DIALOGOI ISPANISTICA Direttore Giuseppe Grilli Università degli Studi di Roma Tre Comitato scientifico Fernando Martínez de Carnero Calzada “Sapienza” Università di Roma Antonio Pamies Betran Universidad de Granada Carlos Mota Placencia Universidad del País Vasco DIALOGOI ISPANISTICA La Collana Dialogoi–Ispanistica adotta i criteri di rigore scientifico e di prospettiva di metodo che sono propri della Collana madre di Studi Comparatistici. Il suo fine specifico è quello di affrontare, seppur con libertà, temi relativi alle lingue, alle letteratura e alle culture iberiche e ibero–americane. L’intreccio tra lingua, letteratura e cultura costituisce la specificità della Collana, ed è anche espressione di un’ambizione: esprimere la complessità delle tradizioni culturali e letterarie di quell’estremo occidentale che è ponte tra l’Europa e le Americhe. Sospinto a volte in un margine di quasi estraneità rispetto alla correnti prevalenti nelle ideologie occidentalistiche, interpretato in altri contesti in una chiave di esotismo o di radicamento medievaleggiante, il mondo ispanico è invece partecipe di primaria grandezza nella costruzione di una cultura plurale. In ciò si esprime il meglio della tradizione umanistica, quella incentrata sul dialogo. Ispania, Sepharad, Al–Andalus: i nomi della Spagna e, per estensione, quelli di tutte le culture iberiche, esprimono il bisogno di riconoscersi e attestano la necessità di vedersi come alterità, nell’Altro da sé che poi è alla base dell’identità. La patria è allora la possibilità di costruirla come luogo della condivisione e dell’incontro. Gabriella Cambosu Il mundo al revés nella narrativa di Eduardo Mendoza Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: ottobre Indice 7 Prefazione 11 Premessa 13 Capitolo 1 Il mundo al revés 1.1. Il disordine sociale, 16 – 1.2. La locura, 25 – 1.3. La Politica, 46 – 1.4. La Chiesa, 50 – 1.5. La Giustizia, 57 – 1.6. La Famiglia, 62 71 Capitolo 2 Gli abitanti del mundo al revés 2.1. La scala sociale, 71 – 2.2. I due ecosistemi, 76 – 2.3. Gli uomini e le donne, 80 87 Capitolo 3 Il dualismo del mundo al revés 3.1. Il Bene e il Male: La verdad sobre el caso Savolta e La aventura del tocador de señoras, 88 – 3.2. Civiltà e barbarie: La ciudad de los prodigios e Riña de gatos. Madrid 1936, 104 – 3.3. I santi del mundo al revés: El año del diluvio e Tres vidas de santos, 113 – 3.4. I peccatori del mundo al revés: El misterio de la cripta embrujada e El laberinto de las aceitunas, 121 – 3.5. I culti del mundo al revés: La isla inaudita e Mauricio o las elecciones primarias, 127 – 3.6. La corruzione del mundo al revés: Sin noticias de Gurb e El último trayecto de Horacio Dos, 135 – 3.7. La violenza del mundo al revés: El 5 6 asombroso viaje de Pomponio Flato e El enredo de la bolsa y la vida, 137. 139 Bibliografia Prefazione Il presente lavoro verte sull’interpretazione dell’intera produzione narrativa mendoziana come espressione di un mondo capovolto dal culto del denaro, del potere e del piacere, che non può non richiamare alla mente il mundo al revés di Quevedo nel passare in rassegna le debolezze della natura umana, i vizi di una società malata, incarnata in personaggi criminali, in politici corrotti, medici incompetenti, avvocati arrivisti o donne venali. Ma dai sueños quevediani Eduardo Mendoza si allontana per modalità di scrittura e per un atteggiamento disincantato forse più vicino al Cervantes delle Novelas ejemplares. Ognuno dei romanzi analizzati, 14 in totale, rappresenta un aspetto di questo mundo al revés, le cui caratteristiche sono il disordine, la locura, la corruzione, la violenza, ben evidenti nelle sue principali istituzioni: la Famiglia, la Politica, la Giustizia, la Chiesa. È un mondo che ruota attorno al denaro, spaccato in due ecosistemi, quello dei ricchi e quello dei poveri, e in due emisferi, quello maschile e quello femminile, rappresentato con toni seri in sette romanzi [La verdad sobre el caso Savolta, 1975; La ciudad de los prodigios, 1986; La isla inaudita, 1989; El año del diluvio, 1992; Mauricio o las elecciones primarias, 2006; Tres vidas de santos, 2009; Riña de gatos. Madrid 1936, 2010], con tratti parodistici negli altri sette [El misterio de la cripta embrujada, 1979; El laberinto de las aceitunas, 1982; Sin noticias de Gurb, 1990; La aventura del tocador de señoras, 2001; El último trayecto de Horacio Dos, 2001; El asombroso viaje de Pomponio Flato, 2008; El enredo de la bolsa y la vida, 2012]. Superando la cronologia di pubblicazione ed esaminando puntualmente i testi in base al periodo in cui sono ambientati, Gabriella Cambosu rende manifesto in modo articolato ed esauriente il riproporsi del mundo al revés, le cui tappe coincidono con quelle della Storia, spagnola e mondiale: le guerre di religione degli ebrei nel I secolo d. C. (El asombroso viaje de Pomponio Flato, 2008); le due esposizioni universali tenutesi a Barcellona, la prima guerra mondiale, la dittatura di Primo de Rivera e il crollo della Borsa di New York (La verdad sobre el caso Savolta, 1975, e La ciudad de los prodigios, 7 8 1986); la guerra civile spagnola (Riña de gatos. Madrid 1936, 2010); la dittatura franchista (El año del diluvio, 1992, e il primo racconto di Tres vidas de santos, 2009); la Transizione democratica spagnola (El misterio de la cripta embrujada, 1979, El laberinto de las aceitunas, 1982); la crisi economica degli anni ’90 (Sin noticias de Gurb, 1990; La aventura del tocador de señoras, 2001; Mauricio o las elecciones primarias, 2006) e infine, l’epoca attuale (El enredo de la bolsa y la vida). Gran parte dei testi sono ambientati in Spagna (Barcellona), tuttavia in ognuno di essi compare un personaggio proveniente da altri paesi, ma che riflette gli stessi vizi imperanti in Spagna: opportunismo, individualismo, arrivismo. Il concetto di mundo al revés riguarda, dunque, l’umanità intera con le medesime debolezze, che costituiscono, appunto, il leitmotiv della narrativa mendoziana, e i tratti umoristici di alcuni romanzi esprimono una visione carnevalizzata del mondo, sempre caotico a causa di guerre, lotte di classe, dittature, cicliche crisi economiche, criminalità urbana, e pertanto brutale e disumanizzato. La stessa religione, con i suoi santi e i suoi martiri, non è altro che la riprova della violenza che caratterizza il mundo al revés, popolato di falsi santi e di peccatori che si dibattono tra il bene e il male. I veri culti si confermano il denaro, il potere e il piacere, anche durante la Transizione democratica, con riferimenti espliciti ai discutibili accomodamenti tra la politica, l’economia e la finanza e all’esplosione della delinquenza seguita alla fine della dittatura franchista. Le città descritte, Barcellona, Venezia, Nazareth, un villaggio dell’America centrale, Madrid, sono tutte giungle urbane nelle quali regna l’ingiustizia, non solo quella che favorisce i ricchi, ma anche quella che lascia impuniti i crimini. Nel quadro di un’indagine stringente, l’autrice mette in risalto, quale filo conduttore simbolico che riassume la brutalità del mundo al revés, l’animalizzazione dei personaggi, violenti come bestie o irrazionali come animali, così come in Riña de gatos. Madrid 1936, ad esempio, i conservatori sono associati ai cani, i rivoluzionari ai gatti, tra essi in lotta per la supremazia alla vigilia della guerra civile. Mette in evidenza, inoltre, un altro filo conduttore simbolico a partire dall’epigrafe di La ciudad de los prodigios (ambientato tra il 1887 e il 1929), tratta dal Vangelo di Luca, in cui si dice dello spirito immondo 9 dell’uomo che esce in cerca di riposo e ritorna con sette demoni per spazzare via l’ordine che si è creato con la sua assenza. La studiosa, infatti, sulla base di precisi riferimenti testuali, riesce a collegare con pertinenza alla due azioni la fine della prima guerra mondiale (lo spirito immondo va in cerca di riposo), e poi il crollo della dittatura di Rivera nel 1930 e lo scoppio della guerra civile nel 1936 (il ritorno dello spirito immondo). I sette demoni sono gli altrettanti vizi capitali che abitano le pagine di tutti i romanzi di Eduardo Mendoza in tutte le epoche narrate. Risulta, infatti, perfetta la corrispondenza messa in risalto tra il romanzo ambientato ai primordi dell’era cristiana, El asombroso viaje de Pomponio Flato, e quello ambientato nell’epoca attuale, El enredo de la bolsa y la vida. I mondi rappresentati nei due romanzi presentano tra loro forti analogie, ugualmente dominati dalla brutalità della guerra: guerre di religione nel primo, guerre di terrorismo nel secondo. Gianna Carla Marras 10 Premessa Il presente lavoro nasce dall’individuazione di un filo conduttore nella narrativa di Eduardo Mendoza, racchiusa tra i poli della serietà e dell’umorismo, apparentemente opposti e a sé stanti. Rientrano nel primo La verdad sobre el caso Savolta (1975); La ciudad de los prodigios (1986); La isla inaudita (1989); El año del diluvio (1992); Mauricio o las elecciones primarias (2006); Tres vidas de santos (2009); Riña de gatos. Madrid 1936 (2010). Rientrano nel secondo El misterio de la cripta embrujada (1979); El laberinto de las aceitunas (1982); Sin noticias de Gurb (1990); La aventura del tocador de señoras (2001); El último trayecto de Horacio Dos (2001); El asombroso viaje de Pomponio Flato (2008); El enredo de la bolsa y la vida (2012). Dall’analisi dei quattordici testi, orientata alla ricerca e al confronto delle corrispondenze, sono emerse tre linee tematiche e simboliche che uniscono tutti i romanzi, espressione di un mondo capovolto di cui ognuno di essi rappresenta un aspetto. La prima collega i due poli della narrativa mendoziana, che condividono i temi del disordine e della locura, individuabili nelle principali istituzioni del mundo al revés: la Politica, la Chiesa, la Giustizia e la Famiglia. La seconda collega i personaggi, grottesche rappresentazioni della natura umana, di cui incarnano tutte le sfaccettature sia nei romanzi di tono serio, sia in quelli di tono umoristico, nei quali i mali del mundo al revés sono espressi attraverso la carnevalizzazione della società che lo rappresenta. La terza linea collega tutti i romanzi sotto il segno del dualismo, che unisce La verdad sobre el caso Savolta a La aventura del tocador de señoras; La ciudad de los prodigios a Riña de gatos. Madrid 1936; El año del diluvio a Tres vidas de santos; El misterio de la cripta embrujada a El laberinto de las aceitunas; La isla inaudita a Mauricio o las elecciones primarias; Sin noticias de Gurb a El último trayecto de Horacio Dos; El asombroso viaje de Pomponio Flato a El enredo de la bolsa y la vida. 11 12 Il primo capitolo, dunque, è dedicato ai tratti distintivi del mundo al revés, individuati nei riferimenti alla Politica, alla Chiesa, alla Giustizia e alla Famiglia, presenti in ciascun testo come quelli al disordine e alla locura. Il secondo capitolo è dedicato all’organizzazione sociale del mundo al revés, dedotta dalle relazioni tra i personaggi, che rivelano una rigida separazione tra ricchi e poveri, uomini e donne. Il terzo capitolo, infine, è dedicato al dualismo del mundo al revés, che spiega l’opposizione tra bene e male, civiltà e barbarie, innocenza e peccato, riscontrata nei temi, nei personaggi e soprattutto nei riferimenti alla Storia, che spiegano, invece, il Big Bang da cui ha avuto origine. Capitolo 1 Il mundo al revés Addentrarsi nella narrativa mendoziana 1 significa entrare in un mundo al revés, nel quale risulta difficile distinguere i confini che separano il normale dall’anormale, il serio dal faceto, il reale dal fittizio. È un mondo caotico e grottesco popolato da una marea umana in balia delle correnti superficiali e profonde che condizionano il sistema di norme su cui si regge. Le correnti superficiali, provocate dalla forza di attrazione esercitata dal denaro, influenzano gli equilibri tra due ecosistemi interdipendenti, quello dei ricchi e quello dei poveri, in costante lotta per la supremazia e la sopravvivenza. Le correnti profonde, invece, innescate dalle debolezze della natura umana, sono responsabili dei mali che minano il corpo politico, economico e sociale. Tali debolezze si devono principalmente al fascino esercitato dal potere e dal piacere, che spostano l’asse di rotazione in direzione del denaro, dell’individualismo e dell’utilitarismo. I mali che affliggono il mundo al revés, pertanto, sono l’egoismo, l’opportunismo e l’arrivismo, che privandolo di ogni valore lo rendono brutale, famelico e corrotto. L’atmosfera primordiale che lo avvolge trasforma l’esistenza in lotta o in compromesso tra poli opposti e la sopravvivenza in inclinazione al funambolismo. I personaggi mendoziani, infatti, fluttuano sempre fra tendenze contrarie: ricchezza e povertà, bene e male, cordura e locura, femminilità e mascolinità, realtà e apparenza, tanto che spesso i ricchi risultano più affamati dei poveri, i buoni più malvagi dei cattivi, gli equilibrati più dementi dei pazzi, gli uomini più femminili delle donne. Incarnano il dualismo della natura umana, cui si devono quelle debolezze capaci di capovolgere e degradare il mondo, come rivelano 1 Per approfondimenti sulla narrativa mendoziana si rimanda a GIMÉNEZ MICÓ (2000); HERRÁEZ (1998); KNUTSON (1999); (2005); RUIZ TOSAUS (2003); SANTANA (2005). 13 Il mundo al revés nella narrativa di Eduardo Mendoza 14 i temi e i personaggi dei quattordici testi 2 analizzati, connessi con le aberrazioni derivanti dall’ossessione per il denaro e per il suo principale corollario, il potere. Lo sfondo geografico comprende quattro continenti, Europa, America, Asia, Africa, e si estende fino allo Spazio inesplorato, destinazione di El último trayecto de Horacio Dos. Dieci dei quattordici testi sono ambientati a Barcellona 3, uno a Madrid 4, uno a Venezia 5 e uno a Nazareth 6, mentre le vicende di El final de Dubslav, secondo racconto di Tres vidas de Santos, trascorrono tra uno sperduto villaggio africano e Bruxelles. Lo sfondo storico è sempre precisato attraverso espliciti riferimenti a momenti chiave della Storia, che costituiscono lo scenario di alcuni romanzi: l’inizio dell’Era Cristiana in El asombroso viaje de Pomponio Flato; la prima Guerra Mondiale in La verdad sobre el caso Savolta e in La ciudad de los prodigios; la Guerra Civile spagnola in Riña de gatos. Madrid 1936; la Transizione Democratica in El misterio de la cripta embrujada e in El laberinto de las aceitunas. Su un piano più generale si collocano le allusioni al crollo della Borsa di New York (1929) 7, alle Esposizioni Universali del 1888 e del 1929 8, a Pio XII e al Congresso Eucaristico del 1952 9, alla seconda 2 La verdad sobre el caso Savolta (1975); El misterio de la cripta embrujada (1979); El laberinto de las aceitunas (1982); La ciudad de lo prodigios (1986); La isla inaudita (1989); Sin noticias de Gurb (1990); El año del diluvio (1992); La aventura del tocador de señoras (2001); El último trayecto de Horacio Dos (2001); Mauricio o las elecciones primarias (2006); El asombroso viaje de Pomponio Flato (2008); Tres vidas de santos (2009); Riña de gatos. Madrid 1936 (2010); El enredo de la bolsa y la vida (2012). 3 Sono ambientati a Barcellona La verdad sobre el caso Savolta; El misterio de la cripta embrujada; El laberinto de las aceitunas; La ciudad de lo prodigios; Sin noticias de Gurb; La aventura del tocador de señoras; Mauricio o las elecciones primarias; il primo e il terzo racconto di Tres vidas de santos (La ballena e El malentendido); El enredo de la bolsa y la vida. El año del diluvio è ambientato a San Ubaldo de Bassora, in provincia di Barcellona. 4 Riña de gatos. Madrid 1936. 5 La isla inaudita. 6 El asombroso viaje de Pomponio Flato. 7 La ciudad de los prodigios. 8 Ibidem. 9 La ballena, primo racconto di Tres vidas de Santos. Il mundo al revés 15 lagislatura di Jordi Pujol (1984-1988) 10, alla candidatura di Barcellona a sede delle Olimpiadi del 1992 11. La prospettiva storica mendoziana è parodica 12, tesa a mettere in luce l’involuzione più che l’evoluzione umana, evidente nello sfondo sociale di tutte le storie narrate, nel quale, insieme al disordine, si distinguono le connessioni tra tensioni politiche e interessi economici. La società del mundo al revés, infatti, è disumanizzata e carnevalesca, non per puro gusto umoristico, ma perché è il risultato degli eventi che hanno segnato la Storia, presentati sempre come errori o occasioni di cambiamento perdute. È il caso dell’industria bellica sviluppatasi durante la prima Guerra Mondiale, delle due esposizioni universali, dell’organizzazione dei Giochi Olimpici, trasformate in occasione di lucro. Non c’è evoluzione morale tra il primo romanzo, La verdad sobre el caso Savolta (1975), e l’ultimo, El enredo de la bolsa y la vida (2012); né tra El asombroso viaje de Pomponio Flato e El último trayecto de Horacio Dos, che costituiscono i due estremi temporali entro cui si situa il mundo al revés, l’Era Cristiana e l’Era Actual, nata dalle ceneri di una rivoluzione. I vizi sociali restano invariati, anzi, si cristallizzano in cattive abitudini che rappresentano la norma, mentre le virtù finiscono per essere ridotte ad eccezione. Non c’è un ceto esemplare ed è raro riscontrare tratti positivi nei personaggi, tipizzati perché incarnano le sfaccettature della natura umana. In ciascuno dei testi, infatti, la trama segue lo schema della sfilata carnevalesca e procede attraverso l’esibizione delle maschere, che mette sempre in luce un uomo d’affari, un avvocato, un politico, un rappresentante della giustizia, un ecclesiastico, uno squilibrato, un malfattore, una donna in difficoltà. Il ruolo che rappresentano, tuttavia, è smentito dalla condotta, dato che si comportano in modo del tutto contrario a ciò che prescrive la norma. 10 Mauricio o las elecciones primarias. Ibidem. Il libro si chiude con il riferimento al 17 ottobre 1986, giorno della proclamazione della sede olimpica. 12 Significativo in tal senso lo studio di Ruiz Tosaus (2005). 11