entre otras importantes iniciativas que lo tuvieron entre sus protagonistas, como recuerdan Dionisio Petriella y Sara Sosa Miatello en su Diccionario Biográfico Italo-Argentino. El otro presidente de la Dante Alighieri de Buenos Aires, que asumió también la presidencia de FEDITALIA, entre 1966 y 1971, fue justamente el Dr. Dionisio Petriella, al que muchos de los presentes conocieron personalmente y cuya actividad y obra como promotor de la italianidad y de estudioso de los temas de interés para nuestra comunidad, son muy vastos y conocidos. Otro presidente de FEDITALIA, el ing. Mario Anfossi, que presidió la Federación entre 1958 y 1964, fue vicepresidente de la Dante Alighieri. Otro ingeniero, fundador y presidente de la Dante Alighieri, Tito Luciani, figura en el acta constitutiva de la Federación de Sociedades Italianas de Buenos Aires, en 1912, como presidente nombrado por la asamblea. También quien es considerado el primer presidente de la Federación, el médico Alejandro Tedeschi, fue presidente del Comité de la Dante Alighieri de Buenos Aires, además de haber sido presidente del Círculo Italiano y de la Ex Combattenti. El segundo motivo es la vinculación de FEDITALIA, a través de su historia, con los medios más representativos de nuestra colectividad, a lo largo de sus cien años de vida. En efecto, en su momento el diario “La Patria degli Italiani”, fue uno de los promotores y sostenedores de la fundación de la Federación de Sociedades Italiana en la Argentina. También en su época, en la ultima post-guerra, el “Corriere degli Italiani”, promovió una política de pacificación de la colectividad, que fue la base en la que se apoyó a su vez la política de FEDITALIA de buscar la concordia entre los italianos residentes en la Argentina, a partir de la segunda mitad de los años ’50. También fue el “Corriere degli Italiani”, el organizador junto con el AIMI, del “Convegno di Studi sui problemi dell’Emigrazione Italiana in Argentina”, que patrocinó FEDITALIA en 1968 y que fue el puntapié inicial para un proceso de renovación que culminó en el Congreso de 1973, que, entre otras cosas, acogió el pedido de tantas federaciones del interior de una reforma del estatuto que diera espacio a las nuevas realidades asociativas de nuestra colectividad. También desde su fundación, Tribuna Italiana ha acompañado la vida, la actividad y las iniciativas que se han ido sucediendo en FEDITALIA en los últimos 35 años. El tercer motivo, y ligado con el anterior, es el compromiso personal de Mario Basti a la vida de FEDITALIA, aún cuando no ocupara cargos en su estructura, como inspiración y continuación de la actividad primero del Corriere degli Italiani y después de Tribuna ItaContinua a pagina 8