Assessorato alla CULTURA Atessa La grafica nella pinacoteca di Gaetano Minale ASSESSORATO ALLA CULTURA Novembre 2016 Tutti i diritti riservati © 2016 Copyright by Comune di Atessa Pubblicazione a cura: Comune di Atessa Piazza Municipio - 66041 Atessa (Ch) tel. 0872 850421 Coordinamento editoriale: prof.ssa Adele Cicchitti e dott.ssa Anna Pia Apilongo Didascalie: prof.ssa Adele Cicchitti Foto: tutti i dipinti sono stati fotografati da Riccardo Menna Stampa e Impaginazione: Grafiche Caporale Via A. Gramsci, 27/1 - 66041 Atessa (Ch) tel. 0872.865635 graficacaporale@alice.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata, del volume. La “Pinacoteca Minale”: memoria della nostra città È motivo di orgoglio aver ricevuto in donazione dal pittore nostro concittadino Gaetano Minale 105 opere che raccontano la sua storia artistica ed esprimono l’amore per la sua città di adozione. I quadri, che l’Artista vuole lasciare in eredità alla città di Atessa, raccontano paesaggi rurali e squarci di angoli del nostro centro storico e racchiudono la passione e la dedizione che Egli ha dedicato alla pittura nel corso degli anni. La donazione “Minale” si aggiunge ad altri lasciti già ricevuti nel corso dei due mandati amministrativi che ho avuto l’onore di guidare. Tutto ciò dimostra la fiducia che questa Amministrazione, unitamente alla Fondazione MuseAte, nata proprio in occasione della prima e più nota donazione ricevuta dal mecenate Alfredo Paglione con 210 opere pittoriche di Aligi Sassu, ha saputo ispirare tra nostri concittadini. La donazione delle opere di Gaetano Minale, grazie ai contenuti artistici e figurativi, rappresenterà in futuro un significativo legame della Città al proprio territorio, alla sua valorizzazione, alla sua conoscenza e alla sua storia. Con l’amico Minale abbiamo voluto allestire insieme queste opere nel foyer dell’auditorium “Italia”, sia per continuare a tenere vivo, nella denominazione, il ricordo dello storico “Cinema Italia”, sia perché riteniamo che detta collocazione valorizzi al meglio le opere che il nostro concittadino ha generosamente donato alla Città. La “Pinacoteca Minale” arricchisce ulteriormente il circuito culturale artistico museale di Atessa: il museo Aligi Sassu, la collezione Storto-Vaselli di opere d’arte contemporanea e di volumi di valore, la mostra permanente “I colori dell’acqua”, il museo dei Presepi e la teca espositiva dell’ostensorio quattrocentesco di Nicola da Guardiagrele. Per tutte queste ragioni desidero esprimere il più sentito ringraziamento all’amico Gaetano Minale ed a tutta la sua famiglia per aver voluto donare al Comune questa preziosa collezione di opere. Grazie Gaetano, la tua pittura e i tuoi disegni in china ci aiuteranno a mantenere forte il legame con la nostra terra e il nostro territorio rurale e urbano, permettendoci di leggere e di condividere con maggiore consapevolezza la nostra storia e le nostre origini. Il Sindaco NICOLA CICCHITTI 3 Un simbolico viaggio Gaetano Minale, artista di straordinario talento, si distingue dal contesto culturale odierno che rinuncia a cercare la “Verità” a causa dello scetticismo diffuso e della crisi dei veri valori della Vita. Ecco un Uomo che attraverso l’arte esalta l’autentico vivere e presenta un elaborato di chine e dipinti della città di Atessa di grande significato sociale, dove ogni singola pietra, fino al più minuscolo ciottolo, ogni muro è certificazione di MEMORIA. Il Maestro Minale affronta un simbolico viaggio per tutti i quartieri di Atessa come un autentico esploratore, in un luogo ricco di fascino, dove la storia ha lasciato SEGNI. L’Autore intende omaggiare, attraverso i suoi pennelli e la tavolozza, il patrimonio culturale da trasmettere ai posteri, ed imprimere sulla carta l’amore per questa città, dove ha riscontrato l’umanità più vera. Una città di artigiani, mercanti, contadini, professionisti, uomini illustri nel fitto intreccio di strade, ruelle, vicoli e gradinate, con leggende, tradizioni e sagre, profumi antichi di buon olio, di vino e lessame nei mercati odorosi di spezie, con l’esplosione vivace delle feste religiose, le fiere, il lavoro industriale della Val di Sangro che nella pittura di Minale celebra il vivere del popolo di Atessa.Vita che coglie nella sua gente, nei più umili posti, nei più maestosi monumenti, essenza profonda che ha attinto nel suo lungo viaggio da esploratore, in questo stupendo angolo di terra, da cui non è potuto più ripartire, rapito da tanto fascino. Sono dipinti di straordinaria bellezza e di grande significato storico; celebrazione del paesaggio, non inteso solo dal punto di vista estetico, di cui fanno sfoggio la letteratura e le Arti Figurative del tempo, ma inteso, nella pittura dell’Autore, soprattutto come indagine culturale, per la sensibilità nei confronti dei problemi dell’ambiente. Gaetano Minale rappresenta paesaggi e scorci di Atessa, derivanti dall’ impressione che le forme e le proporzioni del territorio visibili producono sul sentimento dell’artista, offrendo all’osservatore non solo il paesaggio naturale, con le sue componenti fisiche del rapporto uomo-ambiente, bensì i segnali culturali che il paesaggio esprime in rapporto alla percezione dell’osservatore. Dipinti eseguiti su carta, di un’essenzialità seducente; pochi tratti di inchiostro di china e la forma affiora sul foglio, testimonianza di un tecnica raffinata nel tempo, senza la ben minima esitazione e, ad ultimare l’ opera, pennelli e tavolozza di colori ad olio con tonalità chiaroscure ben amalgamate a omaggiare splendore e bellezza di Atessa. Gaetano Minale come sempre, con gli occhi abbraccia in un giro d’orizzonte percettibile con tutti i sensi, e col cuore, il paesaggio di Atessa, trasportando lo spettatore sul luogo, ogni suo lavoro è una straordinaria Opera d’Arte. CELESTE ARCIERI 4 ‘Paesaggi dell’anima’: Atessa nella grafica di Gaetano Minale Con la donazione di 105 opere d’arte, 104 disegni a china ed un grande quadro ad olio su tela, il nostro concittadino Gaetano Minale arricchisce in modo significativo il patrimonio museale della città di Atessa. Il suo gesto di generosità e di lungimiranza si pone sulla linea di altre donazioni prestigiose di mecenati illustri, come Alfredo Paglione e Valter Storto, ma risulta segnato anche da un peculiare timbro affettivo, essendo egli stesso autore delle opere donate che rappresentano panorami, scorci, vedute ed angolazioni di Atessa, da lui vissuti intensamente ed impressi con grande forza espressiva nella trama del disegno e nel corso di vari decenni. Questo lascito assume un significato profondo, quasi paradigmatico e rappresenta una grande lezione di senso civico e di appartenenza che invita a riflettere ed a ‘ri-considerare’ i valori veri, sentiti e coerenti che devono animare una società civile e smascherare la vacuità delle parole e delle idee di cui si fa tanto sfoggio nella nostra realtà contemporanea, con la complicità di una frettolosa e comoda tastiera. Il percorso artistico di Gaetano Minale, che dalla natia Agnone ha attinto la forza del carattere e la riservatezza gentile ed educata, si snoda negli anni in un crescendo di successi e di consensi che lo impongono all’attenzione del pubblico e della critica a livello locale, nazionale ed internazionale, come testimoniano le oltre 120 mostre allestite in Italia ed all’estero, i numerosi riconoscimenti ottenuti, le citazioni dei critici d’arte nei repertori e nelle pubblicazioni e le nomine onorifiche a membro di Accademie famose e qualificate. Colori scintillanti e smaglianti di luce e volumi densi e corposi accendono le sue tele, declinano il suo universo pittorico e ne rivelano il talento artistico e la sintassi compositiva. Il pennello di Minale dà forma con rara efficacia a scenari naturalistici, paesaggi, soggetti della vita quotidiana ma anche ad atmosfere sospese tra sogno e realtà, mestieri in via di dissoluzione, tradizioni antiche ed architetture rurali, fissandoli sulla tela in un magma esplosivo di cromatismi che ne esalta le essenze più intime ed i significati più reconditi. La cifra qualitativa della sua arte si esprime nella fedeltà al figurativo e si mantiene coerente e salda nell’arco del tempo, ma si vena, a tratti, anche di suggestioni simboliche e di incursioni nell’astrattismo e nel surrealismo che rendono ancora più fascinosi ed interessanti i suoi quadri. Entro questi orizzonti cromatici e strutturali sembra delinearsi tutta l’esperienza artistica ed esistenziale di Gaetano Minale. Nei moduli di questa grammatica espressiva si inserisce anche il grande quadro raffigurante il profilo architettonico di Atessa con cui l’Autore ha voluto corredare la sua donazione di opere in china e che può essere assunto a prologo o a sintesi di tutta la collezione. Egli interpreta in modo personalissimo il paesaggio di Atessa, con intense vibrazioni di colore che si sprigionano dalle pennellate vigorose e decise, ma al tempo stesso rigorose ed incisive nella linearità del segno e nella compattezza volumetrica. Lo skyline della città, superbo ed imponente, quale si offre alla vista per chi transita lungo la strada che scende da Tornareccio, reso con precisione quasi fotografica, si illumina di vita e di significati alla luce accecante delle ginestre che riverberano bagliori, suggestioni e rimandi allegorici sul tessuto architettonico e sulle pieghe delle colline che sconfinano nel cielo. La poliedrica ed inesausta tensione creativa che caratterizza Gaetano Minale e che lo spinge a scoprire e sperimentare sempre nuove tecniche e nuovi soggetti non si esaurisce, tuttavia, nel lungo repertorio di opere che hanno animato mostre e rassegne o che emanano riflessi di luce dalle pareti di numerosi ambienti pubblici e privati che espongono o custodiscono i suoi quadri. Nel corso della sua lunga attività artistica Gaetano Minale ha coltivato anche uno straordinario interesse per la grafica, materializzando un suo bisogno, ‘intimo’ e ‘ privato’, nella creazione di una serie di opere in china, in bianco e nero o a colori, in cui focalizza principalmente la tramatura architettonica e paesaggistica di Atessa, la città che lo ‘ha adottato’, come egli stesso tiene a precisare, e in cui ha vissuto e vive gli affetti familiari, le scelte professionali e le soddisfazioni artistiche. Tutte le opere in china, che costituiscono il fondo della sua donazione, scandiscono il suo itinerario interiore e ritmano la sua maturità artistica in fieri. Esse si possono perciò considerare dei veri ‘paesaggi dell’anima’, ricchi di memorie naturalistiche, storiche ed architettoniche, proiezioni di un vissuto multiforme, impresso nella linearità del segno con la stessa fulminante immediatezza dell’obiettivo fotografico, ma reso duttile e palpitante di emozioni dalla sapiente regia creativa del pittore. L’esito finale, l’opera compiuta, è perciò un concentrato esclusivo di sensibilità estetica e di padronanza tecnica. Minale sortisce, con la varietà degli inchiostri e delle penne utilizzate, degli effetti veramente sorprendenti, servendosi con sempre crescente abilità di tutti gli strumenti e mezzi che risultano complementari e di ausilio al disegno con la china e sperimentando sempre nuove e diverse forme di tonalità, di lumeggiature, di tratteggi e di puntinature. Tecniche che richiedono tratti precisi e rapidi e che impegnano la mano, l’avambraccio e l’inclinatura del corpo dell’Artista, ma anche un razionale e continuo esercizio mentale nel saper bilanciare il dosaggio dell’inchiostro, nel non interrompere una linea continua e nel disegnare con accortezza tutti gli elementi che concorrono alla completezza ed alla resa immediata del soggetto o del paesaggio raffigurato. 5 Nel linguaggio grafico Gaetano Minale si spoglia della fastosità cromatica degli oli e predilige il ‘mistero’ del bianco e del nero che asseconda la qualità evocativa dell’immagine, motiva intense reazioni sensoriali e suscita riflessioni mature e condivise. Anche quando le chine si vestono di colori, le scelte risultano sobrie ed essenziali e si allontano dai moduli pittorici che contraddistinguono la produzione dei quadri ad olio. Infatti le tinte, brillanti e mai eccessive, vengono utilizzate per esaltare le linee ed i volumi, aderiscono al dettato intimo dell’Autore e ne interpretano il sostrato emotivo che lo anima nei momenti in cui crea dal vivo le sue vedute di Atessa. Così il racconto stesso della vita di Minale sembra dipanarsi dalla sequenza delle immagini che egli, instancabile disegnatore, fissa nelle opere in china, ‘scrivendo’ un suo particolarissimo diario autobiografico, ricco di sfumature e di simbolismi, che si interseca, si sovrappone o scorre in parallelo con la narrazione pittorica del tessuto edilizio della città. L’amore per la città infiamma il suo occhio vigile, pronto a cogliere particolari angolazioni, dettagli architettonici, moduli artistici di monumenti e chiese che ne restituiscano la storia e i codici umani e sociali. L’Artista, sensibile e raffinato, scandaglia la realtà, perfora l’apparenza e, nell’appropriarsi delle verità più profonde ed autentiche, disegna il profilo identitario della città e valorizza aspetti e momenti del vissuto quotidiano che si vanno ormai sfaldando e perdendo irrimediabilmente. Per questo ogni singolo disegno rappresenta una storia a sé, un segmento della realtà totale, ma al tempo stesso la proiezione di una particolare emozione, un frammento di conoscenza che Minale vive e sperimenta e che affida alle capacità espressive della sua arte per comunicarle e trasmetterle ai suoi concittadini ed alle generazioni future. Questo stato d’animo e la modalità artistica adottata traspaiono dal suo intenso autoritratto, in cui Egli stigmatizza con intuizioni da psicoanalisi la sostanza stessa del suo essere: volitivo e tenace nello sguardo assorto e profondo e nel tratto deciso del profilo, sereno e saggio nella piega malinconica e dolce del sorriso appena accennato. Filtrato attraverso il suo denso bagaglio interiore, il ‘racconto per immagini’ del tessuto urbano e sociale di Atessa ammalia, persuade ed emoziona, pur conservando la serietà e l’attendibilità di una testimonianza documentaria precisa e scientifica, come nelle vedute di scorci paesaggistici ormai urbanizzati o di prospettive architettoniche alterate da successivi interventi edilizi. Basti citare, per fare qualche esempio, i quadri raffiguranti la ‘nuova’ stazione ferroviaria della Sangritana e l’habitat circostante, completamente modificati dalle costruzioni dei complessi edilizi della pretura e dell’istituto scolastico Spaventa; l’antica quinta scenica di Piazza Santa Croce, con le vecchie abitazioni site in armonia di fronte alla facciata della chiesa e ora sostituite da un più moderno edificio; Piazza Garibaldi con il mitico cinema di ‘Mbrosio, prima dell’intervento edilizio con l’edificazione del complesso Vittoria; o l’animata angolatura di Via Cesare Battisti con Piazza Oberdan, Sandurrenze e la Funtane per gli Atessani, con immortalate ancora le colorate pompe di benzina. Gaetano Minale ‘dialoga’ incessantemente con le memorie architettoniche della città ed illumina il suo percorso grafico di personalissimi ‘incontri’ emozionali con angolature e paesaggi colti e fissati in momenti creativi che si possono definire ‘magici’ per la prospettiva straordinaria, per la vis evocativa e per la fluidità del linguaggio pittorico . Le stesse didascalie che recitano “verso Via della Pace”, “verso Via Duca degli Abruzzi, “verso Largo Torretta” ed altre ancora, sottolineano proprio nella ripetizione la valenza dell’ottica prescelta, del punto focale della visione e di tutti gli altri elementi che solo l’anima dell’Artista sa interpretare con impareggiabile espressività. L’immediatezza comunicativa che si sprigiona dalla linearità del segno caratterizza anche l’ampia produzione in china con soggetti privilegiati le facciate delle chiese, gli edifici sacri ed i campanili che disegnano il profilo della città e che si addensano nelle strade, nelle piazze e nei vicoli del centro storico o che punteggiano i contesti rurali o suburbani. Nella scelta delle angolazioni, o di più angolazioni che interessano lo stesso edificio, l’Artista restituisce con rara perizia non solo l’eleganza o l’originalità dei moduli architettonici ed artistici rappresentati, ma sembra condensare negli inchiostri neri o colorati le pressanti istanze religiose e devozionali che nel corso dei secoli hanno motivato la realizzazione di tanti complessi sacri nel territorio di Atessa. In queste vedute il disegno si fa poesia nella cura dei dettagli e dei particolari, come nella facciata di San Leucio, più volte rappresentata, con o senza cromatismi, per evidenziarne la solenne maestosità e lo spessore storico-religioso, in concerto con le fascinose leggende delle origini e le testimonianze archivistiche e documentarie. Ma tutte le chiese del centro storico di Atessa, con particolare predilezione per quelle della Madonna Addolorata e di Santa Croce, insieme alle chiese situate nelle periferie e nelle contrade, contribuiscono a creare questa narrazione per immagini della storia antica e contemporanea della città in continuo divenire. L’occhio attento dell’Artista intuisce le trasformazioni in atto o già stratificate nel tempo e ne restituisce l’essenza nelle vedute dei tanti panorami d’insieme, eseguite anche a varia distanza di anni, e nei disegni dei tanti campanili ‘superstiti’, che si affiancano o sormontano le chiese. La scelta prospettica non è mai casuale, Minale ne coglie la funzione quasi di baluardi, come nell’esempio del campanile di Santa Croce che, sebbene riedificato, si presenta come una torre di difesa sullo sperone roccioso e lungo la linea del circuito murario medioevale dell’antico borgo di Tixa, quasi in interdipendenza ottica con il campanile di San Michele, intorno al quale si avvita l’antico borgo di Ate. O come nell’esempio del campanile di San Giovanni che svetta quasi torre civica 6 sulla centralissima Piazza Pietro Benedetti, ‘stretto’ fra un palazzo ottocentesco ed il monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Fra labirinti di tetti o in ‘solitari’ scenari paesaggistici i campanili delle altre chiese si insinuano nei panorami, sovrastati da castelli di ferro che recitano la sapienza e l’abilità degli antichi artigiani. Al centro di sorprendenti vedute il campanile di San Leucio continua ad ‘aggregare’ il centro storico, quello di San Rocco o Madonna del Carmine domina lo spazio scenografico di Piazza Garibaldi, quello di San Benedetto a Piazzano si innalza imperioso sulla vallata, quello dell’Addolorata, nell’essenzialità geometrica del triangolo, addolcisce la corposa volumetria cilindrica della chiesa. Più modeste celle campanarie completano il ritmo verticale delle facciate della chiesa della Madonna del Rosario a Rocconi, di San Pasquale a Vallaspra, della Madonna dell’Assunta presso il cimitero, per citare le rappresentazioni più ricorrenti, fino alle tre celle campanarie che sormontano il timpano della chiesa di San Vincenzo Ferrer a Montemarcone, conferendo slancio ed eleganza a tutto l’edificio sacro. Nel ‘racconto visivo’ della città di Atessa un ruolo privilegiato occupano anche le chine che rappresentano le antiche porte urbiche, intessute del loro passato ed ancora evocative dei traffici, dei commerci e dei flussi di popolazione, di mercanti, di pellegrini e di eserciti. Minale ne subisce il fascino, ne interiorizza forme e significati che comunica attraverso il chiaroscuro, la scelta delle tecniche utilizzate, la cura soprattutto della qualità della linea così determinante per il risultato finale. Porta Santa Margherita, la Porticella o Porta San Michele, Porta San Giuseppe e Porta San Nicola, meglio conosciuta come Arco ‘Ndriano, si materializzano nel disegno e sulla carta, alimentano suggestioni e riflessioni e continuano a vivere nel presente, arricchendo la fabula della storia e del passato. La collezione di Gaetano Minale indossa, dunque, ‘il colore del tempo’ con le sue memorie, le sue vicende e le sue storie. Collocata nel foyer dell’Auditorium “Italia” nel complesso Vittoria, essa si qualifica come uno dei poli del ‘percorso dell’arte e della cultura’ che si può tracciare all’interno del centro storico e che ha il suo polo opposto nell’ex chiesa di San Pietro in Largo Castello, dove è allestita la mostra d’arte contemporanea denominata ‘I colori dell’acqua’. Tappe intermedie, significative e prestigiose di tale percorso, costruito negli ultimi 5-6 anni con gli sforzi sinergici dell’amministrazione comunale e della Fondazione MuseAte, sono ormai realtà ben consolidata e ben conosciuta dentro e fuori i confini regionali: il Museo Aligi Sassu, la Collezione d’arte Storto-Vaselli, la biblioteca comunale con la raccolta dei libri d’arte, sempre del fondo Storto-Vaselli, l’allestimento dell’Archivio Storico comunale, con il fondo delle antiche pergamene medioevali, di prossima inaugurazione, l’ingente patrimonio archivistico ecclesiastico, le numerose chiese del centro storico e la teca espositiva con i tesori di San Leucio, all’interno della chiesa dedicata al Patrono. Un ricco tracciato di arte e cultura, da vivere e far vivere dinamicamente, tutelare e valorizzare, che Gaetano Minale ha accresciuto, abbellito ed impreziosito con la potenza espressiva delle sue creazioni artistiche donate alla città con grande generosità e raffinata sensibilità. ADELE CICCHITTI 1. 2016, Panorama di Atessa fra le ginestre, olio su tela, cm 180 x 111 7 Atessa in bianco e nero e a colori Quarant’anni a dipingere Atessa... Vicoli, stradine, monumenti, palazzi e tutto quello che le mie emozioni e sensazioni provavano, trasformavo in linee, puntini, tratti per ricreare su carta o su tela le visioni di quel paesaggio stupendo che era fonte di ispirazione. Ogni volta trovavo sempre un nuovo spunto, un qualche cosa che mi attirava, facevo schizzi in qualunque posto mi trovassi, per poi riportarli con la memoria sul foglio o sulla tela con tanta passione e con la speranza sempre di ottenere un risultato apprezzabile. Fra inchiostro di china e pennino ho trascorso quei pochi momenti liberi che avevo dopo la giornata di lavoro e che dedicavo, compresi i giorni festivi, tutti a disegnare e dipingere, trascurando spesso i doveri di padre e marito. Ho sperimentato anche una nuova tecnica che mi ha portato ad eseguire prima il disegno ad inchiostro di china e poi a colorarlo ad olio e che, devo dire, mi ha dato ottimi risultati, perché ho realizzato meravigliose tavole a colori di paesaggi e scorci di Atessa. Sono trascorsi così molti anni dal mio primo elaborato nel lontano 1975, con tanti lavori eseguiti e che mi soffermo a rimirare in continuazione per ricordare il tempo trascorso della mia vita. Spesso mi sono chiesto che non potevo essere il solo a guardare quell’evolversi del tempo, quel cambiamento che avveniva ad Atessa, il mutare del paesaggio e quel tempo che io avevo fermato con inchiostro ed olio. Mi son trovato così a condividere questa mia... passione e questo amore per la pittura e per Atessa, sul mondo virtuale di Facebook. Ancora oggi con tanti amici, e non, di tutto il pianeta condivido i lavori di grafica e ad olio con la mia “GALLERIA VIRTUALE” aperta a tutti. Devo dire grazie a questa grande platea che ha contribuito molto a farmi continuare a “descrivere” Atessa in grafica, perché la cittadina è rimasta impressa in molti per le sue caratteristiche vie e ruelle “descritte” nei dipinti. Ora essi conoscono ed apprezzano Atessa al punto che alcuni amici già hanno visitato la nostra città per constatarne la bellezza architettonica. Ed è stata proprio un’amica virtuale di Atessa, la dottoressa Antonia Ciccarelli, che ringrazio cordialmente, che qualche anno fa mi propose, dopo aver visto la grafica, di esporre tutti i lavori per farli conoscere ad un vasto pubblico atessano e propose il suo progetto alla professoressa Adele Cicchitti della Fondazione MuseAte ed al Comune di Atessa nella persona dell’allora assessore alla cultura, per organizzare un’esposizione permanente nei locali del Comune... da individuare. Tutto è rimasto fermo per molto tempo, fino a quando il Sindaco Arch. Nicola Cicchitti, dopo aver visto i lavori di Atessa, si interessò personalmente e, a distanza di un anno, i miei 105 dipinti di Atessa andranno in permanenza presso il Nuovo Auditorium “ITALIA” nel complesso Vittoria a Piazza Garibaldi. Un grazie dovuto al Sindaco Nicola Cicchitti che molte volte è venuto anche presso la mia abitazione per i contatti e per la definizione dell’allestimento permanente, alla professoressa Adele Cicchitti per la bellissima presentazione e per il coordinamento editoriale del catalogo, alla dott.ssa Anna Pia Apilongo e l’arch. Anna D’Intino della Fondazione MuseAte, all’amica Celeste Arcieri per il pregevole testo critico, a Riccardo Menna che ha realizzato tutte le foto dei dipinti, agli amministratori del Comune di Atessa per il benestare al progetto e a tutte le persone che si sono rese disponibili ed hanno collaborato a vario titolo. GAETANO MINALE 8 2. Panorama dalla Villa Comunale, 1975, china su carta, cm 28 x 9 3. Panorama dalla strada per Tornareccio, 1977, china su carta, cm 28 x 9 4. Panorama da Viale della Rimembranza, 1978, china su carta, cm 45 x 18 9 5. Palazzo Giannico e Piazza Santa Croce, 1977, china su carta, cm 27 x 18 Palazzo Giannico Il palazzo Giannico, significativo esempio di sobria residenza signorile, con giardino affacciato sulla valle, ‘chiude’ il perimetro di Via Menotti De Francesco ed ‘apre’ a Piazza Santa Croce. Nella dimora sono nati o vi hanno soggiornato Don Epimenio Giannico senior, parroco di Santa Croce, il nipote Don Epimenio Giannico junior, a sua volta parroco della stessa chiesa, vicario foraneo e fondatore della Cassa Rurale ed Artigiana, ora Banca di Credito Cooperativo e Don Epimenio Giannico, vescovo di Trivento. 10 6. Palazzo Girasole da Viale della Rimembranza, 1977, china su carta, cm 22,5 x 16 Palazzo Girasole Progettato e realizzato negli anni 1967-69 dal geom. Francesco Codagnone, costituisce uno dei primi interventi di edilizia ‘moderna’, inserito nel profilo architettonico della città di Atessa caratterizzato da costruzioni storiche meno imponenti e più sobrie. 11 7. Convento di San Pasquale, 1977, china e olio su carta, cm 31 x 23 San Pasquale Il convento di Santa Maria degli Angeli, meglio conosciuto come San Pasquale, per la cappella in onore del santo, è sito in località Vallaspra, luogo ameno per il verde e per gli ampi orizzonti paesaggistici. Fondato nel 1408 dal beato Fra Tommaso da Firenze, dei Frati Minori Osservanti, il complesso chiesa-convento è al centro della storia spirituale, architettonica, culturale ed economica della città, sia per gli esempi edificanti di frati vissuti e morti in odore di santità, sia per la loro operosità, essendosi il convento dotato di un lanificio, attivo nel XVII secolo, sia, infine, per la qualità degli studi da essi intrapresi. Ristrutturato più volte, un intervento radicale porta la data del 1731 e comprende, tra l’altro, la costruzione del grande portico in laterizi che ancora oggi costituisce uno degli elementi architettonici più importanti e vissuti della struttura. Un piccolo, elegante chiostro a due ordini, con al centro il pozzo da cui sgorgò miracolosamente acqua nel 1709, periodo di grande siccità, sale accoglienti ed opere d’arte sacra rendono il convento idoneo all’accoglienza, alla preghiera ed agli incontri. 12 8. Verso Salita Tano Sante, 1977, china e olio su carta, cm 27 x 20 13 9. Stazione ferroviaria Sangritana, 1977, china e olio su carta, cm 31 x 22 Stazione Ferrovia Sangritana L’edificio della stazione ‘nuova’ della Ferrovia Sangritana, ora riconvertito in ristorante, evoca il ricordo del mitico trenino che si inerpicava dalla valle fino ad Atessa. La Ferrovia Sangritana, progettata per collegare l’interno dell’Abruzzo al mare Adriatico, da Castel di Sangro a San Vito Chietino, fu costruita agli inizi del XX secolo e si compone di vari tracciati a binario unico. La tratta Archi-San Luca di Atessa entrò in funzione nel 1913, il completamento fino ad Atessa centro nel 1929. La stazione ‘vecchia’ sorgeva allora a ridosso del centro storico, sotto Piazza Oberdan, lungo l’attuale circonvallazione. Dismessa negli anni 1943-1952, la Ferrovia Sangritana venne in seguito riattivata e la stazione ‘nuova’ di Atessa fu situata più a valle. Nel 1973 il servizio sulla tratta Archi-Atessa, a causa di una frana, viene effettuato dagli autobus, ed avvia in tal modo la ferrovia verso un irreversibile declino. Il tracciato ferroviario atessano, chiuso definitivamente nel 1982, viene ora utilizzato come pista ciclabile e percorso pedonale. 14 10. Via della Vittoria verso Piazza Santa Croce, 1978, china su carta, cm 18 x 26 15 11. Convento di San Pasquale a Vallaspra, 1981, china su carta, cm 26 x 19 12. Convento di San Pasquale dal bosco, 1994, china su carta, cm 22,5 x 16 16 13. Panorama da Via Matteotti, 1984, china su carta, cm 37 x 21 Stazione ‘vecchia’ Lo scorcio panoramico che si delinea dall’edificio della stazione ‘vecchia’, relitto dell’antica presenza della Ferrovia Sangritana e vivace snodo viario del passato, assume più dense volumetrie con le costruzioni realizzate negli anni Ottanta del XX secolo, fra cui la Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina (1983-1984) che svetta sulla valle e sulle frange periferiche della città. 14. Panorama da Via Circonvallazione, 1985, china su carta, cm 27 x 19 17 15. Panorama da Via Duca degli Abruzzi, 1985, china e olio su carta, cm 38 x 24 16. Il vecchio mulino e verso Rue di Piane, 1987, china su carta, cm 29 x 18 18 17. Chiesa Madonna dell’Assunta, 1987, china su carta, cm 29 x 18 Chiesa della Madonna dell’Assunta La chiesa, denominata all’origine Madonna del Piano, è una cappella gentilizia privata della famiglia Cardona, sita nei pressi del cimitero comunale. Citata nei documenti archivistici di fine XVI secolo, la chiesa, ad una sola navata, ristrutturata a fine Ottocento, conserva gli elementi stilistici barocchi e presenta un elegante gioco di laterizi sulla facciata. La cripta ospita le tombe della nobile famiglia Cardona. 19 Campanile della chiesa di San Leucio Il campanile, innalzato nel XVIII secolo per un’altezza di 35 m, viene ricostruito negli anni Sessanta del XX secolo, dopo i danni subiti nel secondo conflitto mondiale. Alto oggi 41 metri, il campanile è sormontato da un castello in ferro battuto, opera dell’atessano Umberto Nasuti. 18. Campanile della chiesa di San Leucio, 1988, china su carta, cm 17 x 27 20 19. Facciata della chiesa di San Leucio, 1988, china e olio su carta, cm 21 x 35 Facciata della chiesa di San Leucio La monumentale ed imponente facciata tardo romanica della chiesa di San Leucio si presenta con gli esiti architettonici del XIII/XIV secolo, restituiti integralmente dai lavori di restauro del 1935 che ne hanno cancellato i rimaneggiamenti barocchi. L’adornano tre portali ogivali, di cui quello mediano, a strombo, presenta un’articolata lavorazione. Lo sovrasta uno spettacolare e raffinato rosone angioino a ruota, con arcate, colonnine radiali e trafori, protetto da un archivolto sorretto da colonne pensili poggianti su mense leonine, realizzato nel 1312 da maestranze della scuola del Petrini di Lanciano. In piccole nicchie si trovano i simboli dei quattro evangelisti e dell’agnello divino. 21 20. Arco ‘Ndriano e Corso Vittorio Emanuele II, 1988, china e olio su carta, cm 36 x 26 Corso Vittorio Emanuele II Il corso, su cui si affacciano palazzi gentilizi, arricchiti da balconi in ferro battuto e portoni imponenti, rappresenta l’anello più esterno della struttura a chiocciola o fusiforme dell’antico quartiere di Ate, ora San Michele, nonché percorso di raccordo che si snoda dalla Piazza Benedetti all’antica Porta San Nicola, per poi sfociare nell’ampia e scenografica Piazza Garibaldi, dominata dal Colle San Cristoforo e dalla chiesa della Madonna del Carmine o San Rocco. Gli edifici più antichi, costruiti fra XVI e XVIII secolo, si addossano alla base del quartiere di San Michele, quelli più recenti e prospicienti la vallata dell’Osento evidenziano in generale un’origine più recente, tra XIX e XX secolo. 22 21. Via della Pace, 1989, china su carta, cm 18 x 27 23 22. Via Salita De Renzis, 1989, china su carta, cm 19.5 x 28 24 Piazzetta San Nicola Lo slargo panoramico che si affaccia sulla valle dell’Osento incorniciata dai monti, conserva nel toponimo la memoria dell’antica chiesetta intitolata a San Nicola e demolita a fine Ottocento. Vi era annesso l’omonimo ospedale per viandanti ed infermi, di origine medioevale, gestito dalla Congrega della Carità, a cui poi sarà affidata la gestione dell’ospedale civile di Atessa. 23. Piazzetta San Nicola e Arco ‘Ndriano, 1989, china su carta, cm 19 x 27 25 24. Mercato del giovedì a Piazza Garibaldi, 1989, china e olio su carta, cm 21 x 30 26 25. Mercatino estivo a Piazza Garibaldi, 1989, china su carta, cm 18 x 27 26. Panorama da Via Stazione, 1991, china su carta, cm 40 x 18 27 27. Chiesa di San Benedetto a Piazzano, 1990, china su carta, cm 29.5 x 21.5 Chiesa di San Benedetto a Piazzano La chiesa, sita in località Piazzano e sorta per volontà dei residenti e del parroco pro tempore Don Luciano Cicchitti, è stata inaugurata nel 1975 da Mons. Fagiolo. Sulla facciata, dalle forme architettoniche, geometriche ed essenziali, campeggia un grandioso mosaico rappresentante San Benedetto ed altri personaggi. 28. Salita Tano Sante, 1990, china su carta, cm 26 x 20 28 29. Angolo scuola elementare da Via Sant’Antonio, 1990, china su carta, cm 20 x 28 30. Salita Tano Sante verso Arco San Michele, 1990, china su carta, cm 25,5 x 17,5 29 Chiesa di Sant’Antonio Nell’edificio, situato extra moenia, nei pressi dell’omonima porta urbica, vi si pratica il doppio culto, a Sant’Antonio abate ed a Sant’Antonio di Padova. Di antica fondazione, nel passato vi era annesso un ospedale per pellegrini e malati di herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, curato con grasso di maiale. Un articolato incastro di mattoni movimenta la facciata con campanile incorporato. 31. Chiesa e Via Sant’Antonio, 1990, china su carta, cm 39 x 25 Chiesa della Madonna a Mare Costruita nella seconda metà del XVIII secolo come ex voto di Don Giacomo Flocco, curato di San Michele, la chiesetta della Madonna a Mare sorge su un incrocio viario, lungo la ‘via del mare’ verso Casalbordino ed è legata alla devozione di pellegrini, viandanti, pastori e viaggiatori di passaggio. Gli emigranti, prima di partire, specie per le Americhe, si recavano a pregare nella chiesetta per chiedere aiuto e protezione alla Vergine. 32. Chiesetta e Via Madonna a Mare, 1990, china su carta, cm 27 x 18 30 Chiesa di San Vincenzo Ferrer La chiesa, sita in località Montemarcone, fortemente voluta dagli abitanti della zona, sorge sul Regio Tratturo a metà Ottocento, per concessione di Federico II re delle due Sicilie. Sottoposta nel tempo a vari interventi e rimaneggiamenti, negli esiti architettonici attuali la chiesa si presenta con la facciata adorna del nartece, su cui prospettano tre porte di ingresso, sormontate da tre celle campanarie che formano una sorta di timpano, affiancate da paraste e statue. 33. Chiesa di San Vincenzo Ferrer a Monte Marcone, 1990, china su carta, cm 28 x 19 34. Chiesa di San Vincenzo Ferrer a Monte Marcone, 1990, china su carta, cm 23,5 x 16 31 35. Via Fontane Vecchie, 1990, china e olio su carta, cm 26 x 19 32 36. Via della Pace, 1990, china e olio su carta, cm 21 x 30 33 37. Via Menotti De Francesco e campanile chiesa di Santa Croce, 1990, china e olio su carta, cm 19,5 x 29 34 Chiesa di San Rocco o Madonna del Carmine Situata alle pendici del Colle San Cristoforo, la chiesa della Madonna del Carmine, con annesso convento, viene fondata nel 1603 dai padri Carmelitani sulle strutture di un’antica cappella dedicata a San Rocco, da cui la doppia intitolazione, presso la quale funzionava un ospedale per pazzi e malati di mente. Agli inizi dell’Ottocento il convento dei Carmelitani viene chiuso ope legis ed a metà secolo la struttura viene riconvertita in ospedale civile, funzionante fino alle soglie del terzo millennio. Gli interni della chiesa presentano una fastosa decorazione barocca, la facciata ed il campanile, che prospettano scenograficamente sull’ampia Piazza Garibaldi, evidenziano interventi e decori della seconda metà del XX secolo. 38. Piazza Garibaldi, 1990, china e olio su carta, cm 31 x 22 39. Panorama dalla Villa Comunale, 1993, china su carta, cm 28 x 9 35 Chiesa di San Pietro L’edificio, sconsacrato, è sede della Fondazione MuseAte e viene ora adibito a sala espositiva e multifunzionale. Situata nell’antico borgo di Tixa, nella località Castello, un toponimo che ne tramanda la memoria di centro fortificato, la chiesa ha origini medioevali e subisce radicali cambiamenti nel 1467 ad opera del prevosto Antonio Di Luca di Chieti. Aperta al culto fino agli anni 50-60 del XX secolo, la chiesa, proprietà privata della famiglia Serafini, viene acquisita e restaurata dal Comune di Atessa. 40. Largo Castello chiesa di San Pietro, 1990, china e olio su carta, cm 27,5 x 20 36 41. Discesa Rio Falco, 2014, china su carta, cm 50 x 42 42. Panorama da Via Menotti De Francesco, 1991, china su carta, cm 37 x 21 37 Chiesa di Santa Maria Piccola chiesa, un tempo inglobata nella residenza signorile dei Cardona. Era intitolata a Santa Maria del Pennino o del Pendile e rappresenta l’unico edificio di culto nella zona di nuova e frenetica espansione urbana. 43. Chiesa di Santa Maria, 1991, china su carta, cm 31,5 x 21,5 38 44. Campanile della chiesa di San Leucio, 1991, china su carta, cm 21 x 29,5 39 Salita Gradini alla Torretta È una suggestiva e scenografica gradinata di accesso al quartiere di San Michele, contornata da case con portoncini e balconi fioriti, che conserva la memoria architettonica del vissuto dell’antico abitato medioevale di Ate, con la sua caratteristica struttura a chiocciola. 45. Via Gradini alla Torretta, 1991, china su carta, cm 18,5 x 27 40 Porta San Michele La porta, denominata la Porticella, per le sue ridotte dimensioni, ha origini altomedioevali e consentiva nel passato l’accesso all’antico borgo di Ate. Nelle forme attuali presenta i rifacimenti del XIV secolo. È stata di recente sottoposta a restauro conservativo. 46. Porta San Michele e Via Belvedere, 1991, china su carta, cm 16 x 27 41 Porta San Giuseppe Già conosciuta come Porta della Terra o Porta delle Fonti, un toponimo che rimane nell’attuale Via Fontane Vecchie, Porta San Giuseppe mutua la denominazione dalla vicina omonima chiesetta edificata nel XVIII secolo. Arco gotico, archetti pensili e caditoie si innestano sull’impianto originario dell’XI secolo e ne qualificano ancora oggi la valenza architettonica. 47. Via Fontane Vecchie, 1991, china su carta, cm 16 x 24 42 48. Piazza Pietro Benedetti, 1991, china e olio su carta, cm 19 x 27 Piazza Pietro Benedetti La piazza è il cuore del centro storico di Atessa ed è intitolata a Pietro Benedetti, eroe della Resistenza, fucilato dai tedeschi a Roma nel 1944. La piazza presenta una elegante struttura pentagonale ed un’acustica di buon livello che la rende idonea per concerti bandistici e musicali. È contornata da palazzi gentilizi e dal monumento ai caduti delle due guerre mondiali, montato su un lato della chiesa di San Giovanni, ma è soprattutto dominata e sovrastata dalla mole possente del campanile della stessa chiesa a base quadrangolare, quasi una torre difensiva, e dal profilo del campanile della chiesa di San Leucio che svetta agile, insinuandosi tra la fuga prospettica delle case che le si agglomerano intorno. 43 49. Campanili della chiesa dell’Addolorata e della chiesa di San Leucio, 1991, china e olio su carta, cm 31 x 22 50. Campanile chiesa dell’Addolorata, 1994, china e olio su carta, cm 20 x 29 44 Colonna votiva Sulla sommità del Colle San Cristoforo svetta la colonna votiva eretta nel 1657 in onore di San Cristoforo, per la protezione accordata dal santo durante una pestilenza. La colonna è sormontata da una statua della Vergine che dall’alto veglia sulla città e su tutto il territorio circostante. Il colle, che ha ospitato nel passato un convento celestiniano ed altri edifici di culto, è stato adibito nel tempo a cimitero, a campo sportivo ed oggi a villa comunale e luogo di relax. 51. Colonna votiva sulla villa comunale, 1992, china su carta, cm 17,5 x 26,5 45 52. Scalinata verso Largo Torretta, 1993, china su carta, cm 18 x 27 46 Arco ’Ndriano È una delle porte urbiche più importanti di Atessa e mutua la curiosa denominazione dal nome di un cittadino che vi edificò sopra un corpo di fabbrica. Nota nel passato come Porta Ripalta e poi Porta San Nicola, per l’adiacente chiesetta dedicata al Santo con annesso ospizio per pellegrini e viandanti funzionante fin dal XIII/XIV secolo, la porta assume forme maestose e monumentali in stile classicheggiante nei rifacimenti della seconda metà del XVIII secolo promossi dal mastrogiurato Alessandro Forchetti. 53. Piazzetta San Nicola e Arco ‘Ndriano, 1993, china e olio su carta, cm 21 x 30 47 54. Verso Via Matteotti e Caserma dei Carabinieri, 1990, china su carta, cm 34 x 18 Piazza Oberdan La piazza, sita nel quartiere di San Lorenzo, è intitolata al martire dell’irredentismo Guglielmo Oberdan, ma continua ad essere conosciuta come Piazza della Fontana, per la presenza nel passato di una monumentale fontana demolita nel 1938, sostituita in tempi recenti, nel 2004, da una artistica fontana in marmo dell’artista scultore Giò Pomodoro. La piazza svolge il ruolo di centro commerciale, di mercato e di luogo di sosta e di ristoro per tutti i residenti e per le persone in transito nella città. 55. Verso Piazza Oberdan e Corso Umberto I, 1994, china su carta, cm 31 x 22,5 48 56. Panorama dal Ponte di San Pasquale, 1995, china su carta, cm 28 x 9 57. Panorama da San Pasquale, 1994, china e olio su carta, cm 41 x 20 49 Chiesa di San Giovanni È una delle chiese più antiche della città di Atessa, edificata presso Porta Cannella o Vallo dei Patiti, poi Porta San Giovanni, con annesso ‘spedale’ per pellegrini ed infermi. La sua fondazione, probabilmente a cavallo del mille, può essere connessa alla presenza in loco dei monaci Basiliani dediti alla bonifica delle paludi. Addossato sulla parete sinistra della chiesa, che si affaccia sulla centrale Piazza Pietro Benedetti, si trova il monumento ai caduti delle due guerre mondiali del XX secolo. Tale intervento edilizio e l’innalzamento del piano di calpestio della piazza hanno determinato la cancellazione dell’ingresso principale, che ora si trova sulla parete laterale, ad una quota inferiore, servito da una breve gradinata. 58. Monumento ai caduti e Piazza Benedetti, 1994, china su carta, cm 31 x 24 50 59. Monumento ai caduti e Corso Vittorio Emanuele, 1994, china e olio su carta, cm 34 x 23 51 60. Ex chiesa di San Gaetano verso Via della Pace, 1994, china su carta, cm 31 x 24 Chiesa di San Gaetano Sorto nel 1668 per volontà di Leucio ed Aurelio Scalella, sull’anello esterno del borgo di Ate, ora Corso Vittorio Emanuele II, l’edificio di culto, poco più che un oratorio, risulta ora sconsacrato ed adibito a sala espositiva. 52 61. Largo della Torretta, 1994, china su carta, cm 27 x 18,5 Largo Torretta Situato sulla sommità del quartiere di Ate, oggi San Michele, lo slargo, che nel toponimo tradisce la presenza di una antica struttura di avvistamento di probabile origine longobarda, rappresenta un formidabile osservatorio naturale sulla valle del Sangro e sulla fascia adriatica, nonché sui monti e sulle colline circostanti. Nulla è rimasto dell’antico assetto architettonico, ma la piazzetta conserva il fascino del passato e si presta ad ospitare eventi musicali, canori e ludico-ricreativi. 62. Largo della Torretta, 1994, china su carta, cm 34 x 18 53 63. Inizio Via Sant’Antonio, 1994, china su carta, cm 28,5 x 21 64. Via Sant’Antonio, 1994, china e olio su carta, cm 29,5 x 21 54 65. Distributore di benzina Via Cesare Battisti, 1994, china e olio su carta, cm 27 x 19 Distributore di benzina Via Cesare Battisti L’immagine focalizza le vivaci dinamiche commerciali e socio-antropologiche dell’animato quartiere di ‘Sandurrenze’. In primo piano le pompe di benzina con relativo prezzario che costituivano una delle stazioni di rifornimento situate in piazza e lungo l’asse viario, al centro di un’intensa circolazione di mezzi leggeri e pesanti. 55 66. Chiesa di San Michele, 1995, china su carta, cm 22 x 31 Chiesa di San Michele La chiesa di San Michele, una delle più antiche della città, riconducibile all’insediamento alto medioevale longobardo noto come Ate, ovvero altura, per la sua posizione dominante, si presenta oggi nelle forme stilistiche della ristrutturazione del 1876. Dell’antico assetto medioevale si conserva una lapide usata come architrave della porta d’ingresso, oggetto di molti studi ed interpretazioni non del tutto esaustive. Anche il campanile è ascrivibile alla metà del XIX secolo. 56 67. Campanile e chiesa di San Leucio, 1995, china e pastello su carta, cm 17 x 28 57 68. Parcheggio Via Sant’Antonio, 1994, china su carta, cm 26 x 19 69. Chiesa e campanile di Santa Croce, 2015, china su carta, cm 52 x 40 58 70. Viale della Rimembranza, 1996, china e olio su carta, cm 27 x 19 59 71. Via Circonvallazione e chiesa di San Giuseppe, 1996, china e olio su carta, cm 29 x 21 Chiesa di San Giuseppe Realizzata nel 1766 extra moenia presso l’omonima porta come cappella privata del marchese Giuseppe Bassano, la chiesetta, dotata di due campane, ha subito vari interventi edilizi, l’ultimo dei quali nel 1994, in seguito al crollo della parete destra. 72. Via Duca degli Abruzzi verso Piazza Garibaldi, 1996, china e olio su carta, cm 19 x 27 60 73. Autoritratto, 1997, china su carta, cm 20 x 33 61 74. Facciata del convento di San Pasquale, 1997, china su carta, cm 19 x 30 62 75. Facciata della chiesa dell’Addolorata e verso Via Duca degli Abruzzi, 1997, china su carta, cm 20,5 x 28 Chiesa dell’Addolorata L’edificio attuale, absidato, alto ed imponente, è stato aperto al pubblico nel 1952, ricostruito sulle rovine della chiesa distrutta durante il secondo conflitto mondiale, il cui primitivo impianto risaliva al XVI secolo. La chiesa, in origine intitolata a San Bartolomeo, era affiancata da un ospedale per malati e viandanti, gestito dalla Confraternita della Morte ed Orazione. 63 76. Salita Castello, 1997, china e olio su carta, cm 19 x 27 64 77. Piazza Garibaldi da Via Tano Sante, 1998, china su carta, cm 27 x 20 65 78. Via Belvedere e Arco San Michele, 1998, china su carta, cm 19 x 29 66 79. Via Belvedere verso Largo Torretta e Porta San Michele, 1998, china su carta, cm 41 x 35 Via Belvedere dalla Porta di San Michele È l’arteria principale del quartiere di San Michele, Ate nel passato, contornata da casette decorose, ma anche dal maestoso ed articolato complesso del palazzo Coccia Ferri, costruito nel 1569. Notevole, nonostante i rimaneggiamenti subiti, per un elegante cortile interno di stile rinascimentale. La strada termina nella piazzetta antistante la chiesa di San Michele, la cui denominazione tradisce una probabile, antica origine longobarda. 80. Verso Via Belvedere, 1998, china su carta, cm 16 x 27 67 81. Chiesa dell’Addolorata e Via Cesare Battisti, 1998, china e olio su carta, cm 39 x 25 68 82. Facciata chiesa dell’Addolorata e verso Via Duca degli Abruzzi, 2002, china e olio su carta, cm 20 x 29 69 83. Campanile della chiesa di Santa Croce, 1999, china su carta, cm 19 x 29 70 84. Campanile e chiesa di Santa Croce, 2000, pastello su carta, cm 19 x 28 71 Chiesa di Santa Croce La chiesa, sita nell’antico borgo di Tixa, è di antichissima fondazione altomedioevale, come evidenzia la sua stessa intitolazione. L’edificio subisce radicali trasformazioni nel XIV secolo e la facciata viene dotata di uno splendido portale ogivale di stile federiciano. L’interno, in origine ad una navata, nel XVII secolo viene ampliato a tre navate e rimaneggiato in stile barocco. 85. Chiesa e Piazza di Santa Croce, 1999, china su carta, cm 56 x 40 Campanile della chiesa di Santa Croce Il poderoso campanile, più simile ad una torre di avvistamento, in posizione dominante sullo sperone roccioso, viene costruito ed annesso alla chiesa di Santa Croce nel XVIII secolo. 72 86. Chiesa e Piazza di Santa Croce, 1999, china e olio su carta, cm 28 x 21,5 73 87. Fontana verso Via della Pace, 1998, china e olio su carta, cm 19 x 27 74 88. Palazzo Spaventa a Piazza Garibaldi, 2000, china su carta, cm 52 x 40 Palazzo Spaventa Edificato nella seconda metà dell’Ottocento, il palazzo ‘apre’ a Piazza Garibaldi, imponendosi per l’architettura sobria ed elegante, tipica dei ricchi ceti borghesi e signorili, ancora ferita sull’ala destra dai danni non sanati, procurati durante gli eventi bellici del secondo conflitto mondiale. 75 Campanile della chiesa dell’Addolorata Il campanile, dalla tipica forma triangolare, viene realizzato negli anni cinquanta del XX secolo, durante i lavori di ricostruzione della chiesa distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. 89. Campanile della chiesa dell’Addolorata, 2001, china su carta, cm 20 x 30 76 90. Facciata della chiesa di San Leucio, 2001, china su carta, cm 20 x 35 77 91. Chiesa di San Giuseppe, 2001, china e olio su carta, cm 21 x 30 78 92. Chiesa di Sant’Antonio, 2003, china e olio su carta, cm 19 x 27 79 93. Corso Vittorio Emanuele, 1991, china su carta, cm 20 x 30 80 94. Corso Vittorio Emanuele, 2001, china e olio su carta, cm 20 x 29 81 95. Via Duca degli Abruzzi, 1999, china su carta, cm 21 x 29 82 96. Via Duca degli Abruzzi, dalla Scalinata verso San Michele, 2004, china e olio su carta, cm 19 x 28 83 Chiesa di San Leucio La chiesa, intitolata a San Leucio, patrono della città per l’opera salvifica di liberazione da un drago malefico che mieteva vite umane e distruzione, come si narra nella leggenda di fondazione, risulta citata nei documenti archivistici fin dal IX secolo. La facciata conserva gli elementi architettonici del XIII/XIV secolo. L’interno, in origine ad una navata, poi ampliata a tre navate ed, infine, nel 1852, a cinque navate, si presenta completamente rimaneggiato in stile barocco ed è ricco di arredi, marmi, tele e dipinti di epoche diverse. 97. Chiesa di San Leucio, 2011, china su carta, cm 20 x 30 84 98. Chiesa di San Leucio, 2012, china e olio su carta, cm 21 x 30 85 99. Corso Umberto I, 2007, china e olio su carta, cm 21 x 30 86 100. Palazzo Marcone e Via della Vittoria, 2013, china su carta, cm 18 x 27 87 101. Via Giacinto Di Tondo, 2001, china e olio su carta, cm 20 x 30 88 102. Porta Santa Margherita Gradinata, 2014, china su carta, cm 22 x 34 Porta Santa Margherita Situata lungo il circuito murario dell’antico borgo di Tixa, Porta Santa Margherita, il cui impianto si può ascrivere al XIV secolo, costituiva uno degli accessi alla città, ma svolgeva soprattutto la funzione di presidio militare di difesa e protezione. Vi era adiacente la chiesa di Santa Margherita con annesso ricovero per viandanti e pellegrini. 89 103.Via della Vittoria verso Largo Castello, 2015, china su carta, cm 21 x 32 90 Chiesa della Madonna del Rosario a Rocconi La chiesa, sorta nel 1927 per volontà degli abitanti di contrada Aia Santa Maria e dedicata alla Madonna del Rosario o di Pompei, è situata lungo l’asse del Regio Tratturo Centurelle-Montesecco. È stata ristrutturata negli anni Sessanta del XX secolo. 104. Chiesa della Madonna del Rosario a Rocconi, 2015, china su carta, cm 22,5 x 17 91 105. Porta Santa Margherita, 2015, china su carta, cm 26 x 20,5 92 Foto Nino Pizzi Gaetano Minale È nato ad Agnone (IS) il 4 luglio 1938. Pittore e disegnatore ha completato gli studi tecnici all’I.T.I. di Chieti. Ha tenuto 120 mostre nelle principali città italiane ed ha esposto in manifestazioni artistiche sia in Italia che all’estero. È citato nelle principali pubblicazioni d’arte contemporanea e, per la sua personalità artistica è stato chiamato a far parte dell’Accademia San Marco, dell’Accademia dei “500”, dell’Accademia d’arte Moderna di Roma, dell’Accademia Tiberina e della Legion d’Oro. È membro effettivo dell’Unione mondiale della Cultura e, la sua scheda Biblio-Biografica è depositata all’archivio storico per l’arte italiana del novecento al Kunsthistoriches Institut in Florenz di Firenze e nell’archivio storico dei pittori e scultori italiani del novecento della Casa Editrice Il Quadrato di Milano. Nel 1977 ha conseguito l’Oscar Italia per le Arti figurative per “la sua fattiva importante attività nel campo artisticoculturale”. Nel 1978 viene nominato Accademico d’Italia con medaglia d’oro e, nel 1989 ottiene la nomina di Professore Onoris Causa e gli viene conferito il premio “Oxford 89 London Prize”. Nel 2011 viene nominato “Artista per l’UNICEF” per aver contribuito, grazie alla sua sensibilità artistica, “al miglioramento delle condizioni di vita dell’infanzia”. Della sua opera pittorica ha parlato la stampa nazionale ed internazionale, radio, televisione; sue opere figurano in collezioni private ed Enti pubblici sia in Italia che all’estero. Critici interessati alla sua Arte: Giuseppe Martucci, Katia D’Annunzio, Stefano Tenedini, Maria Carla Morbiducci, Vito Calogero, Mario Lanci, M. Milet, Gerardo Vittoria, Silvia Ramini, Bernard Gauthron, Ennio Bramato, Marina Marzoli, Nicola Scalisi, Renato Lamperini, Giorgio Carpaneto, Rossano Borzillo, Ennio Moro, Roberto Mangione, Guido Massarelli, Alex Capus, Fernando Sofra, Valerio Utri, Nello Punzo, Diego Castronovo, Giuseppe Rancitelli, Duilio Fornarola, Giuseppe Masci, Claudio Cattani, Angela Verardo, Nunzio Livrieri, Maria Delli Quadri, Giorgio Falossi, Lucia Di Cintio, Enzo Carmine Delli Quadri ed altri. Principali Mostre Personali e Collettive 1975 1976 1976 1976 1976 1976 1976 1976 1976 1977 1977 1978 1978 1978 1978 1978 1979 1979 1980 1980 1980 1981 1981 1981 Galleria d’Arte Gelmi - Sesto San Giovanni (MI) Galleria La Stadera - Sulmona (AQ) Sala Beato Angelico - Roma Galleria Il Pavone - Milano Galleria Lo Scacco - Giulianova Galleria Michelangelo - Firenze Galleria Sala Maschio Angioino - Napoli Galleria Città Eterna - Roma Galleria Alba - Ferrara Galleria Casabella - Santa Margherita Ligure (GE) Mostra Itinerante - Madrid (Spagna) Mostra Itinerante - New York (USA) Bottega d’Arte - Chieti Galleria 46 - Lanciano (CH) Galleria Tiberina - Roma Galleria Hotel Spiaggia - Alassio (SV) Club degli Artisti - Foggia Place Baudoyer - Parigi (Francia) Palazzo dei Nobili - L’Aquila Galleria Segno Grafico - Venezia Salone Esposizione - Salsomaggiore (PR) Galleria Colonnello - Sant Vincent (AO) Villa Olmo - Como Galleria Martinez - Cannes (Francia) Premi e Riconoscimenti 1976 Premio “Federico Faruffini” (secondo premio) Sesto San Giovanni (MI) 1977 Premio “Giacinto Gigante” (terzo premio) - Napoli 1977 Premio C. R. E. (primo premio) - Chieti 1978 Premio Dea Minerva (primo premio) - Lecce 1978 Assegnazione Premio Parlamento Europeo - Roma 1978 Quadriennale di Napoli (terzo premio) - Napoli 1978 Assegnazione Leon d’Oro - Firenze 1978 Premio “Villa Alessandra” (primo premio grafica) Alanno (PE) 1979 Premio Pratola (primo premio grafica) Pratola Peligna (AQ) 1980 Assegnazione Premio MID TIMES - Roma 1981 Assegnazione Premio CULTURA FIDES Città del Vaticano 1982 Premio Emigrazione (secondo premio) Pratola Peligna (AQ) 1983 Assegnazione Premio “Cesare d’Oro” - Verona 1985 TSUKUBA EXPO (segnalato) - Tokyo (Giappone) Bibliografia essenziale 1976 - 77 - 78 - 79 • Catalogo Nazionale il Quadrato - Milano 1976 • Catalogo Nazionale Gelmi - Sesto San Giovanni (MI) 1977 - 78 - 79 • Annuario Comanducci - Milano 1977 • Guida all’Arte Italiana - Ancona 1977 • La nuova Ribalta Artistica - Piacenza 1978 • Arte Base - Torino 1979 • Notiziario Accademia - Roma 1980 - 82 • Catalogo Nazionale Bolaffi - Torino 1982 • Praxis Artistica - Rimini 1984 - 1985 • Annuario Comed - Milano 1984 • Il Libro d’Oro dell’Arte Contemporanea - Milano 1982 1983 1983 1983 1984 1984 1985 1985 1987 1990 1991 1993 1996 1997 1998 1999 1999 2001 2002 2008 2009 2012 2015 Sala Scuola Media - Pratola Peligna (AQ) Palazzo Esposizione - Salsomaggiore (PR) Salone Basilica San Giovanni in Laterano - Roma Palazzo Esposizione - Empoli (FI) Palazzo Reale - Milano International Hall - Los Angeles (USA) Sala Consiliare - Villa Santa Maria (CH) Galleria Chou-Ku - Tokyo (Giappone) Galleria La Sonda - L’Aquila Camera di Commercio - Chieti Galleria L’Astoria Karolyl - Budapest (Ungheria) Galleria La Defense - Parigi (Francia) Sala Pera Palas - Istanbul (Turchia) Auditorium Diocleziano - Lanciano (CH) Sala San Gaetano - Atessa (CH) Galleria Centro Arte - Bologna Galleria Ambassadors - Londra (Inghilterra) Sala Consiliare - Atessa (CH) Sala Museo Palazzo D’Avalos - Vasto (CH) Galleria Museo Palazzo Mayer - Fossacesia (CH) Sala ex Distretto Sanitario - Atessa (CH) Parco Archeologico Monte Pallano - Tornareccio (CH) Fondaco dei Domenicani - Atessa (CH) 1987 Premio “Maestri del Colore” (primo premio) Fidenza (PR) 1988 Premio “Una Vita per L’Arte” (primo premio) - Milano 1990 Centenaire de la Tour Eiffel (premio Commissione) Parigi (Francia) 1991 Premio “Maestri Famosi” (primo premio) Viareggio (LU) 1993 Assegnazione Premio “Le Grand Arc” de la Defense Parigi (Francia) 1996 Assegnazione Gran Premio Bisanzio - Istanbul (Turchia) 1997 Assegnazione l’Oscar della Professionalità dell’Arte - Latina 1998 Assegnazione Trofeo Città di Padova - Padova 1999 Assegnazione Premio alla Carriera - Ferrara 2000 Assegnazione Premio London 2000 Londra (Inghilterra) 2014 Assegnazione Premio “Squacciafìchere D.O.P.” Atessa (CH) 2014 “Artista Per la Pace” Colori e musica per i Diritti Umani Brindisi 1984 • Vademecum dell’Arte - Firenze 1989 - 90 - 95 • L’Elite Selezione Arte Italiana - Varese 1997 - 2000 • Dizionario Alba - Ferrara 1994 - 97 - 99 • TOP ART - Ancona 2005 • Pittori e Scultori del Novecento Castellammare di Stabia (NA) 2009 • Arte Selezione Int.le l’Elite NEW - Varese 2010 • Censimento Artisti Italiani - Palermo 2011 • Speciale Artisti dell’UNICEF - Palermo 2012 • L’Elite Selezione Arte ed. Artitalia - Varese Elenco opere in ordine cronologico 1. 2016 Panorama di Atessa fra le ginestre . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7 2.1975Panorama dalla Villa Comunale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 3.1977Panorama dalla strada per Tornareccio . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 4.1978Panorama da Viale della Rimembranza . . . . . . . . . . . . . . . . 9 5.1977Palazzo Giannico e Piazza Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . 10 6.1977Palazzo Girasole da Viale della Rimembranza . . . . . . . . . . 11 7. 1977 Convento di San Pasquale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 8.1977Verso Salita Tano Sante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 9. 1977 Stazione ferroviaria Sangritana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 10. 1978 Via della Vittoria verso Piazza Santa Croce . . . . . . . . . . . . 15 11.1981Convento di San Pasquale a Vallaspra . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 12. 1994 Convento di San Pasquale dal bosco . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 13.1984Panorama da Via Matteotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 14. 1985 Panorama da Via Circonvallazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 15. 1985 Panorama da Via Duca degli Abruzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 16.1987Il vecchio mulino e verso Rue di Piane . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 17. 1987 Chiesa Madonna dell’Assunta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 18. 1988 Campanile della chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 19. 1988 Facciata della chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 20. 1988 Arco ‘Ndriano e Corso Vittorio Emanuele II . . . . . . . . . . . . 22 21. 1989 Via della Pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 22. 1989 Via Salita De Renzis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 23.1989 Piazzetta San Nicola e Arco ‘Ndriano . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 24. 1989 Mercato del giovedì a Piazza Garibaldi . . . . . . . . . . . . . . . . 26 25.1989 Mercatino estivo a Piazza Garibaldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 26. 1991 Panorama da Via Stazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 27. 1990 Chiesa di San Benedetto a Piazzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 28. 1990 Salita Tano Sante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 29. 1990 Angolo scuola elementare da Via Sant’Antonio . . . . . . . . . . 29 30. 1990 Salita Tano Sante verso Arco San Michele . . . . . . . . . . . . . . 29 31. 1990 Chiesa e Via Sant’Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 32. 1990 Chiesetta e Via Madonna a Mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 33. 1990 Chiesa di San Vincenzo Ferrer a Monte Marcone . . . . . . . . 31 34. 1990 Chiesa di San Vincenzo Ferrer a Monte Marcone . . . . . . . . 31 35.1990Via Fontane Vecchie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 36.1990 Via della Pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 37.1990 Via Menotti De Francesco e campanile chiesa di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 38. 1990 Piazza Garibaldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 39.1993 Panorama dalla Villa Comunale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 40. 1990 Largo Castello chiesa di San Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 41. 2014 Discesa Rio Falco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 42. 1991 Panorama da Via Menotti De Francesco . . . . . . . . . . . . . . . 37 43. 1991 Chiesa di Santa Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 44. 1991 Campanile della chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 45. 1991 Via Gradini alla Torretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 46. 1991 Porta San Michele e Via Belvedere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 47. 1991 Via Fontane Vecchie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 48. 1991 Piazza Pietro Benedetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 49. 1991 Campanili della chiesa dell’Addolorata e della chiesa di San Leucio, china e olio su carta . . . . . . . 44 50. 1994 Campanile chiesa dell’Addolorata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 51. 1992 Colonna votiva sulla villa comunale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 52.1993 Scalinata verso Largo Torretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46 53. 1993 Piazzetta San Nicola e Arco ‘Ndriano . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 54.1990Verso Via Matteotti e Caserma dei Carabinieri . . . . . . . . . 48 55.1994 Verso Piazza Oberdan e Corso Umberto I . . . . . . . . . . . . . . 48 56. 1995 Panorama dal Ponte di San Pasquale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 57. 1994 Panorama da San Pasquale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 58.1994 Monumento ai caduti e Piazza Benedetti . . . . . . . . . . . . . . 50 59.1994 Monumento ai caduti e Corso Vitatorio Emanuele . . . . . . 51 60. 1994 Ex chiesa di San Gaetano verso Via della Pace . . . . . . . . . . 52 61. 1994 Largo della Torretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 62. 1994 Largo della Torretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 63.1994 Inizio Via Sant’Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 64. 1994 Via Sant’Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 65. 1994 Distributore di benzina Via Cesare Battisti . . . . . . . . . . . . . 55 66. 1995 Chiesa di San Michele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 67. 1995 Campanile e chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 68. 1994 Parcheggio Via Sant’Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 69. 2015 Chiesa e campanile di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 70. 1996 Viale della Rimembranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 71. 1996 Via Circonvallazione e chiesa di San Giuseppe . . . . . . . . . . 60 72. 1996 Via Duca degli Abruzzi verso Piazza Garibaldi . . . . . . . . . . 60 73. 1997 Autoritratto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 74.1997 Facciata del convento di San Pasquale . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 75. 1997 Facciata della chiesa dell’Addolorata e verso Via Duca degli Abruzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 76.1997 Salita Castello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 77. 1998 Piazza Garibaldi da Via Tano Sante . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 78. 1998 Via Belvedere e Arco San Michele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 79. 1998 Via Belvedere verso Largo Torretta e Porta San Michele . . 67 80. 1998 Verso Via Belvedere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 81.1998 Chiesa dell’Addolorata e Via Cesare Battisti . . . . . . . . . . . . 68 82. 2002 Facciata chiesa dell’Addolorata e verso Via Duca degli Abruzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 83. 1999 Campanile della chiesa di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . 70 84. 2000 Campanile e chiesa di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 85.1999Chiesa e Piazza di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 86. 1999 Chiesa e Piazza di Santa Croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 87. 1998 Fontana verso Via della Pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74 88. 2000 Palazzo Spaventa a Piazza Garibaldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 89. 2001 Campanile della chiesa dell’Addolorata . . . . . . . . . . . . . . . . 76 90. 2001 Facciata della chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 91. 2001 Chiesa di San Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 92. 2003 Chiesa di Sant’Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 93. 1991 Corso Vittorio Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 94. 2001 Corso Vittorio Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 95.1999 Via Duca degli Abruzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 96. 2004 Via Duca degli Abruzzi dalla Scalinata verso San Michele . 83 97. 2011 Chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 98. 2012 Chiesa di San Leucio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85 99. 2007 Corso Umberto I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 100. 2013 Palazzo Marcone e Via della Vittoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 101. 2001 Via Giacinto Di Tondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 102. 2014 Porta Santa Margherita Gradinata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 103. 2015 Via della Vittoria verso Largo Castello . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 104. 2015 Chiesa della Madonna del Rosario a Rocconi . . . . . . . . . . . 91 105. 2015 Porta Santa Margherita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Finito di stampare nel mese di novembre 2016 da Grafiche Caporale - Atessa