Subido por Giuseppe POLLONE

Secondo Convegno Nazionale dei Trasporti Funiviari - Settembre-Ottobre 1952

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gnano l'Ispettorato generale della M.C. T.C
La Rivista esce alla fine di ogni mese
NOVEMBRE -DICEMBRE 1952
SOMMARIO
Pag .
Ing. g. g. e b. m .: 20 CONVEGNO NAZIONALE DEI TRASPORTI
FUNIVIARI promosso dal Ministero dei Trasporti ( Ispettorato generale
della M.C.T.C. ) con la collaborazione della Commissione per le funicolari
aeree e terrestri ( Bolzano, 27-30 settembre e 1-2 ottobre 1952 ) ...
Messaggio del Ministro Malvestiti
1125
1126
1127
Temi in discussione ..
Memorie presentate
1128
Aderenti e partecipanti .
1129
Svolgimento :
Lavori del 27 settembre - Nel Salone della Camera di Commercio , il
barone Walter von Walter porge il suo saluto ai Congresaisti – Parla
il Rappresentante dell'Amministrazione regionale
dott. Cappuccio, Direttore generale della M.C.T.C.
La parola del
I punti sui quali
debbono convergere i lavori del Convegno sono: sicurezza, convenienza
economica e ulteriori sviluppi dei trasporti funiviari Dichiarazioni
del prof. Anastasi, Presidente della Commissione delle funivie - Il
saluto dell'Associazione ingegneri e architetti della provincia di
Il Sottosegretario ai trasporti, on. Mattarella , a nome
Bolzano
del Ministro Malvestiti, dichiara aperti i lavori del Convegno
Nella seduta pomeridiana si nomina Vezzani Vice presidente, e si
stabilisce di chiamare alla Presidenza di onore, per turno, i tecnici
stranieri: Ettmayer, primo designato, in rappresentanza dei tecnici
austriaci
NON
PUBBLICATI, NON SI RESTITUISCONO
La relazione Starace sul I tema : « Funicolari terrestri »
- Parlano : Carlevaro , Palazzi, Zignoli, Bertolini, Luck, Apollonio,
La relazione Zignoli sul II tema: « Funivie per trasporto
Parlano: Giugliarelli, Vezzani, Ettmayer, Mang - Un
di persone »
intervento di Bertolini - Zignoli illustra una memoria sui contrappesi
a sezione per funivie - Parlano: Carlevaro , Azzaroli , Rebuffel, Nobile ,
D'Alò
1133
Hölzl – Una relazione di Ferriani
Lavori del 29 settembre – Giornata interamente dedicata ai lavori : alla
presidenza d'onore, Verwilst Riprende la discussione sulla relazione :
« Funivie per trasporto di persone » Parlano il presidente Anastasi,
Vezzani, Bocci Intervento Shields, per una più larga collaborazione
tra tecnici di ogni paese - Parla il dott. Cappuccio circa la raccolta di
dati tecnici da parte dell'Amministrazione Italiana dei Trasporti
I contrappesi a sezione negli interventi di Colonna e Zignoli – D’Alò e
un sistema di funivie urbane a Milano
Interventi di Adler e del dot
tor Cappuccio – Gasparri e il problema delle portanti e tenditrici
Un intervento di D'Armini al quale si associa Zignoli - Parla Hölzl
- Un intervento del presidente Anastasi
alla presidenza d'onore, Lehanneur
Pag .
I lavori del pomeriggio:
Carlevaro illustra la relazione
sul tema « funivie monofuni con veicoli ad agganciamento automatico »
Lehanneur e il punto di vista francese in materia di funivie monofuni
– Müller, di Zurigo, e il suo tipo di morsetto per agganciamento auto
Del Guerra e l'U.N.I.F.E.R. - Una richiesta di Nobile e i
Gli ultimi interventi della giornata: Unterri
chter e Carlevaro – In serata, visita alla Fiera ee ricevimento dell'Ente
Provinciale del Turismo
matico
-
charimenti di Luck
1141
Lavori del 30 settembre : alla presidenza d'onore, Lippl, in rappresen
tanza della Baviera Lo sviluppo degli impianti funiviari in Baviera
- Nobile: le seggiovie ad agganciamento automatico e alcuni loro
problemi nei confronti degli specifici compiti della Commissione fu
nivie
Il presidente Anastasi e le condizioni di sicurezza essenziali
-
per un pubblico trasporto
Interventi di Zignoli, di Müller di Stoc
carda, di Nobile, del presidente Anastasi, di Carlevaro e di Shields
- Tenesini riferisce sulle: « Funivie monofuni con veicoli ad attacchi
fissi » – Parlano Nobile, Hitchen , Hölzl, Pera - Colonna ee il pericolo degli
scarrucolamenti – Bertolini e il dimensionamento delle funi – Nel po
meriggio , visita alla funivia Merano -Avelengo e alla seggiovia Merano
-San Benedetto In serata, illustrazione, con proiezioni, di esperienze
tecniche condotte rispettivamente da Anastasi e da Müller, di Stoc
-
1145
carda
Lavori del 1° ottobre :: alla presidenza d'onore, Shields, per i tecnici ſu
niviari della Gran Bretagna – Dichiarazioni di Shields – Prudenza, tratta
delle rulliere nelle seggiovie - Azzaroli e il pericolo dello scarrucola
mento
Marocchi ee alcuni rilievi sul vigente regolamento seggioviario
- D'Armini definisce i limiti di applicabilità dei vari sistemi di tra
sporto funiviari – Luck e gli impianti ad attacchi automatici in Sviz
-
zera
Schmitz illustra il problema dei freni automatici e quello dei
Tanesini svolge il tema sulle « funivie
bifuni a moto continuo e altri sistemi» – Parla Freda, per la « Ceretti
& Tanfani » Interventi di Nobile e di Rebuffel – Ampia relazione di
seggiolini con pedana fissa
-
Le Guyadère sul tema « funi » – Precisazioni di Lehanneur sulle comu
nicazioni di Le Guyadère – Mang riferisce su alcune prove con diffe
renti tipi di catene in studio per il nuovo impianto della funivia Lana
San Vigilio
Nella seduta pomeridiana, alla presidenza d'onore, lo
-
spagnolo Sagalá - Discussione sul problema « funi » a seguito della
Interventi vari di Herbst, di Rubin, di Groff,
di Verwilst, di Azzaroli e del rappresentante l'Unione Industriali di
relazione Siniscalco
Bergamo – Marocchi e le funicolari aeree per trasporto di cose
Ma
rantonio comunica dati riguardanti la funivia Savona -San Giuseppe
- Ulteriori interventi di Lehanneur, di Hitchen, di Zignoli In se
rata, proiezioni di diagrammi illustrativi della memoria Paolini, e di
1148
documentari su seggiovie svizzere
Lavori del 2 ottobre : alla presidenza d'onore, l'americano Kilcarr e lo
svizzero Stanz
Un intervento di Hitchen sull'alta resistenza dei fili
sagomati delle funi chiuse – Commossa invocazione del Rev. don Luigi
Re alla quale si associa a nome dell'Assemblea il presidente Anastasi
La relazione Marantonio sul tema: « Funicolari aeree per trasporto
Nicolardi riferisce sul tema: « Esame della regolamenta
zione » - Un intervento di H. Müller - Conclusione delle discussioni e
votazione degli ordini del giorno Una dichiarazione di Rebuffel in
Commossa perorazione
nome proprio e dei partecipanti stranieri
.
di cose »
conclusiva del presidente Anastasi Il dott. Cappuccio, assume la
presidenza, traccia il quadro riassuntivo dei lavori compiuti e chiude il
.
Convegno a nome del Ministro dei trasporti
Ordini del giorno e mozioni approvati dal Convegno
1150
1153
RELAZIONI
MICHELE STARACE : Funicolari terrestri
VITTORIO ZIGNOLI: Funivie per trasporto di persone
una grande teleferica
Silvio MARANTONIO : Problemi tecnici di ee ercizio
ARTURO TANESINI: Funivie monofuni con veicoli ad attacchi fissi
Pag .
1157
1159
1164
1172
UGO CARLEVARO: Funivie monofuni ad agganciamento automatico
1173
ARTURO TANESINI: Funivie bifuni a moto continuo ed altri problemi.... 1181
ANGELO SINISCAlco: Le funi: materiale, tipi, fabbricazione e lubrificazione;
1183
comportamento nell'esercizio
1187
UGO NICOLARDI: Esame della regolamentazione
F. Rossi: Esposizioni motoristiche della fine del 1952. Parigi: XXXIX
Salone dell'Automobile : le sue tendenze tecniche e uno sguardo d'insieme
alla produzione tedesca, a quella americana, britannica, italiana, spa
gnola, francese; come si presenta la produzione dei veicoli industriali
A Londra: XVI Esposizione di veicoli commerciali e XXXVII Mostra
Motoristica di Hearls Court - A Milano: XXX Esposizione internazionale
del Ciclo e del Motociclo, inaugurata dal Ministro Malvestiti (22 ill.) 1191
A Napoli dal 1° all'8 marzo , la V Conferenza Nazionale per le autolinee
di Gran Turismo. - Come procede la organizzazione – Il Comitato direttivo
I risultati della Conferenza di Gardone Le autolinee che verranno
richieste
Calendario della Conferenza – La presentazione dei nuovi tipi
di autobus organizzata dell'A.C. di Napoli – G ed escu ioni al Faito , al
Palazzo Reale di Caserta , agli Scavi di Paestum (19 ill.) f. t. : una rara
1201
stampa del Robert) (b. m.)
FERROVIE
L'elettrificazione ferroviaria a frequenza industriale con corrente mono
fase in Francia (s. bon.) – Passaggi a livello in Francia - Le ferrovie fran
cesi noleggiano auti per i loro utenti La Turchia acquista 1000 carri
ferroviari in Jugoslavia Ponti e viadotti della rete ferroviaria Belga
(4 ill.) ..
.
-
1211
STRADE , CIRCOLAZIONE E TURISMO
Strade e turismo in provincia della Spezia ( 1 ill.) (m.) - Paravalanghe
sul Monginevra - Un esempio francese : Gravemente danneggiata dalla
guerra , Rouen, rispetta le sue tradizioni di città d'arte e di turismo,
ma fronteggia i problemi della circolazione costruendo un grande par
cheggio sotterraneo (3 ill.) (b. m.) – Sulla nuova Strada Romea – Tra
sporti e turismo in provincia di Ragusa ( 1 ill.) (A. Leo) - La protezione
del ciglio esterno delle curve stradali – Stazioni telefoniche lungo le strade
in Svizzera (3 ill.) – Nuovi ponti in Francia – Strade a pedaggio in Ame
rica - Un disegno del pittore Consolazione sulla circolazione in Piazza
dell'Esquilino in Roma - Sulla Via Emilia è in costruzione una importante
variante presso Modena – Convegno della viabilità a Terni
-
1215
GIURISPRUDENZA E LEGISLAZIONE
Le tasse automobilistiche: testo delle norme in vigore, a cura del dottore
C. MARINO (IV ed ultima puntata)
1223
RUBRICA DEL LAVORO E PROBLEMI SANITARI
Potere ipnotico della cabina di pilotaggio (g. d.) ..
A Torino : Convegno di studi di statistica aziendale (b. m.) - Notiziario
vario
1929
1230
IN BIBLIOTECA
Il motore elettrico e le sue applicazioni (b. l.) Il « Manuale dell'In
gegnere Civile » ( g. r.)
« Carrozzieri di ieri e Carrozzieri di oggi » (con 9 ill.) (b. m.) .....
Una pubblicazione statistica dell'Ispettorato generale della M.C.T.C. :
I servizi pubblici di trasporto in concessione negli anni 1950 1951 ***
Bibliografia tecnica : Manutenzione – Metropolitane – Navigazione interna
Tranvie – Trasporti in generale – Trasporti urbani (ing. a. o.)
1233
1235
1239
1243
“ Gli impianti funiviari possono considerarsi come il
risultato di un felice accostamento della passione tecnica e
della scienza con le bellezze naturali del nostro Paese, e rap
presentano, sotto il profilo economico, una delle valvole di
sicurezza eе di espansione della nostra economia nazionale ,
( Dal discorso inaugurale del Convegno, pronunciato
dal Sottosegretario ai Trasporti on . Mattarella ).
of
BOLZANO, 27-30 SETTEMBRE e 1-2 OTTOBRE 1952
2 CONVEGNO NAZIONALE
DEI TRASPORTI FUNIVIARI
PROMOSSO DAL MINISTERO DEI TRASPORTI
( ISPETTORATO GEN. DELLA M.C.T.C. ) CON
LA COLLABORAZIONE DELLA COMMISSIONE
PER LE FUNICOLARI AEREE E TERRESTRI
BOLZANO oďBOTZEI
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MESSAGGIO
del
MINISTRO MALVESTITI
Sono stato assai lieto di aver dato il mio consenso alla orga
学 寧寧寧 寧寧寧 寧寧寧寧寧寧 寧寧寧 中
nizzazione, da parte dell'Ispettorato generale della Motorizzazione
civile, del 20 Convegno Nazionale dei Trasporti Funiviari.
7
I quattro anni trascorsi dal 1° Convegno, hanno permesso
ormai di vagliare dati ed esperienze e di acquisire nuovo prezioso
materiale di studio e di opere.
delle memorie presentate.
冷
Ciò ha spronato il Ministero ad una organizzazione sempre
più vasta e completa, nella cert zza di una serrata autorevole e
conclusioni del più vivo interesse, non soltanto nei riguardi stretta
mente tecnici e scientifici, ma in quelli più vasti della economia
nazionale .
Piero Malvestiti
出,
numerosa partecipazione ai lavori del Congresso, da parte di tecnici,
di studiosi, di esperti e di realizzatori.
Il mio augurale saluto giunga ai signori Congressisti adu
nati in proficue discussioni nella bella e industre Bolzano, giusta
mente festante in questi giorni per la rinnovata affermazione della
sua Fiera secolare. La città, che per i suoi traffici e i suoi mercati
ha una tanto fulgida tradizione di ospitalità, sarà lieta di con fer
mare questa sua tradizione, accogliendo, per la seconda volta, i
partecipanti ad un Convegno dal quale deriveranno senza dubbio
**************************************
ME
ya
L'opportunità del Convegno e la sua tempestività sono apparse
evidenti, per la immediata rispondenza, ee per le larghe e autore
voli adesioni giunte al Ministero da ogni parte, dall'Italia e dal
l'Estero, e per la chiara impostazione dei temi, e per il numero
發 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發
TEMI
in
DISCUSSIONE
出眾 眾 哪哪哪哪
發
兴路beton
哪
發 發 發
3) Funicolari aeree per trasporto di cose (teleferiche)
Dott. ing. SilvIO MARANTONIO .
4) Funivie monofuni con veicoli ad attacchi fissi
Dott. ing. ARTURO TANESINI.
5) Funivie monofuni con veicoli ad agganciamento
automatico - Prof. dott. ing. Ugo CARLEVARO
6) Funivie bifuni a moto continuo ed altri sistemi Dott. ing. ARTURO TANESINI.
7) Le funi: materiali, tipi, fabbricazione e lubrifi
-
-
cazione, comportamento nell'esercizio - Dott.
ing. ANGELO SINISCALCO .
-
A Nazionale
quattro anni
distanzafuniviari
dal 110 Convegno
dei di
Trasporti
(Bolzano,
15-19 settembre 1948 ) è stato indetto e organiz
8)8 EsameNICO
della regolamentazione
- Dott . ing. ALDO
LARDI.
zato dall'Ispettorato generale della Motorizzazione
civile e dei Trasporti in concessione , con la colla
borazione della Commissione per le Funicolari
aeree e terrestri, questo 2º Convegno, che si è svolto
egualmente in Bolzano , dal 27 settembre al 2 otto
bre 1952. Sui risultati dello Convegno ormai
sono state acquisite larghe esperienze dalle quali
è stato possibile rilevare la importantissima fun
zione che esso assunse per aver stabilito il punto
raggiunto dalla moderna tecnica dei trasporti funi
viari, sia per l'esame compiuto delle più recenti
concezioni e delle ultime tendenze allora manife
statesi , sia, per aver promosso nuove ricerche nel
campo degli studi e delle realizzazioni costruttive .
All'invito rivolto dal Comitato Organizzatore,
composto dai sigg. ing. Armando Marcucci, presi
dente, ing. Gilberto Greco, ing. Franco Rossi, e
dott. Raffaele Zanobbi, membri. hanno risposto
numerosi tecnici, presentando memorie e studi ,
raccolti nei temi che di seguito pubblichiamo
con a fianco il nome dei singoli relatori.
1 ) Funicolari terrestri - Dott. ing. MICHELE STARACE.
2) Funivie per trasporto di persone Prof. dott .
Al tavolo della presidenza :
-
ing. VITTORIO ZIGNOLI.
il Sottosegretario, on . Mattarella e il Direttore Generale
della Motorizzazione, dott . Cappuccio .
MEMORIE
PRESENTATE
TRÉFILERIE ET CÂBLERIE DE BOURG : Utilisation
哪哪 哪哪 哪哪
寧寧 說 哪哪哪哪 哪哪 哪哪哪哪
des câbles porteurs clos en fils d'acier à haute
résistance dans l'équipement des téléphériques
à voyageurs.
ALBERTO Gossi : Nota sul calcolo di stabilità dei
sostegni per impianti di trasporto a funi.
H. MUELLER : Magnetinduktive untersuchung von
drahtseilen und ergebnisse an zug- und tragsei.
len von seilbahnen .
AZZAROLI E MAROCCHI : Dispositivi di tensione ad
器 路 器 器 誤 發
發 發 發
anelli flessibili delle funi portanti delle funivie
Plan Maison - Furggen e Courmayeur - Plan Che.
-
crouit.
GIOVANNI COLONNA : Osservazioni allo schema
delle norme tecniche per l'impianto e l'eserci.
UGO CARLEVARO : Sistemi tenditori delle funi por
tanti,
zio delle seggiovie ad attacchi fissi.
ARTURO TANESINI :
MARC DUMUR : Coefficiente di slittamento di un
morsetto di seggiovia su fune metallica.
FRIEDRICH ETTMAYER : La funivia del Dachstein .
VITTORIO ZIGNOLI : Teoria e pratica dei contrap
Profilo
dell'attuale
tecnica
seggioviaria in Italia.
ARTURO TANESINI : Su di un piccolo impianto
funiviario monofune,
UNIONE INDUSTRIALI DI BERGAMO : Palorci e pie.
coli impianti montani nell'economia forestale.
pesi a sezioni per funivie.
Silvio MARANTONIO : Funzione delle teleferiche
Aldo NICOLARDI : Il fenomeno della fatica nella
nella soluzione dei problemi portuali.
fune e nel filo .
Nel corso dei lavori sono giunte alla Presidenza
Aldo NICOLARDI : Attuali orientamenti delle prove
Yvon VERWILST : Note sur une serie d'essais de
le seguenti altre memorie :
RICCARDO PERA : Statistica degli impianti di fu
nivie monofuni in esercizio al 30 luglio 1952.
traction jusqu'à rupture effectués sur des câbles
SIGFRIDO MANG: Catena tenditrice per funi portanti.
sui fili e sulle funi.
de transporteurs aériens de 60 à 76,5 mm. de
diamètre sur le banc d'épreuves de l'Association
des industriels de Belgique , à Bruxelles.
S.E.L.G.A.S.: Impiego delle guarniture di gomma
nelle ruote a sostegno di guide delle funi nelle
seggiovie, sciovie, funicolari, ecc.
CESARE FERRIANI : Impianto di soccorso per le
funivie. Semplificazioni.
WESTFAELISCHE DRAHTINDUSTRIE : Vollverschlos
sene tragseile im seilbahnbau
Funi portanti
chiuse nella costruzione di funivie .
-
GAETANO D'ALÒ : Funivie metropolitane ?
GILBERTO GRECO : Gli impianti di sicurezza e
segnalazione nelle seggiovie.
FELICE SAVIO : La monofune automatica di Ala
gna Sesia .
TRÉFILERIE ET CÂBLERIE DE BOURG : Téléphéri.
ques à voyageurs. Câbles de tension des câbles
porteurs,
Ugo ROSSETTI : Prove di fatica a flessione
zione su funi metalliche,
tra
GIORGIO PAOLINI: Confronti ed esami sulle pre
scrizioni regolamentari di varie nazioni su funi di
acciaio , adoperate per trasporti a trazione funi.
colare .
ANASTASIO ANASTASI : Comportamento di campioni
di funi metalliche sollecitati a flessione pura .
DAGOBERTO GIUGLIARELLI : I provvedimenti del
Ministero dell'Agricoltura e Foreste per la riso.
luzione dei problemi della montagna.
ANGELO Bocci: Concetti informatori del tipo di
funivia sperimentale Faloria - Tondi.
G. MÜLLER : Un tipo di morsetto per seggiovia
ad agganciamento automatico ,
DEL GUERRA : Unificazione di materiali per tele
feriche.
WALTER OXE : Esperienze acquistate con le guar
nizioni « Kautex - PVC » per pulegge di coman
do e di rinvio per funi metalliche.
CARETTA dott. ing. F. Presidente Società Sportinia, Via XX
哪哪 哪哪 哪哪 哪
器
Settembre 51 , Torino.
CARLEVARO prof. ing. Ugo, Corso Duca degli Abruzzi 25,
Torino.
ADERENTI
CARLUCCI dott. ing. Paolo, Ispett. Comp. Cagliari.
CARRETTO dott. ing. Carlo, Commissione Funivie .
Casassa dott. ing. Riccardo, Stabilimenti Fornara, Via Som
e
mariva 14, Torino.
PARTECIPANTI
Castagna prof. ing. Arnaldo, Commissione Funivie.
CASTELVETRI dott. ing. Franco, Piazza S. Babila 3 , Milano .
VA
器
A
UNDA
UN
UN
Cavazza dott. ing. Giorgio, Ispett. Comp. Trieste.
CESENNI dott. ing. Armando, Ispett. Comp. Bolzano.
CIMMINO dott. ing. Tullio , Ispett. Comp. Napoli.
al Convegno,
COCHETTI dott. ing. Lorenzo, Ispett. Comp. Bolzano.
COLONNA dott. ing. Giovanni, Via Municipio 1 , Padova.
COMOLLI geom. Luigi, Amministr, unico Funivie Lombarde,
sonalità sottoelencate hanno preso parte effettiva
ai lavori del Convegno stesso:
Cisano Bergamasco.
COMOLLI cav. Tommaso, Direttore Funivia Valcava, Cisano
Bergamasco .
IAMO l'eleno degli
aderenti
ADLER dott. ing. Leonardo, Azienda Tranviaria Municipale,
Foro Buonaparte, Milano.
ALAIMO dott. ing. Umberto, Ispett. Comp. Palermo.
ANASTASI prof. ing. Anastasio, Presidente Commissione Fu
nivie.
ANASTASIA dott. ing. Bruno, Ispett. Comp. Firenze.
ANDREOLI dott. ing. Adriano, Ispett. Comp. Bolzano.
ANGELI dott. ing. Giulio, Gargazzone (Bolzano).
APOLLONIO dott. ing. G. , Trento.
ARIOLI Pietro Alfredo, Piazzatorre (Bergamo).
Ass. Costruttori in Acciaio Italiani (A.C.A.I. ), Via Filippo
Turati 34, Milano.
ATTICCIATI dott. ing. Antonio, Ispett. Comp. Roma.
AZZAROLI dott . ing. Giulio, Ispett. Comp. Torino.
BAINAT per. ind. Marcello, Ispett. Comp. Venezia.
BAJOCCHI prof. ing. Uberto, Commissione Funivie.
BARTOLI dott. ing. Leonardo, Ispett. Comp. Roma.
BELTRAMI dott. ing. Mariano, Dirett. Soc. Funivie, Madonna
di Campiglio .
BERTOLINI prof. ing. Italo, Commissione Funivie.
Bessi dott. ing. Renato, Viale Mentana, Imola.
Bezzi dott. ing. Franco, Ispettorato generale Roma.
Blasi dott. Mario, Capo Ufficio Stampa Gabinetto Mini
stero trasporti.
Boccı Angelo, Funivie Aeree Italiane Turistiche (F.A.I.T.),.
Cortina .
CORBELLINI prof. ing. Guido, Senatore della Repubblica.
Costa dott. ing. Giuseppe, Funicolare Como -Brunate , Como.
Costa dott. ing. Michele, Ispett. Comp. Napoli.
CRISTINI dott. ing. Ognibene, Dirett. Tecn. Industrie Metal
lurgiche Piemontesi, Susa (Torino).
CROCE prof. ing. Luigi, Commissione Funivie .
CROSTAROSA dott. ing. Luigi , Ispett, generale, Roma.
DALLA VALLE G. B., Provveditore Opere Pubbliche, Trento .
D'Alo' dott. ing. Gaetano, Funivia San Remo -Monte Bi
gnone, Corso Cavallotti 44, San Remo.
D’ARMINI dott. ing. Pietro, Commissione Funivie.
DE AGazio dott. ing . Mario, Giunta Regionale, Trento.
DE ANGELI dott. ing. Pio, Via Venezia 11 , Trento.
DE ANTONELLIS dott. ing. Edoardo, Ispett . Comp. Trieste .
DE FRANCISCO dott. ing. Lorenzo, Torino .
DEGROND Jean, Tréfilerie et Câblerie de Bourg (Francia).
DEL GUERCIO dott. ing. Michele, Funicolare Centrale di Na
poli, Via Cimarosa 29, Napoli.
DEL GUERRA dott. ing. Guglielmo, UNIFER, Viale Spartaco
Lavagnini 58, Firenze.
DEMETZ dott. ing . Leo, Società r. I. Ortisei- Rasciesa, Ortisei
(Bolzano).
DE Paolis dott. ing. Saverio, Viale Aventino 98 , Roma.
DE STEFANI dott. ing. Primo, Direttore Ferrovie Gruppo
Trasporti S.T.E. , Via Dante 32, Bolzano .
DI BELLO dott. ing. Carlo , Ispett. Comp. Milano.
BOLOGNA dott. ing. Marcello, « Funivalbo », Domodossola.
Di Dato col, Alberto, Comando Genio Mil. Terr. di Bolzano.
BONAJUTO dott. ing. Salvatore, Ufficio speciale Ferr. Palermo.
Di MAURO dott. Ugo , Commissione Funivie .
Calciati dott. ing . Mario, Società Edison, Foro Buona
DRAGO Giuseppe, Viale Trieste 24, Bolzano.
Dumur dott. ing. Marco, Giovanola Freres S. A., Monthey
(Svizzera).
parte 31 , Milano .
CALVETTI Ignazio , Società Seggiovie , Piazzatorre (Bergamo ).
CANDELPERGAER dott. ing . Paolo, Via Locatelli 14, Bolzano .
EscHER dott. Walter, Via Gaeta 18 , Torino.
CAPPABIANCA dott. ing. Enzo, Commissariato del Turismo ,
ETTMAYER dott. ing. Friederich, Dachstein Fremd Verk A. G.
Roma .
CAPPELLONI dott. ing . G., Via Modena 12, Milano.
CAPPUCCIO dott. Michele, Direttore generale Ispettorato gene
rale M.C.T.C.
Hautplatz 5 , Linz - Donau (Austria ).
FATTORINI dott. ing. Marcello, Ispett. Comp. Roma.
Fava per. ind. Gino, C.I.T.A., Via degli Assereto 11 , Milano.
F.E.N.I.T., Via S. Martino della Battaglia 4, Roma.
1130
TRASPORTI PUBBLICI
FERRIANI geom. Cesare, Soc. An. Funivia del Terminillo,
Rieti,
KLINGHOFER dott. ing. Eugenio, S.I.D.E.R., Via Assarotti 9,
Torino.
FORMATO dott. ing. Renato, Ufficio Tecnico Provinciale,
KOEGEL dott. ing. H., Direttore generale tecnico W.D.I. ,
Hamm (Germania ).
Avellino .
FORTINI dott. ing. Luigi, Ministero Lavori Pubblici, Dir .
Gen. Viabilità Ordinarie e Nuove Costruz. Ferr.
FRANCESCHELLI dott. ing. Lamberto, Ispett. Comp. Venezia.
FRANCHETTI barone Giorgio, Presidente F.A.I.T. , Cortina.
FRANCIA dott. ing. Piero, Soc. G. F. Redaelli, Via Monforte
n. 52 , Milano.
FRANCO dott. ing. Francesco, Ispett. Comp. Firenze.
FREDA dott. ing. Enrico, Ceretti e Tanfani, Via Durando 18,
Milano .
KRATTER dott. ing. Romano, Presid. Società Impianti Spor
tivi e Turistici, Sappada.
LANCASTERI dott. ing. Giorgio, Ispett. Comp. Pescara.
LE GUYADERE dott. ing. Henry , Tréfilerie et Câblerie de
Bourg ( Francia ).
LEHANNEUR dott. ing. Louis, Ministère des Travaux Publics
et des Transports, Paris ( Francia).
LEONARDI dott. ing. Bruno, Ispett. Comp. Venezia.
LIPPL dott. ing. Eugen, Abteilungspräsident, Deutsche
FRIEDER dott. ing. Silvio, Direttore Soc. Von Roll, Berna
(Svizzera).
FUORTES dott. ing. G. Cesare, Commissione Funivie.
GASPARRI dott. ing. Ferruccio , S. A. Costruzione Esercizio
Funivie , Bologna.
GATTA dott. ing. Decio, Via Giovanni Lanza 146, Roma.
Bundesbahn, Eisenbahn Zentralamt, Monaco (Germania ).
LOCATELLI dott. ing. Pietro, Direttore Istituto Scienza delle
Costruzioni, Politecnico di Milano.
LORA TOTINO dott. ing. Dino, Torino.
LUCCHINI dott. ing. Cesare, Via Praccio 6, Lugano -Massagno
( Svizzera ).
Luck dott. ing. Otto, Ufficio Federale dei Trasporti, Berna
GATTINI dott. ing. Umberto, Ditta Badoni, Lecco.
Gatto dott. ing. Italo, Ispett. Comp. Bari.
GERBELLA prof. ing. Luigi, Commissione Funivie.
GIANNELLI prof. ing. Aristide, Commissione Funivie.
(Svizzera).
MALTAURO dott. ing. Pietro, Sindaco di Recoaro.
GIRARDI dott. G. , Assessore Regionale per il Commercio,
Turismo e Trasporti, Trento.
GIROLDI dott. ing. Giancarlo, Via Riccoboni 1 , Modena.
GIROLDI dott. ing. Gianfranco, Via Riccoboni 1 , Modena .
MARANTONIO dott. ing. Silvio , Funivia Savona-San Giuseppe.
MARASCA dott. ing. Andrea, Ispett. Comp. Venezia.
GIUGLIARELLI dott. Dagoberto, Corpo Forestale
MARITANO dott. ing. Mario, Amministrazione dei Monopoli
Mang dott. ing. Sigfrido, Dirett. Esercizio Funivia Giogo
Stato,
San Vigilio, Lana d'Adige.
MARCUCCI dott. ing. Armando, Commissione Funivie.
di Stato, Via Anic : a 9, Roma.
Trento.
GIUNTI dott. ing. Enzo, Ispett. Comp. Firenze.
MAROCCHI dott. ing. Dante, Ispett. Comp. Torino.
MARSANO avv . Giulio, Ditta Teletrasporti, Via Montebruno
GIURIATO dott. ing. Mario, Ispett. Comp. Venezia.
Gossi dott. ing. Alberto, Commissione Funivie.
n. 8, Genova,
MARTEN PERDINO dott. ing. Giovanni, Società Pila, Aosta.
GRAFFER rag. Giovanni, Via Calepina 10, Trento.
Greco dott. ing. Gilberto, Commissione Funivie.
Massi Bruno, Rivista « Trasporii Pubblici » .
GRECO Guido, Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, Via
Mazzini dott. ing. Carlo, Salina Margherita di Savoia ( Foggia ).
Andrea Doria 14, Milano.
GRIESSER dott. ing. Giovanni, Funicolare del Guncina , Via
della Mostra 5, Bolzano.
GRIESSER Walter, Slittovia del Giogo, Via della Mostra 5,
Bolzano.
GROFF dott. ing. Tullio, Direttore Funivie San Remo - Monte
Bignone, San Remo.
HAGER dott. ing . Giuseppe , Funivia Avelengo, Merano.
HERBST dott. ing. H., Westfaelische Berggewerkschaftskasse
MENÈ dott. ing. Antonio , Ispett. Comp. Roma .
MENEGHINI dott. Oscar, Ente Provinciale Turismo, Udine .
MINARICK dott. ing. Giovanni , Viale Dante 24, Bolzano .
Miotti dott. ing. Alberto, Ditta Badoni, Lecco .
Mosca geom. Carlo, Via della Mostra 7, Bolzano.
MOSER dott. Luciano, Corpo Forestale dello Stato, Piazza
Filippo Meda 3, Milano.
MÜLLER Gerhard , Maschinenbau A. G. , Dietlikon (Zurich)
(Svizzera ).
Seilprufstelle, Herner Strasse 45, Bochum (Germania).
HITCHEN dott. ing. H. , British Ropes Limited, Technical
Service Dept., Doncaster ( Inghilterra ).
mania).
MUELLER rag. Mario, « Ambimes », Piazza Tricolore 2 , Mi
Honan prof. M. A. , Scuola di Ingegneria Collegio Universi
tario, Hupper Merrion Street, Dublino ( Irlanda).
Hölzl dott. ing. Carlo, Via Cadorna , Merano.
NICOLARDI dott. ing. Aldo, Via Vintola 4, Bolzano.
Nicolas dott. ing. Marcel, Ministère des Travaux Publics
Hug dott. ing. Adolphe M., Thalwil (Zurich) (Svizzera).
IMMIRZI dott. ing. Vittorio, Via L. Luciani 1 , Roma.
INDACO dott. ing. Vincenzo, « Italcementi », Via G.
mozzi 124, Bergamo.
MÜLLER dott. ing. H. , Keplerstrasse 10, Stoccarda (Ger
lano.
et des Transports, Paris (Francia ).
NOBILE gen. prof. ing. Umberto, Commissione Funivie.
Ca
INNEREBNER dott. ing. Giorgio, Funivia Bolzano-San Genesio
S. p . A. , Via Castel Sarentino, Bolzano .
INVERNIZZI dott. ing. Giovanni, Dirett. Stabilimento Vit
toria di Sesto San Giovanni , Acciaierie Falck .
OBERZINER prof. ing. Manlio , Commissione Funivie .
OMODEI dott. ing. Alessandra , Via Fabretti 8 , Roma .
Oxe Walther, « Ambimes », Piazza Tricolore 2 , Milano.
PAGANONI dott. ing. Giacomo, Piazza Cavour 11 , Bergamo.
Palazzi dott. ing. Guido,
Ispettorato Compartimentale ,
Bolzano .
Izar dott. ing. Antonio, Ind. Gomma Hutchinson , Via So
lari 23, Milano.
PANDAZY dott. ing. Gian Emilio , Corso Venezia 6, Milano .
JOVINELLI dott. ing. Manlio, Ispett. Compartimentale, Na
poli.
PANZERI per. ind. Fosco, C.I.T.A., Via degli Assereto 11 ,
Kilcarr ing . G. M., Vice Presidente Interstate Equipment
Division , Elizabeth 4, N. J. (U.S.A.).
PAOLINI dott. ing. Giorgio, Viale Toscana 1 , Milano.
KLEIN dott. ing . Herman , Ditta Badoni, Lecco.
PARISSE geom. Angelo, Ispettorato Compartimentale, Milano,
Milano.
PARDUCCI dott. ing. Ettore, Commissione Funivie.
TRASPORTI PUBBLICI
PASSONI Gaetano, Direttore Funivia Campodolcino-Motta,
Sondrio .
Pasti dott. ing. Marco Aurelio , Selva Val Gardena.
PATERLINI dott. ing. Roberto, Via F. Filzi 13, Brescia .
PECORELLI dott. Nicola, Commissariato Turismo, Roma.
PELLEGRINELLI dott. ing. Giuseppe, Direttore S. p. A. Tra
zione e Imprese Elettriche, Via Prina 22, Milano.
PEPE Mario , Sitar, Roccaraso .
PERA dott. ing. Riccardo, Commissione Funivie.
PERILLO dott. ing. Stefano, Soc. Varesina Imprese Trasporti,
Via Volta 4, Varese.
SALZBURGER dott. ing. Carlo, Via Mainardo 11 , Merano.
SANNA dott. ing. Camillo , Ammin. prov. Bergamo.
SARDAGNA dott. ing. Antonio, Camera Commercio, Trento.
Savio dott. Felice, Via S. Secondo 33, Torino.
Schmitz dott. ing. Luitpold, Via Novale 30, Vipiteno (Bol
zano).
SCURICINI dott. ing. Pietro, Ispett. Comp. Firenze.
SHIELDS dott. ing. H. F., Presid. International Ropeway
Association, 11 Ironmonger Lane, London EC. 2 ( Inghil
terra ).
SINIBALDI dott. ing. Michele, Ispett. generale, Roma.
PERNTER dott. ing. Ermanno, Via S. Marco 13, Merano.
PERRONE dott. ing. Vito, Commissione Funivie.
PERWANGHER dott. ing. Leo, Castel Firmiano 22, Bolzano.
Pessa dott. ing. Giuseppe, Via Monforte 52, Milano.
PETERS dott. ing. Wilhelm , Direttore tecnico Stabil. Funi
Westfaelische Drahtindustrie, Hamm (Germania).
Petit Marcel, Constructeurs de Transporteurs Aériens, 10,
Avenue Hoche, Paris (8) ( Francia).
PIANA dott. ing. Tino, Direttore S.M.E.M. , Milano.
PICHLER, dott. ing. Carlo, Lagundo.
9
PizzoRNO dott. ing. Alberto, Commissione Funivie.
PLATTNER Adone, Longarone (Belluno).
PLATTNER Antonietta, Longarone (Belluno).
PRUDENZA dott. ing. Lello, Via S. Secondo 33, Torino .
QUARANTA dott. ing. Aldo, Soc. Azionaria Cuneese Industrie
Turistiche, Corso Nizza 10, Cuneo.
RE don Luigi, Campodolcino (Sondrio ).
REBUFFEL dott. ing. André, Constructeur de Transporteurs
Aériens, Rue de Seine 13, Paris (6) (Francia ).
REPOSINI-BUCCIARELLI dott. Luigi, Ufficio Stampa Gabi
netto Ministero Trasporti.
RESTELLI Giovanni, Società Seggiovie Piazzatorre, Via XX
Settembre 21 , Bergamo.
REZZARA avv. Mario, Soc. Funivie Alte Dolomiti, Corso
Palladio 30 , Vicenza .
ROBUTTI dott. ing. Franco, S. A. Ceretti e Tanfani, Milano.
Rogano dott. ing. Alberto , Ispett. Comp. Torino.
Roiatti dott. ing. Duilio, Ispett. Comp . , Udine.
Rosnati dott. ing. Antonio, Soc. Ing. G. Rosnati e C. , Via
Albricci 8, Milano.
Rossetti dott. ing. Marcello, S. p. A. Strade Ferrate Second .
Merid ., Corso Garibaldi 387 , Napoli .
Rossetti dott. ing. Ugo, Politecnico Torino.
Rossi dott. ing. Franco, Commissione Funivie .
RUBIN dott. ing. Adolf, Soc. Hechel, Bleichstrasse, Sarre
bruch (Sarre ).
RUGGERI dott . ing. Giulio , Trafilerie e Corderie Italiane ,
Piazza Luigi di Savoia 18, Milano.
RUGGERO dott. ing. Edoardo, Sitar, Roccaraso.
Ruiz dott . ing. Salvatore, Mostra d'Oltremare, Funivia Po
sillipo- Campi Flegrei , Napoli.
SAGALá dott. ing. Francisco, Casanova 264, Pral 2 , Barce
lona ( Spagna ).
1131
SINISCALCO dott. ing. Angelo, Viale Maino 5 , Milano.
S.E.L.G.A.S. - Soc. Esperimenti Lavoraz. Gomma e Attività
Similari, Via Aprica 12 , Milano.
Soc. MINERARIA S. MARCO, Auronzo (Belluno ).
STANZ dott. ing. Rudolf, Ufficio Federale dei Trasporti,
Berna (Svizzera).
STARACE dott. ing. Michele, Ferrovie del Vomero, Via Mor
ghen 78, Napoli.
STOLP Gertrude, F.A.O.
Library Reference Sction , Viale
Terme di Caracalla, Roma.
STROPPIANA dott. ing. Piero, Via Peiron 12 , Torino.
TANESINI dott. ing. Arturo, Via Mostra 7 , Bolzano.
TOMAICOLI dott. Pietro, Ispett . generale, Roma .
TONINI dott. ing. Carlo, Via Montenero 1 , Bardonecchia.
Tozzi dott. ing. Francesco, Commissione Funivie.
TRINCHIERI dott. ing. Aldo, Direzione Generale F. S. ,
Roma.
UBALDI dott. ing. Guglielmo, Ispett. comp. M.C.T.C. di Bo
logna .
ULISCIA dott. ing. Francesco, Via Borgognona 47, Roma.
UNIONE INDUSTRIALI, Via Partigiani 8 , Milano.
UNSINGHER Antonio , Società Seggiovie di Primiero.
UNTERRICHTER, dott. ing. Guido, Via Diaz 5 , Trento.
VALLECCHI prof. ing. Ugo, Via Rasella 155 , Roma .
VERWILST dott. ing. Yvon , Direttore generale Association
des Industriels de Belgique, 29, Av. A. Drouart, Bruxelles
(Belgio).
VEZZANI prof. ing. Ferruccio, Commissione Funivie.
VISENTINI dott. ing. Glauco, Soc. Mineraria S. Marco, Au
ronzo ( Belluno).
VOLTA ing. A., Seggiovia Ala di Stura, Via Napoleone
n. 28, Torino.
WALTER barone Walter, Presidente Camera di Commercio ,
Bolzano.
ZANOBBI dott. Raffaele , Commissione Funivie.
ZEGNA conte Ermenegildo, Trivero.
ZIGNOLI prof. ing. Vittorio , Via Roma 53 , Torino.
ZUBERBUEHLER dott. ing. F. , Società Von Roll , Berna
(Svizzera).
ZUEGG Giuseppe, Funivia del Giogo S. Vigilio , Lana d'Adige.
ZUEGG dott. ing. Luigi, Villa Zuegg, Merano.
PROGRAMMA
dei
LAVORI
寧路最 發 發 發
發 發 發 發 器
發 發 器發 配器
韶 哪哪 哪哪 哪哪 哪哪 器
路路路路路路路路路路路路路路路 器
Ore 16 (Salone della Camera di Commercio) :
Relazione e discussione sul tema: Funivie monofuni
con veicoli ad attacchi fissi (Relatore dott. ing. AR
TURO TANESINI) .
Ore 20 : Visita alla Fiera internazionale di Bol.
Ricevimento offerto dall'Ente Provinciale
del Turismo di Bolzano .
zano
MARTEDÌ 30 SETTEMBRE
SABA10 27 SETTEMBRE
Ore 9 ( Salone della Camera di Commercio ): Rela
zione e discussione sul tema : Funicolari aeree per
Ore 10,30 ( Salone della Camera di Commercio
in via Argentieri, n. 6): Inaugurazione del Con
vegno - Saluto alle Autorità e ai Partecipanti
trasporto di cose (teleferiche) (Relatore: dott. ing.
Silvio MARANTONIO ) – Relazione e discussione sul
ma: Funivie bifuni a moto continuo ed altri sistemi
(Relatore: dott. ing. ARTURO TANESINI).
ai lavori del Convegno .
Ore 16 ( Salone della Camera di Commercio ):
Inizio dei lavori
-
Nomina della
Presidenza
-
Partenza con
Ore 14,30 (Piazza Walter)
autobus per Merano – Visita alla funivia Merano
Avelengo e alla seggiovia Merano - Monte San
Relazione e discussione sul tema : Funicolari ter
Benedetto .
restri ( Relatore : dott. ing. MICHELE STARACE )
Relazione ee inizio della discussione sul tema : Funivie
per trasporto di persone ( Relatore : prof. dott.
Ore 20 (Salone della Camera di Commercio):
Proiezioni sul tema : Le funi.
ing. VITTORIO ZIGNOLI) .
MERCOLEDÌ 1° OTTOBRE
DOMENICA 28 SETTEMBRE
Ore 9 (Salone della Camera di Commercio) : Rela
Ore 7,15 (Piazza Walter): Partenza con autobus
per Cortina d'Ampezzo
Visita agli impianti fu
niviari e seggioviari della zona – Ricevimento a Cor
tina su invito degli Enti Turistici e Alberghieri
zione e discussione sul tema : Le funi. ( Relatore:
dott. ing. ANGELO SINISCALCO) .
Ore 15 ( Piazza Walter ): Partenza per la visita
alla ferrovia del Renon Ricevimento su invito
Società Ferrovie del Renon .
-
locali
Ritorno in serata .
LUNEDÌ 29 SETTEMBRE
Ore 20 ( Salone della Camera di Commercio ):
Ore 9 (Salone della Camera di Commercio ):
Proiezioni cinematografiche su impianti funiviari.
Prosecuzione della discussione sul tema: Funivie
per trasporto di persone - Relazione e discussione
sul tema : Funivie monofuni con veicoli ad aggan
ciamento automatico (Relatore : prof. dott. ing . UGO
-
CARLEVARO ) .
GIOVEDÌ 2 OTTOBRE
Ore 9 (Salone della Camera di
Commercio):
Conclusione dei lavori e chiusura del Convegno.
1133
TRASPORTI PUBBLICI
Sedute del 27 settembre - Nel Salone della Camera di Commercio, il Barone Walter von
Walter porge il suo saluto ai Congressisti - Parla il Rappresentante dell'Amministrazio
ne regionale - La parola del dott. Cappuccio, Direttore generale della M.C.T.C. - punti
sui quali debbono convergere i lavori del Convegno sono : sicurezza, convenienza
economica e ulteriori sviluppi dei trasporti funiviari. - Dichiarazioni del prof. Anastasi,
Presidente della Commissione delle funivie
1 saluto dell'Associazione Ingegneri e
Architetti della provincia di Bolzano - 1 Sottosegretario ai trasporti, on. Mattarella,
a nome del Ministro Malvestiti, dichiara aperti i lavori del Convegno - Nella seduta
-
pomeridiana si nomina Vezzani, Vice presidente , e si stabilisce di chiamare alla Pre
sidenza di onore per turno i tecnici stranieri: Ettmayer, primo designato, in rappre
sentanza dei tecnici austriaci - La relazione Starace sul I tema : " Funicolari terrestri "
- Parlano : Carlevaro. Palazzi, Zignoli, Bertolini, Luck , Apollonio, D'Ald - La relazione
Zignoli sul Il tema: " Funivie per trasporto di persone " - Parlano : Giugliarelli, Vezzani.
Ettmayer, Mang - Un intervento di Bertolini - Zignoli illustra una memoria sui contrappesi
-
a sezione per funivie - Parlano : Carlevaro, Azzaroli, Rebuffel, Nobile, Hölzl - Una
relazione di Ferrlani
Camera di Commercio di
tutta Europa e perfino dall'America, predisponen
Bolzano reca il motto : « Ex merce pulchrior »,
motto che ritroviamo in Via Argentieri, sul prospetto del palazzo di puro stile italico dove ha
do in loro onore un fastoso e festoso scenario,
Lo stemma
della
sede il Magistrato mercantile della industre città.
Gremita di congressisti, era, la mattina del
Lungo le altissime chiare pareti abbiamo riveduto,
come vecchie conoscenze, le effigie di duchi, arci
duchi e di molti altri insigni personaggi racchiusi
in bianche aderenti uniformi con spadino, e gem
mati di decorazioni, e agli impassibili volti ma
del bel palazzo dove il Convegno nazionale dei schili, si alternavano, nelle grandi tele, quelli
trasporti funiviari, trovava, per la seconda volta , variamente sorridenti, di maestose granduchesse
nella spazio di quattro anni, una ospitalità signo- e margravie, in guardinfanti e trine, e parrucche
rile senza ostentazioni, larga, senza alcuna limi- monumentali .
L'inaugurazione del Congresso è stata salu
tazione di spazio e di tempo. Ancora la luminosa
27 settembre, l'immensa sala di rappresentanza
di sole, dal Barone
tata, nella lieta mattinata
sala, con i suoi monumentali seggioloni di quercia Walter
von Walter, cortesissimo padrone di casa,
e le sue immense cassapanche, e i grandi cortinag
gi di velluto scarlatto, e i lampadari scintillanti,
quale Presidente della Camera di Commercio di
ha accolto le centinaia di congressisti giunti da
Bolzano, con parole di caldo plauso alla iniziati
WW :
Bolzano (da una antica stampa) .
1134
TRASPORTI PUBBLICI
va e all'organizazione dell'Ispettorato Generale
della M.C.T.C. e con la formulazione del più vivo
questo secondo Convegno qui dove è stato tenuto
augurio perchè risultati vasti e concreti coronas-
il primo .
E mi è gradito di sottolineare , in questa circo
sero i lavori ai quali stavano per dedicarsi tante
numerose
ed illustri personalità della tecnica
stanza, che nella attuazione delle norme dello Sta.
tuto regionale, il decentramento della funzione
funiviaria internazionale .
amministrativa ha lasciato immutato, per effetto
L'Assessore regionale ai trasporti, dott . Girardi, seguiva al Barone von Walter, recando il
saluto dell'Amministrazione regionale.
La parola del Direttore generale
della Motorizzazione
Ha parlato quindi il dott. Cappuccio, Direttore
di accordi cordiali, l'unità dell'indirizzo tecnico
in materia di funivie .
Infatti sui progetti è sempre la Commissione
centrale che continua a pronunziarsi e la ricogni
zione degli impianti eseguiti, ed anche di quelli
funzionanti – quando sorgano quesiti di particolare
rilievo per l'esercizio
viene condotta con l'inter
vento di rappresentanti della Commissione medesima.
Le leggi della tecnica e della scienza, per la loro
stessa universalità nel tempo e nello spazio, non
generale dell'Ispettorato generale della Motoriz
soggiacciono, invero, a quelle del diritto obbiet
zazione civile .
tivo anche se intese a provvido decentramento
L'Ispettorato generale della Motorizzazione civile e dei Trasporti in concessione – ha detto
di attività amministrativa.
il dott. Cappuccio —, che or sono quattro anni
organizzò per la prima volta un Convegno per lo
studio dei problemi attinenti alle funivie, ha promosso oggi questo secondo Convegno e confida
Ringrazio il Comune di Bolzano che ha favorito,
con gli organi della Regione, questo Convegno e
ci è
nella sagra della sua fiera tradizionale
ora largo di ospitalità. Ringrazio altresì il Comune
di Cortina che ci vuole ospiti domani e che si
che il successo, che, per attestazioni lusinghiere
appresta – con l'imponente apparato dei suoi im
allora pervenuteci, arrise al primo, coroni questo
pianti funiviari -- alle Olimpiadi invernali del 1956.
sviluppo della nostra iniziativa, sviluppo ritardato
Sono grato, infine, e particolarmente grato, alla
nel tempo solo in apparenza perchè èdel progresso
conseguito ne ltempo , che si vuole qui discutere.
Camera di Commercio ed ai suoi esponenti che anche
Non è, invero, nelle consuetudini dell'Ammi-
nistrazione, nella prassi, direi, con terminologia
burocratica, che organi dell'Amministrazione statale
si facciano essi promotori, assumendone la respon-
questa volta hanno messo a nostra disposizione
questa magnifica sede.
Il Commissariato del Turismo partecipa per la
prima volta a questi Convegni; la sua presenza
è necessaria, è naturale ; non vi è problema di tra
sabilità, di pubblici raduni per studi e per la
sporti che possa prescindere dalla valutazione delle
formulazione di programmi di azione nel vasto cam-
finalità e della convenienza, sotto il profilo della
po di attività e di funzione sociale dello Stato.
industria turistica .
Ma i larghi consensi pervenutici ed i risultati
incoraggianti conseguiti nelle pubbliche conferenze
indette, prima e dopo la guerra, per le autolinee
di gran turismo, ci hanno fatto ritenere che la tela
ricchi che di braccia e di tenacia, ma anche di sole,
Questa, sopratutto per noi italiani, di null'altro
di orizzonti, di arte e di storia, deve considerarsi
una necessità sociale perchè noi stessi possiamo
dei trasporti, che l'iniziativa privata ha intessuto conoscere e godere in sana letizia quel che Dio ci
e non tralascia di intessere nel quadro e nel si- ha donato e perchè quanti oltrepassano i nostri con
stema della concessione da parte dello Stato, non fini possano partecipare di questi doni e più e meglio
potesse prescindere da quegli arditi interventi conoscere noi e la nostra terra.
che la tecnica oggi consente al difuori e al di sopra
Le funivie aprono nuovi orizzonti; la loro prima
della strada, sia essa ordinaria che ferrata, e senza
ed originaria finalità è turistica nella portata più
l'assillo — almeno immediato -- di quei problemi
ampia della parola e del suo significato.
di coordinamento che ci travagliano.
Abbiamo, perciò, ritenuto che anche su questo
argomento il dibattito debba essere condotto
pubblicamente col concorso di quanti nel campo
Sono grato a S. E. Romani, Commissario gene
rale per il Turismo, che accogliendo la preghiera
personalmente rivoltagli, ha dato la sua alta ed
autorevole adesione a questo Convegno e, impe
della scienza, della tecnica e dell'amministrazione ,
dito da altri impegni, ha delegato a qui rappresen
in quello costruttivo e in quello dell'esercizio , pos-
tarlo eletti suoi collaboratori coi quali ho avuto
sano apportare un contributo di indagini e di
esperienze prezioso sotto ogni aspetto e sotto ogni
riflesso per il pubblico interesse .
occasione di lavorare e, credo, con utili risultati.
Esercito, dell’Agricoltura, dei Lavori pubblici e
Ringrazio il Ministro che ci ha consentito di
l'Amministrazione delle F. S. che hanno anche
indire questo Convegno, e che ha voluto essere
essi aderito e sono qui rappresentati; la loro col
presente a questo rito inaugurale con un'alta e
degna sua delegazione.
Le espressioni più vive della mia riconoscenza
laborazione, nella loro specifica competenza, sarà
da noi gradita ed apprezzata.
Ringrazio i Ministri dell’Industria, della Difesa
vanno agli On.li Presidenti del Consiglio Regionale
A tutte le Autorità, a tutti i rappresentanti di
Enti pubblici e privati qui convenuti e a quanti,
e della Giunta Regionale, a tutte le autorità della
Regione, che con pressanti premure ci hanno incoraggiati nella nostra iniziativa ed hanno voluto
industriali e realizzatori; hanno voluto partecipare
studiosi, costruttori ed esercenti, professionisti,
a questi lavori , il nostro più vivo ringraziamento.
1135
TRASPORTI PUBBLICI
Permettez moi, Messieurs, de remercier d'une façon
funi metalliche impiegate nei pubblici servizi di
tout - à -fait particulière les représentants des autres
Pays qui ont voulu participer a notre Congres.
Nous n'osions pas lui donner un caractère interna-
trasporto, e
su iniziativa, appunto del Governo,
tional; mais ce caractère, il la acquis pour le nom-
autorizzata e stanziata in bilancio la spesa di
bre et pour l'autorité des congressistes étrangers.
147 milioni.
è stata promossa, dietro proposta del Ministro dei
trasporti, un'apposita legge con la quale è stata
En leur souhaitant la bienvenue je tiens à souligner
Oggi i controlli si fanno con ogni accortezza e
que nous comptons beaucoup sur leur contribution ,
competenza nei laboratori universitari, ma, a parte
che questi non sono attrezzati in modo adeguato
qui sera sûrement précieuse pour nos travaux et
ſ'exprime le voeu qu'ils gardentle meilleur souvenir
de ce séjour en Italie, à l'occasion de notre Congrés.
per bisogni che non siano quelli specifici della scuola,
essi non possono essere in grado, nè possiamo pre
tenderlo, di effettuare quelle prove e ricerche che
Verrei meno ad un mio preciso dovere se nella
riguardano il comportamento delle funi nelle varie
gradita rassegna dei consensi e delle adesioni, tra-
condizioni di esercizio.
lasciassi, come certo pretende la modestia di coloro che ne fanno parte, la Commissione per le
l'Italia, nel quale possano effettuarsi, con unicità
Funicolari Aeree e Terrestri ed il suo illustre Pre-
sidente, a noi tutti caro e da tutti amato, il chiarissimo prof. Anastasi.
Vorrei dire che l'Ispettorato generale della Motorizzazione civile e dei trasporti in concessione, per
La necessità di un laboratorio centrale per tutta
di metodo e con mezzi adeguati, le prove e le ri
cerche, è tanto più sentita ora che, con ritmo sem
pre più intenso , vanno sviluppandosi quei tipi di
trasporti funiviari nei quali alla fune è affidato
il doppio assai gravoso compito di servire ad un
merito e forse abuso di potere dei miei predeces- tempo da via portante e da organo di trazione, con
sori dei quali ho seguito l'esempio anche per lo
abuso, ha attratto nella sua orbita funzionale
senza inquadrarli in ruoli organici e, quindi,
sollecitazioni di tipo complesso che occorre esami
a fondo ai fini della determinazione della
nare
durata della fune e del suo grado di sicurezza.
senza preoccupazioni assillanti di bilancio, che in
altri campi ci costernano
professori illustri di
Scuole di ingegneria, che — insieme ad eletti ingegneri ed alti funzionari che hanno fatto parte o
Contiamo di iniziare i lavori appena definite al
cune infondate e superabili difficoltà per la tutela e sarà tutelata con ogni scrupolo – del paesaggio
della zona in cui il nostro laboratorio sta per sorge
che fanno parte dell'Amministrazione attiva
si sono posti al servizio delle funivie con abnegazione somma, senza risparmio di tempo, di fatiche
e di disagi, e con entusiasmo sempre fresco di gio-
re. Il nostro laboratorio servirà, coi suoi macchinari
più moderni ed efficienti, che già si vanno sce
vanile baldanza .
Sono essi che hanno studiato e concretato le
norme regolamentari che, dirette a disciplinare la
costruzione degli impianti ed il loro esercizio, possono ormai ritenersi di prossima emanazione.
Sono essi che esaminano i progetti con un apporto prezioso di competenza profonda per tra-
vaglio di studi e di esperienze maturate nelle dure
gliendo, a tutti i bisogni dei vari impianti in ser
vizio pubblico e costituirà nello stesso tempo, come
è nei nostri propositi, un centro di studi e di ri
cerche, per tutto ciò che riguarda l'impiego di funi
metalliche.
Questo contributo d'iniziativa del Ministero dei
trasporti e del Governo
che ha accordato il
finanziamento
penso che sarà apprezzato come
merita , in tutta la sua portata.
Compiti di questo Convegno: altri con più com
esercitazioni di laboratorio; sono essi che visitano
e verificano gli impianti affrontando notevoli di-
petenza ed autorità li traccerà.
sagi e rischi.
ranno qui fatte dagli illustri presentatori e relatori ,
Se durante i lavori di questo Convegno dovesse,
come confido, emergere che l'Ispettorato generale, che ho l'alto onore ed il grave onere di dirigere, ha lavorato bene; che ogni progresso della
Le memorie presentate, le discussioni che sa
affidano
del pieno successo e di risultati
con
clusivi .
Mi si consenta, però, di dire
pur nella conci
sione che ora si impone — che tre sono i punti
tecnica è stato da noi avviato a possibilità di at-
essenziali sui quali dovranno convergere i vostri
tuazione pur nel sistema naturalmente non elastico
della legge; che ogni sforzo di iniziativa è stato
valutato al vaglio, più rigorosamente sano , della
lavori, e che costituiscono, vorrei dire, il trinomio
del Convegno: sicurezza, convenienza economica
ed ulteriori sviluppi in nuovi e diversi campi di
tecnica e dell'economia : tutto ciò è merito della
Commissione delle Funivie e di tutti coloro che ne
realizzazione .
fanno parte e primo, fra tutti al suo presidente, il
ricerca di tutti quei mezzi d'indagine teorica e
prof. Anastasi, al quale, in questa solenne adu.
sperimentale che assicurino coefficenti tali da cor
nanza, rendo pubblico e doveroso omaggio.
Assolto il gradito compito di esprimere i miei
sentimenti di riconoscenza a quanti è dovuto, non
posso in questo rito inaugurale non fare brevissimo
rispondere alla fiducia di coloro che si affidano a
questi nuovi mezzi di trasporto che, oltre al fa
scino della meta, presentano un'attrattiva in grado
molto superiore a quella degli altri mezzi di tra
cenno al contributo del Governo allo studio dei
sporto .
problemi inerenti agli impianti funiviari.
del precedente Convegno , si è promosso l'impianto
Per la convenienza economica, si impone in que
sto dei trasporti per funivie , come in ogni altro
campo di applicazione industriale, l'indagine rigo
e l'esercizio di un laboratorio di esperienze per
rosa dei costi.
Traendo incitamento dalle conclusioni e dai voti
Per la sicurezza , vi è la imperiosa necessità della
1136
TRASPORTI PUBBLICI
nivie urbane, che pongono nuovi problemi come
quelli dell'accesso agli impianti ed alle vetture ,
delle servitù di sovrapassaggio, delle conseguenze
per il traffico urbano, dirottato per le vie dell'aria .
Questo il trinomio oggetto del Convegno.
Ho già detto che le funivie aprono orizzonti
sempre più larghi, orizzonti nel senso geografico cer
tamente, ma soprattutto orizzonti di fede e di spe
ranza per un migliore avvenire per i singoli pic
coli uomini, ma sopratutto per i popoli che vengono
accostati ai supremi misteri dell'infinito e di Dio.
Ed è con questa fede e con questa speranza che
formulo il mio augurio di successo a voi che, con
questa mia stessa fede e speranza , siete qui accorsi
per i lavori di questo Convegno.
Appena il dott. Cappuccio ha terminato il suo
discorso, prende la parola, a nome dell'Alto Com
missariato per il Turismo, il dott. Pecorelli,, il quale,
dopo aver porto il saluto personale dell'Alto Com
missario on. Romani, sottolinea l'interesse con
cui il Commissariato segue lo sviluppo del sistema
funiviario in Italia .
Parla il prof. Anastasio Anastasi
presidente della Commissione delle funivie
Sono alquanto imbarazzato – dice il prof. Ana
stasi — a prendere la parola dopo l'illustre Direttore
-
-
generale della Motorizzazione civile, dott. Cappuc
cio, giacchè egli ha tratteggiato da ogni punto di
vista la situazione funiviaria italiana e precisato
in modo chiarissimo con mano maestra le finalità
delle discussioni che qui svolgeremo.
Parla il prof. Anastasi .
Pertanto il mio dire sarà breve e potrà essere
limitato a mettere in evidenza certi aspetti non
semplici dei problemi che si presentano nel domi
nio funiviario, aspetti che spiegano molto bene,
Il fatto che una o più funi, possono essere lanciate per superare dislivelli anche notevoli , può
rendere seducente l'impostazione economica e finan-
a mio avviso, perchè è vivo in noi il desiderio di
ziaria della realizzazione, con ricorso alle risorse
rienza .
riunirci, ascoltare quel che pensano gli specialisti
ed apprendere quali sono i risultati della loro espe
inesauribili di una tecnica sempre più progredita
Quattro anni fa , esattamente , ci riunimmo per
che autorizza soluzioni ardite , quali quelle del
la prima volta in questo magnifico salone, affinchè
i rappresentanti qualificati del Ministero dei tra
lancio in linea di numerose vetture a più posti .
Cautele si impongono nei riguardi della sicuma
non può prescindersi dalle cautele
dirette ad evitare che restino frantumati capitali
investiti in imprese affascinanti, ma di esito dubbio,
rezza ;
o addirittura negativo, al freddo esame (qual si
conviene in ogni industria anche se ai margini della
poesia ), dei costi e dei ricavi.
Ulteriori sviluppi nel campo delle applicazioni
già si delineano.
Dallo sport audace e spericolato, alla conquista
di vette e di campi di neve, già inaccessibili, e
degli orizzonti sempre più vasti, già si è in marcia
verso il turismo sociale di massa, verso i nuclei
sporti e tutti gli interessati ai trasporti funiviari
avessero in sede nazionale , ma col gradito con
corso di valorosi Tecnici di altri Paesi, uno scambio
di idee aperto e cordiale su questi singolari mezzi
di trasporto, che, a differenza da tutti gli altri
trasporti terrestri, si permettono di ignorare le
difficoltà di pendenza e, in taluni casi, di profilo.
I risultati di quelle discussioni e i voti che ne
conseguirono sono stati tenuti presenti dalla Com
missione per le funicolari, che è chiamata per legge
ad esprimere al Ministero il suo parere sulle questioni
dei singoli impianti ed a proporre norme generali.
Nel tempo trascorso dal 1948 molto lavoro è
di tutti i giorni. E vi sono anche i piccoli nuclei
abitati della montagna che si svincolano dalla
strada lunga e faticosa e dal viottolo malsicuro;
stato compiuto, e gli egregi Costruttori ed Eser
centi qui riuniti con noi, cui dò in nome della
Commissione il mio cordiale saluto, sanno che
questa ha voluto mantenere relazioni con loro an
che dopo quel Convegno, per ascoltarne i desideri
e vi sono le nuovissime ardite concezioni delle fu-
o per indirizzarne tecnicamente le attività.
alberghieri residenziali, verso luoghi di soggiorno
separati, senza che ne siano distaccati, dal mondo
1137
TRASPORTI PUBBLICI
Tale tipo di lavoro non è mai facile, in ragione
delle molte cose incerte od opinabili che si incon
trano lungo il cammino. Noi ingegneri saremmo
uomini felici se potessimo risolvere i nostri pro
blemi solo mediante l'impiego di equazioni e for
mule anche complicate. Ma non è così. Tutta l'In
gegneria , compresovi il ramo funiviario, è una
Arte; ed il progettista e lo studioso, quando si ac
cingono al lavoro, non dispongono, in sostanza,
che della immaginazione, sussidiata dalle cono
@
scenze scientifico -tecniche.
Ora, l'immaginazione, per quanto vivace ed
appoggiata su buone basi, non riesce mai, nei
campi nuovi, in tutto o in parte , a prevedere inte
gralmente la natura e l'entità dei fenomeni che
si presenteranno; e da ciò segue la necessità di
accettare con la massima prudenza i risultati degli
studi sulla carta e di esigere che essi siano seguiti
da esperienze lunghe e severe, specie quando si
tratti, ed è il caso nostro, di impianti cui si affidi
l'incolumità delle persone .
Le esigenze prevalenti della sicurezza si potreb
bero in ogni modo soddisfare agevolmente se le
spese di impianto e di esercizio potessero essere
accresciute a piacere; ma non è così, giacchè il
fattore economico deve essere tenuto , al contrario,
in attenta e permanente considerazione.
Trasporti,
. Mattarella, Sottosegretario di Stato ai
La ricerca del giusto compromesso fra le varie aL'on
nome del Ministro Malvestiti ha aperto il Convegno.
esigenze è dunque lo scopo cui dobbiamo tendere, e
la via per raggiungerlo non è sempre piana e comoda.
Da ciò la opportunità di frequenti contatti fra
A nome dell'Associazione Ingegneri ed Archi
coloro che devono occuparsi comunque degli im- tetti della provincia di Bolzano porge il benvenuto
pianti di trasporto per mezzo di funi. Ed è per ai colleghi, e formula gli auguri più sinceri per il
questo che il Ministero dei trasporti ha indetto buon risultato della riunione, l'ing. Minarik .
questo secondo Convegno, durante il quale voDopo brevi parole del conte Lora Totino, quale
gliamo dare uno sguardo al cammino percorso tecnico e costruttore di funivie, prende la parola
e preparare il futuro.
il Sottosegretario ai trasporti, on. Mattarella.
l'inizia
Non a caso il Governo italiano prende
tiva di questi Convegni, poichè la spinta a studiare
Parla l'on. Mattarella
e risolvere i problemi dei trasporti a funi è parti
colarmente intensa presso di noi, in ragione del
grande numero di impianti che sono già in eser
cizio in Italia e dei nuovi che continuamente ven
gono proposti alle Autorità.
Anche questo secondo Convegno è nazionale;
ma anche questa volta abbiamo l'onore di avere
tra noi un numero cospicuo di Tecnici competentissimi di altre Nazioni, assai più nu merosi della
volta precedente, ai quali, in nome di tutta la
Commissione funiviaria italiana, rivolgo con spi-
rito di colleganza il più cordiale benvenuto ed un
vivo ringraziamento per il loro intervento.
Sottosegretario ai trasporti
L'on. Mattarella dice :
Se il prof. Anastasi riteneva di trovarsi in imba
razzo dopo il discorso veramente pregevole del
Direttore generale, non so che cosa debbo dire io
dopo che a questo discorso s'è aggiunto quello del
prof. Anastasi e degli altri oratori.
Sono particolarmente lieto di poter personal
mente aprire questo secondo Convegno Nazionale
dopo avere chiuso il primo, che ricordo con tanta
simpatia e con tanto compiacimento.
L'organizzazione dei lavori che qui svolgeremo
è in tutto analoga a quella del Convegno del 1948,
non essendosi ravvisata l'opportunità di modifi-
Sono lieto di portarvi il saluto e l'adesione del
l'on. Ministro dei trasporti e l'apprezzamento di
carla dopo aver considerati i risultati molto soddi-
Sono certo che i lavori di questo Convegno daranno anch'essi i migliori frutti ai fini del progre-
con sicuro successo, e che è assicurato dal valore,
la capacità, la passione con cui questi problemi
vengono seguiti da tutti i partecipanti.
E sicuro auspicio il fatto che non sono presenti
dire incessante degli impianti funiviari di ogni tipo:
soltanto i tecnici, ma fusi insieme tecnici ed am
di quegli impianti che sanno dare talune volte a
chi li percorra la sensazione e l'emozione del volo,
quasi fossero mezzi aeronautici di locomozione,
ministrativi, perchè i problemi di carattere tecnico ,
economico e giuridico che il Convegno deve affron
sfacenti che allora se ne ebbero .
tutto il Ministero per i risultati che già si profilano
mentre hanno sul suolo il loro appoggio perma-
tare hanno bisogno dell'aiuto e dell'esperienza di
tutti i settori e di tutte le esperienze tecniche ed
nente e sicuro .
amministrative .
2
Trasporti Pubblici.
1138
TRASPORTI PUBBLICI
lo stesso, insieme all'augurio che il Convegno
consegua i risultati ed i successi del primo, voglio
darvi assicurazione che, come è stato fatto per il
primo, anche per le conclusioni alle quali perverrà
questo secondo Convegno, il Ministero farà di tutto
per attuarle, per secondarle, per tenerle comunque
sempre presenti nelle direttive e nella statuizione
L'importanza delle funivie non ha bisogno di
essere sottolineata nel suo aspetto particolare;
d'altra parte essa è stata ribadita
tante dell'Alto Commissariato per
quale ha messo in evidenza come
spondono anche a normali esigenze
dal rappresen
il Turismo, il
tali mezzi ri
di trasporto e
del regolamento imminente e delle altre norme che
rappresentano anche un buon incremento alla atti
vità turistica del Paese. Alle funivie non possiamo
potranno rendersi necessarie per l'avvenire.
non guardare con soddisfazione, apprendendo dai
L'importanza del Convegno credo sia superfluo
dati del prof. Anastasi che l'Italia possiede un
sottolineare, dopo quanto hanno detto gli altri
oratori.
primato in Europa per numero ed importanza di
tali mezzi di trasporto. Non dobbiamo, d'altra
Il numero dei partecipanti ne offre la testimonianza più viva e concreta, come il sempre cre
parte, dimenticare che tali realizzazioni sono il
risultato di un felice accostamento della passione
scente numero di impianti testimonia in modo
indiscutibile dell'affermarsi vittorioso di questo
tecnica e della scienza con le bellezze naturali del
nostro Paese, e rappresentano, sotto il profilo eco
moderno mezzo di trasporto, alla cui base è la
tecnica , ma una tecnica che non può prescindere
sione della nostra economia nazionale .
dalla economia, come ha affermato, prima di me,
il conte Totino. Sulla inscindibilità dei due fat-
Io auguro al Convegno, che si presenta con
caratteristiche spiccatamente tecniche, il migliore
tori, risiede la concretezza dei problemi sui quali
il Convegno si pronuncerà; ciò vedo d'altra parte
già delinearsi, attraverso le memorie e relazioni
presentate, tutte dirette al raggiungimento di un
tale scopo .
Il problema che ha posto il conte in termini
chiari è, così come mi pare che sia già, l'indice del
turno di realizzazione e di concretezza sul quale
il Convegno si pone e si porrà attraverso le varie
relazioni che hanno tutte questa precipua carat
teristica: la capacità e la concretezza dei problemi
che devono essere affrontati da parte di tutti i
partecipanti a questo Convegno.
nomico, una delle valvole di sicurezza e di espan
successo; e di questo successo è garanzia piena la
concretezza degli argomenti ed il valore dei rela
tori. Auguro che questo Convegno, così come si è
verificato per il primo, porti nuovi elementi tecnici
al servizio degli impianti funiviari, i quali costitui
scono una grande ricchezza spirituale e un grande
elemento di elevazione perchè essi dischiudono an
che ai non alpinisti le supreme bellezze della mon
tagna, consentendo di raggiungere quella elevatezza
e serenità dello spirito che solo la montagna può dare.
Il problema mi pare che rappresenti un po' nel
suo sviluppo, nella sua affermazione tecnica, il
simbolo di quello che vuole essere il nostro Paese
le
Parla Walter von Walter, presidente della Camera di Commercio di Bolzano. Al tavolo della presi
denza, l'ing. Marcucci presidente del Comitato organizzatore del Convegno, e l'ing. Palazzi,
direttore dell'Ispettorato Compartimentale M. C. T. C. , di Bolzano.
TRASPORTI PUBBLICI
e la vita italiana di oggi. Essi anelano all'infinito,
anelano all'alto, ma senza perdere il contatto con
la realtà. È un volo, è un trasporto aereo, ma un
trasporto aereo che ha di questo tutte le seduzioni
e le bellezze senza perdere il contatto n la terra
e l'appoggio con la concretezza. Mi pare che simbolizzi un po' il nostro Paese che si avvia verso
un destino di grandezza, di mano in mano che
conquista nellaloro grandiosità e bellezza, nuovi
1139
teriale rotabile ; l'ing. Luck , il quale fornisce noti
zie in merito alla rottura della fune traente veri
ficatasi recentemente su una funicolare svizzera ,
rispondendo altresi ad un quesito formulato dal
l'ing. Apollonio; ed infine l'ing. Starace, che ri
spondendo all'ing. D’Alò fornisce alcune notizie
riguardanti il rivestimento della puleggia motrice
della funiculare di Monte Santo .
panorami, e tutto un patrimonio naturale che fi
nora ci era precluso.
La tecnica contribuisce a questa ascesa ed a
rendere meno pesante la vita dell'uomo anche col
tendere ad accorciare le distanze e ad attenuare
la fatica . Così servirà ancor meglio all'utile poten
ziamento del Paese e della nostra economia, del
nostro progresso e del nostro domani.
E con questo augurio che, nel nome del Ministro
dei trasporti, dichiaro aperti i lavori del Convegno.
Un lungo applauso segue alle parole dell'ono
revole Mattarella dopo diche la seduta viene tolta
per essere ripresa nel pomeriggio.
Il Presidente prof. Anastasi, dopo aver ringra
ziato la Camera di Commercio per aver messo a
disposizione del Convegno i magnifici locali dove
si svolgono i lavori, completa l'ufficio di presidenza
chiamando a parteciparvi, quale Vice Presidente,
Il Presidente e il V. Presidente , proff. Anastasi e Vezzani .
il prof. Ferruccio Vezzani.
Con vivo compiacimento il prof. Anastasi rileva
la larga partecipazione di tecnici stranieri, con
venuti dall’Austria, dalla Baviera, dal Belgio , dalla
Chiusa la discussione sul primo tema, il prof.[Zi
gnoli inizia la lettura della relazione:« funivie per
Francia, dalla Germania, dall’Inghilterra, dalla trasporto di persone » che forma oggetto del se
Sarre, dalla Spagna, dalla Svizzera e dagli Stati
Uniti d'America. A queste illustri personalità che
della loro presenza onorano il Convegno, conferendo
ad esso un più alto grado di dignità, il Presidente
propone sia reso il dovuto omaggio; e pertanto,
per turno , uno dei colleghistranie ri sarà chiamato
ad assumere la presidenza di onore del Convegno.
Alla presidenza è pertanto invitato , l'ingegnere
Ettmayer, in rappresentanza dei tecnici dell'Austria ,
condo tema .
Sulla relazionedelprof. Zignoli, che pubblichiamo
integralmente nel presente fascicolo, prendela parola
il dott. Giugliarelli in rappresentanza del Ministero
dell'agricoltura e foreste, quale estensore di una
memoria che si ricollega al tema in discussione,
in quanto ill’ustra il concorso che possono fornire
le funivie, per sollevare l'economia della montagna.
Al dott. Giugliarelli il prof. Anastasi esprime
parole di compiacimento, osservando che l'Italia si
deve rivolgere alla montagna, sia per frenare lo
esodo delle popolazioni alpine verso le valli, sia
Dà quindi la parola all'ing. Michele Starace relatore del primo tema: « funicolari terrestri ».
L'ing. Starace legge la relazione sul tema, met- per dare un nuovo impulso all'economia montana.
tendo in evidenza la possibilità di ridurre il costo
Prende ora la parola il prof. Vezzani il quale
di impianto e le spese di esercizio mediante accor- si intrattiene diffusamente e con vasta compe
gimenti di semplificazione e soprattutto mediante tenza sui collegamenti funiviari per i piccoli
l'introduzione di telecomandi con conseguente di- comuni di montagna .
minuzione del personale. Di seguito, nel presente
L'ing. Ettmayer dà lettura di una memoria
fascicolo pubblichiamo la relazione Starace.
da lui presentata sulla funivia del Dachstein . Il
Sulla relazione, prendono la parola: il prof. Ana- prof. Anastasi riassume e commenta la esposi
stasi, per mettere in rilievo l'interesse della rela- zione fatta dall'ing. Ettmayer e passa la parola
zione Starace; il prof. Carlevaro, per chiedere pre- all'ing. Mang. Questi, dopo aver accennato al pro
cisazioni sull'impiego dei telecomandi e dei motori blema della introspezione delle funi, illustra il
trifase a collettore precisazioni che vengono dispositivo di tensione delle portanti mediante
fornite dall'ing. Palazzi, dal relatore e dal prof. catene Fleyer. Su tale ultimo argomento egli si
Zignoli. Seguono: il prof. Bertolini, il quale riserva di presentare una memoria.
accenna al grado di sicurezza delle funi traenti
Il prof. Bertolini prende brevemente la parola
e alle difficoltà che si oppongono alla adozione per soffermarsi sul sistema del doppio ancoraggio
di un valore più basso; inoltre, sotto il profilo delle portanti nelle funivie .
economico , egli auspica una riduzione dei costi
Il prof. Zignoli, su invito del presidente, illustra
d'impianto, alla quale si può giungere, ad esempio, la memoria da lui presentata sui contrappesi a
attraverso un intelligente alleggerimento del ma- sezione per funivie.
1140
TRASPORTI PUBBLICI
Seggiovia delle Tofane.
3504?
Funivia Faloria - Tondi di Faloria :
vista della vetta dalla stazione inferiore.
Seggiovia Base Ovest col Druscé - Tofane :
vista dalla stazione superiore.
1141
TRASPORTI PUBBLICI
28 SETTEMBRE
Sull'intervento del prof. Zignoli e, più in generale,
sui sistemi di tensione delle funi portanti, pren
dono la parola numerosi Congressisti. Il prof. Carlevaro, descrive i diversi sistemi impiegati sulle
La visita agli impianti funiviari
della Conca di Cortina
funivie , illustrando le caratteristiche di ciascuno
di essi, sotto il profilo funzionale, costruttivo ed
economico. Egli illustra quindi la propria relazione
Il giorno 28 settembre, come d'intesa, è stato
interamente dedicato alla visita di impianti
sull'argomento .
L'ing. Azzaroli si sofferma sulla limitazione che
funiviari.
l'impiego dei contrappesi a sezione variabile com
porta nei confronti del peso a pieno carico della
Partiti in autopullman da Bolzano, i congres
sisti, percorrendo le belle strade della Valle del
l'Isarco, della Conca di Bressanone e della Val
cabina in relazione al numero dei rulli previsto Pusteria, superato il Passo di Cimabanche, hanno
per il carrello .
L'ing. Rebuffel interviene nella discussione per for
nire notizie sull'impiego in Francia delle catene Galle.
L'ing. Hölzl richiama l'attenzione dei presenti
sull'alto costo delle catene e propone il ritorno
all'uso degli anelli chiusi come tenditrici.
Il gen. Nobile chiede sull'argomento alcuni chiari
menti, chiarimenti che il prof. Zignoli potrà in par
ticolare fornire in sede di esame del tema sulle funi.
Il geom. Ferriani illustra la sua memoria rela
raggiunto la pittoresca Conca di Cortina.
Nella mattinata sono stati visitati gli impianti
della funivia del Faloria e quelli della funivia a
cabinette dei Tondi di Faloria .
I congressisti sono stati accolti con vive mani
festazioni di simpatia dalle autorità e dalle
popolazioni locali. Essi sono stati ricevuti con
squisita signorilità dall'Ente Provinciale del Tu
rismo di Belluno e dalle Organizzazioni Alber
tiva ad un particolare sistema di recupero dei ghiere.
viaggiatori in linea per gli impianti funiviari.
Nel pomeriggio, i congressisti hanno raggiunto
Il prof. Anastasi dopo alcune considerazioni in le pendici delle Tofane servendosi dei nuovi im
merito a quest'ultimo intervento, sospende la se- pianti seggioviari Campo Corona - Colfiere - Col Dru
duta, rinviandola al giorno 29. Il giorno 28 è,
infatti, interamente dedicato alle visite di impianti
scè e Base Ovest Col Druscè - Tofane.
funiviari della Conca di Cortina.
Bolzano.
A sera, i congressisti hanno fatto ritorno a
Sedute del 29 settembre - Giornata interamente dedicata ai lavori: alla presidenza d'onore, Verwilst Riprende la discussione sulla relazione: « Funivie per trasporto di persone » Parlano il presidente
Anastasi, Vezzani, Bocci - Intervento Shields per una più larga collaborazione fra tecnici di ogni
paese - Parla il dott. Cappuccio circa la raccolta di dati tecnici da parte dell'Amministrazione Italiana
dei Trasporti - I contrappesi a sezione negli interventi di Colonna e Zignoli - D'Aló e un sistema
di funivie urbane a Milano - Interventi di Adler e del dott. Cappuccio - Gasparri e il problema delle
portanti e tenditrici - Un intervento di D'Armini al quale si associa Zignoli - Parla Hölzl - Un
intervento del presidente Anastasi - I lavori del pomeriggio: alla presidenza d'onore, Lehanneur - Car
levaro illustra la relazione sul tema « funivie monofuni con veicoli ad agganciamento automatico »
Lehanneur e il punto di vista francese in materia di funivie monofuni - Müller, di Zurigo, e il suo
.
tipo di morsetto per agganciamento automatico - Del Guerra e l'U.N.I.F.E.R. - Una richiesta di Nobile
e i chiarimenti di Luck - Gli ultimi interventi della giornata: Unterrichter e Carlevaro - In serata,
visita alla fiera, e ricevimento dell'Ente Provinciale del Turismo.
La giornata è stata interamente dedicata ai
lavori, che, iniziati alle ore 9,30 sotto la presidenza
mettendo nel rilievo dovuto la importanza degli
impianti funiviari nella economia dei trasporti
del prof. Anastasi, sono stati sospesi alle ore 13. La
della nazione .
seduta pomeridiana si è iniziata alle ore 16 ed è
Si riprende ora la discussione sull'argomento
già trattato nella seduta precedente e, cioè : « fu
nivie per trasporto di persone ». Il relatore, pro
fessor Zignoli, esamina il problema del diametro
continuata fino a sera inoltrata.
Nella seduta antimeridiana, al tavolo della pre-
sidenza, con il prof. Anastasi, l'ing. Verwilst, diret-
tore dell'Associazione Industriali del Belgio, quale
minimo delle funi traenti, suggerendo una ade
rappresentante dei congressisti stranieri.
Il Presidente Anastasi comunica che per favorire
guata regolamentazione della materia . Egli si in
gli stranieri presenti al convegno è stato provveduto
ad assicurare la traduzione dei singoli interventi in
trattiene poi sull'impianto del Faloria , metten
done in rilievo le particolari caratteristiche tec
niche .
varie lingue; dopo di che il dott. Cappuccio comunica che il Sottosegretario ai trasporti, on. Mat-
zato l'esercizio dell'impianto dei Tondi di Faloria
tarella, ha dovuto interrompere la sua partecipa-
e le osservazioni formulate dalla Commissione delle
zione al congresso per impegni di ufficio . Egli,
funivie, in occasione dell'accurato esamedel pro
tuttavia , prima di partire ha illustrato, a mezzo
getto, al fine di garantire i requisiti minimi di
Il prof. Anastasi ricorda in qual modo fu autoriz
di una comunicazione radio, le finalità del Convegno sicurezza necessari per un impianto di pubblico
1142
TRASPORTI PUBBLICI
trasporto . Dopo un breve intervento in materia
Questi, dopo aver accennato alla identità dei
del prof. Vezzani, inteso a raffrontare seggiovie e
funivie in relazione alle possibilità di esercizio ed
problemi che nelle varie parti del mondo assil
lano costruttori di impianti funiviari, esercenti e
amministrazioni chiamate a tutelare nel pubblico
interesse la sicurezza dei trasporti, fa presante la
all'onere finanziario della costruzione, il Presidente
dà la parola al Direttore degli esercizi F.A.I.T., di
opportunità che le singole esperienze costituiscano
patrimonio comune, e ricorda come, in un campo
affine, l'Associazione Internazionale da lui presie
duta abbia già provveduto a raggruppare e divul
gare i risultati raggiunti nei vari paesi attraverso
l'impiego dei mezzi di trasporto e di sollevamento
con funi.
Il prof. Anastasi, auspicando una sempre più
stretta collaborazione fra i tecnici di ogni paese,
ricorda come già in altri campi si sia sentita la
necessità di coordinare i lavori delle Associazioni
similari di ogni singola nazione attraverso una
Commissione tecnica internazionale; analoga pro
cedura potrebbe essere seguita per disciplinare la
costruzione e l'esercizio dei trasporti funiviari.
Il dott . Cappuccio, a conclusione di quest'ultima
parte della discussione, fa presente quanto sia
stata sempre viva nell'Amministrazione italiana
dei trasporti la preoccupazione di conoscere i vari
regolamenti esistenti negli altri Stati per l'eser
cizio delle funivie . Dei dati che verranuo raccolti
sarà data conoscenza a tutti gli Stati interessati.
L'ing. Colonna è invitato, quindi, dal prof.
Anastasi a discutere in merito ai contrappesi
a sezione. Sull'impiego di questi l'ing. Colonna
manifesta alcuni dubbi che il prof. Zignoli, realiz
zatore del sistema, opportunamente chiarisce.
L'ing. D'Alò, rifacendosi alla memoria da lui
presentata riguardante un sistema di funivie urbane
destinate ad alleggerire il traffico di superfice dei
grossi centri urbani ed in particolare di Milano, fa
presente che una eventuale soluzione nel senso da lui
auspicato involge problemi di ordine giuridico che
non sono pienamente risolti dalla legislazione vigente.
L'ing. Adler, esaminando invece la questione
dal punto di vista tecnico , giustifica con i dati di
esercizio a sua disposizione le possibilità di realiza
zione del sistema per la città di Milano , mettendo
in evidenza lo snellimento che alla circolazione
deriverebbe, e precisando particolari costruttivi e
di esercizio .
Il dott. Cappuccio, in relazione all'argomento
trattato dagli ingg. D’Alò e Adler, illustra il punto
di vista dell'Amministrazione al riguardo . La preoc
cupazione principale egli osserva non dovrebbe
essere quella delle norme, dato che compito della
Fra i Congressisti stranieri :
gli ingegneri francesi Rebuffel e Nicolas .
Amministrazione è appunto quello di adeguare le
leggi alle nuove esigenze e necessità della tecnica;
dovrebbe essere, invece, per il nuovo sistema, quella
della convenienza economica, che andrebbe esa
minata in tutte le sue conseguenze e in tutti i
Cortina, sig. Bocci, il quale illustra ai congressisti i
suoi riflessi.
concetti informatori che hanno guidato società esercente e ditta costruttrice nel realizzare il nuovo
Prende la parola l'ing. Gasparri, il quale intrat
tiene l'Assemblea sul problema delle portanti e
tenditrici per le funivie. Egli, richiamandosi alle
accurate indagini effettuate unitamente all'inge
gner D'Armini sulle portanti della funivia Bolo
gna - S. Luca, illustra le ragioni che lo hanno spinto
a sostituire al tipo Ercole il tipo chiuso con fili
sistema di funivia a cabinette dei Tondi di Faloria .
Il prof. Anastasi, dopo aver esposto il proprio
punto di vista personale su alcuni dei nuovi problemi sorti con la realizzazione del particolare
sistema funiviario dei Tondi, passa la parola all'ing. Shields.
sagomati ad elevatissima resistenza unitaria . Per
1143
TRASPORTI PUBBLICI
quanto riguarda le tenditrici, egli dà le caratteri
stiche dei nuovi tipi speciali da lui impiegati al
l'atto della ricostruzione della citata funivia .
Il prof. Anastasi, convenendo in una
osserva
zione fatta dal prof. Bertolini in merito alla labo
riosità dei calcoli per la determinazione delle ef
fettive condizioni di lavoro delle funi ancorate ad
ambo gli estremi, fa presenti le incertezze che dal
l'applicazione di un tale sistema derivano nei ri
guardi della effettiva tensione delle portanti al
variare inevitabile dei carichi e, più in generale,
delle azioni esterne su di esse agenti.
A questo punto l'ing. D’Armini interviene nella
discussione per esporre il proprio punto di vista
in merito ai tre fattori che caratterizzano i tra
sporti con funi ed ai quali ha accennato nel suo
intervento il dott. Cappuccio: sicurezza, econo
mia e sviluppo.
Per quanto riguarda la sicurezza, egli si sofferma
sopra il problema del doppio ancoraggio delle funi
portanti ee sui vari sistemi di contrappesatura delle
medesime, con particolare riguardo ai contrappesi
a sezioni.
Circa lo sviluppo delle funivie, egli lo esamina
anche e soprattutto sotto il profilo del collegamento
urbano : il problema sta sorgendo solo ora, ma esso
è assai importante perchè si ricollega a quello della
circolazione nei grandi centri urbani.
Dal punto di vista dell'economia , egli affronta
la questione sotto il duplice aspetto del costo
di costruzione e del costo di esercizio , ricordando
gli studi da lui effettuati in tali settori, ed
i risultati cui egli è pervenuto effettuando il con
fronto economico tra i differenti sistemi di tra
sporto a fune; dalle seggiovie, sia ad attacchi fissi
che ad aggancio automatico, alle funivie, sia del
tipo classico che del tipo sperimentale a cabinette.
Detti risultati consentono, a suo giudizio, di defi
nire con sufficiente sicurezza i limiti economici
dei campi di applicazione dei singoli sistemi realiz
zati per i collegamenti funiviari.
In particolare, per quanto riguarda le funivie
economiche, egli prospetta come possano essere
ridotte le spese di costruzione e i costi di eserci.
zio. Ad esempio : massima semplificazione nei mac
chinari di stazione e nel numero delle funi in
linea; realizzazione di sistemi di soccorso più
economici, in relazione alle caratteristiche del
terreno; eliminazione, per vetture di modesta
capacità, dell'agente di scorta . In definitiva,
una funivia economica semplificata al massimo,
sempre compatibilmente con le esigenze della
sicurezza, dovrebbe avere, per una potenzialità
L'ing. Unterichter, l'ing. Lehanneur,
di 200 persone -ora e lunghezza 1500 metri, una
spesa di costruzione non superiore ai 60 milioni,
e un costo di esercizio di 150 lire a viaggiatore,
il prof. Anastasi.
prevedendo un movimento annuo di 60 mila per.
sone, contro le 250 lire di una funivia del tipo
altre nazioni, propone una modifica ai valori fis
classico , e le 160-170 lire di una seggiovia.
questione del rinvio delle tenditrici delle portanti,
Alle conclusioni dell'ing. D’Armini si associa
sati dalle attuali norme. Egli tratta altresì della
del diametro minimo della fune traente, delle mo
il prof. Zignoli; ma prima di chiudere la discussione dalità da adottare per il salvataggio, della frena
sul tema, il prof. Anastasi concede la parola al tura sulla portante, degli attacchi della fune traente
l'ing. Hölzl. Questi esamina il problema della pres alle cabine, precisando per ciascun argomento il
sione per rullo in rapporto alla tensione della por proprio punto di vista e presentando le opportune
tante e , rifacendosi alle esperienze acquisite in
proposte .
TRASPORTI PUBBLICI
1144
Il prof. Anastasi, a commento dell'intervento
Hölzl, ricorda quanto delicato sia fissare valori
O
HRI
C
L
CE PU
ben determinati per coefficienti numerici che spesso
IX MER
hanno un significato convenzionale, in dipendenza
delle incertezze cui, in relazione alle effettive con
dizioni di lavoro, le inevitabili semplificazioni dei
calcoli conducono .
bu
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gu
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Si chiude la discussione sul tema delle funivie
per trasporto di persone possa considerarsi chiusa.
Con
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Consi
Nel pomeriggio, alla presidenza d'onore, si inse
dia l'ing. Lehanneur, funzionario del Ministero dei
lavori pubblici francese.
L'ing. Lehanneur rivolge un saluto ai presenti
anche a nome della Commissione francese delle
funivie .
et
Il prof. Carlevaro illustra quindi i punti essen
ziali della sua relazione sul tema: « funivie mono
funi con veicoli ad agganciamento automatico »,
diffondendosi sui vari sistemi realizzati in Italia
ed in Europa e soffermandosi sul problema del
recupero dei viaggiatori in linea e su quello della
Celebri , nei tempi passati , furono le fiere che richiamavano nella città,
velocità, elementi che influiscono in modo notevole
posta a metà strada fra la Germania e la pianura padana , i mercanti
del Nord e del Sud, “ Trento la bella " - si diceva -e " Bolzano
la ricca " . Il maggior numero dei " fieranti " era costituito da
sulla applicazione economica di tali sistemi di tra
sporto .
veneziani , toscani (primeggiavano i lucchesi, con i loro cremisini,
damaschi , rasi e velluti ) lombardi , genovesi e bolognesi ; ma non
mancavano i tedeschi , olandesi , inglesi , slavi , greci . In occasione
delle fiere, convenivano a Bolzano principi e signori , e dalla Toscana
giungevano i granduchi . La città diveniva allora , oltre che un
raduno commerciale , un centro di svago , di feste , divertimenti, di
rappresentazioni teatrali . Nel 1750, al Teatro Comunale , trionfava
Dopo brevi parole di compiacimento rivolte al
prof. Carlevaro dal prof. Anastasi, prende la pa
rola l'ing. Lehanneur, il quale illustra il punto
di vista dell'Amministrazione francese in materia
di
funivie monofuni. Premesso che la
Francia
Goldoni con la sua " Pamela Nubile " .
è la nazione in cui gli impianti monofuni sono
i meno sviluppati in rapporto a quelli del tipo
classico, e ciò per effetto delle limitazioni imposte dal
regolamento, peraltro provvisorio , egli dichiara di
condividere alcune delle idee manifestate dal pro
fessor Carlevaro e richiama l'attenzione sulla ne
cessità che gli studi teorici sul comportamento
delle funi, sviluppati da tecnici di varie nazioni ed
in particolare dall'italiano Nobile, vengano suffra
gati dalle necessarie prove ed esperienze condotte
con rigoroso metodo, onde applicare ai casi pratici
i risultati teorici.
A tal riguardo egli accenna all'utilità di labo
ratori specifici sperimentali, del tipo di quello at
tualmente in progetto in Italia, sopratutto al fine
di conoscere le effettive distribuzioni delle solle
citazioni nei vari fili delle funi soggette a sem
plice trazione o a trazione e flessione, e di deter.
minare la resistenza a fatica nei fili delle funi
effetto delle molteplici azioni
medesime per effetto
esterne .
Il prof. Anastasi ringrazia l'ing. Lehanneur e
dà la parola all'ing. Müller, costruttore in Zurigo,
il quale illustra un tipo di morsetto per aggancia
mento automatico da lui ideato .
L'ing. Del Guerra, dell'U.N.I.F.E.R ., dovendosi
assentare dai lavori della Conferenza, illustra, in
anticipo sull'ordine dei lavori, una propria comu
nicazione relativa alla unificazione di materiali
per teleferiche.
Riferendosi a quanto comunicato dall'ing. Del
Guerra, il prof. Bertolini richiama l'attenzione
dei presenti sulle difficoltà incontrate dalla appo
sita Commissione dell'U.N.I.F.E.R . nello studio
Un gruppo dicongressisti : in primo piano, il Gen. Nobile.
per la unificazione di elementi caratteristici delle
1145
TRASPORTI PUBBLICI
teleferiche per trasporto materiali, e conclude
auspicando che anche per le seggiovie si possa
giungere a risultati concreti per quanto riguarda
quegli elementi di più frequente impiego, comuni
linea sia all'atto del distacco, difficoltà che aumen
ai vari tipi di impianto.
l’ing. Unterrichter, il quale accenna altresì alle
Dopo la lettura di una comunicazione del
sig . Walter Oxe riguardante le guarnizioni, in
materiale di particolare composizione denominato
Kautex P.V.C., per pulegge di comando e rinvio
per funi metalliche, viene ripresa la discussione
limitazioni dei franchi massimi dei veicoli dal
sul secondo tema .
tano in diversa misura ma sempre notevolmente
con l'accrescersi della velocità di regime.
Sull'argomento velocità
si intrattiene
anche
terreno, limitazioni che hanno origini del tutto
diverse da quelle che intervengono per gli impianti
funiviari di tipo classico.
Il prof. Carlevaro si sofferma su quanto è stato
detto in merito al problema della limitazione della
Su richiesta del gen. Nobile, intesa a conoscere
velocità, illustrando il proprio punto di vista al
il punto di vista dei tecnici italiani, e sopratutto
stranieri, sulle questioni più importanti relative
al tema in discussione, prende la parola l'ing. Luck,
riguardo, e conclude accennando ad alcuni dispo
del Dipartimento Federale delle Poste e Ferrovie
Svizzero. Egli esamina il problema della velocità
indagando sulle cause che ne determinano la limita
zione ed in particolare sulle difficoltà che si in-
sitivi atti a controllare il corretto accoppiamento
dei morsetti all'atto del lancio dei veicoli in linea .
Hanno così termine i lavori del giorno 29 set
tembre.
Nella serata, i congressisti hanno visitato la Fiera,
contrano nel realizzare un corretto accoppiamento ricevuti dal dott. Marcello Caminiti,Direttore del
dei morsetti sia all'atto del lancio del veicolo in
l'Ente provinciale del Turismo di Bolzano .
Lavori del 30 settembre: alla presidenza d'onore, Lippl, in rappresentanza della Baviera - Lo svi
luppo degli impianti funiviari in Baviera - Nobile: le seggiovie ad agganciamento automatico e alcuni
loro problemi nei confronti degli specifici compiti della Commissione funivie - Il presidente Anastasi
e le condizioni di sicurezza essenziali per un pubblico trasporto - Interventi di Zignoli, di Müller di
Stoccarda, di Nobile, del presidente Anastasi, di Carlevaro e di Shields - Tanesini riferisce sulle:
« Funivie monofuni con veicoli ad attacchi fissi » - Parlano Nobile, Hitchen, Hölzl, Pera - Colonna
e il pericolo degli scarrucolamenti - Bertolini e il dimensionamento delle funi - Nel pomeriggio, visita
alla funivia Merano -Avelengo e alla seggiovia Merano - San Benedetto - In serata , illustrazione, con
proiezioni, di esperienze tecniche condotte rispettivamente da Anastasi e da Müller, di Stoccarda.
Alla presidenza, insieme con il prof. Anastasi
è il rappresentante della Baviera, ing. Lippl, il
quale, dopo aver porto il suo saluto ai congressisti
fa un quadro dello sviluppo degli impianti funiviari in Baviera, indicando, per i principali, le carat-
teristiche tecniche e fornendo degli interessanti
dati di esercizio .
In un suo nuovo intervento, il prof. Zignoli mette
in particolare rilievo il problema della tensione mas
sima della fune portante-traente nelle seggiovie ad
agganciamento automatico, sul quale hanno mani
festato il loro rispettivo punto di vista tanto il
prof. Carlevaro quanto il generale Nobile .
Sugli argomenti oggetto di discussione da parte
Prende quindi la parola il generale Nobile per
illustrare il suo punto di vista in merito alle seg.
giovie ad agganciamento automatico, sofferman
di questi ultimi, fa una comunicazione l'ing. Müller,
di Stoccarda, il quale, dopo essersi riferito ai risul
dosi sui problemi della velocità massima, del
modo particolare l'influenza della tensione e della
grado di sicurezza minimo della portante -traente
e dei franchi massimi dal suolo, problemi che egli
è portato a considerare quale componente di una
Commissione che ha, fra gli altri, il compito di
tati di esercizio ottenuti in Germania, esamina in
flessione sul comportamento delle funi portanti
traenti, in relazione anche all'impiego di rulli con
guarnizioni di gomma.
Segue un ulteriore intervento del generale No.
contemperare le proposte, avolte audaci, dei pro- bile, sulle diverse condizioni dilavoro delle portanti
gettisti, le finalità delle ditte esercenti, e le più
severe ed inderogabili esigenze reclamate dalla
necessità di garantire la massima sicurezza.
Il prof. Anastasi riassume i punti di vista del
prof. Carlevaro e del generale Nobile, associandosi
alle considerazioni di quest'ultimo, sopratutto per
quanto riguarda l'attività della Commissione Funivie, intesa essenzialmente a garantire il perma-
nere, anche per i nuovi tipi di impianti, delle con-
e delle portanti traenti, il che giustifica il diverso
valore del rispettivo grado di sicurezza.
Il presidente Anastasi, pone in evidenza la in
fluenza della flessione nel calcolo convenzionale
adottato in Italia per la determinazione del grado
di sicurezza ; il prof. Carlevaro tiene a chiarire
che la sua proposta di riduzione del grado di si
curezza delle portanti traenti nasce dalla preoc
dizioni di sicurezza essenziali per un pubblico cupazione che egli ha di ridurre, per quanto pos
trasporto .
sibile, gli effetti della flessione. L'ing. Shields
1146
TRASPORTI PUBBLICI
LE
Funivia Merano- Avelengo .
Seggiovia Merano- San Benedetto : la stazione a valle .
Seggiovia Merano- San Benedetto : seggiolini in linea.
1147
TRASPORTI PUBBLICI
ricorda le esperienze che, sempre in merito al
ai presenti, e che sommariamente descrive. Con
grado di sicurezza, sono state acquisite nel campo
clude, auspicando la tipizzazione degli impianti
delle teleferiche per trasporto merci e in quello
delle macchine per sollevamento .
Il Presidente fa il punto sull'argomento e con-
seggioviari.
L'ing. Pera commenta alcune delle osservazion
dell'ing. Hölzl, soffermandosi sulla necessità che
cede la parola all'ing. Tanesini il quale riferisce
anche per le deroghe sugli angoli di deviazione
sui rulli, intervenga il provvedimento dell'Ammi
sul tema: « Funivie monofuni con veicoli ad attacchi
fissi» . Alla relazione, il cui testo pubblichiamo nel
presente fascicolo, l'ing. Tanesini fa seguire un
richiamo alle idee espresse dall'ingegner D’Armini
in un recente studio sul costo degli impianti
nistrazione Centrale competente, e accennando
date le diverse carat
alla difficoltà di fissare
teristiche delle varie zone
un limite unico per
--
la lunghezza massima ammissibile negli impianti
funiviari.
seggioviari .
Il prof. Anastasi, dopo aver ringraziato l'ing.
Tanesini, apre la discussione sul tema. Prende la
esercizio riguardanti funicolari terrestri, e altro in
Segue un intervento dell'ing. Hug su alcuni dati di
Seggiovia Merano - San Benedetto .
parola il generale Nobile per illustrare le prove
effettuate dal prof. Zignoli e dell'ing. Tanesini
impiegando rulli con gola profonda, prove che
tervento dell'ing. Colonna su argomenti concernenti
le seggiovie, e precisamente sul pericolo degli scar
rucolamenti, sui seggiolini con pedana, nei cui
sembra abbiano dato risultati favorevoli. Passa
riguardi cita la seggiovia di Gallio, e sui sostegni
poi a parlare del problema dell'unificazione di
alcune strutture delle seggiovie, accennando inoltre alle possibilità di impiego di sedili con pedane.
a traliccio o tubolari.
mento delle funi ee del problema della velocità . Sul
Conclude, trattando della pendenza massima ee della
tema tornerà a discutersi nella seduta del lºot
durata in servizio consentita per le funi portanti
tobre, poichè nel pomeriggio i congressisti si re
cano a visitare la funivia Merano-Avelengo e la
seggiovia Merano - S . Benedetto .
traenti.
La seduta continua con interventi dell'inge-
Il prof. Bertolini parla infine del dimensiona
gner Hitchen in merito alla durata in servizio di
alcune funi traenti di funicolari, e dell'ing. Hölzl
in merito al tracciato e profilo della linea , durata
in servizio delle funi, caratteristiche delle telefo-
niche, angoli di deviazione della fune sui rulli, so-
stegni tubolari e rulliere. Egli ha ideato, a proposito di queste ultime, realizzate con rulli a gola
profonda, un nuovo tipo di morsetto che mostra
In serata, il prof. Anastasi e il dott. Müller, di
Stoccarda, hanno rispettivamente illustrato, con
alcune proiezioni, esperienze condotte sul compor
tamento di funi metalliche alla flessione semplice,
e risultati delle indagini sullo stato interno di funi
metalliche, ottenuti impiegando un apparecchio ma
gneto induttivo, ideato dal dott. Müller medesimo.
1148
TRASPORTI PUBBLICI
Lavori del 1 ° ottobre : alla presidenza d'onore, Shields, per i tecnici funiviari della Gran Bretagna
Dichiarazioni di Shields - Prudenza tratta delle ruliiere nelle seggiovie - Azzaroli e il pericolo dello
scarrucolamento - Marocchi e alcuni rilievi sul vigente regolamento seggioviario - D'Armini definisce
-
i limiti di applicabilità dei vari sistemi di trasporto funiviari - Luck e gli impianti ad attacchi
automatici in Svizzera - Schmitz illustra il problema dei freni automatici e quello dei seggiolini
con pedana fissa - Tanesini svolge il tema sulle « funivie bifuni a moto continuo e altri sistemi >>
Parla Freda, per la « Ceretti & Tanfani » Interventi di Nobile e di Rebuffel - Ampia relazione di
-
Le Guyadère sul tema « tuni » Precisazioni di Lehanneur sulle comunicazioni di Le Guyadere Mang riferisce su alcune prove con differenti tipi di catene in studio per il nuovo impianto
della funivia Lana -San Vigilio - Nella seduta pomeridiana , alla presidenza d'onore, lo spagnolo
Sagala - Discussione sul problema « funi » a seguito della relazione Siniscalco - Interventi vari
di Herbst, di Rubin, di Groff, di Verwilst, di Azzaroli e del rappresentante l'Unione Industriali di
Bergamo - Marocchi e le funicolari aeree per trasporto di cose - Marantonio comunica dati riguardanti
la funivia Savona-San Giuseppe - Uiteriori interventi di Lehanneur, di Hitchen , di Zignoli - In serata ,
proiezioni di diagrammi illustrativi della memoria Paolini, e di documentari su seggiovie svizzere.
L'ing. Shields per i tecnici funiviari della Gran
Bretagna, è alla presidenza d'onore . Prendendo
la parola, dopo aver manifestato il vivo compia-
genere richiamano maggior traffico e remunerano
sempre equamente il capitale investito.
L'ing. Luck fornisce alcune notizie in merito
cimento per l'imponente partecipazione di tecnici
agli impianti ad attacchi automatici in Isvizzera,
al Convegno, l'ing. Shields accenna alle difficoltà
accennando ad incidenti verificatisi su alcuni di
della regolamentazione della materia funiviaria,
resistenza a fatica delle funi e citando alcune espe-
detti impianti nel corso di passati esercizi.
Il prof. Anastasi, dopo aver dato la parola al
l'ing. Schmitz, che illustra il problema dei freni
rienze da lui condotte al riguardo. Il prof. Ana-
automatici per eccesso di velocità, con comando
stasi rileva l'interesse della comunicazione fatta
a forza centrifuga, e quello dei seggiolini con pe
dall'ing. Shieldse, conformemente a quanto deciso al
termine della riunione del 30 settembre, riapre la
dana fissa, dichiara chiusa la discussione sull'ar
gomento, ed invita l'ing. Tanesini a svolgere il
discussione sul tema « funivie monofuni con veicoli
tema sulle « Funivie bifuni a moto continuo e
ad attacchi fissi » , Prende la parola l'ing. Prudenza,
il quale tratta del problema dell'appoggio delle
altri sistemi » .
portanti-traenti sui rulli di linea, manifestando la
sofferma in modo particolare sull'impianto dei
Tondi di Faloria. Anche questa relazione i nostri
lettori potranno trovarla fra quelle pubblicate nel
soffermandosi successivamente sul problema della
sua preferenza per le rulliere non oscillanti tra-
L'ing. Tanesini, nel corso della sua relazione, si
sversalmente . Il prof. Anastasi trae argomento
dalle parole dell'ing. Prudenza per auspicare una
presente fascicolo . Nei riguardi di tale impianto
più stretta collaborazione con l'amministrazione
di vigilanza da parte degli esercenti di impianti
l'ing. Freda, della Ceretti & Tanfani, costruttrice
dell'impianto, è in grado di presentare i risultati
seggioviari.
al pericolo dello scarrucolamento e all'influenza
di due stagioni di esercizio, mettendo in evidenza
interessanti dati tecnici dai quali trae delle
conclusioni in rapporto a futuri sviluppi di tale
della tensione sul comportamento in esercizio delle
tipo di impianto.
funi, e l'ing. Marocchi, nei riguardi di alcune prescrizioni contenute nell'attuale regolamento seg.
gioviario.
Il generale Nobile, dopo aver rilevato come da
esperienze acquisite da tecnici svizzeri gli impianti
Intervengono quindi l'ing. Azzaroli, in merito
2
L'ing. D’Armini definisce i limiti di applicabilità dei vari sistemi di trasporto funiviari. Egli ha
compiuto, al riguardo degli studi i cui risultati non
bifuni presentino un comportamento molto supe
riore a quello dei monofuni sotto l'azione del vento
trasversale, osserva che, nei riguardi dei Tondi di
Faloria , trattasi di impianto sperimentale estrema
si discostano molto da quelli effettivamente rile-
mente interessante il cui tipo potrà avere larga
vati per gran parte degli impianti in esercizio.
diffusione per particolari profili della linea che
Si sofferma in particolare sul campo di appli-
richiedano stazioni intermedie opportunamente ubi
cazione delle seggiovie ad agganciamento automatico, impianti, questi, che prevede, possano
cate, oppure, quando si realizzerà la salita e di
scesa dei viaggiatori dalle cabine senza necessità
di arresto dell'impianto.
trasformarsi, in un prossimo futuro , in monofuni
a cabinette. Di tale tendenza evolutiva l'impianto
di Alagna — italiano per ideazione e costruzione costituisce un caratteristico ed interessante esem-
pio. Conclude, auspicando che i costruttori realizzino impianti sempre più perfetti e sicuri,
costino quel che devono costare; impianti di tal
L'ing. Rebuffel , riprendendo l'argomento dei me
todi di esame interno delle funi a mezzo di appa
recchi elettromagnetici su cui si era intrattenuto
precedentemente l'ing. Müller, descrive un appa
recchio progettato e costruito dalla ditta « In.
tegra », accennando ai buoni risultati sperimentali
1149
TRASPORTI PUBBLICI
ottenuti, che ne lasciano prevedere una imminente
messa a punto definitiva .
Prende la parola l'ing. Le Guyadère, sul tema
« funi», tema che egli sviluppa citando i risultati
di esercizio di alcune funi per ascensori fornite
JI
ad impianti americani dalla fabbrica in cui egli
svolge la sua opera di tecnico , risultati che con
sentono di trarre ammaestramento per l'impiego
delle particolari tenditrici tipo « nuflex » . Per
quanto riguarda le funi portanti di funivie, le
soddisfacenti prestazioni fornite dalle funi chiuse
anche ad alta resistenza negli impianti industriali
per trasporto di materiale, consentono di preve
derne il favorevole impiego anche sulle funivie
per il trasporto di persone, come stanno a dimo
strare i risultati ottenuti su numerosi impianti
francesi e l'ottimo comportamento delle funi in
stallate nel 1948 sulla Bologna-S. Luca.
La esposizione dell'ing. Le Guyadère, corredata
da dati statistici di notevole interesse, conclude
accennando alla necessità che una stretta colla
borazione tra organi di vigilanza, costruttori ed
esercenti, renda la regolamentazione sempre più
rispondente ai progressi della tecnica.
Il prof. Anastasi, nel ringraziare l'ing. Le Guya
dère per i dati e le cifre largamente forniti a so
1
cabinette Alagna - Belvedere :
uno dei veicoli , al passaggio su un sostegno di appoggio .
La monofune
stegno di quanto ha esposto, si compiace con
lui a nome dell'assemblea.
Guyadère, indicando il punto di vista dell'Ammi
L'ing. Lehanneur fa alcune precisazioni per
quanto riguarda le comunicazioni dell'ing. Le
nistrazione francese in materia di regolamentazione
e sottolineando due punti ai quali egli attri
buisce notevole importanza: e, cioè, che i risultati
di particolari esperienze condotti su determinati
impianti possono valere nello studio di una rego
lamentazione solo dopo che siano stati integrati
da studi teorici e da prove di laboratorio; e che
inoltre analogo concetto debba essere di guida
quando occorra esaminare richieste di agevolazioni
quali, ad esempio, la riduzione di diametri delle
pulegge di rinvio, oppure l'aumento del numero
di rotture concentrate dei fili esterni, per il quale
I
si richiede la sostituzione della fune.
L'ing. Mang riferisce circa le prove eseguite con
differenti tipi di catene, quali tenditrici di funi
5
portanti, prove che dovrebbero servire nella scelta
del tipo da adottare sulla nuova funivia Lana
1
S. Vigilio , destinata a sostituire l'attuale impianto.
Prima di sospendere la riunione il Presidente
informa che nel pomerriggro i lavori continueranno,
dato che per il maltempo non verrà effettuata la
prevista visita alla ferrovia del Renon .
18
Alla presidenza onoraria, ad apertura di seduta,
nel pomeriggio, viene chiamato lo spagnolo in
gegner Sagala . Dopo di che l'ing. Siniscalco, rife
risce sull'argomento: « funi». Anche questa rela
zione potrà leggersi nel presente fascicolo .
Il prof. Herbst parla della resistenza dei fili a
fatica in relazione alla sollecitazione unitaria mas
sima di rottura , accennando inoltre al problema
della resistenza dei singoli gruppi di fili, costituenti
un'unica fune (ad esempio , chiusa); egli illustra
vantaggi e modalità di esecuzione della zincatura
dei fili, fornendo agli ingg. Siniscalco e Marantonio
che ne hanno fatto richiesta, alcune particolari
Seggiovia del Grindelwald .
delucidazioni in materia.
1150
TRASPORTI
Prende la parola l'ing. Rubin sul calcolo delle
funi e sulla determinazione ed entità del coeffi-
ciente di sicurezza, auspicando valori più aderenti
alle effettive condizioni delle funi nei singoli tipi
di impianto .
L’ing. Groff interviene per rammentare ai pre
senti alcune particolarità in merito alla modalità
di esecuzione delle riparazioni effettuate al termine
della guerra sulle funi portanti del primo tronco
della funivia S. Remo-Monte Bignone, danneggiate
da eventi bellici.
PUBBLICI
Dopo l'intervento del rappresentante l'Unione
Industriali di Bergamo e dell'ing. Marocchi sul
tema: « funicolari aeree per trasporto di cose », pren
de la parola l'ing. Marantonio, il quale comunica
alcuni dati tecnici di costruzione e di esercizio della
funivia Savona-S . Giuseppe.
Intervengono nella discussione l'ingegner Le
hanneur in merito a prove di fatica, di resistenza
e di elasticità delle funi, l'ing. Hitchen sui risul
tati di prove della resistenza a fatica delle funi,
il prof. Zignoli circa la contrappesatura delle
Prende la parola l'ing. Verwilst il quale, dopo portanti ad ambedue gli estremi ed il comporta
mento delle medesime
alle bassissime temperature .
avere illustrato i risultati di una serie di prove di
strappo effettuate a Bruxelles su funi portanti di
notevole diametro, manifesta il proprio punto di
vista sui problemi del grado di sicurezza delle funi,
della pressione unitaria di queste sulle pulegge e
della loro resistenza unitaria massima ammissibile .
Sospesa la seduta, viene ripresa alle ore 21,30
per consentire all'ing. Paolini di illustrare con
proiezioni il proprio studio sull'esame compara
tivo delle principali regolamentazioni europee in
L'ing. Azzaroli riferisce sulle modalità di esecuzione delle prove di strappo effettuate su anelli
tenditori di particolare lunghezza destinati ad un
materia di funi adoperate per trasporti a trazione
impianto funiviario del Piemonte.
cuni documentari su seggiovie svizzere.
funicolare.
La serata, si conclude con la proiezione di al.
Lavori del 2 ottobre: alla presidenza d'onore, l'americano Kilcarr e lo svizzero Stanz - Un intervento
di Hitchen sull'alta resistenza dei fili sagomati delle funi chiuse - Commossa invocazione del Rev.
don Luigi Re alla quale si associa a nome dell'Assemblea il presidente Anastasi La relazione Maran
tonio sul tema: « Funicolari aeree per trasporto di cose » - Nicolardi riferisce sul tema: « Esame della
regolamentazione » - Un intervento di H. Müller - Conclusione delle discussioni e votazione degli ordini
del giorno - Una dichiarazione di Rebuffel in nome proprio e dei partecipanti stranieri - Com
-
mossa perorazione conclusiva del presidente Anastasi
Il dott. Cappuccio, assume la presidenza,
traccia il quadro riassuntivo dei lavori compiuti e chiude il Convegno a nome del Ministro dei Trasporti.
Alla presidenza di onore, sono l'americano ingegnere Kilcarr e l'ing. Stanz , in ufficiale rappresentanza , quest'ultimo, del Dipartimento Federale
delle Poste e Ferrovie Svizzere.
L'ing. Kilcarr rivolge commosse parole di saluto all'assemblea ; dopo di che segue un inter-
dati riguardanti l'esercizio della funivia Savona
S. Giuseppe. Conclude, accennando a una grande
opera in corso di realizzazione, e cioè alla telefe
rica tra la salina di Margherita di Savoia e Barletta.
L'ing. Nicolardi, dopo aver manifestato il pro
prio punto di vista in merito ad alcuni problemi
vento dell'ing. Hitchen in merito all'alta resistenza che interessano particolarmente il comportamento
a fatica delle funi, la zincatura e l'impiego di funi
dei fili sagomati delle funi chiuse.
Il reverendo Don Luigi Re, informa l'assem- portanti chiuse, riferisce sul tema assegnatogli:
blea dei risultati raggiunti in ordine all'impianto « esame della regolamentazione ». Il testo della
della funivia di Campodolcino della quale egli è relazione Nicolardi è pubblicato , con le altre, nelle
stato patrocinatore, e invoca la proclamazione della
Madonna Assunta a Celeste Patrona dei trasporti
pagine seguenti.
funiviari.
il tema: « funi» , prende la parola l'ing. H.Müller per
fornire alcune precisazioni nei riguardi del logorio
delle portanti sulle scarpe, dell'impiego dellefuni
Le funivie – dice il prof. Anastasi, al termine
della invocazione del Reverendo don Luigi Re -
sono divenute, attraverso l'alta parola del Sacerdote, opera immateriale. Le forze materiali
aggiunge il prof. Anastasi – anche quando rap-
Sugli argomenti trattati dall'ing. Nicolardi per
zincate, delle caratteristiche e modalità
della
lubrificazione delle funi in genere.
Si concludono così le discussioni sui temi che
L'ing. Marantonio riferisce sul tema: « funicolari
aeree per trasporto di cose ( teleferiche) ». Pubbli-
hanno formato oggetto del Convegno e si passa
alla votazione degli Ordini del giorno e delle rac
comandazioni, che più oltre pubblichiamo. Assume
intanto la presidenza, a nome del Governo, il dot-.
tor Cappuccio, Direttore generale della Motoriz
chiamo la relazione Marantonio, nel presente fa-
zazione civile e dei Trasporti in concessione.
scicolo .
Dopo che si è proceduto alla votazione degli
Ordini del giorno, prende la parola l'ing. Rebuffel
il quale in nome proprio e dei partecipanti stra.
presentano una resistenza quasi invincibile, sono
pressochè cose da nulla , nei confronti di quelle
spirituali, che tutto dominano .
Il prof. Anastasi si compiace con l'ing. Marantonio delle notizie fornite rilevando l'importanza dei
TRASPORTI
1151
PUBBLICI
nieri, rileva l'importanza assunta dai lavori del
contributo, questo Convegno, di colpo, abbia supe
Convegno, plaude al modo con cui i lavori sono
stati condotti, mette in evidenza la signorilità del-
rato i limiti che inizialmente erano stati ad esso
l'accoglienza loro riservata da parte degli organizzatori del Convegno, dai congressisti e dalla
cittadinanza tutta, e tiene ad esprimere i sentimenti di riconoscenza per i giorni di fervoroso
lavoro che a lui ed ai colleghi è stato possibile
svolgere nella operosa e pittoresca Bolzano, ormai
divenuta quasi la sede naturale di convegni del
genere .
In mio nome ed in nome dell'Associazione dei
« Constructeurs de Transporteurs Aériens », che
il signor Petit ed io qui rappresentiamo , ho l'onore
tracciati. Da Convegno nazionale, esso si è tra
sformato
è con profonda gioia, se non con orgo
glio, che amo ciò rilevare – in una grande assem
-
blea di carattere internazionale , il che ha richiesto
impostazioni di problemi sopra più vasta scala,
per l'alto contributo di studi, e di esperienze
con tanta larghezza e competenza a noi con
fluito , da scienziati, tecnici, realizzatori stranieri.
Ad essi vada il mio ringraziamento , ringrazia
mento che si estende a quanti hanno in questi
giorni contribuito a che lafiamma di passione che
ha animato organizzatori e collaboratori sia rimasta
di ringraziare vivamente – aggiunge l'ing. Rebuf-
inestiguibilmente accesa, per animare tutta l'opera
fel — l'Ispettorato generale della Motorizzazione
civile e Trasporti in concessione, nonchè la Com
missione per le Funicolari aeree e terrestri, di averci
convocati ad un Convegno interessante tanto per
il vasto programma, quanto per la partecipazione
di rappresentanti di molte nazioni. La presenza
di ben cinque membri della Commissione francese
nostra .
per le funivie, mostra l'interesse della Francia per
questo sistema di trasporto di cui l'Italia ha il pri-
Cessati gli applausi che hanno salutato le com
mosse parole del prof. Anastasi, il dott. Cappuccio
si leva a parlare tra la deferente attenzione della
mato . Io auguro
conclude
che da questo
A nome del Ministro dei Trasporti
il Direttore generale della M.C.T.C.
chiude il Convegno
Convegno sorgano insegnamenti utili per il futuro
e farei volentieri voti perchè le Commissioni gover-
Assemblea.
native dei diversi Paesi, od almeno i loro Presi-
tanza che il Convegno ha assunto, sia per il largo
denti, prendessero spesso contatti fra loro per cer-
concorso alle discussioni da parte dei tecnici con
venuti, sempre presenti in tutti i giorni ed in tutte
care di armonizzare alquanto i regolamenti, onde
Il dott. Cappuccio rileva innanzi tutto l'impor
eliminare eventuali divergenze.
Il prof. Anastasi, prima di annunciare che a
le ore di lavoro del Convegno, sia per la larga
nome del Ministro dei trasporti, il Direttore generale della Motorizzazione civile, per delega ufficial-
Amministrazioni, Enti, e ditte estere . Tale parteci
mente ricevuta, chiuderà il Convegno, pronuncia
brevi parole di saluto e di commiato.
Poichè
dice il prof. Anastasi - chiuderà il
carattere di internazionalità, che ha avuto il suo
partecipazione al_Convegno di rappresentanti di
pazione ha conferito alle riunioni un vero e proprio
sigillo, invero confortante per l'Amministrazione che
ha promosso questa manifestazione, nel voto for
Convegno, per la sua autorità personale e anche
in rappresentanza dell'on. Ministro Malvestiti, il
dott. Cappuccio, a me il compito del commiato
viene facilitato perchè non mi resta che esprimere
un ringraziamento vivissimo a tutti i colleghi presenti; e quando dico colleghi mi rivolgo a tutti
mulato perchè ad una futura eguale iniziativa sia
dato ufficialmente quel carattere di internazionalità
gli stranieri ed a tutti gli italiani perchè abbiamo
problemi ed aspirazioni così paralleli che ad un certo
punto scompare ogni distinzione di nazionalità .
Il professor Anastasi, ascoltatissimo, rileva inoltre,
rie che hanno costituito l'ossatura delle discus
che oggi si è raggiunto di fatto.
Nota, il dott. Cappuccio, che le discussioni sono
state sempre condotte con serenità e profondità in
tutti i rami della materia ee che le relazioni e memo
sioni, hanno avuto tutte carattere di originalità .
che se il temperamento personale dei presenti si
Ritiene di dover particolarmente ricordare colui
che le discussioni ha condotto sempre con profonda
competenza e con altissima signorilità, e cioè il Pre
è talvolta manifestato
forse
sidente del Convegno, prof. Anastasi, che egli rin
un pò vivacemente , le gravi esigenze dei problemi
grazia pubblicamente, in quest'ora di commiato.
E poichè a questo punto l'assemblea plaude al
durante i lavori
posti in discussione, e la necessità di dar loro la
necessaria soluzione , hanno sempre dato all'animo
dei Congressisti la serenità occorrente per trattare
gli argomenti con piena obiettività .
Presidente Anastasi, il dott. Cappuccio osserva che
tale plauso è la
migliore conferma alle sue
aggiunge il pro-
parole.
Proseguendo, il dott. Cappuccio, osserva che,
fessore Anastasi, fra il più vivo consenso dell'Assemblea – e riandando alle nostre fatiche di questi
senza entrare nel merito di quanto ha formato
oggetto delle discussioni, si debbono, in sede di chiu
giorni, non so liberarmi dalla sensazione di non
sura , mettere in particolare rilievo due conclusioni:
la prima, riguarda l'evoluzione della finalità delle
Al termine dei nostri lavori
essere sempre stato all'altezza del mio compito.
chevolezze, anche se possa giustificarmi , in parte,
il fatto che per le adesioni giunte, con nostro vivo
compiacimento, da numerosi paesi esteri, per l'assidua presenza e la partecipazione di larghe rap-
funivie, le quali sorte in origine, per audacia di
intenti e per genialità di costruttori, quasi esclusi
vamente per soddisfare ad esigenze di carattere
sportivo e turistico, stanno oggi assumendo un carat
tere di funzionalità sociale, in quanto , oltre che alle
presentanze straniere, e per il loro alto e concreto
originarie finalità , sempre in pieno sviluppo, esse
Non esito a chieder venia per eventuali mie man-
1152
TRASPORTI PUBBLICI
vanno anche gradatamente assolvendo a compit,
che rientrano in quelli generali dei trasporti, e, cioèi
assicurano il collegamento di nuclei abitati a centri
In un Paese come il nostro, con monti non privi
certo di risorse naturali, con importanti nuclei abi
tati sulle alture, con alberghi e luoghi di soggiorno
montani in fase di crescente sviluppo, le funivie sono
urbani od a nodi stradali, là dove fino ad oggi non
si avevano che sentieri di accesso malagevole, insi-
certo destinate ad ulteriore incremento per numero,
curi per il transito ordinario e soggetti ad interru-
per potenzialità e per
zioni nei periodi invernali. E vi sono anche funivie
che, agevolate da provvide disposizioni per i gravi
problemi agricoli, assolvono compiti che interessano
mento .
l'economia montana, quali i trasporti dei materiali
boschivi e delle persone adibite ai lavori forestali.
tivi in corso per l'esame introspettivo delle funi
possano portare a risultati concreti nell'interesse
Ciò comporta l'impiego e l'utilizzazione di questo
moderno mezzo di trasporto per fini economici e
sociali, assicurando, col minor costo possibile l'avvio
alla valle dei prodotti dei boschi e riducendo la
della sicurezza degli utenti e per la tranquillità
delle imprese esercenti e degli organi dell'Ammini
strazione che hanno il grave ed oneroso compito
dell'esame dei progetti e della vigilanza sull'eser
fatica degli uomini addetti a tale produzione.
cizio .
L'altra conclusione che abbiamo avuto modo di
prosegue il
trarre da queste feconde discussioni
piacimento proprio e quello dell'Amministrazione
>
dott. Cappuccio - è l'opportunità, oggi che la
tecnica ne dà il modo, d’impiantare funivie di
tipo classico ma economiche, il che, mentre agevola le funzioni sociali di questo mezzo di trasporto, dà il modo di orientarsi verso tipi di
funivie economiche in luogo dei tipi monofuni, ai
quali può essere lasciato un campo sempre vasto di
attività, ma limitato più che altro a finalità spor-
continuo
ammoderna
Vi è infine un augurio, dice il dott. Cappuccio,
ancora da formulare, e cioè che gli studi e i tenta
Il dott. Cappuccio conclude esprimendo il com
che rappresenta, per i risultati raggiunti dal Con .
vegno. Nel dichiararlo chiuso , egli, in nome del
Ministro dei Trasporti , porge i più fervidi ringra
ziamenti a quanti sono intervenuti ai lavori,
sempre dimostrando un entusiasmo materiato di
fede e di esperienza .
Sono state giornate lunghe e operose — ha ter
-
tive. In tale maniera è possibile anche contenere le
che
minato testualmente il dott. Cappuccio
oggi si rimpiangono quasi, perchè , con la chiusura
monofuni nelle norme strettamente regolamentari,
specie nei riguardi del franco dal suolo, in quanto
nanza di vita e di idee che ha formato la sostanza
alle altre e maggiori esigenze è dato così modo
viva e vitale dell'opera nostra .
di provvedere con le funivie di tipo economico .
di questi lavori, viene anche a cessare una comu
Italiani e stranieri , si sono comunicati con largo
Queste, afferma il dott. Cappuccio , sono conclu- spirito di fraternità, il risultato dei loro studi;
sioni di ordine generale che, si può dire, compen-
ognuno ha messo a disposizione dell'altro, i frutti
diano tutto il progresso della tecnica, i cui sviluppi
di lunghe e pazienti indagini, e le migliori proprie
hanno avuto la più ampia trattazione con risultati esperienze, Tutto ciò ha dato alle nostre riunioni
certo incoraggianti per l'avvenire e che senza dubbio
costituiscono motivo di soddisfazione per gli stu-
un particolare carattere di fusione e di concordia ,
soprattutto perchè è apparso evidente che ognuno
di noi non si è mai lasciato inspirare da interessi
diosi, per i costruttori e per le imprese che nel fervore
delle loro iniziative si adeguano, e devono assolu-
particolaristici, ma ha posto a base del proprio
tamente adeguarsi, a quanto di meglio in questo
campo si è raggiunto e si mira a raggiungere.
contributo il nobile fine di giovare al progresso
tecnico dei trasporti a funi.
ing. g . g. e b. m.
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器 激發 器 設 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發 發
Nella raccolta degli Atti ufficiali del Convegno, di
pros
sima pubblicazione, comparirà il resoconto integrale
delle discussioni che nel presente fascicolo è stato
fatto soltanto in riassunto, secondo le esigenze della
Rivista. Saranno poi pubblicate integralmente, nella
detta
raccolta, le Memorie presentate al
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Convegno
Ordini del giorno
e Mozioni
approvati dal Convegno
DENTRO
哪哪 哪哪哪哪 哪哪 哪哪
路路路路路路路路路路路路路路發
A chiusura dei lavori vengono approvati i
seguenti ordini del giorno e mozioni :
Il Convegno fa voto che s'incoraggino le semplificazioni, gli
ammodernamenti ed i potenziamenti delle funicolari terrestri
in modo che la conseguente diminuzione del costo dell'esercizio
permetta la riduzione delle tariffe.
Ing. STARACE
*
Che per le funi aventi fili di diversa resistenza si assuma
come base del calcolo la somma delle resistenze reali dei singoli
fili; che sia abolito nelle nuove norme allo studio per le funivie
il limite minimo del diametro delle funi traenti ; che siano estese
alle funivie i rapporti di avvolgimento più favorevoli ammessi
per le seggiovie; che sia chiaramente ammesso, a parità con gli
altri sistemi di tensione delle funi quello mediante funi tendi
trici in più tratti; che siano emesse norme speciali analoghe a
quelle per il trasporto di merci e persone in servizio privato per
facilitare l'impianto di funivie minori al servizio dei piccoli
paesi,
Prof. Ing. VITTORIO ZIGNOLI
I sottoscritti partecipanti al 2º Convegno dei Trasporti Funi
tiari, avendo constatata l'utilità che tecnici, costruttori ed eser
centi delle varie nazioni possano periodicamente riunirsi per
meglio conoscere ed esaminare i progressi conseguiti e le realiz
zazioni nel particolare campo dei trasporti funiviari, auspicano
che queste riunioni assumano il carattere di Congresso interna
zionale, da tenere periodicamente e sia designata di volta in volta
la nazione sede del Congresso ; propongono che il 1° Congresso
internazionale venga organizzato dal Ministero italiano dei tra
sporti, che così brillantemente ha preso l'iniziativa del Conve
gno Nazionale del 1948 e di quello attuale, e che esso venga
Il Convegno ritenuto che funivie sviluppate a conveniente
altezza sull'agglomerato cittadino, possano portare un contributo
allo snellimento del traffico stradale, alleggerendo i compiti
dei servizi pubblici di trasporto a raso terra col ripartire il
traffico sopra un maggior numero di vie; fa voti che siano ema
nate disposizioni legislative per facilitarnele applicazioni quando
quelle esistenti risultassero inadeguate al bisogno e ciò in vista
degli speciali progetti allo studio per alcune città d'Italia.
Ing. D'ALÒ
tenuto a Roma appena possibile nel periodo primavera -estate.
Ing. ADLER
*
TUTTI GLI INTERVENUTI STRANIERI
Il 20 Convegno Nazionale dei Trasporti Funiviari, ricono
sciuto che un'adeguata diffusione d'impianti di trasporto per
Il Convegno confermando l'analogo voto del Convegno del 1948
chiede che il laboratorio funiviario in via di attuazione sia affian
cato da un « Centro d'informazioni permanente » che entri imme
diatamente in funzione e curi la pubblicazione di un bollettino .
Prof. Ing. VITTORIO ZIGNOLI
Premesso che con legge 13 giugno 1927 , n. 1110, furono
estese alle funivie in servizio pubblico per trasporto di persone
le norme di cui al testo unico 9 maggio 1912 , n. 1447 ; conside-
rato che Uffici governativi ed amministrativi di Enti locali con
testano spesso l'estensione alle funivie dei benefici sanciti nel
cavo aereo in montagna , sia del tipo comune per merci e ancor
più del tipo promiscuo, da definire come Teleferica Rurale per
trasporto di persone e di cose , al servizio dei piccoli aggregati
montani, potrà dare un sostanziale apporto per l'incremento
della economia montana e la evoluzione sociale dei montanari;
considerato che i contributi statali previsti dalla nuova legge
per la montagna, potranno costituire potente stimolo per la
diffusione degli impianti teleferici di trasporto , con i benefici
sopra ricordati; ravvisata la necessità di altri provvedimenti
atti a favorire la diffusione degli impianti teleferici, aventi
finalità pubbliche, al servizio dei centri urbani; fa voti:
1° perchè l'attuale regolamentazione sugli impianti venga
adeguata , con particolari norme che, definendo il tipo di tele
già citato testo unico e ciò ad esempio per quanto ha riferimento ferica per trasporto promiscuo di persone e cose, tengano conto
alle imposte comunali di consumo, alla imposta generale sulla
delle peculiari esigenze cui tale tipo di teleferica deve servire,
entrata , alle norme sulla costruzione e sull'esercizio delle linee
nonchè delle particolari doti di semplicità , di robustezza e di
intercambiabilità di attrezzature occorrenti , che sono per essa
indispensabili;
telefoniche private di servizio, alle tasse di registro e di bollo,
alle disposizioni di polizia di cui al titolo VIII del testo unico
9 maggio 1912 , n . 1447; raccomanda all'on . Ministero dei tra
2º che siano invitate le ditte costruttrici e i tecnici progettisti
sporti, Ispettorato generale Motorizzazione civile e Trasporti
a studiare impianti funiviari adeguati agli scopi sopra indicati
in concessione, affinchè voglia, occorrendo, intervenire autore
adottando sistemi di impianti e tipi di particolari costruttivi
volmente e tempestivamente presso i competenti Dicasteri a
sostegno della tesi dei concessionari di funivie semprechè appaia
per quanto possibile unificati ai fini della maggiore economia
eridente il loro buon diritto.
Ing. GASPARRI
3
- Trasporti Pubblici.
degli impianti stessi;
30 che nel Regolamento di prossima emanazione della legge
a favore dei territori montani, venga chiarita l'ammissibilità
1154
TRASPORTI PUBBLICI
a contributo non solo delle teleferiche per materiali ma anche
Il Convegno Nazionale dei Trasporti Funiviari, riunitosi
di teleferiche a tipo rurale (per trasporto di persone e cose),
in Bolzano dal 27 settembre al 2 ottobre 1952 ; considerato lo
la cui diffusione serve alle necessità produttive della montagna
e realizza migliori condizioni di vita dei montanari secondo gli
intendimenti che tale legge persegue.
scarso sviluppo di questo genere d'impianti; ritenuto che questo
stesso genere abbia in sè notevoli caratteri di sicurezza e buone
possibilità d'impiego; fa voti:
1º affinchè gli impianti trifuni, sia ad attacchi automatici
che ad attacchi fissi si diffondano maggiormente;
20 che sia definita la relativa regolamentazione.
Dott. Ing . Guiro UNTERRICHTER
Dott. DAGOBERTO GIUGLIARELLI
Prof. Ing. VITTORIO ZIGNOLI
*
*
Il 20 Convegno funiviario, richiamandosi al voto già espresso
dal 10 Convegno nel 1948, auspica che allo scopo di favorire
lo sviluppo dei trasporti funiviari di merci, vengono aggiornati
la legge ed il regolamento in vigore a tutt'oggi dal 1907 i quali
regolano la concessione, l'impianto e l'esercizio dei trasporti
stessi.
Il 20 Convegno Nazionale dei Trasporti Funiviari riunito
in Bolzano dal 29 settembre al 2 ottobre 1952, considerata l’im.
portanza delle funi in tutti gli impianti funiviari; riconosciuti
i progressi già compiuti dall'industria italiana nella fabbrica.
zione delle funi e gli ottimi risultati conseguiti dalla sua produ
zione: fa voti:
10 che l'industria italiana adegui sempre maggiormente i
suoi mezzi di produzione e di controllo alle crescenti esigenze
Il Convegno Nazionale dei Trasporti funiviari, riunitosi
degli impianti funiviari;
in Bolzano dal 27 settembre al 2 ottobre 1952 ; ritenuto che l'ap
2º che tutti gli interessati alla fabbricazione ed alla utilizza
plicazione rigorosa di alcune delle nuove norme determini com
zione delle funi portino un concreto aiuto agli studi ed alle prore
plicazioni nella costruzione e nel funzionamento dei nuovi
sul comportamento delle funi con particolare riguardo alla
fatica , già promossi da alcuni Istituti italiani;
impianti e obblighi in futuro al rinnovo di parti che potrebbero
invece fare ancora fronte alle esigenze di un servizio sicuro;
considerato che uguale rigorosa applicazione ai vecchi impianti
comporti un pesante' onere finanziario agli esercenti o addi
rittura comporti la demolizione degli impianti stessi; fa voti:
10 che in una desiderabile prossima revisione di alcune
delle nuove norme sia ammessa deroga circa il limite massimo
per il franco verticale sul terreno, in casi di riconosciuta necessità
sempre che le effettive possibilità del sistema di salvataggio
siano riconosciute idonee e sufficienti;
2º che nell'applicazione della Norma circa il periodo massi
mo consentito per il mantenimento in servizio della fune por
tante - traente sia tenuto conto dell'effettivo tempo di lavoro pre
stato ;
30 che il Ministero dei trasporti, nell'applicazione delle
nuove Norme ai vecchi impianti, in sede di aggiornamento,
30 che si intensifichi la collaborazione tra i fabbricanti di
funi e gli esercenti d'impianti funiviari per il rilievo di tutti
gli elementi che emergono dal servizio delle funi allo scopo di
stabilire in ogni caso le caratteristiche atte al raggiungimento
della migliore sicurezza possibile e del più alto rendimento.
Ing. SINISCALCO
*
Il Congresso, vagliate le richieste avanzate e le considerazioni
emerse nella appassionante discussione; fa voti:
1º che nel fissare l'angolo di deviazione della fune sotto il
carico venga tenuto conto più finemente dell'effettivo tormento
della fune a trazione e flessione in dipendenza della modalità
di applicazione del carico;
20 che il carico minimo consentito in corrispondenza di un
sostegno venga commisurato per rulliera anzichè per singolo rullo;
cerchi di contemperare, caso per caso , le esigenze della sicurezza
30 che nell'attesa che il progresso dei vari tipi consenta
le caratteristiche originarie dell'impianto, concedendo
l'unificazione delle norme relative a tutti i trasporti funiviari,
si provveda alla riunione in un unico regolamento di quelli
con
opportune deroghe e stabilendo speciali cautele atte a garantire
ugualmente la sicurezza
relativi alle seggiovie.
stessa .
*
*
Considerato che i sistemi di funivia monofune con veicoli ad
agganciamento automatico sono tuttora in fase evolutiva e che
pertanto possono notevolmente migliorare nei riguardi delle
L'ing. Colonna propone siano messi ai voti i sotlonotati
argomenti relativi alle norme sulle seggiovie ad attacchi fissi:
1 ° Abolizione dell'autorizzazione provvisoria alla costru .
zione d'impianti.
ziale del sistema , merita di essere approfondito con irisultati
20 Prescrivere che il franco di 2 m. fra seggiolini ed osta
coli fissi esterni all'impianto sia determinato considerando una
pressione del vento di kg /m² 30 normalmente alla linea.
di un'esperienza che a tutt'oggi non si possiede; che è opportuno
favorire la diffusione del sistema ai casi in cui le condizioni di
terreno e le esigenze del traffico e del conforto dei viaggiatori lo
consiglino; fa voti che la regolamentazione:
3° Semplificare i calcoli dei sostegni considerando la se
guente ipotesi convenzionale di carico: « vento da kg/m² 120
(normalmente o parallelamente alla linea ), ambedue i rami
scarichi e le massime azioni delle funi sui sostegni agenti nel
relative caratteristiche e prestazioni; che lo studio del comporta
mento della fune portante- traente, che costituisce l'organo essen
10 lasci aperta la via ai costruttori ed agli studiosi di con
cepire nuovi sistemi od a perfezionare quelli esistenti;
20 tenga conto, con una opportuna libertà nel fissare le
caratteristiche della fune portante - traente , delle sue reali solle
citazioni complessive in modo da raggiungere soddisfacenti
condizioni d'impiego della fune stessa nei riguardi della durata
piano verticale » .
40 Stabilire una maggiore rigidezza delle rulline e dei loro
sostegni diretti (mensole, traversi, ecc.) portandone il grado
di sicurezza almeno a 5.
5° Ammettere sostegni che funzionino ora da appoggio ora
da ritegno .
60 Prescrivere che siano adottati opportuni dispositivi i
e della sicurezza ;
3º consenta l'estensione dell'impiego del sistema ai casi in
cui, anche in avverse condizioni di terreno, sia possibile eseguire
le eventuali operazioni di salvataggio con mezzi adeguati di
agevole e sicuro impiego.
Prof. Ugo CARLEVARO
quali consentano, in casi di forza maggiore, l'entrata nelle sta
zioni del passeggero, senza che questi debba subire alcun danno.
70 Prescrivere che le stazioni siano costituite da adeguati
fabbricati che impediscano agli estranei di poter accedere ai
macchinari e preservino i macchinari stessi dalle intemperie.
RELAZIONI
-
MICHELE STARACE
FUNICOLARI TERRESTRI
L'argomento delle funicolari terrestri può essere
dell'impianto. Continue messe a punto di impianti
a prima vista considerato privo di attualità, dato
del genere vengono adottate ; ad esempio si è riscon
che quelle esistenti continuano più o meno felicemente la loro attività, e quelle, la cui costruzione
è da tempo prevista, sono ancora di là da venire.
trato un miglioramento rispetto ad impianti già
Dalla visita a numerosi impianti funicolari italiani ed esteri, risulta che tutti gli esercizi non sufficientemente semplificati hanno la necessità assoluta di contenere le spese
di personale, che rappre
sentano purtroppo la parte maggiore delle spese di
costruiti con telecomando con la costituzione di un
doppio avvolgimento nel servomotore asincrono
per lo spostamento delle spazzole, ottenendosi che
il motore di trazione giri ad una velocità minore
allorchè le spazzole devono essere spostate nel
senso della accelerazione, e ruoti invece ad una
velocità maggiore nel caso di decelerazione.
esercizio .
Altro miglioramento introdotto dopo le prime
Dalla statistica dei traspoti in concessione edita
dal Ministero dei trasporti per l'anno 1949 si
rileva per quanto riguarda i dati relativi alle
funicolari, che la spesa media di personale rappre-
applicazioni del motore Shunt a collettore nel
per inserirli sul treno pilota, con il vantaggio di
senta il 72 % della spesa media totale di esercizio,
poter effettuare il rallentamento e l'arresto dei
con punte che giungono fino al 91 % .
Di qui la necessità per le aziende di adottare
semplificazioni o innovazioni che senza pregiudizio
ma anzi con il miglioramento della sicurezza e rego-
treni in qualsiasi punto del percorso ; tali comandi
vengono effettuati dal conduttore del treno pilota,
il quale agendo sui rispettivi pulsanti opera prima
il rallentamento e poi, al punto voluto, l'arresto.
larità dell'esercizio possono rendere realmente
economiche le singole gestioni.
Tutte queste installazioni sono naturalmente
sempre precedute da quelle normali, riflettenti la
campo funicolare è quello di eliminare i contatti
di rallentamento posti sull’indicatore di posizione,
Una innovazione che può dirsi fondamentale
regolare sicurezza, e cioè il rallentamento all'in
sotto questo profilo, è oggi la applicazione del co-
gresso dei treni in stazione, e funzionamento del
mando dell'argano funicolare delle vetture. Questo
sistema, detto nella pratica telecomando, ha come
prima immediata conseguenza la semplificazione
freno di fine corsa, nel caso che i treni pur essendo
entrati in stazione alla prescritta velocità ridotta
oltrepassino i punti di normale fermata.
Per concludere queste brevissime osservazioni
si può auspicare la applicazione del telecomando
dell'esercizio, costituita dalla mancanza del mano-
vratore in sala d'argano.
dalità, ma sembra che oggi si vada affermando
quello del motore trifase a collettore a caratteri-
così inteso, in impianti da rinnovare.
Nella considerazione di un dirigente di esercizio
deve aver peso ogni innovazione che aumentando
stica shunt, il quale, superate le difficoltà di com
o lasciando inalterata la sicurezza e la regolarità
Il telecomando è stato realizzato con varie mo2
mutazione, che ne limitano l'uso ad impianti di valga a semplificare l'esercizio con la conseguente
piccole potenze, è oggi adottato per potenza anche
di 200 cav .
Ritengo utile qui accennare che una installazione
del
genere prevede 3 distinti circuiti :
10 quello del motore trifase a collettore, a
caratteristica Shunt e dei relativi accessori e cioè
commutatori,
resistenze di
avviamento, relais
termini, ecc . ;
20 quello relativo al congegno di sblocco del
freno, al ventilatore del motore di trazione, alle
apparecchiature per lo spostamento delle spazzole
del motore di trazione e agli strumenti di misura;
30 quello relativo ai relais di comando, alle
linee di contatto dei treni, ai pulsanti e ai contatti
nelle vetture ee nella stazione motrice, per il comando
diminuzione di spese ; ad esempio, nel campo delle
funicolari aventi treni composti di 2 o più vetture,
è notevole la possibilità di avere un solo agente di
scorta al convoglio, ciò che può ottenersi piuttosto
agevolmente con il comando unico dei freni di due
o più vetture allorchè essi siano azionati a mano,
e
con lo scatto simultaneo dei freni automatici
delle vetture e dell'argano allorchè questi debbano
funzionare come nei casi previsti (ad esempio
« corda molle » rottura del cavo, ecc .) .
Altra necessità che si riscontra in simili impianti
è quella del comando unico di chiusura della leva di
sicurezza alle porte o addirittura del comando unico
di chiusura delle porte stesse. Questa ultima appli
cazione è importante per quegli impianti a forte
1158
TRASPORTI
traffico o a grande frequenza di corse , perchè si
PUBBLICI
vare il bigliettaio inamovibile dalla sua bigliet
teria , il guardasala incollato alla sua porta ed il
può dire che, entro certi limiti, val più avere la
possibilità di immediate partenze che l'aumento
conduttore a spasso a prendere una boccata d'aria
della velocità dei treni.
esterna .
La adozione, per le funicolari terrestri di una
certa entità e facenti l'esercizio con più di 25 agenti,
delle leggi e regolamenti emanati per le ferrovie e
bilità del personale addetto alle officine (aventi
tramvie in concessione comporta appesantimento
di esercizio ed una mancanza di elasticità, per modo
Altro male comune con le ferrotramvie è la sta
cioè il rapporto regolato secondo le norme del
R. decreto legge 8 gennaio 1931 , n. 148) .
Se per gli agenti aventi una mansione specifica
che in periodo di scarso traffico è difficilmente possi-
( ad es. i conduttori-frenatori) può comprendersi
bile affidare ad un singolo agente mansioni che in
la stabilità, non si capisce perchè altrettanto sta
bile debba essere un operaio ( falegname, tornitore,
meccanico) o un manovale la cui arte o capacità
caso di traffico importante vengono ripartite tra
vari agenti : ad esempio dovrebbe essere normale
ottenere, sia nei periodi giornalieri, sia in quelli permane anche fuori dell'esercizio funicolare e il
stagionali di carenza di traffico e di ampi intervalli cui lavoro può difficilmente essere seguito e sorve
tra le corse, che un solo agente curi la vendita dei gliato.
biglietti, ne controlli contemporaneamente i relaSi auspica quindi che in tale senso possa essere
tivi viaggiatori ed esegua la scorta del treno ; riformata la legislazione vigente, riducendo al
non dovrebbe quindi anche in tali occasioni tro- minimo la necessità degli organici.
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fili mm
appross .
Carico di rottura
con fili resist . kg mmg
kg / m
180
200
· ERCOLE ,, a 133 fili
41
.
2,73
778,4
6,70
119095
132330
19 (1 + 6)
42
2,80
818,9
7,04
125290
139215
senza anima
44
2,93
896,7
7,71
137195
152440
46
3,07
984,5
8,46
150630
167365
40
2,67
811,8
6,98
124205
128000
41
2,73
848,7
7,30
129850
144280
a 61 fili più 12 trefoli di 7 fili
42
2,80
892,7
7,67
136585
151760
(1 + 6 + 12 + 18 + 24)+12(1 + 6 ) = 145 fili
44
2,93
977,6
8,40
149570
166190
46
3,07
1073,3
9,23
164215
182460
ERCOLE .. con nucleo spiroidale
FUNT
40
2,67
744,6
6,40
113925
126580
TRAENTI
o fili mm
Sezione
stratto
metal
lica
intermedio esterno
mma
Fune
Formazione
strato
anima
mm
Peso
Carico
di rottura con
appross. fili resistenza
kg / mma
kg / m
180 1 200
18
1,63
0,79
1,44
126,9
1,14
19645
21825
19
1,72
0,83
141,2
1,52 14
1,27
21860
24285
10
' MAXIM .. a 114 fili
+7
611 + 9 + 9)
20
1,82
0,88
1,60
157,0
1,41
24305
27000
ed un'anima tessile
21
1,90
0,92
1,63
172,6
1,55
26720
29685
22
2,00
0,97
1,76
190 , 1
1,71
29430 : 32695
18
0,84
0,80 0,84 0,63
1,12
2 12
i 23,5
1,11
18895
19
0,88
0,84 0,88 0,66
1,19
913137,8
1,24
21090 1 23435
1,37
23365
25960
1,51
25735
28595
MAXIM Warrington , o 186 fili
6 (L + 6 + 12 + 12
( 6 + 6)
0,93 0,88 0,93 0,70
21
0,98 0,93 0,98 0,73 1,31 16
22
1,02 0,97 1,02 0,76
1,25
168,2
ed un'anima tessile
1,37
183,4 1,64
28060 31180
1,19 0,49
1,16
130,4
1,17
2018522425
19
1,33
1,25
0,51
1,22
144,0
1,30
22230
21 765
20
1,41
1,32 0,54
1,29
160,9
1,45
24905
276 70
1.47
1,38 0,57
1,35
176,2
1,58
27275
30 305
1,55
1,46 0,60
1,42
195,8
1,76
30310
33675
1,26
MAXIM Filler . a 150 fili
152,7
20
20995
18 :
6 (1 + 12 + 12)
(6 + 6)
&1©
21
ed un'anima tessile
22
VITTORIO ZIGNOLI
FUNIVIE PER TRASPORTO DI PERSONE
Ritrovandoci qui dopo quattro anni possiamo
Passando ai particolari, mi occuperò degli ele
guardare con una certa soddisfazione al cammino
menti delle funivie, che, in base agli studi presen
nel frattempo percorso .
essi non sono, forse, così abbondanti e rigogliosi
come ci auguravamo, ma dobbiamo onestamente
riconoscere che in materia di trasporti pubblici
tati, si possono suddividere in due gruppi :
lº problemi riguardanti la tensione delle funi,
trattati : dal prof. Carlevaro in generale, dagli
ing. Azzaroli e Marocchi sul comportamento di
anelli chiusi di fune usati come tenditori, e final
anche se la tecnica corre tavolta con la velocità
del suono la legislazione deve evolversi a progredire
peso a sezioni, utilizzato nei miei più recenti pro
con quella sicura esperienza che implica una pru-
getti ;
Il lº Convegno ha dato certamente i suoi frutti,
dente lentezza.
I problemi impostati nel primo Convegno sono,
in buona parte , in via di risoluzione, tre recenti
avvenimenti sono, a mio parere, degni di nota :
mente da me su di un nuovo sistema di contrap
2° problemi riguardanti le funi trattati : dalle
Cableries de Bourg con riferimento alle funi chiuse
usate come portanti e come tenditrici, dalla West
fälische Drahtindustrie di Hamm sulle funi por
lo le proposte di aggiornamento del regola-
tanti chiuse e il loro controllo , dal prof. Müller
mento sulle funivie che accolgono in parte i voti
sui risultati ottenuti con un apparecchio magneto
espressi nel 1948, proposte già comunicate ai pro-
scopico per il controllo delle funi in opera.
L'ing. D’Alò appassionato e ben noto cultore degli
gettisti e ai costruttori e sulle quali mi propongo
di ritornare ;
studi funiviari approfondisce nel suo studio attuale
20 gli articoli documentati e interessantissimi
che il generale Nobile pubblica regolarmente, da
quanto già aveva preannunziato con la sua memoria
qualche tempo, sulla bella rivista Trasporti Pubblici, articoli che, in un certo senso, assolvono il
desiderio espresso dai convenuti del primo Conveno
di essere tenuti al corrente dei risultati che la Commissione delle Funicolari aeree e terrestri consegue
e con i suoi interventi nel primo convegno.
Allora egli aveva dato notizia di alcuni suoi ar
diti progetti di funivie che per passare, almeno in
parte, su edifici urbani si potevano ben chiamare
urbane, e aveva sottolineata, con l'approvazione di
nel suo continuo lavoro di aggiornamento, di cri-
tutti, la necessità di rendere operante con chiari
menti ed eventuali regolamentazioni la legislazione
tica, di verifica e di ispezione ;
esistente per quanto riguarda il sorpasso di zone
30 l'articolo, recentemente pubblicato nella
stessa Rivista dall'ing. D’Armini e che fa magistralmente il punto su tutta la materia funiviaria
permane, tra la vecchia legislazione sulle teleferiche,
risalente al secolo scorso , quando di aviazione par
esaminata sia dal punto di vista economico che da
quello tecnico - funzionale.
Ho creduto doveroso iniziare la mia relazione
lavano soltanto i libri di Verne, e la nuova che si è
venuta raggruppando e perfezionando attorno agli
impianti più precisamente funiviari.
segnalando questi importanti risultati ; ora mi
corre l'obbligo di parlare delle non numerose ma
in compenso molto interessanti memorie che egregi
Autori hanno presentato sull'argomento assegnatomi .
Per amore di ordine ho raggruppato gli argomenti passando per gradi dal generale al particolare
così mi occuperò prima della memoria dell'ingegnere D'Alò sulle funivie metropolitane, che investe
abitate , eliminando l'equivoco che pur sempre
Il voto espresso dai partecipanti al Convegno
affinchè tale giusta richiesta venisse presa in consi
derazione, ha portato alla formazione di una Com
missione della quale mi sembra che lo stesso inge
gnere d'Alò avesse avuto la Presidenza, non mi
risulta però che i risultati ai quali la Commissione
dovrebbe essere giunta abbiano portato a modifi
che sostanziali della pratica abituale, penso che
saremmo tutti molto curiosi di avere dalla compe
un problema di particolare attualità e molto
tenza dell'ing. D'Alò notizie su questo importante
generale, poi di quella dell'ing. Ettmayer che descrive una funivia completa avente dettagli costrut-
argomento .
tivi molto interessanti, e infine di quella dell'ingegnere Ferriani che avanza una proposta degna di
certo sperare se oggi ci presenta una suggestiva
proposta di funivie non più urbane ma addirittura
nota sugli impianti di soccorso.
metropolitane per le quali egli traccia molto rapi
Qualche risultato concreto l’egregio Autore deve
1160
TRASPORTI PUBBLICI
damente ma molto efficacemente i requisiti fonda-
mentali, trascurando però quello per me soverchiante del sorpasso di strade ed edifici pubblici e
privati e delle eventuali opposizioni, pretese, ed
anche protezioni da prevedersi.
La soluzione del problema della congestione del
traffico nelle strade metropolitane mediante funivie sorpassanti con poligonali opportunamente
scelte, e quindi lungo le direttrici più razionali
senza l'intralcio di seguire la rete stradale, è veramente suggestiva.
Egli propone di utilizzare vetture da 40 o più
Per molte parti l'impianto è costruito secondo i
criteri abituali e non si discosta da quanto è pre
scritto dal regolamento italiano attuale, vi sono
però particolarità che meritano attenzione e sulle
quali potrà essere molto utile avere delucidazioni
dall'Autore .
Anzitutto le vetture, che pesano a pieno carico
kg. 4300, sono dotate di 8 ruote e quindi il carico
per ruota sale a kg. 533 circa. Sarebbe interessante
conoscere il diametro delle ruote, il tipo di guarni
zione adottato e i risultati di durata in tonn -km
lordi ottenuti.
poligoni chiusi o anelli poligonali aperti, studiati
Le funi portanti sono ancorate a tamburi di cal
cestruzzo alle due estremità, si è quindi ottenuto di
eliminare i contrappesi pur avendo lunghezze rile
in modo che all'arresto di una vettura in una sta-
vanti dei due tronchi e, in entrambi, cavalletti
zione corrisponda l'arresto di tutte le altre in altret-
intermedi .
persone a distanza di due minuti una dall'altra,
collegate da un anello trattivo sviluppato secondo
tante stazioni.
Il poligono chiuso rappresenta una circolare,
due poligoni simili potrebbero fornire una circolare
destra ed una sinistra, l'anello poligonale rappresenta una linea spezzata che segue i lati di un poligono aperto ma che si chiude su se stessa nell'anello ,
cioè i due tipi fondamentali di linea urbane tramviarie o simili.
Come velocità egli accenna a quella di 36 km/ora,
come numero di vetture passanti all'ora al numero
di 30, come distanza per i lati del poligono
ai cui vertici si troverebbero le stazioni consiglia quella più opportuna per ridurre il numero
degli arresti.
I vertici, cioè le stazioni, dovrebbero essere costi-
I cavalletti oltre ai rulli per le traenti, hanno, per
esso speciali rulli controvento.
L'impianto di soccorso abituale è stato abolito,
in sua vece è stato adottato un sistema di argani e
taglie in stazione per poter allentare le funi por
tanti e portare così le vetture, eventualmente bloc.
cate dal freno sulle portanti, più vicine al suolo,
onde facilitare la discesa col sacco.
Il gruppo motore del tipo Ward Leonard può
essere azionato o da un motore asincrono o da un
Diesel costituente riserva termica , ii gruppi a
corrente continua sono doppi , si hanno cioè due
dinamo e due motori di trazione dello stesso tipo
lavoranti abitualmente assieme, in serie , e che in
caso di guasto di un motore o di una dinamo, con
tuiti da torri o piloni talvolta incorporate ai fab-
sentono di funzionare col gruppo indenne a velocità
bricati, specialmente se nuovi, e di tale altezza da
lasciare un franco di 5 metri, tenuto conto delle
freccie massime, sull'altezza massima consentita
metà .
dal Regolamento edilizio urbano per le costruzioni
in quella zona, onde evitare richieste di danni per
incompleto godimento delle possibilità costruttive
in altezza .
La soluzione proposta, che è esattamente l'op-
posto di quella metropolitana, si presta ad eleganti realizzazioni architettoniche per le torri, ad
arditi
sorpassi per collegare arterie importanti
separate da edifici, e ad offrire al passeggero, anzicchè la grigia uniformità delle gallerie polverose ed
umide, un interessante panorama della città , molta
aria e molta luce .
Anche in questo caso la tecnica confina con l'arte
e con la poesia .
Non ci resta, penso, che augurare all'ing. D’Alò
buona fortuna nella sua utilissima campagna sulla
regolamentazione dei sorpassi urbani è nella realizzazione, magari inizialmente limitata e sperimentale , delle sue funivie metropolitane.
L'ing. Ettmayer, tecnico pure molto noto, descrive l'interessante impianto funiviario di Dachstein in Austria , il cui primo tronco entrò in esercizio nell'ottobre del 1951 .
Esso è costituito da due tronchi indipendenti a
due vetture a va e vieni caduno con trasbordo a
metà, lunghezza totale di 3721 metri, dislivello
Evidentemente funzionando il motore termico
di riserva attraverso una generatrice, tutti i dispo
sitivi automatici e di controllo elettrici rimangono
attivi in ogni caso.
Il Direttore della Funivia del Terminillo inge
gnere Ferriani, propone di sostituire, ove il profilo
e il terreno lo consentano, alle solite apparecchia
ture di soccorso, complesse, costose, e non esenti
da disturbi per il funzionamento normale, un si
stema perfezionato di salvataggio dalla vettura
mediante una specie di ascensore costituito da
una gabbia leggera, sempre pronta in testa ad ogni
vettura, atta a calare due persone per volta me
diante un argano a freno centrifugo e richiamo a
manovella .
Egli propone che tale sistema sia ammesso fino
ad altezze massime da terra di 150 metri e dimostra
come il tempo necessario per calare al suolo 40
viaggiatori nel caso più sfavorevole (20 viaggia
tori per vettura) sia, col suo sistema, di 2 ore
circa, contro 3 ore necessarie utilizzando la solita
con impianto funicolare
indipendente, sistema molto più complesso e
vetturetta di soccorso
costoso .
La proposta è certo molto interessante anche
perchè l'uso di leggerissimi argani a freno centri
fugo è molto sparso in Inghilterra ee in America per
il soccorso in caso d'incendio degli abitanti di
totale di 1473 metri, 3 cavalletti, campata massima
alti edifici, ed esemplari di tali argani sono stati
di 1571 metri, vetture da 40 passeggeri, velocità
sperimentati con successo per la discesa al sacco
nelle funivie del Cervino.
di 6 metri al secondo,
TRASPORTI PUBBLICI
Io stesso per la funivia di Bognanco avevo divi-
1161
temperati in acciaio al cromonichel da cementazione
sato di utilizzare un sistema simile calando addirit-
come il CG2, la pressione specifica può elevarsi
tura l'intera cabina al suolo, ed avevo anzi proposto
il sistema a membri della Commissione per averne il
notevolmente senza pericolo di grippamento e con
parere , ma poi, essendo un tratto del percorso par-
Anche su questi punti una chiarificazione della
Commissione sarebbe molto opportuna e bene ac
ticolarmente impervio e quindi difficilmente praticabile, rinunciai ad esso.
Il sistema con ascensore indipendente proposto
dall'ing. Ferriani ha il pregio di una grande leggerezza : kg. 60 in totale.
Sarebbe desiderabile avere su questo argomento
un parere di orientamento dalla Commissione.
Passando agli impianti di tensione delle funi il
prof. Carlevaro , con la competenza tecnica e pratica che gli è propria, passa brevemente in rassegna
i vari sistemi finora adottati, i relativi pregi e difetti e in definitiva giustifica la sua preferenza per:
il sistema costituito da tenditrici a doppio
anello di fune, cioè con 4 tratti di fune utili collegati
buoni risultati.
colta dai progettisti.
Gli ingegneri Azzaroli e Marocchi del Comparti
mento della Motorizzazione Civile di Torino, che
con molto scrupolo e viva curiosità scientifica
hanno approntato, diretto, e verbalizzato le non
facili prove degli anelli tenditori delle funivie del
Checrouit e del Furggen descrivono i dispositivi
utilizzati, i risultati ottenuti e li commentano.
La loro opinione è nettamente favorevole a tale
applicazione.
Il sottoscritto presenta il calcolo del suo nuovo
sistema di tensione delle funi mediante contrappesi
a sezioni, usando i quali è possibile, anche per
vie del Checrouit e del Furggen seguendo una
grandissime tesate, mantenere la portante ferma
agli estremi come fosse ad entrambi ancorata, pur
notizia fornita dall'ing. Zuegg nel precedente con-
conservando il dispositivo a contrappeso per garan
vegno, relativa ad anelli di fune tenditori utilizzati da lui in Austria ;
superato .
il rinvio con catene a maglie snodate, osservando però acutamente che dalla famiglia di catene
Nelle grandi tesate, in quella del Furggen, ad
esempio, che sfiora i 3000 metri, la corsa dei soliti
a due a due ad anello , da me adottato nelle funi-
tire che il massimo sforzo ammesso non venga
a maglie piatte che prende il nome da Galle, la
contrappesi diventa imponente, avrei dovuto adot
catena più adatta come semplice tenditrice è
quella detta di Fleyer, dichiarandosi poi contrario
all'uso di perni doppi proposto dalla Commissione
(cioè un perno tubolare esterno e un perno di ri-
tare pozzi di 25 metri di profondità in una posizione
ove era assolutamente impossibile costruirli.
Col dispositivo adottato la corsa non supera un
metro, e come è dimostrato nella nota presentata,
serva interno) per ragioni motivate.
Non credo che la Commissione, accennando nella
mediante un calcolo molto approssimato, è possi
bile ridurre tale corsa, praticamente a zero.
Il vantaggio è, anche dal punto economico, note
volissimo ; se, nella funivia dell'Aiguille du Midi
attualmente in costruzione, per la grande tesata di
3000 metri del secondo tronco avessi potuto utiliz
proposta di aggiornamento delle norme funivia-
rie vigenti a catene di Galle, intendesse escludere
le varie forme a piastre snodate che dalla Galle discendono. Sono d'accordo col prof. Carlevaro che
la Fleyer si presti meglio come tenditrice, io stesso
l'ho adottata per gli ingenti contrappesi dei ponti
levatoi dei traghetti dello stretto di Messina con
ottimi risultati. Essa non ha soltanto i vantaggi
messi in luce dal prof. Carlevaro di eliminare quasi
completamente la sollecitazione di flessione nei
perni, e di impedire inflessioni di essi capaci di alterare l'uniforme ripartizione dei carichi nelle
maglie, di ridurre la larghezza della catena, e di
zare tale sistema, non ancora sperimentato al mo
mento del progetto del difficile impianto, sarebbe
stato possibile realizzare un'economia di una die
cina di milioni di franchi.
Passo ora alla sezione dedicata alle funi : le
Cableries de Bourg presentano un interessante e
documentato esposto della evoluzione delle por
tanti da funivia in Francia, evoluzione alla quale
esse hanno partecipato come protagonisti .
non richiedere denti o alveoli nelle ruote di rinvio,
Dai tipi iniziali Ercole e Nuflex, si passa quasi
ma anche di togliere gravità ad un'eventuale rottura
generalmente alle funi chiuse, prima con resistenze
medie di 140 a 160 kg. per mm², poi, successiva
mente, aumentando sempre più le resistenze per
di un perno, in quanto ciò al massimo può provo-
care l'eliminazione di una maglia-piastrina nel
pacco resistente, cosa poco preoccupante dato l'alto
rispondere alle necessità dei progettisti volti ad
grado di sicurezza previsto e il gran numero di pia-
utilizzare sempre maggiori tesate.
strine per passo ..
Si arriva così alle recentissime portanti chiuse
della funivia di S. Luca a Bologna, nelle quali gli
strati esterni in fili a Z hanno resistenza di 185
Per quanto riguarda la stabilità dei perni il
prof. Carlevaro dimostra come il grado di sicurezza
del
perno pieno sia superiore a quello dei due pernikg /mm², mentre quelli rotondi interni arrivano a
concentrici e propone che si stabilisca, per misura
di sicurezza, invece dell'uso dei due perni concentrici, una limitazione nella pressione specifica diametrale tra perno a foro.
Egli propone 12 a 13 kg/mm², pressione che in
effetti corrisponde a quella delle buone costruzioni
di catene a maglie in acciaio dolce. Però utilizzando,
210 kg/mm². Malgrado queste altissime resistenze
unitarie, tutti i fili, anche quelli a Z, hanno pre
sentato ottimo comportamento alle flessioni ripe
tute e a torsione .
Analoga altissima resistenza hanno le funi che le
Cableries stanno costruendo per la funivia del
l’Aiguille du Midi in corso di costruzione.
come forse conviene in questi casi, maglie in acciaio
La stessa Ditta propone di adottare, come ten
da bonifica, ad esempio GN5 e perni cementati e
ditrici delle portanti, delle funi chiuse del tipo fles
1162
TRASPORTI
PUBBLICI
sibile, che già ottimi risultati danno negli impianti
di estrazione si che per le grandi profondità sono
ormai preferite in Inghilterra ,in Belgio e in Francia .
Esperienze condotte in molti impianti teleferici
dotati di tenditrici di questo tipo hanno dimo-
Il fatto che le nostre portanti tipo Ercole siano
ottime e diano perdite di cordatura molto basse,
migliori, in genere, di quelle ottenute all'estero,
non giustifica una cristallizzazione verso un tipo
di fune in molti casi sorpassato ; come nelle funi
strato, non soltanto il loro perfetto comporta-
Ercole i nostri costruttori hanno saputo farsi onore,
mento, ma anche che un rapporto di avvolgimento
basato su puleggie di rinvio aventi diametro pari a
50 volte quello della fune è più che sufficiente ad
così, costretti dal bisogno, sapranno portare anche
assicurare una lunga durata.
Io credo quindi che la nostra Commissione, così
sollecita del perfezionamento dei nostri impianti,
Anche su questo punto sarebbe utile un chiarimento da parte della Commissione, la quale potrebbe delegare un suo Membro a visitare gli impianti francesi e a riferire in merito onde poter
studiare l'opportunità di ammettere tali funi tra
le funi chiuse, oggi da noi trascurate, ad alta per
fezione.
vorrà esaminare con la solita diligenza anche questo
argomento .
Il prof. Müller, dell'Istituto di Tecnica del tra
sporti del Politecnico di Stoccarda, ci dà interes.
santi notizie sull'apparecchio da Lui costruito e
i tipi da usare come tenditrici.
La Westfälische Drahtindustrie di Hamm, tratta
acutamente lo stesso argomento rivendicando al
suo Direttore l'introduzione nella pratica delle
messo a punto per l'esame delle funi in esercizio,
siano esse portanti o traenti.
Tale apparecchio, basato sull'utilizzazione del
funi chiuse predeformate che hanno consentito di
l'induzione magnetica suscitata dal flusso disperso
migliorare il comportamento di esse .
Dopo aver elencato i pregi di questo tipo di fune
che evidentemente varia col variare della sezione
per il quale ha una specializzazione altissima, essa
si sofferma sul sistema di verifica delle funi chiuse
usate, realizzato dal prof. Müller, e dà notizia dei
lusinghieri risultati raggiunti i quali confermano
l'ottimo comportamento delle funi chiuse anche dopo
molti anni di esercizio.
Concludendo la Ditta chiede che venga modificato il regolamento italiano, il quale pone in condi-
della fune, è capace di individuare, non soltanto
le rotture dei fili interni, ma anche le degradazioni
eventualmente apportate dalla ruggine ai fili stessi.
L'apparecchio, che si può montare sul carrello
di una vettura funiviaria, si muove ad elevata
velocità lungo la portante e registra mediante
oscillogrammi riferiti alla lunghezza di fune esa
minata, i punti sigolari nei quali o per rotture o
per ossidazione, la sezione utile dei fili interni
zioni di inferiorità queste funi rispetto alle Ercole,
risulta ridotta .
perchè stabilisce che per funi portanti composte
da fili di diversi tipi, aventi diverso carico unitario
di rottura , il carico medio unitario da introdurre
anche per le traenti.
nel calcolo del grado di sicurezza debba essere
tica con successivi esami annuali della stessa fune
quello medio che compete ai fili del tipo meno resi-
mostrano il progredire delle degradazioni.
Questo argomento è straordinariamente impor
stente .
La diffidenza per il comportamento di queste funi,
che era giustificata quindici anni fa , quando uscì
Naturalmente l'apparecchio serve ottimamente
I molti esempi di oscillogrammi ottenuti in pra
tante sopratutto per gli esercenti di funivie. I
direttori di esercizio sono spesso ossessionati dal
il regolamento attuale, non è più giustificata oggi
dilemma, per ora insolubile razionalmente : con
dopo le esperienze fatte in Inghilterra, in Germania,
viene continuare ad usare una fune, forse occulta
in Francia e anche in Italia, dato che le portanti
chiuse del Sestriere si sono magnificamente compor-
mente degradata coi pericoli che ne conseguono , o
tate .
È ormai accertato che il carico di rottura di
queste funi è molto vicino al carico addizionale e
supera notevolmente il calcolo ideale calcolato
sulla tensione media dei fili meno resistenti. È
accertato che i fili interni rimangono ben lubrificati
e protetti anche dopo diecine di anni , il che non si
può dire per le funi aperte.
Io sono perfettamente convinto della grande
conviene sottoporre la società all'ingente spesa del
ricambio senza la sicurezza che tale spesa sia real
mente giustificata ?
Talvolta la responsabilità morale passa dal Diret
tore d'esercizio all'Ispettore della motorizzazione
della zona. Ordinare la sostituzione, o attendere
ancora ?
L'apparecchio descritto risolverebbe l'arduo di.
lemma con soddisfazione di tutti.
Questo argomento era stato oggetto di discus
superiorità delle funi chiuse come portanti dopo sione anche nel precedente convegno a conclusione
il pro
ho potuto del dibattito i convenuti avevano pregato
le grandi esperienze pratiche che merci
fessor Bertolini , che era autorevolmente interve
fare adottandole in teleferiche
per
par
ticolarmente difficili e nelle quali, per l'alta potenzialità , le portanti sono soggette a tormenti
nuto nella discussione, di seguire studi ed esperienze
notevolissimi .
razionale delle funi da tempo usate.
Io stesso avevo indirizzato a lui il mio allievo
Metterle su di un piano di realtà anche da noi,
estere onde addivenire rapidamente al controllo
come ormai avviene nelle altre nazioni, è non sol-
ing. Bellone che con molto interesse aveva eseguito
tanto desiderabile per il continuo perfezionamento
dei nostri impianti, ma anche per stimolare i nostri
esperienze del genere sulle funi di estrazione delle
ottimi costruttori di funi a cimentarsi anche in
questo campo e ad emulare i risultati raggiunti dai
ma non sempre assolutamente sicuri.
loro concorrenti stranieri.
lieti di sentire il parere del prof. Bertolini in merito
miniere di Arsia , ottenendo risultati interessanti
Penso che tutti gli intervenuti sarebbero oggi
1163
TRASPORTI PUBBLICI
In verità non vedo la giustificazione di tale pre
e disposti a rinnovargli l'incarico di esaminare il
comportamento pratico del nuovo apparecchio
onde provocarne l'acquisto da parte della Commis-
scrizione quando si stabilisca un grado di sicurezza
sione, se utile ai nostri scopi.
essere ormai inferiore ai 200 o 195 kg/mm ) per i
Prima di chiudere la mia relazione ritengo utile
fare anche un cenno alle proposte di aggiornamento
delle norme vigenti comunicate ai progettisti :
1º possibilità di ancorare la portante alle due
fili utilizzati.
ed eventualmente un limite (che non potrebbe
Essa è poi esiziale per i piccoli impianti, che sono
proprio quelli per i quali già il precedente convegno
aveva chiesto speciali facilitazioni.
superiori ai 1000 metri, in particolari condizioni ;
Proprio in questi giorni l'on. Farinet della Com
missione trasporti della Camera, l'appassionato
20 possibilità di riparare, mediante impalmature , le funi di trazione guastate per incidenti e
della Val d'Aosta, mi scriveva come ritenesse pos
estremità per tesate senza appoggi intermedi non
non per logorio ;
3º possibilità di trascurare lo sforzo di frena-
tura sulla fune portante, purchè esso non superi il
7 % della tensione massima totale ;
40 conferma che il coefficiente d'attrito tra
fune e guarnizione in gommapu ò assumersi di
0,25 peril calcolo dell'aderenza sulle gole motrici;
assertore dei bisogni delle popolazioni montane
sibile risolvere il problema dei piccoli comuni
sperduti sulle Alpi, avulsi, per mancanza di mezzi
di comunicazione, dal resto della nazione, mediante
piccole funivie economiche sul tipo di quelle canto
nali svizzere .
Il problema è attuale, angoscioso e richiede una
soluzione .
5º possibilità di eliminare l'impianto di soccorso
Comuni di 90 abitanti non possono ricorrere a
se la portante non dista più di 50 metri da terra
e il terreno sottostante è ovunque percorribile;
60 riduzione del raggio delle scarpe a 350
volte il raggio della fune, aumento dell'accelera-
funivie di tipo turistico ; per essi sono perfino troppo
zione centripeta fino a 2,5 m/seca;
70 esenzione dell'obbligo di accompagnamento
costose quelle che aziende con migliaia di minatori
possono costruire come funivie per trasporti di
merci e persone in servizio privato .
Evidentemente queste funivie private, per le
delle vetture da parte di personale per vetture con
non più di 15 posti ;
quali il regolamento vigente permette notevoli
semplificazioni ed economie, lavorano molto di
più, trasportano molte più persone e molte più
gº riduzione del diametro di avvolgimento delle
merci di quelle che trasporterebbero le piccole
funi traenti e zavorra a 100 volte il diametro
funivie comunali.
Perchè non estendere alle funivie comunali le
della fune e 1200 volte il diametro dei fili ;
90 ammesso l'uso di catena a maglie come tendiconsentono, pur sempre senza togliere alle funivie
facilitazioni ammesse per quelle private ?
Signori, io mi scuso di aversi troppo aa
lungo
tediati.i. I proble
problemi
lungo tediat
mi fondamentali della
nostra ma teria sono stati illustrati, i desideri,
le loro particolari doti di sicurezza, di semplifi-
le proposte, le novità di buona parte dei convenuti
trice .
Tutte queste proposte sono vantaggiose perchè
care gli impianti e di ridurne i costi.
Vi è però una proposta, che certo il precedente
convegno non aveva votato, e che ritengo dannosa,
ed è quella di limitare il diametro delle funi traenti
a non meno di 16 o 15 mm .
sono state, forse imperfettamente riassunte , se
ho insistito forse troppo su qualche argomento,
se mi sono dilungato oltre l'onesto, mi valga,
almeno
grande
come discolpa, il lungo studio e il
amore .
SILVIO
MARANTONIO
PROBLEMI TECNICI DI ESERCIZIO
DI UNA GRANDE TELEFERICA
Le considerazioni tecnico- organizzative che se-
moto della funivia . Qui possono essere usati due
guono sono state dedotte in buona parte dal di-
accorgimenti principali: a) il filo di guardia che
retto esercizio di una grande funivia per trasporto
è un cavetto nudo che corre al di sotto delle por
tanti ed è percorso da corrente a basso voltaggio .
di cose. Tuttavia la maggioranza di esse sono applicabili a qualunque funivia per trasporto di merci,
costruita con sistema trifune (due portanti ed
La caduta di un vagonetto rompe il cavetto e pro
voca, tramite teleruttori, l'arresto del moto della
una traente ad anello continuo) con agganciamento
linea; b) interruttori di massima che ad ogni sforzo
automatico dei vagonetti alla traente. La materia
è stata suddivisa per singoli argomenti trascurando
naturalmente quelle considerazioni su ciascun
un vagonetto si impiglia in qualche ostacolo) bloc
argomento che sono già ben note e ponendo invece
in rilievo i problemi e le innovazioni:
Generalità .
È noto come le funivie per trasporto cose con
sistema trifune, abbiano caratteristiche assai di-
anormale esercitato dai motori (ad esempio quando
cano la linea evitando la rottura del cavo traente .
Tali congegni si sono rivelati di grandissima im
portanza ed insieme ad altri minori costituiscono
una eccellente prevenzione degli inconvenienti
gravi.
Sull'elemento portata è da osservare che in fu
nivie di media e grande importanza esso può va
riare da 50 fino a 1000 ( eccezionalmente) tonn ora
per ogni linea, ma non supera di norma le 150-200
verse tra loro specialmente per ciò che riguarda
la lunghezza, la portata, la velocità di traslazione
tonn / ora. Tale limite per costruzioni normali è
dei carichi, ecc.
Sull'elemento lunghezza sono da fare i seguenti
e che si muovano a velocità di traslazione intorno
imposto dalla necessità di far viaggiare carichi
che siano maneggiabili con facilità dagli operai
rilievi.
ai 10-15 chilometri all'ora , con un intervallo tra
I tronchi (distanza tra stazione e stazione) anche se lunghi, non hanno rivelato particolari inconvenienti sebbene in percorsi accidentati. Qualora
loro che consenta l'agevole svolgimento delle ope
le esigenze del tracciato lo consentano sembra
orientarsi
perciò opportuno ( per lunghe funivie) non
scen
dere al disotto dei 4 chilometri tra due stazioni
razioni ( 10-20 sec .) .
Tuttavia si ritiene che i costruttori potrebbero
su portate superiori (naturalmente
o
ne sia l'utilità economica) per le se
ve
quand
guenti considerazioni : gli automatismi che ten
flessione a cui è sottoposta la traente nelle pu-
dono ad affermarsi sempre più nel campo funi
viario, se ben studiati, potranno ridurre a 5 se
legge di avvolgimento e trazione. Al di sotto dei
4 chilometri infatti, la durata media della vita
e consentire la manovra agevole di carichi anche
intermedie. Si ha così un risparmio nel lavoro di
condi l'intervallo di arrivo tra un carico e l'altro
della traente è quasi direttamente proporzionale
doppi. L'aumento del carico comporta problemi
alla lunghezza del tronco; naturalmente una mag-
relativi alla portante ed alla traente, ma questi
gior lunghezza dei tronchi presuppone un'accurata sorveglianza delle funi con personale che deve
spostarsi quasi sempre per via aerea e agire con
sistemi molto precisi di rilevamento statistico, in
due organi della funivia sono quelli che attual
mente offrono le maggiori garanzie se opportuna
mente dimensionati. L'introduzione dei cuscinetti
a rulli conici, un più robusto dimensionamento
modo da prevedere, per quanto possibile, l'instau-
dei carrelli ed eventualmente sistemi di molleggio,
rarsi di un pericolo di rottura delle funi. È pure risolverebbero il problema del maggiore carico
strettamente necessario che il personale di sorve-
con tutta facilità . Non si ritiene opportuno
glianza sia munito di telefoni che vengono inseriti in una linea telefonica corrente lungo la fu-
terreno o per lavoro notturno) diventa necessario
l'aumento della velocità almeno sino a quando
non si abbiano eccezionali garanzie da parte dei
sistemi di agganciamento, assoluta possibilità di
regolare la velocità di arrivo dei vagonetti prima
del loro contatto con il personale che verrebbe
altrimenti ad essere posto in serio pericolo. Ri
che ogni incidente blocchi automaticamente il
mangono inoltre i problemi di dimensionamento,
nivia. Quando le lunghezze tra stazione e stazione
sono notevoli ed i tronchi non sono interamente
visibili dalle stazioni (o per le accidentalità del
invece
1165
TRASPORTI PUBBLICI
collegati all'aumento degli sforzi dinamici, ecc.
Tra l'altro il problema va esaminato anche in fun-
portante nella parte dei vagonetti vuoti di pari
zione della continuità o meno del lavoro della funivia, essendo chiaro che una funivia a lavoro non
zione adottata nella nostra funivia ha dato luogo
ad un importante rilievo tecnico. Il cavo di ritorno,
di tipo chiuso, da mm. 32 ha già subito parecchie
continuo può essere ogni giorno revisionata e per
ciò che riguarda la perfezione degli automatismi
e per ciò che riguarda la verifica dei materiali.
Si ritiene inoltre che convenga « spingere » la portata in funivie a breve periodo di vita e che ab-
diametro di quella sulla parte carica. Tale solu
rotture di fili giunti ecc. , dopo 16 anni dalla sua
installazione, mentre quello di ritorno da mm. 50
non presenta alcun inconveniente e gli elementi
del confronto permettono di prevedere che alla
biano più interesse a realizzare rapidamente il
lunga risulterà che sarebbe stata assai più econo
loro compito che a conservare a lungo la propria
efficienza .
Per funivie a lunga percorrenza, di grande por-
mica l'adozione sulla parte vuota di ambedue le
funivie di un Ø di mm. 40 o 45 che non quella di
un ø di mm . 32 .
tata ed a lavoro fornito da forte traffico (ad es.
Riteniamo pertanto che allo stato attuale delle
funivie portuali) si ha convenienza a suddividere la
cose ci si dovrebbe orientare sull'adozione di cavi
portata su due linee. Alle maggiori spese di impianto portanti di diametro maggiore di quello sin qui in
fanno riscontro infatti notevoli vantaggi di esercizio: uso. Ciò almeno per grandi funivie a forte traffico.
Un problema di grande interesse che è stato
10 Possibilità di proseguire il lavoro con una
sola linea quando vi sia un'interruzione nell'altra sottoposto a tecnici italiani e stranieri costruttori
dovuta ad incidenti o ad esecuzione di lavori. Si di funi portanti, è quello di poter avere un tipo
vengono così a sganciare, in misura sufficiente, di fune portante intercambiabile tra parte dei
le esigenze del traffico da quelle della manuten- vagonetti carichi e parte dei vagonetti vuoti. Si
zione , permettendo così di programmare tempe-
è infatti rilevato (e se ne tratterà più avanti) che
stivamente le importantissime e lunghe operazioni le rotture della fune portante avvengono (salvo
cicliche di cambio e riparazione delle funi ed altre
minori ma non meno necessarie. Ciò riduce al mi-
che nei giunti e sugli ancoraggi) nei fili sagomati
esterni. Avviene perciò che uno spezzone di fune
nimo gli inconvenienti ed i pericoli di rotture .
portante di parte carica (ø mm. 50) abbia tutto
20 Possibilità di accelerare nel rapporto di
3 ad 1 le operazioni di cambio delle funi ed in
genere di riparazioni. Infatti specie nei terreni
montani il pronto concentramento degli uomini
e degli attrezzi sul posto è impossibile qualora
non si disponga di un'altra funivia parallela a
quella da riparare. Inoltre le operazioni di messa
in opera e tensione della nuova fune e di posa a
lo strato di fili sagomati in pessime condizioni
ed abbia invece i restanti strati in perfetta effi
cienza. Sarebbe di grande utilità (e già sono state
terra di quella da riparare o da sostituire richiederebbe decine di ore coi comuni verricelli a mano
o diesel. Ciò si effettua in un tempo dieci volte
inferiore , utilizzando la traente dell'altra linea
come verricello con vantaggi veramente risolutivi
per tutta l'organizzazione del lavoro.
30 Possibilità di trasportare due merci differenti od addirittura di invertire su una delle
linee il senso del traffico.
studiate sezioni di tale tipo) il poter togliere lo
strato ormai inutilizzabile dei fili esterni e pas
sare il resto della fune sulla parte vuota.
Naturalmente il secondo strato di fili dovrebbe
essere pure di fili sagomati ed il diametro residuo
dovrebbe essere adatto alla parte dei vagonetti
vuoti. Sono state mosse obiezioni a questa idea
perchè occorrerebbe sostituire tutta una tratta
di fune sulla parte vuota (tra tensione e tensione
o tra tensione ed ancoraggio) . Si ritiene precisa
mente che si creerebbero (sui giunti dove si uni
scono uno spezzone di fune di tipo normale ed
40 Possibilità di immediata ispezione di una
linea che sia stata arrestata dai congegni di guar-
uno del tipo « spogliato ») delle forze di torsione
che comprometterebbero il giunto.
Infatti la fune « spogliata » che ha all'esterno
il secondo strato dell'ex fune di parte carica, avreb
dia, a mezzo dell'altra linea.
be i fili avvolti in senso contrario a quello di tipo
Funi portanti.
Sono qui prese in considerazione le normali funi
portanti del tipo chiuso con fili sagomati a zeta,
trapezoidali e tondi, le quali, per le ben note ra
normale. Ciò è probabilmente esatto, ma in pochi
anni è ovvio che si potrebbero avere alcune tratte,
dalla parte dei vuoti, colla fune spogliata ed altre
colla fune normale, e ciò fino a completa consu
mazione della fune normale.
FILI E GIUNTI
gioni, si sono affermate nel campo del trasporto
merci.
Come è stato accennato , i fili sagomati esterni
delle portanti di tipo chiuso , sono la principale
DIAMETRO DELLE FUNI
causa del disfacimento della fune. Ma occorre fare
un importante rilievo : le rotture iniziali dei fili
Trattando delle funivie portuali si è detto che
la fune portante di ritorno dovrebbe essere tale
sagomati non si presentano come sezioni trasver
sali del filo stesso ( come accade in tutte le nor
da consentire il flusso del traffico in senso inverso
mali funi a trefoli) ma bensì si verificano per un
a quello normale.
A questa necessità si può venire incontro quando
si hanno due linee, munendo una di esse di cavo
certo tratto della lunghezza del filo nel punto in
cui si ha il caratteristico restringimento della sa
goma a « zeta » . In seguito il filo si
rompe normal.
1166
TRASPORTI PUBBLICI
mente alla prima rottura (e cioè secondo la propria sezione trasversale) ma soltanto dal restringimento della « zeta» in su: cioè per metà sola
visa rottura del cavo chiuso con i conseguenti
disastrosi effetti. Le cause (che hanno natural
mente origine nei maggiori sforzi a fatica per fles
della sezione del filo . In un secondo tempo può
sione che si verificano nei giunti e presso gli anco
staccarsi tutta la parte di filo che è al disopra raggi) sembrerebbero risiedere nella sezione trape
della iniziale rottura longitudinale, creando i carat-
zoidale dei fili del 20 strato, ed in questo senso
teristici vuoti che si osservano nello strato esterno
AA questo punto, aa distanza di una o più spire,
causa l'allentamento del filo dovuto alla prima
il tipo di fune portante intercambiabile di cui si
è discorso, presentando due strati di fili a « zeta »,
potrebbe forse risolvere il problema per la parte
dei vagonetti carichi, ma non quello per la parte
rottura, si cominciano ad avere sforzi di flessione
dei vuoti. Riteniamo che il problema meriti studio
anormali, e quindi nuove rotture del tipo descritto
che presto dilagano nei fili adiacenti. Tale processo si è potuto ricostruire con esattezza me-
stesse meglio sui giunti (e cioè che avesse in pra
tica una sezione dei fili del 20 strato meglio stu
delle funi chiuse in fase di rottura .
da parte dei costruttori, perchè una fune che resi
diante i rilievi di tutte le rotture schedati con si-
diata) si porterebbe all'avanguardia nel campo
stema grafico per più di 15 anni. Si è concluso che
delle portanti chiuse.
: . L'ipotesi che i giunti siano male eseguiti è as
sai poco consistente. Anzitutto si è trovato il modo
di colare perfettamente le teste fuse tenendo il
cavo orizzontale (e ciò elimina il pericolo di ten
sioni interne create da scorrimento dei fili) ed in
il punto debole dei cavi portanti è nel restringimento della « zeta » e sono stati posti in opera
funi di nuovo tipo con il restringimento della
« zeta » maggiorato di un terzo e si ritiene che daranno buoni risultati.
Incidentalmente si nota che si è cercato di arrestare la catena delle rotture dei fili esterni sal-
secondo luogo le temperature vengono controllate
dando le prime di esse; ma malgrado gli accorgimenti adottati, nessuna saldatura ha retto una
accuratamente .
mediante pirometri e le leghe da fusione scelte
Dove non si è ancora trovato un rimedio alle
Il problema dei giunti si affaccia invece in un
altro senso, cioè se sia meglio avere giunti lunghi
con raccordi (e quindi teste fuse) pure di notevole
rotture della fune portante è nelle zone di fune
immediatamente prossime agli ancoraggi e più
lunghezza, come ritiene la Pohlig che sovrappone
ai giunti una sorta di carenatura destinata a rad
ancora ai giunti.
Quì la fune non si rompe causa i fili esterni, ma
causa i fili trapezoidali del 20 strato. Su 60 giunti
dolcire il passaggio del vagonetto da fune a giunte.
volta che si è riportata la fune in opera.
la seguente statistica:
Il 40-60 % dei fili trapezoidali risulta già rotto
Oppure se sia meglio ( come ritiene Bleichert) ri
durre il giunto ai minimi termini eliminando le
teste fuse e sostituendo ad esse degli ingrossa
menti della parte terminale del cavo, assai corti
(cm. 10) ed ottenuti mediante inserzione tra i fili
per fatica alla flessione.
di appositi cunei metallici. Tale soluzione appare
posti fuori opera perchè pericolanti, si è stabilita
Il 10 % solo di quelli tondi risultava rotto per
assai suggestiva, ma di difficile attuazione in quanto
la medesima causa e per la stessa il 5 % dei fili
la creazione delle teste coi cunei richiede un mon
sagomati esterni .
taggio perfetto per evitare sforzi anormali e male
distribuiti. Tuttavia nella funivia di Morgnano,
per quanto ci risulta, essa non ha dato luogo al
Invece fili tondi e sagomati esterni stavano
(nella loro totalità) per rompersi per trazione e
presentavano il caratteristico restringimento delle
minimo inconveniente ed è quindi da tenere pre
barrette, sottoposte a tale sforzo. Ciò significa
sente.
che l'inizio del cedimento era avvenuto colla rot
tura per fatica dei fili trapezoidali e la fune colla
sezione così ridotta andava allungandosi. Infatti
l'allarme sul cedimento di un giunto si ottiene
USURA DELLE FUNI PORTANTI E LORO DURATA
L'usura esterna ed interna delle funi portanti
Quando il segno di riferimento si allontana dal
è minima. Funi installate nel 1912 (e sfuggite alla
rottura presso giunti essendo capitate sempre in
giunto si ha la certezza che dopo 48 = 100 ore al
posizioni favorevoli) sono in servizio tuttora.
massimo si avrà la rottura se trattasi di fune di
Normalmente la fune termina assai prima, per
fatica combinata, per gli sforzi di trazione e per
bulinando
un
segno di riferimento sulla fune.
0 mm 50. Le funi di 0 mm 32 si rompono dopo
metà di tale tempo ed anche a tale riguardo si
il martellamento indotto dal passaggio dei carichi
dimostra la necessità di orientarsi in genere verso
diametri maggiori.
mobili per complessive 7,5 milioni di tonnellate
in unità di 1,5 tonnellate alla velocità di 3 m
msec.
Un sistema di allarme (eccellente in teoria) è
quello dell'apparecchio che rivela magneticamente
5 milioni di tonnellate transitate nelle condizioni
l'esistenza di rotture nell'interno della fune. Ci
di cui sopra .
risulta che tale apparecchio è stato usato speri-
Dopo un passaggio doppio di carichi mobili si
può ritenere che la fune sia tutta da cambiare,
mentalmente in Germania, ma
non abbiamo no-
tizia che di esso ci si sia serviti in un esercizio
funiviario .
Riepilogando: le rotture presso ai giunti ed agli
ancoraggi sono le più pericolose in quanto nascono
all'interno del cavo e possono provocare l’improv-
Le prime rotture ai giunti si verificano dopo
ma ciò non si è ancora potuto rilevare sperimen
talmente.
L'usura per corrosione è praticamente irrilevante.
Funi chiuse installate da 40 anni, che hanno
lavorato a pochi metri dal mare o in atmosfera
TRASPORTI PUBBLICI
ricca di agenti chimici corrosivi, non presentano
corrosioni di sorta . E da notare a questo proposito che l'effetto di protezione dei fili interni da
parte di lubrificanti è nullo . Infatti smontando le
funi portanti si rileva che dopo breve tempo l'olio
è andato tutto ad accumularsi nella parte bassa
delle catenarie.
Buon effetto ha invece la lubrificazione esterna
1167
lato un'indubbia superiorità dal punto di vista
della resistenza alla flessione. Altro vantaggio
sarebbe l'indeformabilità della sezione geometrica
della fune essendo l'anima metallica. Sfortunata
mente tale tipo di fune non si presta all'esecuzione
delle impalmature e non può quindi essere adot
tata. Riteniamo però che la strada da seguire sia
questa ed allo scopo abbiamo posto in opera una
per diminuire l'attrito tra ruote dei carrelli e la
intera tratta di fune Seale Lay con anima metal
fune ed evitare il consumo delle ruote stesse.
lica che non dà luogo per ora ad inconvenienti,
ma di cui non è possibile valutare la durata in
quanto con questo espediente non si raggiunge
A proposito delle funi portanti sono ancora da
fare tre rilievi:
1º gli appoggi oscillanti mediante i quali i
pali a traliccio sorreggono le funi portanti sono
inseriti mediante boccola in bronzo su perni. Tale
sistema risulta pessimo. Dopo 3-4 milioni di ton-
il perfetto assestamento dei fili e dei trefoli, nè
la compattezza della sezione geometrica.
Comunque, restando nel campo delle ordinarie
funi metalliche tipo Seale Lay, l’esperienza ci sug
taggio e la rimboccolatura degli appoggi stessi,
gerisce le seguenti considerazioni ulteriori:
1 ° L'anima di canapa deve essere di diametro
nellate transitate, si rende necessario lo smon-
in quanto la fune portante esercita sull'appoggio
maggiore di quanto ci sembra usino i costruttori
una tale pressione da escludere la possibilità di
una lubrificazione qualsiasi e consuma del tutto
(per esempio su una fune di mm 25 l'anima và
posta di 0 mm 14 e non di 12 come è d'uso) .
le boccole.
La sua cordatura va fatta piuttosto stretta in
E opportuno perciò che i costruttori dotino gli
modo che ne risulti un insieme con una buona
appoggi oscillanti di cuscinetti a rulli e non di
capacità di opporsi alla caratteristica caduta di
boccole.
diametro che si verifica nelle funi in opera in
20 Ogni qualvolta si esegue una riparazione
ad una fune portante occorre farla traslare in
quanto i trefoli metallici tendono ad allungare il
passo e quindi a strozzare l'anima di canapa .
modo da cambiare la zona di fune che insiste sul-
Si tenga presente che tali cadute di diametro
l'appoggio dei pali, in tale zona infatti la fune risulta (come era prevedibile) soggetta a rotture
sono estremamente dannose per funivie col si
stema di agganciamento Pohlig (od altro similare ).
sui fili esterni.
30 Per quanto è possibile è di grande importanza che siano eliminati gli ancoraggi. Ogni ancoraggio è fonte di disfacimento prematuro e rottura
delle portanti.
Infatti malgrado la possibilità di regolazione
degli apparecchi di agganciamento , quando la
fune cade al di sotto di un certo diametro si veri
ficano scivolamenti dei vagonetti con creazione
di punti di rottura nella fune. Tale inconveniente
diventa poi insostenibile quando si hanno funivie
con tronchi di diverse lunghezze . In questo caso i
Funi traenti,
vari anelli della traente cadono di diametro in
Le funi traenti normalmente adottate sono del
modo inversamente proporzionale alla loro lun
ghezza e si verificano quindi differenze di diametro
tipo Seale Lay ad avvolgimento parallelo con 6 tre-
tali tra tronco e tronco che non possono essere
foli ed anima centrale di canapa .
assorbite dall'ampiezza di regolazione degli ap
I diametri possono variare da mm 15 a 30 ed
anche fuori di questi limiti.
parecchi.
Una tecnica molto brillante per mitigare questi
dopo numerosi esperimenti si è rivelata una netta
superiorità dell'acciaio 150-160 kg/mm su quello
inconvenienti è quella della « rianimazione » . Si
pone a terra l'anello di traente e, sul posto, si
effettua l'introduzione di una nuova anima di
170 : 180.
canapa. Con tale pratica una fune che sarebbe
Circa il tipo di acciaio adottato si rileva che
Il primo tipo difatti, con prove comparative
stata da porre fuori uso, raddoppia la propria
dirette, ha rivelato una resistenza alla flessione
durata .
notevolmente maggiore per ciò che riguarda l'avvolgimento nelle pulegge ed anche un minore nu-
Il cambio è effettuato per mezzo di un piccolo
cilindro a 6 canali elicoidali e due squadre di quat
mero di rotture in rapporto all'affaticamento per
gli agganciamenti ed agli scivolamenti, non infrequenti di vagonetti . L'usura nei due tipi è praticamente eguale. Le prestazioni delle funi Seale
tro uomini possono rianimare 12 km di fune al
foli perfettamente assestati tra loro in modo da
evitare il più possibile gli strisciamenti interni e
giorno in terreno montagnoso. Per tali motivi si
sta ora sperimentando l'anima metallica.
20 Lubrificazione.
La lubrificazione esterna
delle traenti effettuata con olio sui 25-30 Engler
dà eccellenti risultati se distribuita uniformemente
( 5 grammi per ml ogni 15 giorni) con adatti appa
recchi a ruote distributrici ovvero ( ancora me
glio ad aria compressa ).
La lubrificazione interna è stata tentata con
olio di viscosità bassissima ( 1 Engler) ed additivi
le flessioni secondarie al passaggio sulle pulegge.
In prove da noi fatte questo tipo di fune ha rive-
per favorirne la penetrazione. Ma i risultati sono
stati sempre negativi. Anzi va notato che il grasso
Lay sono soddisfacenti.
È quasi certo però che ulteriori progressi potranno essere fatti nella costruzione delle funi
traenti. La casa tedesca Dietz ha presentato un
tipo di
une totalmente metallica con fili e tre-
1168
TRASPORTI PUBBLICI
in cui i costruttori immergono l'anima di canapa
scinetti a sfere con quelli a rulli conici si hanno
viene totalmente espulso nel giro di 20 giorni, talchè sarebbe forse più opportuna l'impregnazione
consumi due o tre volte inferiori.
interna dell'anima con sostanze chimiche contro
e razionalizzato
l'umidità ed una semplice passata di lubrificante
all'esterno e ciò anche dal punto di vista eco-
carrello trovano efficace reazione nella conicità
dei rullini.
nomico .
30 Durata .
Inoltre il montaggio risulta assai semplificato
e le
inserzioni
in
curva
del
Le ruote subiscono fortissime usure per il con.
La durata in servizio di una
traente dipende in pratica:
a ) dalla lunghezza del tronco ;
b) dal tipo di agganciamento;
c) dal profilo.
Una traente su un tratto di km 5 con scarsa
tatto con la portante .
Non ci è noto quali siano i risultati dell'introdu
zione della gommatura delle ruote tuttavia è le
cito avanzare qualche riserva e di natura econo
mica per
il costo, e di natura tecnica per l'aumen
tato attrito che richiederebbe probabilmente mag
pendenza, ha potuto trasportare 7 milioni di va-
giori sforzi di trazione. Inoltre le pendenze delle
gonetti. Un'altra traente dello stesso tipo, su un
rotaie degli impianti calcolate per vagonetti con
ruote di ferro non risponderebbero forse più alle
nuove condizioni di attrito e questo sarebbe forse
il più grave inconveniente .
La cosa va valutata però sotto l'aspetto posi
tivo di una diminuzione delle sollecitazioni per
tratto di forte pendenza ed anche esso di km 5,
ha potuto trasportare 5 milioni di vagonetti. Su
un tratto, pure con forti pendenze di km 1,5 di
lunghezza, sono stati trasportati solo tre milioni
di vagonetti .
Il periodo di anni di permanenza in servizio
urti e sotto quello non trascurabile della diminu
non ha grande importanza in quanto gli agenti
atmosferici o chimici non hanno dimostrato di
zione della rumorosità.
avere una notevole influenza sull'efficienza di una
tutto il materiale che la funivia disponga di una
fune ben lubrificata. Oltre agli sforzi combinati
di flessione e trazione si rivela importante l'usura
che risulta evidente sui tratti lunghi e piani dove
la fune può permanere molto in servizio .
efficiente squadra di controllo. Per quanto è pos
E importante per il carrello come del resto per
sibile i sistemi di controllo devono essere razio
nalizzati mediante i più adatti strumenti in modo
da abbinare la continuità del moto con un con
sono state tolte di servizio, quindi rianimate ed
trollo costante e rigoroso di ogni vagonetto. Parte
fondamentale dell'operazione di controllo è la
hanno avuto un'ulteriore durata di poco inferiore
lubrificazione degli organi rotanti del vagonetto
a quella detta.
Tutti i dati forniti sono relativi a funi con apparecchi di accoppiamento Poelig ad acciaio 170 :- 180.
che va eseguita con regolare periodicità ed usando
grassi che si comportino egualmente bene alle
alte temperatura estive ed a quelle gelide del
Le funi di cui ora si sono forniti i dati di durata
l'inverno.
Parallelamente al controllo è opportuno che
Materiale mobile.
I vagonetti sono essenzialmente da studiarsi
per riguardo al carrello ed all'apparecchio di accoppiamento che sono le parti più delicate e che danno
operino squadre specializzate per fornire al con
trollo i pezzi pronti per il ricambio e per effettuare
montaggi in serie di carrelli che sono quelli dei
quali maggiormente si richiede la manutenzione.
Anche qui la questione delle attrezzature speciali
luogo a maggiori inconvenienti abbinati a spese
occupa un posto preminente.
assai alte di manutenzione .
CARRELLO
Le parti mobili del carrello sono generalmente
quelle che danno luogo a maggiori rilievi.
Le impernature montate su boccole danno tutte
consumi enormi delle boccole stesse, dovuti pro-
Gli apparecchi di agganciamento sono disposti
nel vagonetto secondo due concezioni: nell'una
essi sono al di sotto della portante col vantaggio
di avere il cavo traente al di sotto della portante
ed aiutare così la posizione di equilibrio del vago
netto. È noto che l'altra soluzione coll'apparec
chio sopra il carrello presenta il vantaggio di avere
sempre i vagonetti verticali, anche nelle più forti
babilmente al fatto che il dimensionamento di
rampe, tuttavia la sua adozione è sempre da scon
esse non è sempre felice e sopratutto alla difficoltà
di una efficente lubrificazione di parti che compiono rotazioni di pochi gradi e non permettono
sigliare quando la funivia attraversi zone forte
quindi alcuna formazione di velo fluido.
mente ventose ed abbia in concomitanza bruschi
combinamenti di pendenza.
Fino ad oggi non siamo in grado di fornire dati
Soluzioni intermedie, che in parte riuniscono i
vantaggi delle due, sono state escogitate dalle case
costruttrici, ma saranno sempre le caratteristiche
del terreno che decideranno nella scelta del tipo.
Comunque sia disposto l'apparecchio di aggan
ciamento, è importante che l'agganciamento av.
venga senza colpi bruschi che rendono sempre in
consistenti in proposito .
certa la presa delle ganasce. Sotto questo aspetto
Boccole grafitate, fusioni speciali, ecc., risultano in genere palliativi del problema. Un accorgimento attualmente in fase sperimentale è quello
di sostituire le boccole con grosse camicie di gomma
dura denominate dalla RIV « Silentbloc » .
Laddove è possibile è opportuno sostituire le
boccole con cuscinetti a rulli il cui risultato è stato
ottimo. Sostituendo nel mezzo delle ruote i cu-
gli apparecchi del tipo a gravità sono migliori.
Tuttavia la Casa Pohlig ha recentemente modi
ficato i suoi apparecchi a leva, dotandoli di rullini
TRASPORTI
di scorrimento e controleva che consentono un
graduale agganciamento . Inoltre sono state mol-
leggiate convenientemente le ganasce, sempre per
gli stessi motivi.
PUBBLICI
1169
cora applicato, una specie di nastro a cingoli di
gomma che gira a velocità regolabile (cioè alla
velocità che si confà alla pendenza delle rotaie
Per ciò che riguarda le casse non è possibile
tenuto conto dello stato atmosferico) e che afferra
il vagonetto all'entrata,, trascinandolo per un
trattare in modo sintetico i problemi relativi alla
tratto, ed obbligandolo ad assumere la propria
loro forma che dipendono da fattori troppo variabili a seconda del tipo di trasporto. Vale invece
velocità di traslazione. Se tale apparecchio desse
buoni risultati il problema sarebbe risolto. Sem
la pena di accennare ai miglioramenti che si sono
pre però adottando insieme gli apparecchi già
ottenuti rispetto alle casse chiodate colle casse
descritti.
saldate che, per particolari materiali possono essere ottenute con saldatura a tratti con risparmio
di elettrodi e di tempo .
Le casse ed i telai che le sostengono sono fortemente danneggiate dagli urti che si verificano tra
vagonetti sui blocchi d'arresto e nelle curve in
corsa libera , ma i tipi di ammortizzatori in gomma
creano l'inconveniente di provocare agganciamenti
tra un vagonetto e l'altro e causare così ingorghi.
Questo è perciò un problema da esaminare con
maggiore attenzione.
Un secondo problema è quello della regolazione
della marcia del vagonetto sulle rotaie quando è
libero dalla fune e tale problema si articola in
altri tra i quali i seguenti:
a) rallentare in un punto qualunque un va
gonetto. Ciò può conseguirsi mediante freni idrau
lici che però tengano conto della velocità di
arrivo dei vagonetti. Si tratta pertanto di con
gegni delicati, ma di non difficile progettazione
e sono allo studio. Si tenga presente che tutti
gli altri freni a molla, ecc ., danno risultati molto
scarsi ed approssimativi e creano inconvenienti
notevoli;
Automatismi,
b) bloccare un vagonetto o smistarlo con scambi
elettrici. Ciò si ottiene con facilità mediante gli
Il campo nel quale è necessario esercitare il
maggiore sforzo da parte delle Case costruttrici
e degli utilizzatori, è quello degli automatismi
che, intervenendo non appena il vagonetto si libera della fune, sostituiscono l'opera dell'uomo
nelle operazioni di carico e scarico e di guida del
vagonetto. L'importanza degli automatismi si
scambi e blocchi elettrici od idraulici applicati
ormai generalmente. Gli stessi blocchi collegati
elettricamente coi giri della puleggia di trazione
funzionano da perfetti distanziatori.
Un terzo gruppo di automatismi è quello desti
nato a compiere tutte le operazioni di carico e
scarico del vagonetto senza l'intervento dell'uomo
rileva dal fatto che in una grande funivia l'in-
e senza che i vagonetti subiscano dannosi urti tra
cidenza della mano d'opera di esercizio è pari
al 35 % e questa incidenza aumenta sensibilmente
loro.
se nel lavoro interviene un altro grado di discon-
netti agganciati ad una traente a bassa velocità
(mt/sec 0,20). Le tramogge di alimentazione sono
provviste di un congegno caricatore che segue
per un breve tratto il vagonetto nella sua corsa,
tinuità .
Per il carico ciò si è realizzato tenendo i vago
Ciò premesso un primo gruppo di importanti
automatismi è quello che regola la velocità d'ingresso dei vagonetti nelle stazioni intermedie e
lo carica e torna in sito. Tale sistema dà però
terminali. Se infatti i vagonetti entrassero a velocità costante (e precisamente a quella per cui sono
può fornire ottime prestazioni con risparmio di
state stabilite le pendenze delle rotaie ) non si por
personale
e minore tormento dei vagonetti.
altro sistema facilmente realizzabile
rebbe il problema dell'acceleramento o del fre-
difficoltà di messa a punto; ma se studiato bene
Un
con
naggio da parte di più manovali, ma solo quello l'aria compressa, è quello di bloccare il vagonetto,
2
della sorveglianza da parte di un uomo. Viceversa
caricarlo e quindi fornirgli la spinta necessaria
ciò non avviene essendovi cause saltuarie di acce-
all'avvio . Però, se non è unito ad altri accorgi
leramento (rotaie bagnate, grasso dei cuscinetti
menti, non può eliminare l'urto dei vagonetti
rammollito dal caldo, squilibri nel carico della
fune traente , frequenza della corrente ) e cause
di rallentamento (materia pulverulenta sulle rotaie, bassa frequenza, grasso indurito dal freddo,
sopravvenienti.
Per lo scarico è conveniente avere vagonetti le
cui casse abbiano il centro di gravità (a carico
completo) alto sull'imperniatura . Allora il vago
netto, liberato dagli arresti mediante semplicis
squilibri di carico della traente, ecc.) . Per compensare la differente velocità di arrivo della traente
simi congegni, si rovescia e si scarica da solo . Ciò
(a seconda della configurazione dei carichi) si im
richiede tuttavia che per grandi vagonetti si possa
piega con ottimi risultati, un motore asincrono,
provvedere al raddrizzamento automatico delle
collegato alla traente mediante riduzioni, il quale
casse che, altrimenti, assorbirebbero troppa mano
funziona rispettivamente da generatore o da mo-
d'opera. Si danno due casi : a) se il vagonetto è
trainato a bassa velocità ( m/sec 0,50) la cassa
tore frenando od accelerando secondo i casi. Gli
scarti di velocità sono così ridotti al minimo.
Per ovviare alla differenza di frequenza servono
egregiamente gli stabilizzatori di frequenza di cui
può essere raddrizzata molto razionalmente me
vi sono tipi in commercio. Rimangono tuttavia
china che lo arresti, ne rovesci la cassa, lo avvii
le altre cause che, dipendenti dal clima, non sono
dominabili. Peraltro è stato studiato, ma non an-
nuovamente e ( facendo affluire il seguente che era
rimasto bloccato ) dia luogo ad un nuovo ciclo di
4
Trasporti Pebblici.
diante una guida ad elica; b) se invece il vagonetto
è libero nella sua corsa, allora occorre una mac
1170
TRASPORTI PUBBLICI
raddrizzamento . Tale macchina è stata realizzata
e dà ottimi risultati raddrizzando, con un solo
uomo di sorveglianza, 300 casse all'ora .
Un altro gruppo di automatismi ( talvolta complessi, ma di indubbia efficacia) sono quelli che
controllano che il vagonetto abbandoni la stazione
in buone condizioni di agganciamento alla fune e
senza alcunchè che possa sporgere dalla sagoma
campo funiviario (rottura delle funi, dei giunti,
usura del materiale mobile) sono inquadrabili sola
mente col metodo statistico in quanto presi a sè
offrirebbero campo alle più svariate deduzioni ed
inoltre si sviluppano molto lentamente.
Importantissimi sono i rilievi statistici del com
portamento delle parti costituenti il vagonetto.
Per cui è necessario che la maggior parte di esse
limite. Qualunque segnalazione anormale, pro- siano numerate e seguite. Cosí pure va fatto og.
voca l'arresto della linea.
getto di attento esame il comportamento dei dia
Dall'esposizione fatta risulta che quasi tutti i
metri delle funi, delle tratte di fune e persino, in
problemi di meccanizzazione sono stati affrontati,
ma molto rimane ancora da fare per rendere per-
alcune zone, dei singoli fili. Va segnalato il rileva
mento delle cause che determinano arresti nel moto
della funivia e del tempo degli arresti stessi.
fetto ciò che oggi è semplicemente sufficiente;
cioè per
ridurre al minimo, non solo gli sforzi muscolari, ma anche l'opera di controllo che oggi non
L'esperienza ha dimostrato che tale materiale
è servito a capovolgere concetti che per decine
può essere trascurata senza grave pregiudizio del
d'anni erano stati ritenuti esatti e le nuove solu.
moto dei vagonetti.
Ad esempio: il più semplice automatismo che
zioni conseguenti sono state quasi sempre assai
probative.
è quello della creazione di pendenze delle rotaie
Fattore umano .
non sempre è curato colla dovuta attenzione da
parte degli installatori, che creano a volte percorsi
tortuosi con pregiudizio della stabilità del vagonetto, curve di troppo piccolo raggio, ecc.
Cade qui opportuna l'osservazione che taluni
ottimi apparecchi creati da costruttori sono adattabili solo con dispendiosissime modifiche e ciò
porta l'attenzione sul problema dell'unificazione
non ultimo fattore di un'auspicata maggiore razio-
L'organizzazione del Personale in un esercizio
funiviario , non presenta particolari difficoltà trat
tandosi di lavoro a ciclo continuo che quindi di
per sè stesso impone il ritmo voluto.
Va tuttavia rilevato :
lº che il personale che eseguisce il controllo
della linea per via aerea deve essere altamente
nalizzazione del mezzo funiviario. Ciò che è certo qualificato dal punto di vista fisico e sopratutto
questo
è che ogni meccanizzazione apporta enormi benefici. Basti pensare che nei nostri impianti dopo
la modifica delle pendenze e l'introduzione di al-
cuni degli apparecchi si è potuto ridurre del 20 %
il personale occorrente all'esercizio funiviario .
dalla prontezza dei riflessi. In secondo luogo
personale deve essere periodicamente istruito ed
addestrato sulle operazioni più delicate di ripa
razione (ad esempio esecuzione dei giunti) in quanto
esso va a costituire il nerbo delle squadre di ripa
razione;
Trazione.
20 che il personale in una funivia molto lunga
deve essere prontamente reperibile a qualunque
ora
Circa la trazione sono da confermare le ottime
prestazioni dei motori elettrici asincroni coll'av-
senza di che le riparazioni diventano lun
ghissime;
vertenza che, date le condizioni di lavoro che ri-
3º che va posta ogni cura nell'amministrare
con avvedutezza psicologica questo personale che
chiedono a volte punte eccezionali , i motori sono
largamente dimensionati e si verifica quindi un
alterna facile « routine » giornaliera con periodi
di lavoro in riparazione che richiedono prestazioni
« Cos fi » basso che può essere però corretto con
fisiche straordinarie in condizioni climatiche spesso
normali condensatori di rifasamento .
Necessari sono risultati i freni idraulici che mi-
gliorano notevolmente le condizioni di sicurezza
della marcia e la regolarità dell'arresto .
Si ritiene pure consigliabile (ove è possibile) di
sostituire le cinghie di cuoio con quelle trapezoidali che offrono prestazioni migliori sotto ogni
difficilissime. Si è notato che questo personale an
che se tendenzialmente meno disciplinato dimo
stra un particolare spirito di attaccamento al pro
prio lavoro e quindi un rendimento generalmente
soddisfacente ed un notevole senso pratico;
40 che in un impianto funiviario che lavori
con una certa discontinuità, si presenta la neces
sità di utilizzare in modo economicamente conve
aspetto .
Le macchine di trazione devono essere gover-
nate, come già accennato dai dispositivi di controllo che evitano improvvise rotture delle funi
traenti.
Statistica .
Importante elemento per il miglioramento tecnico ed organizzativo di una funivia di trasporto
niente il personale eccedente nei momenti di scarso
traffico . La soluzione ideale sarebbe che le funivie
per trasporto cose che traggono vita unicamente
dalla propria funzione di vettori, potessero avere
accanto al personale in organico , del personale
occasionale simile a quello delle compagnie por
tuali che attingono da essa, secondo le proprie
esigenze giornaliere.
Tuttavia ciò incontra evidenti difficoltà di ca
rattere normatico e conviene pertanto che una
è la parte di rilevamento di dati statistici .
L'importanza di tale opera è dovuta al fatto
congrua parte del personale sia addestrato in la
che i più importanti fenomeni che riguardano il
vori di officina. In tale modo possono essere im
TRASPORTI PUBBLICI
postate lavorazioni di serie per pezzi di ricambio,
manutenzioni di parti, montaggi che prendono
1171
soluzioni atte a migliorare il rendimento tecnico
ed economico. Tuttavia non vi è dubbio che con
maggiore o minore vigore a seconda dell'intensità gli attuali progressi tecnici si potrebbe ancor più
deltraffico e che vengono a sollevare da spese di
approvvigionamento la Società e compensano in
parte il mancato traffico.
Conclusioni .
Si ritiene che nel campo delle Funivie per trasporto cose si sia raggiunto un livello tecnico ap-
prezzabile e si siano già date ai problemi molte
ravvicinare la funivia alla configurazione ideale
di un nastro trasportatore nel cui moto la mano
d'opera intervenga in misura trascurabile .
Ciò si potrà raggiungere a nostro avviso con
una più stretta collaborazione tra utilizzatori che
forniranno i dati di esperienza ed il campo speri
mentale, ed i tecnici costruttori che, attraverso
l'elaborazione e lo studio di dati concreti, potranno
realizzare il più efficiente aggiornamento del mezzo
di trasporto funiviario.
ARTURO TANESINI
FUNIVIE MONOFUNI CON VEICOLI
AD
ATTACCHI FISSI
Sono state presentate al Convegno di Bolzano
del 1952 , quattro memorie:
S.E.L.G.A.S .: Impiego delle guarniture di gom
ma nelle ruote a sostegno di guide delle funi nelle
seggiovie, sciovie, funicolari, ecc.
Ing. Gossi : Nota sul calcolo di stabilità dei
difetto suaccennato , già avevano divisato di ricor
rere a guarniture con materie plastiche.
La relazione dell'ing. Gossi espone per sommi
capi alcuni procedimenti di calcolo di stabilità
per sostegni tubolari e per sostegni in traliccio,
desunti sia da un ben nota dotta memoria dello
sostegni per impianti di trasporto a funi.
stesso A., sia dal trattato sui ponti del prof. Jorini.
Ing. GRECO: Gli impianti di sicurezza e segna
lazione nelle seggiovie.
La relazione è di vivo interesse per i progettisti
poichè l'impiego dei sostegni tubolari va pren
Ing. TANESINI: Profilo dell'attuale tecnica seg
dendo sempre più sviluppo , e il loro calcolo non
è sempre agevole, oppure
stemi generalmente usati
gioviaria in Italia .
Quest'ultima relazione, dati il suo carattere e
la sua forma espositiva, può essere assunta quale
falsariga per la relazione generale riassuntiva.
Le altre prime tre relazioni sono invece altrettanti studi più particolareggiati su temi di vivo
se condotto coi si.
scarsamente appros
simato ; e poichè il calcolo dei tralicci trascura
comunemente le sollecitazioni nelle aste di parete.
La nota invita saggiamente i tecnici del ramo ad
effettuare prove sperimentali.
più o meno brevemente, più o meno direttamente,
( « Guarniture di gomma » « Stabilità dei soste-
L'argomento è importante ed è augurabile quindi
che l'invito venga presto raccolto.
La relazione dell'ing. Greco, diffusa ed accurata,
dopo una breve indagine sui requisiti cui devono
gni ») o non tocca affatto ( « Impianti di sicurezza
soddisfare gli impianti di sicurezza e di segnala
e segnalazione » ).
zione nelle seggiovie, (l’A. si limita a trattare il
problema delle sicurezze e delle segnalazioni, ri
interesse, che la quarta relazione tocca soltanto
Si rimanda quindi a quella, per un quadro generale, e si aggiungono qui le seguenti considerazioni
mandando ad altra occasione quello dei collega
sui particolari succitati temi.
La nota presentata dalla S.E.L.G.A.S. di Milano,
menti di telecomunicazioni), elenca le varie solu
zioni che a tutt'oggi hanno trovato impiego, ed
dopo aver riassunto i termini dell'importante problema della guarnitura dei rulli delle seggiovie,
ecc . ed avere esposte gli inconvenienti che presen-
esamina per ognuna di esse pregi e difetti. Infine,
conclude proponendo un nuovo sistema che do
tano gli anelli di gomma costretti fra le fiancate
punti di vista. L'indagine sui requisiti che dovreb
vrebbe meglio rispondere allo scopo, sotto tutti i
dei rulli scomponibili coi bordi metallici scoperti, bero avere detti impianti costituisce una precisa
dà relazione su di un tipo di guarnitura con anello
di gomma fortemente precompresso fra le fian
cate, di sezione tale da guarnire la gola anche sui
lati, e di composizione sintetica studiata in modo
da resistere non solo all'abrasione e alla tempe-
ratura, ma anche all'azione deteriorante degli oli
e dei grassi . La nota cita risultati di esperienza
molto interessanti, derivati da impianti Von Roll
in Svizzera e dall'impianto Von Roll che funzionò
guida per i progettisti e per i costruttori, che
non sempre hanno idee interamente chiare su
questo tema, così importante per la sicurezza del
l'esercizio . Altrettanto utile, se pure in diverso
modo, è l'esposizione delle varie soluzioni realiz
zate sino ad oggi e dei pregi e difetti di ognuna
di esse. Il sistema che l’A. propone a conclusione
della sua nota si basa su di un principio relativa
mente semplice: si tratta di lanciare, dalla stazione
per alcuni mesi del 1951 alla Triennale di Milano .
motrice, corrente alternata lungo un conduttore
La forma della sezione dell'anello è natural-
fino alla stazione di rinvio, dove l'alternata verrà
mente legata alla forma del morsetto, ecc . , e non
trasformata in continua e rinviata alla stazione
sarà facile arrivare in ogni caso al rivestimento
motrice, utilizzando il medesimo conduttore me
dei fianchi della gola dei rulli, come potrebbe
essere desiderabile, ma le notizie della relazione
diante l'adozione di opportuni filtri. L'A. mette
in rilievo la convenienza tecnica ed economica
di cui trattasi sono particolarmente interessanti
di adottare un solo conduttore; anzi rileva che
circa la resistenza all'usura , alla temperatura e
sopratutto
agli olii e ai grassi. Il difetto delle
caso, potrebbe presentare alcuni inconvenienti.
guarniture di gomma comunementu usate è
l'adozione di due conduttori di linea, in questo
ap
Lo studio dell'ing. Greco è corredato di frequenti
punto quello della scarsa durevolezza, il che si
traduce in aggravio di spese d'esercizio molto
schemi, che gli danno maggior valore e facili
e
tano la comprensione dei diversi casi esaminati.
sensibile. Sotto questo punto di vista la relazione
La conclusione prospettata dall'A . è di vivo e
della S.E.L.G.A.S. assume perciò un vivo signi-
attuale interesse ed è prevedibile che troverà pre
sto applicazione pratica.
ficato. Tanto più che altri tecnici, per ovviare al
V
ROLL
N
Società delle Officine VON - ROLL
BERNA
Seggiovie ad aiganciamento
automatico
con
cabine
biposto aperte e chiuse
IMPIANTI REALIZZATI IN ITALIA :
Impianto sperimentale al
Parco di Milano alla
TX Triennale 1951
Seggiovia Scopello - Alpe
di Mera ( Borgosesia )
• Seggiovia del Vesuvio
RAPPRESENTANZA GENERALE PER L'ITALIA :
SOCIETÀ GENERALE MACCHINE EDILI - MILANO
-
VIA SENATO N. 34 - TELEFONO N. 70.16.512
WDI
WESTFÄLISCHE
DRAHTINDUSTRIE
HAMM ( WESFALIA )
OX
ZEUS
Rappresentanza generale per l'Italia :
AMBIMES s. r. I. -
MILANO ( 427 ) - PIAZZA TRICOLORE, 2 - TEL. 79.97.92 - 79.98.35
UGO CARLEVARO
FUNIVIE MONOFUNI AD AGGANCIAMENTO
AUTOMATICO
Dopo un preambolo esplicativo e comparativo
con gli altri mezzi di trasporto a fune il relatore
passa a trattare
da un punto di vista generale
l'argomento delle monofuni automatiche, esaminando i vantaggi e gli inconvenienti che queste
presentano in confronto con gli altri sistemi. Prosegue quindi illustrando le relazioni pervenute
sull'argomento e passa quindi alla discussione dei
problemi che caratterizzano il sistema monofune,
esaminando infine i punti che interessano la regolamentazione.
2 m/sec) , nonchè dell'isolamento e del disagio dei
viaggiatori durante il viaggio dovuti alla lentezza
del movimento ed al freddo ed alle intemperie
nella stagione invernale .
Nei confronti con le classiche funivie a va
e
vieni i sistemi a carico distribuito presentano il
vantaggio che la potenzialità di trasporto è indi
pendente dalla lunghezza della linea. Inoltre per
i tragitti molto lunghi, ove sia necessario costi
tuire la linea in più tronchi con stazioni interme
die, questo sistema offre il vantaggio che le vet
Ringrazio l'on. Ministero ee la Commissione Funi-
turette possono essere avviate da un tronco al
vie di avermi designato relatore su questo sugge
l'altro su binari morti, senza dare ai viaggiatori
stivo argomento .
il disturbo del trasbordo o di fare nuove « code ».
Il compito di discutere un tema così importante
qual'è quello delle funivie monofuni ad aggancia-
Nei confronti infine delle funivie trifuni ad ag.
ganciamento automatico, delle quali le monofuni
mento automatico meriterebbe una trattazione
possono considerarsi sorelle minori, in quanto le
più completa di quanto non la possa svolgere io,
in quanto le numerose occupazioni che mi incombono in questo periodo non mi hanno permesso
di aggiornarmi a sufficienza sui progressi che questi
sistemi, che sono ancora oggi per la maggior parte
in stato sperimentale, hanno raggiunto o sono in
trifuni sono destinate ai casi ove è richiesta una
grande potenzialità di trasporto, la monofune
offre il vantaggio della maggior leggerezza e sem
plicità .
L'assenza delle funi portanti incide sia nelle
stazioni ( assenza di ammarraggi e contrappesi)
che nella linea (cavalletti e funi) : tutti gli organi
portanti risultano quindi più leggeri e meno ingom
procinto di raggiungere, in questo importantissimo
settore dei trasporti a fune, sul quale giustamente
si rivolgono le speranze dei costruttori e degli
branti; ciò che si traduce in definitiva
amanti della montagna .
costo di impianto .
Prima di illustrare le relazioni pervenute sullo
argomento, tratterò il problema da un punto di
un
ninor
Si può dire inoltre che, in un certo senso, la
monofune offre maggiore possibilità di adattarsi
a particolari profili poichè mentre la monofune
consente l'impiego di cavalletti di ritensione, la
vista generale.
A ) Generalità.
La funivia monofune è infatti quella che riuni
sce i due principali vantaggi dei mezzi di trasporto
a fune: la semplicità della linea e quindi l'assenza
di imprevisti dovuti all'eventuale incrocio di funi,
e l'economia d'impianto, che ne è in parte la con
seguenza.
Nei confronti con gli altri mezzi di trasporto
funicolari, il sistema monofune offre i seguenti
vantaggi.
Rispetto alle normali seggiovie monoposto a
moto continuo, evita gli inconvenienti proprii di
questo sistema e cioè della salita e della discesa
in movimento, e quindi
necessariamente
del basso valore della velocità (svincolandosi così
dal corrispondente minimo, che per l'Italia è di
trifune è con essi incompatibile; ciò porta, eviden
temente, ad una limitazione di impiego della tri
fune. Per contro la presenza della fune portante
dovrebbe diminuire i pericoli di scarrucolamento
che sono propri delle monofuni. Tale pericolo è
in effetti più apparente che reale, in quanto che
con una corretta costruzione ed un accurato mon
taggio dell'impianto si può considerare questo
svantaggio completamente eliminato .
Passiamo ora ad esaminare il rovescio della
medaglia nei seguenti quattro punti :
a) Condizioni del tracciato.
Le funivie a
carico distribuito si prestano solamente per trac
ciati ad andamento piuttosto regolare. E sulla
portata di questo « piuttosto » che i legislatori
non
sono tutti d'accordo: la questione investe
naturalmente la possibilità di poter effettuare un
TRASPORTI PUBBLICI
1174
salvataggio più o meno agevole, e quindi si traduce nello stabilire il franco massimo dal suolo.
Mentre i francesi considerano questi sistemi alla
stregua delle seggiovie, senza far distinzione fra
seggiole aperte e cabine chiuse, prescrivendo per
entrambi un franco massimo di m 8, gli austriaci
danno a questi impianti con cabine chiuse vere
d) Costo d'impianto. — Il costo totale d’im
pianto è alquanto variabile secondo che si tratti
di impianti nazionali o di impianti esteri, e secon
do la struttura dei veicoli, che può essere più o
meno economica, e, ancora , secondo l'accidenta
e proprie caratteristiche da funivia consentendo
lità del tracciato che impone un maggior o minor
numero di cavalletti, di altezza più o meno grande.
Mediamente si può, ritenere che il costo chilo
franchi fino a m 50, pur prescrivendo per le seg-
metrico si aggiri dai 30 ai 40 milioni, cioè circa
giovie franchi massimi di m 8. Gli svizzeri simil
2 volte e mezza quello delle normali seggiovie,
e circa la metà di quello della classica funivia a
mente fanno distinzione tra seggiole aperte e cabine
chiuse: per le prime il franco prescritto è di 8
metri per le altre è di 25-30 metri (a portata di
voce agli effetti del salvataggio) non sono però,
a quanto mi consta
va e vieni di media portata.
B) Vari sistemi di monofuni automatiche .
Passiamo ad illustrare brevemente in ordine
ancora state stabilite
precise norme a riguardo . In Italia le norme sugli
impianti ad agganciamento automatico non sono
le caratteristiche
dei principali
realizzati. sistemi
ancora state emanate, anche perchè di impianti cronologico
sinora
di monofuniautomatiche
di questo tipo ve ne è finora soltanto uno in rego
lare esercizio ( quello di Alagna): ma è augurabile
che ci si fermi sulla logica norma di consentire
un franco massimo normale sui 30 metri con mas
simi eccezionali (in corrispondenza di attraversa
menti, depressioni, fossi, ecc.) di 50 metri.
b) Personale e manutenzione.
Benchè non
1. Sistema « Von Roll » di Berna .
Il campo
delle monofuni ad agganciamento automatico è
ancora oggi dominato dal sistema « Von Roll »
che ha fatto la sua prima apparizione nel 1945
e secondo il quale è stata sinora installata qualche
decina di impianti, quasi tutti in Svizzera ed anche
in America. In Italia il sistema è apparso per la
esista ancora una sufficiente esperienza su questi
impianti è logico supporre che il personale occor
rente negli impianti a moto continuo sia presso
prima volta in occasione della Triennale di Milano
chè uguale o leggermente più numeroso di quello
impianti: uno al Vesuvio e l'altro a Scopello (Val
occorrente nelle classiche funivie a
sesia) .
va
e vieni
oltre a quello di stazione, occorre poter
poichè, disporre di personale addetto alla linea.
sempre
Le spese di manutenzione sono invece, nel si
stema in parola, nettamente maggiori che nelle
dello scorso anno , ed ora sono in costruzione due
Il sistema è caratterizzato da una morsa nella
quale lo sforzo di serraggio è provocato dal con
trasto tra un'azione dipendente dalla gravità ed
una reazione provocata da una molla. Il serrag .
funivie, in quanto le operazioni inerenti alla linea
gio resta assicurato anche nel caso di mancanza
(lubrificazione delle rulliere e ricambi di guarni
di una di queste due azioni. La velocità è di 2,50
zioni in gomma) ed ai veicoli, assai numerosi, sono
indubbiamente più importanti che nelle funivie.
m/sec . I sistemi di sicurezza sono rappresentati
da controlli di sagoma che assicurano la corretta
Così dicasi del consumo di energia, per il maggior posizione delle mascelle rispetto alla fune, e da
attrito che si verifica in corrispondenza del gran
numero di rulli di linea .
L'impianto di Alagna, ad esempio, che ha una
pendenza media del 59 % non è automotore, men
tre la funivia del Gigante con la pendenza media
del 54 %0 è automotrice anche con entrambe le
vetture vuote in prossimità delle stazioni, per la
sola differenza tra i pesi unitari delle funi traenti
e di zavorra .
un dispositivo di controllo delle molle.
I veicoli sono costituiti da seggiole aperte bipo
sto a struttura tubolare, atte a contenere 2 per
sone affiancate con movimento a fianco -marcia.
Le seggiole sono munite di una copertura di tela
e da un fiancale pure in tela, che possono in certo
modo preservare dal vento e dalle intemperie. La
sospensione èè munita di un ammortizzatore a
molla per attutire gli urti dovuti al lancio ed al
passaggio sulle rulliere dei sostegni.
c) Spese di esercizio. — Su questo argomento
Il lancio è del tipo a gravità su rotaia inclinata.
l’egregio ing.. D’Armini ha recentemente compi.
La potenzialità di trasporto può raggiungere le
lato un accurato ed esauriente studio analitico
500 :-600 persone/ora.
comparativo tra i diversi tipi di impianto ( 1 ) .
Pur non essendo possibile stabilire cifre esatte e
generali sui vari capitoli di spesa, egli giunge alla
conclusione che fra i vari sistemi di trasporto funi
viario non vi sono differenze elevate tra i corri
2. Sistema « Giovanola Freres » di Monthey (Sri:
E un sistema analogo al Von Roll nel
quale però l'azione di serraggio della molla è dovuta
alla sola gravità . È stato sinora costruito un im
pianto a Verbier ( Vallese ). Altro impianto è in
zera ). -
spondenti capitoli di spesa, salvo che per quanto costruzione a Thollon (Francia) .
riguarda le spese di ammortamento, che sono per
Anch'esso è
3. Sistema Muller di Zurigo.
sistemi continui più elevate a causa della magigiore
necessità di riparazioni e ricambi dei vei- una derivazione del Von Roll. Caratteristica del
coli e delle loro parti, nonchè delle funi.
sistema è il tipo di morsa nella quale lo sforzo
( 1 ) « Politica dei Trasporti », nn. 13-14, maggio -giugno 1952.
TRASPORTI PUBBLICI
di agganciamento è provocato da una vite azio-
1175
quale terzo tronco della funivia Crans-Bellalui ed
nata da una ruota dentata che imbocca su di
è da qualche mese entrato in servizio, funzionando
una cremagliera fissa ad ogni stazione al momento
in cui la seggiola, sospinta a mano dal personale,
senza inconvenienti.
viene a trovarsi sulla rotaia di lancio. Il sistema,
stema trifune automatico Wallmansberger.
Un sistema originale, che è apparso lo scorso
coi suoi pregi ed inconvenienti, è esaurientemente
descritto nella pregevole memoria del gen. Umberto Nobile, comparsa nella rivista « Trasporti Pub
blici » (n. 8 - agosto 1951 ) .
4. Sistema « Carlevaro & Savio » di Torino.
Il sistema si distacca nettamente da quelli descritti
in precedenza, sia nei riguardi della struttura della
morsa che nei veicoli, e nel dispositivo di lancio.
Il sistema di serraggio della morsa avviene uni
camente a mezzo di molle ed è costituito da 2
dispositivi identici e completamente indipendenti
fra loro, ciascuno capace di serrare la fune con
ampia sicurezza rispetto allo sforzo massimo ri
chiesto .
Il veicolo è costituito da un vagoncino chiuso,
a 2 posti affiancati a fronte-marcia . Il passeggero
non resta quindi impressionato dal vuoto sotto
stante, in quanto la visibilità è limitata verso il
basso .
Il dispositivo di lancio, anzichè a gravità, è
azionato a motore in modo da realizzare una sin
I primi due tronchi dell'impianto sono del si
anno in Germania in occasione di una Fiera, ma
che non ha ancora avuto, a quanto mi consta,
pratica applicazione, è costituito da una mono
fune con seggiolini ad attacco fisso regolarmente
distribuiti i quali, pur essendo la fune in moto
regolare continuo, si arrestano per alcuni secondi
nelle stazioni, sia in arrivo che in partenza, per
poi riprendere la marcia. Il meccanismo che pro
voca questo temporaneo arresto delle seggiole è
costituito da una coppia di volanti appoggiati
sulla fune al di fuori della stazione, i cui assi sono
dotati di un movimento alterno di traslazione in
senso normale alla fune; in modo che non appena
il veicolo ha superato uno di questi volanti, questo,
inabissandosi, recupera una tratta di fune, mentre
l'altro volante ne restituisce altrettanta ; in tal
modo il tratto di fune compreso tra i due volanti
si arresta , e con esso il veicolo .
Altri sistemi sono in corso di studio da parte
di vari costruttori, ma i risultati non sono ancora
noti. Tra questi il sistema Wullschleiger di Olten
cronizzazione rigorosa del moto del vagoncino (Svizzera) ed una variante del sistema« Carlevaro
rispetto a quello della fune ancora prima che av
e Savio » consistenti in un dispositivo di lancio
venga l'agganciamento.
con batteria di ruote di aderenza a velocità cre
La velocità potrebbe raggiungere il valore di
scente nel quale la morsa, pur svincolandosi dalla
4 m/sec senza peraltro allungare eccessivamente
le piste di lancio. Il prototipo è stato costruito
fune, non l'abbandona e viene ad assumere, in
stazione, un moto lentissimo comandato, che
ad Alagna Valsesia (Piemonte) ed è da tempo
in servizio regolare, essendosi effettuati sinora
rende agevole lo scambio dei passeggeri senza
oltre 250 mila lanci senza il minimo incidente .
Altro impianto è da oltre un anno in funzione
a Villard de Lans (Grenoble ). Un terzo impianto
è in costruzione a La Molina nei pressi di Bar
cellona
richiedere l'intervento del personale. Questo siste
ma rendendo completamente automatico il moto
dei veicoli nelle stazioni, tende a ridurre il perso
nale di manovra .
Veniamo ora ad illustrare le relazioni presen
.
tate .
4. Sistema « Reussner » di Megeve ».
Anche
questo sistema si distacca nettamente dagli altri
tr
Sono state presentate 4 relazioni delle quali 2
tano di particolari dispositivi di impianti auto
suddescritti, in quanto è formato da una serie
matici, la 3a si occupa in generale di vari punti
di attacchi fissi alla fune muniti di un gancio con-
interessanti il sistema, e l'altra , non precisamente
trappesato, i quali, con opportuni congegni, vanno
attinente all'argomento, consiste in uno studio
tecnico sulla resistenza dei sostegni metallici per
ad agganciare le vetture ferme in stazione. Il moto
relativo tra gancio e vettura è attenuato
allo
impianti funiviari.
scopo di ridurre l'urto all'atto dell'agganciamento
La Società C.I.T.A. di Milano, concessionaria
facendo assumere alla vettura una sufficiente
velocità su di una rotaia inclinata .
del sistema Giovanola Frères di Monthey (Sviz
zera) ha presentato un'interessante relazione a
firma dell'ing. Dumur recante un'ampia documen
tazione delle prove effettuate sulla morsa, del
Adatti dispositivi di sicurezza assicurano il
regolare agganciamento delle vetture in partenza.
La velocità è di 2,50 m/sec.
I veicoli sono a 4 posti, 2 a 2 a vis - a- vis .
Questo sistema realizzato sperimentalmente dalla
casa Oehler nelle proprie officine di Aarau, è stato
ampiamente descritto nella citata memoria del
gen . Nobile che illustra altresì un altro vecchio
impianto realizzato dalla stessa Ditta ad Arosa,
che consiste in una sciovia , alla quale, nella stagione estiva si attaccano dei seggiolini monopo-
proprio tipo, del sistema a pura gravità.
La morsa è costituita, nella sua caratteristica
essenziale, da una guida verticale, articolata alla
morsa, nella quale scorre un corsoio munito di
scanalature oblique che determinano, col princi
pio del cuneo, la trasformazione del moto verti
cale dovuto al peso della cabina, in un movimento
orizzontale di un organo spingente che produce
il serraggio di una ganascia mobile contro la fune:
tale azione è contrastata dalla ganascia fissa. La
sto provvisti di morsa automatica con serraggio morsa
è portata in stazione da un carrello a 4
a vite, azionata dal peso del seggiolino.
Il primo impianto del sistema monofune a ca-
ruote che si spostano su di una doppia rotaia.
bine Oehler è stato realizzato a Crans (Vallese) Lo sforzo di serraggio delle ganasce è indipendente
1176
TRASPORTI PUBBLICI
dalla inclinazione della fune traente. La morsa
Non so
se queste caratteristiche siano state
ha quindi un solo apparecchio di serraggio della
modificate nel secondo impianto che la Ditta ha
fune e quindi non risponderebbe allo schema di
attualmente in costruzione a Thollon ( Francia ).
norme italiane in corso di discussione che preve-
Nell'impianto di Verbier, l'altezza massima dal
suolo è di 18 metri. Il passaggio sui cavalletti di
dono 2 apparecchi di serraggio indipendenti.
La relazione, dopo una trattazione teorica ten-
dente a determinare l'influenza degli attriti dei
vari organi della morsa sul valore della pressione
utile che determina il serraggio delle mascelle, passa
ad elencare le prove effettuate sulla morsa sia
nelle officine della ditta costruttrice che presso
le Officine della C.I.T.A. a Milano . Le prove hanno
appoggio (di forma аa T, costruiti con tubi di grande
diametro) è dolcissimo: le rulliere sono tutte indi
stintamente a 8 rulli indipendentemente dall'angolo
di deviazione; non altrettanto può dirsi dei caval
letti di ritensione, che, muniti di doppia rotaia,
con scartamento di ben 200 mm, provocano sul
veicolo un movimento serpeggiante, specialmente
permesso di ricavare un coefficiente di attrito
effettivo allo scorrimento della morsa sulla fune,
sversale . Tale leggero inconveniente che io avevo
ricavandone il grado di sicurezza sia nella condizione di fune inclinata dell'80 % che in condi-
certamente eliminabile con
zioni di fune verticale .
Sono inoltre state sperimentate due diverse
inclinazioni delle scanalature obblique, varie forme
delle ganasce e varie qualità del materiale costituente le stesse .
Nonostante le inevitabili cause di errore dovute
alla variazione dei coefficienti di attrito con la
se l'imbocco avviene con lieve inclinazione tra
attribuito ad una sorta di effetto giroscopico è
un
accurato studio
della sospensione del veicolo.
La Società S.E.L.G.A.S. di Milano, presenta
una descrizione del tipo di rullo guidafune bre
vettato dalla Società stessa; e che sostituisce con
vantaggio i rulli del sistema originale, usati su
gran numero di impianti in Svizzera, i quali sono
a gola metallica, e quindi sono affetti dall'incon
pressione specifica e con lo stato delle superfici
veniente di provocare l'usura della fune e l'affa
a contatto nonchè con la velocità con cui si deter-
ticamento del materiale della stessa, il che ne
abbrevia notevolmente la durata.
mina il serraggio, i valori ricavati dalle prove
sono sufficientemente concordanti: da essi si ricava
che il coefficiente di attrito della morsa è al minimo
di 0,19, il che porta ad un grado di sicurezza minima di 2,5 , benchè i valori medi ricavati dalle
prove siano notevolmente superiori a questi limiti.
Tra l'altro le prove hanno permesso di dedurre
E da notare al riguardo che in Svizzera come
in Francia, ed in generale all'estero, è tuttora
vigente la tradizione di impiegare, anche nelle funi.
vie , i rulli guidafune a gola metallica, senza rive
stimento, mentre in Italia l'uso dei rivestimenti
in gomma data da oltre 20 anni. La ragione di
che nei riguardi del materiale costituente le gana-
questo stato di cose risiede nel fatto che le case
sce, il maggior coefficiente di attrito si è ottenuto
estere produttrici di gomma non hanno sinora
studiato il problema, sia per mancanza di richie
ste, sia per il fatto che, data la piccola entità
con materiali di alta resistenza (R = 75/80 kg/
mmq) ma non trattato. Con ugual materiale trattato il coefficiente di attrito è risultato del 10/15
della produzione, non hanno ancora voluto dedi.
per cento inferiore. È evidente che al vantaggio
carsi alle indispensabili lunghe esperienze all'uopo
sull'entità del coefficiente di attrito si accompa
occorrenti.
gna quello del migliore comportamento della fune.
Il principio del particolare sistema di rivesti
mento descritto dalla S.E.L.G.A.S. è quello di
Circa la forma della mascella si è dedotto che,
un anello sciolto di una speciale gomma
sintetica, montandolo fra le due frange della ruota
benchè offra maggiore aderenza quella per cui il
raggio di curvatura delle mascelle è minore di
usare
quello della fune, per cui questa rimane, per così
sotto fortissima pressione, determinata da bul
loni, allo scopo di evitare il movimento degli strati
di gomma aderenti alle facce laterali rispetto alle
facce stesse, movimento che provoca l'abrasione
dire, pizzicata dai bordi delle mascelle stesse, la
considerazione della inevitabile maggior usura di
tali bordi, ove si localizza una maggior pressione
specifica, e della diminuzione di diametro della
fune, dovuta al suo graduale stiramento, induce
a preferire la forma per cui la curvatura delle
mascelle uguaglia quelle della fune.
Il primo impianto costruito dalla « Giovanola
Freres », a Verbier ( Vallese), che ho visitato nel-
l'aprile del 1951, cioè dopo alcuni mesi di funzionamento, ha fornito a quanto mi è dato sapere,
ottimi risultati dal punto di vista del funzionamento delle morse. Solo notai il sensibile consumo
della gomma, la successiva formazione di caverne,
e la conseguente rapida messa fuori servizio della
guarnizione.
Questo sistema, che del resto conosco assai bene,
avendolo personalmente sperimentato da una ven
tina di anni sulle ruote della vettura della funi
via di Oropa, offre buon risultato , purchè la sezione
del rivestimento sia proporzionata alla pressione
della fune sulla ruota, e purchè la qualità della
mescola sia di durezza sufficiente, e formata da
superficiale della fune, dovuto ai rulli guidafune
gomma sintetica che non soffra l'azione del lubri
a gola metallica (tendenza comunemente usata in
ficante. Per le seggiovie , dato il gran numero di
Svizzera) ed all'argano della stazione motrice (a rulli guidafune, il sistemaha il solo difetto di
valle) costruito in modo inconsueto, in quanto
formato da una grande puleggia motrice (diame
confronti del noto sistema a tacchetti di gomma
tro 3 metri pari allo scartamento) a 3 gole senza
telata, o meglio di gomma pura, ricavati dalla
lastra. E però probabile che in definitiva la spesa
guarnizioni, ed a un contro volante dello stesso
diametro a doppia gola pure metallica.
costare assai caro, come fornitura
iniziale, nei
di manutenzione sia, con questo sistema, inferiore
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1177
TRASPORTI PUBBLICI
che con quello a tacchetti, e sarà utile conoscere
Profondo conoscitore della materia , che i pro
dopo un congruo periodo di esercizio di qualche gettisti generalmente non approfondiscono nel
impianto, dei dati al riguardo.
calcolo dei sostegni, e noto per le sue dotte pub
Il dott. Savio presenta una relazione sui risul-
blicazioni in materia, l'Autore tratta dapprima
tati conseguiti sulla monofune automatica di Alagna, e sopratutto sui miglioramenti del funziona-
dei pali Mannesmann rastremati, impiegati da
qualche costruttore quali cavalletti per seggiovie
mento ottenuti in seguito ad un recente rimaneg-
e sciovie osservando che il calcolo semplificato
giamento dell'impianto, con aumento della potenzialità di trasporto e col completo rifacimento
che generalmente viene eseguito per ii pali soggetti
della linea, la cui configurazione è stata studiata
con estrema accuratezza , tenendo conto di tutti
dovuto, ad esempio, da carichi dissimmetrici in
corrispondenza delle rulliere o da una fune scar
i fattori che possono diminuire gli effetti di iner-
rucolata) non tiene conto delle sollecitazioni di
a carico assiale e momento flettente (che può essere
zia delle funi sia come variazione di freccia da
flessione indotte dalla deformazione dei loro assi,
vuoto a carico, sia per il passaggio delle morse
sui cavalletti, alcuni dei quali raggiungono altezze
insolitamente elevate in tal genere di impianti.
La relazione fa rilevare che anche i pericoli di
scarrucolamento si possono dire evitati con l'accuratezza della costruzione e del montaggio delle
ed accenna al normale metodo di successive ap
rulliere: sull'argomento ha fatto scuola il clamoroso incidente della seggiovia di Cesana che, avve-
nuto nei primi giorni di esercizio, con personale
non ancora esperto sembra dovuto a difetto di
allineamento di una rulliera.
L'autore svolge opportune considerazioni sull'argomento dei franchi dal suolo, che auspica
elevati onde ridurre il numero di cavalletti, al
fine di allargare il campo di applicazione delle
monofuni, osservando che il graduale perfezionamento di questi impianti e la adozione di speciali accorgimenti costruttivi allontana sempre
più l'eventualità di inceppamenti che rendono
indispensabili le operazioni di salvataggio.
Sull'argomento dei franchi ho già avuto occasione di osservare in altra sede che l'adozione di
prossimazioni che permette di pervenire, col cal
colo delle frecce della linea elastica e dei conse
guenti momenti flettenti, alla sollecitazione reale
complessiva. Cita poi un suo procedimento anali
tico col quale è possibile determinare il momento
flettente in una sezione qualunque indotto dal
carico assiale senza bisogno di ricorrere a tenta
tivi, mettendo in evidenza in un caso concreto,
l'incremento percentuale che il momento flettente
subisce per effetto del carico assiale, rilevando che
tale aumento è relativamente modesto qualora il
carico assiale sia molto al di sotto del carico cri
tico. L'Autore accenna quindi ai diversi metodi
per la determinazione del carico critico dei pali
rastremati, e ad un suo particolare metodo ten
dente allo stesso scopo, auspicando che opportune
esperienze siano effettuate nell'intento di stabi
lire quale dei metodi offra risultati più prossimi
al vero .
L'Autore passa poi a considerare il problema
dei pali a traliccio , osservando come generalmente
cabine chiuse toglie al viaggiatore qualsiasi im-
i progettisti trascurino le sollecitazioni indotte
pressione di vertigine dovuta al vuoto sottostante
nelle aste di parete dai carichi assiali in quanto
come del resto avviene nelle funivie .
Sul motore termico di riserva io sono d'accordo
con l'autore nell'auspicare che la sua prestazione
si considera il traliccio nelle condizioni di vinco
lamento e di carico ideali di un sistema reticolare
articolato .
sia limitata a quanto occorre per la discesa dei
Osserva che il sovraccarico indotto nelle diago
viaggiatori, e non ad azionare l'impianto nelle
nali da tali sforzi può raggiungere valori impor
tanti, ed in difetto di metodi accessibili per la
condizioni di carico più sfavorevoli.
La proposta dell'Autore, riguardante il grado determinazione rigorosa di tali sforzi (dato che
di sicurezza della morsa, mi trova pure d'accordo.
le ipotesi che si pongono a base di questi calcoli
Egli auspica che non venga superato nelle prescrizioni regolamentari il valore 3 ; io aggiunge
potrebbero portare a risultati lontani dalla realtà)
auspica che, anche per i sostegni a traliccio, venga
rei: sempre che la morsasia provvista di 2 organi approfondito lo studio delle sollecitazioni in parola
di chiusura indipendenti. Occorre notare che se
la morsa dovesse esercitare
uno
sforzo
ancora
maggiore, le sue dimensioni diverrebbero proibitive.
Il franco laterale delle cabine chiuse in corri-
spondenza dei cavalletti, che le norme provvisorie prescrivono in m 0,95, dovrebbe essere ridotto
al limite in vigore per le funivie (30 cm con vento
trasversale di 20 kg/mq) dato che non sussiste il
pericolo di collisione degli sci contro i fusti dei
cavalletti come sulle seggiovie, in quanto gli sci
vengono collocati sull'apposito spazio all'uopo predisposto .
L'ing. Gossi presenta un pregevole cenno teo-
col metodo sperimentale.
Alle osservazioni dell'ing. Gossi aggiungo que
ste mie .
Se è vero che il calcolo delle sollecitazioni nei
sostegni a traliccio è irto di difficoltà quando si
voglia uscire dai normali sistemi semplificati, non
è men vero che alla scarsa approssimazione che
tali metodi permettono di conseguire si aggiunge
l'incertezza dipendente dal modo di applicazione
del carico
sostegno.
Voglio alludere ai carichi dinamici che
difficilmente ponderabili
sollecitano i
assai
caval
letti in modo sostanzialmente diverso nelle nor
mali funivie trifuni e nelle monofuni.
dei sostegni metallici impiegati per seggiovie e
Mentre nelle trifuni l'inerzia delle funi portanti
che gravano sul cavalletto, ne aumenta
per
per funivie .
così dire
rico contenente alcune osservazioni sul calcolo
enormemente la massa ,
ammortiz
TRASPORTI PUBBLICI
1178
zandone le vibrazioni che gli vengono trasmesse
dal moto vibratorio continuo delle funi traenti
quella della fune in quanto la velocità del vei.
colo pur essendo indipendente dal valore del ca
in moto, nelle monofuni manca del tutto questa
rico, è influenzata dalla velocità iniziale con cui
azione ammortizzante, ed i cavalletti sono continuamente tormentati dalle vibrazioni trasmesse
il veicolo è sospinto alla posizione di avviamento,
dalla fune, alle quali si aggiungono — al passag .
gio del carico – quelle dovute alla variazione di
carrello sulla rotaia inclinata, che è alquanto varia
bile col carico, in quanto gli effetti d'inerzia della
moto del carico stesso.
vetturetta possono variare sensibilmente le con
Per questa ragione qualche costruttore adotta,
in luogo delle articolazioni metalliche delle rul-
dizioni di vincolamento del carrello .
-
liere, degli accorgimenti elastici ( silentblock) de-
nonchè dal valore del coefficiente di attrito del
Infatti detto h il dislivello utile di avviamento,
la velocità teorica (senza attriti) del veicolo alla
fine del percorso s sul piano inclinato è:
stinati ad attutire le vibrazioni .
Altro argomento teorico che sarebbe opportuno
approfondire, e che riguarda più particolarmente
V teor= Vo + V 2 gh
=
le funivie trifuni, è la ricerca della deformazione
torsionale prodotta dalla coppia torcente delle
forze d'attrito delle portanti sulle scarpe, anche
perchè tale ricerca è prescritta dal regolamento
nei progetti delle funivie: a mio parere le ricerche
basate sulle ipotesi semplificative che sogliono
&
ove Vo0 è la velocità iniziale suddetta . Tenendo
invece conto degli attriti, detto a l'angolo di
inclinazione della rotaia di avviamento e f il coef
ficiente d'attrito, l'accelerazione sarà:
porsi a base dei procedimenti teorici portano
troppo lontano dalla realtà .
g (sen a
a
f cos a)
Agli studiosi, esperti in materia, io rivolgo un
caldo invito ad indicare, a questo scopo, un sistema
ove g è l'accelerazione di gravità . La velocità alla
di calcolo accessibile e non troppo laborioso.
fine del percorso sul piano inclinato, essendo
In tutti questi argomenti, come auspica l’egre
gio ing. Gossi, sarebbe sommamente utile impo
stare ricerche sperimentali sugli esemplari esistenti,
ma le condizioni per fare simili ricerche sono i
mezzi ed il tempo, che purtroppo sempre difet
h
sarà quindi i
S
COS C
V
= V. +
V 22 as = Vot
tano .
h
C) Discussione su taluni punti interessanti
f cos a)
+ V2g (sen a
COS a
Vo + ] 2ghx
il sistema di funivia continua .
1 ) Lunghezza della linea .
x
Negli impianti a
1 1 - f cotga
carico distribuito , che sono muniti di numerosi
cavalletti, non è conveniente superare una lun-
Tuttavia, per un'accurata costruzione delle ruote
ghezza che, secondo le condizioni del tracciato,
del carrello su cuscinetti a sfere, il basso valore
che conferiscono alla linea un andamento più o
del coefficiente di attrito rende trascurabile l'in
meno tormentato, varia da 1500 a 2000 metri
con dislivelli sui 5 --600 metri. Ciò a causa del gran
fluenza del fattore di correzione 1 -- · f cotgan
per cui il valore della velocità assunta dal veicolo
numero di rulli di linea che col loro attrito procu
una
sensibile diminuzione della tensione
all'atto dell'agganciamento è praticamente co
della fune in alcuni tratti del percorso, il che è
causa di una troppo grande variazione della con
lare la velocità iniziale Vo, come è fatto, ad esem
rano
figurazione delle catenarie della conformazione di
fune libera a quella di linea carica.
Per coprire lunghezze maggiori è perciò neces
sario costituire stazioni intermedie , che pur non
stante soltanto se si abbia l'avvertenza di annul
pio, nel sistema Von Roll, nel quale la seggiola
viene sospinta dal personale sino ad un arresto
posto al principio della rotaia di lancio, dal quale
viene liberata al momento opportuno senza velo
cità iniziale dal personale.
recando disturbo per il pubblico il quale non deve
trasbordare in quanto i veicoli vengono avviati
sui binari di transito e quindi sul tronco succes
Ove non si tenga presente questa avvertenza,
è inevitabile che non si riesca a realizzare un buon
sincronismo del moto del veicolo con quello della
sivo, complicano ed accrescono il costo d'impianto fune, in quantoil valore della velocità iniziale,
e le spese di esercizio .
che è un elemento variabile, ha lo stesso ordine
di grandezza dell'incremento di velocità che il
Da quanto è stato detto
risulta che, a parte casi speciali ( come quello del
sistema tedesco suaccennato) e quello Muller, i
sistemi usati per il lancio sono due: quello di avviamento a gravità e quello a spinta meccanica
sce e nella fune, e che favorisce moti pendolari
( Carlevaro & Savio ).
anormali nel veicolo .
2. Sistema di lancio .
veicolo deve conseguire per raggiungere la velo
cità della fune. Da ciò consegue un urto all'atto
dell'agganciamento che provoca usura nelle gana
Il primo sistema, cioè di avviamento a gravità
su piano inclinato , non sempre assicura un esatto
zione ha consigliato i legislatori a limitare la velo
sincronismo della velocità del veicolo rispetto a
cità dei sistemi ad agganciamento automatico a
Questa incertezza nella suddetta sincronizza .
1179
TRASPORTI PUBBLICI
2,50 m/sec, valore questo che stabilisce una netta
netto sopra menzionato, effettuare lo spostamento
inferiorità di questo sistema rispetto a quello delle
della cabina in posizione più agevole per il salva
classiche funivie, sia nei riguardi della potenzialità
di trasporto ( cioè dell'economia di impianto) che
in quello della lentezza del viaggio (cioè del disagio
taggio.
del viaggiatore).
Il secondo sistema di avviamento, a spinta meccanica , consente di ottenere una perfetta sincronizzazione del moto della vetturetta rispetto alla
ancora emanate norme definitive, mi riferisco alla
fune in quanto il lancio è provocato da un carrello animato da un motore elettrico; l'accelerazione è invece variabile: minima a carico e mas-
sima a vuoto, in quanto la coppia del motore è
costante, e pertanto l'accelerazione è inversamente
4. Norme regolamentari.
Non essendo state
bozza di norme provvisorie che è stata diramata
lo scorso anno, che, a mio parere, costituisce in
complesso una raccolta di norme assai bene ade
renti alle caratteristiche di questi impianti, ma
forse troppo dettagliato su alcuni punti non ancora
sufficientemente sperimentati. Ottima, ad esem
pio, sull'argomento dei franchi dal suolo, la distin
zione secondo il genere del veicolo, a seggiola, a
proporzionale alla massa da avviare. L'aggancia-
cabine, del tipo aperto o chiuso, che consente
mento si produce nella posizione per cui si sia
franchi sino a 12 metri per seggiole aperte, sino
già verificata la sincronizzazione nelle condizioni
a 18 metri per cabine aperte, e sino a 50 metri
più sfavorevoli (di carico massimo) .
L'avviamento in questo sistema è particolarmente dolce, poichè la spinta è applicata costantemente per tutta la durata dell'avviamento su
per cabine chiuse .
di
Circa il franco laterale rispetto al fusto del ca
valletto, si potrebbe applicare , per impianti a
cabina, ove non esiste alcun pericolo di collisione
una traiettoria orizzontale, mentre che nel degli sci col fusto, la norma vigente per le funi
sistema a gravità il viaggiatore non risente alcuna
spinta sulla rotaia inclinata , ma la risente bruscamente all'atto della contropendenza di uscita,
vie classiche ( franco 30 cm oltre l'inclinazione
per vento ).
sotto forma di forza centrifuga . Nell'impianto di
La norma relativa alla velocità degli impianti
dovrebbe essere soppressa , con autorizzazione caso
Alagna, dopo oltre 20.000 lanci per ogni vettura
(oltre 250.000 in totale) non si rileva alcuna appu-
per caso , in attesa di una sufficiente esperienza
rabile usura nelle ganasce della morsa.
3. Salvataggio.
al riguardo.
Anche la limitazione sull'accelerazione di avvia
mento, che incide sulla lunghezza della pista di
lancio e quindi sul costo delle stazioni, dovrebbe
A parte il sistema della scaletta leggera usata come nelle normali seggiovie,
negli impianti a seggiole aperte, con altezza dal
essere soppressa, poichè un'accelerazione di 1-1,5
suolo non oltre i 10 metri (Von Roll, Giovanola,
Muller, ecc.) , i sistemi usati negli impianti a cabine
chiuse sono svariati. Negli ultimi tipi del sistema
La norma che, sugli impianti monofuni, prescrive
una determinata sezione della fune per ogni chi
logramma di peso del veicolo non risponde ai cri
-
trifune Wallmannaberger , con cabine a 4 posti,
con altezze dal suolo sino a 40-50 metri, è usato
m /sec non dà alcun fastidio al viaggiatore.
teri moderni relativi alle condizioni di resistenza
il seguente sistema: in ogni cabina vi è una bobi-
delle funi alle sollecitazioni di trazione e flessione,
e può indurre i costruttori a realizzare impianti
netta di funicella il cui capo zavorrato , viene
irrazionali.
fatto scendere dai viaggiatori attraverso un appo
Infatti tale norma lascia libero il progettista
sito foro del pavimento , sino a terra. Il personale
di stabilire un troppo basso valore del contrap
vi attacca una scala di corda che i viaggiatori
tirano su, ed il cui capo si innesta automatica-
sono produrre angoli di deviazione della fune esa
peso, per cui nel tratto inferiore della linea si pos
mente al fondo della cabina. Un fattorino, munito
gerati, che conducono a sollecitazione di flessione
di un arganetto Davy, sale sulla cabina e fa discen-
inaccettabili, le quali possono produrre eccessivo
logorìo del materiale, per fatica.
E evidente che in queste condizioni il grado di
sicurezza apparente della fune è illusorio, come
avveniva nelle portanti delle vecchie funivie a
va e vieni, calcolate con criteri sorpassati.
dere i viaggiatori con l'arganetto; indi discende
con la scala di corda; infine, giunto a terra , me-
diante un dispositivo a funicella, di cui la scala
è munita, provoca lo sgancio dell'attacco , e la
scala cade al suolo .
Nel sistema « Carlevaro & Savio » è previsto,
in cui non è possibile usare le scalette, una speciale seggiola di salvataggio azionata da un arganetto installato presso il cavalletto a monte della campata stessa. Con questa
per le campate
seggiola un fattorino, armato di sacco e fune,
viene fatto scendere, lungo la fune traente, sino
Il criterio da seguire nel calcolo della portante
traente è quello di aumentare al massimo la ten
sione al fine di ridurre la sollecitazione di fles
sione al minimo possibile.
Su questo punto io conservo ancora la mia pro
fonda convinzione, che ho già espresso agli albori
dell'era della monofune, che cioè avendo la mono
alla cabina, d'onde effettua il salvataggio delle
fune funzione di traente e di portante, il suo grado
persone. Indi, ove occorra, la sedia viene fatta
scavalcare la cabina, ed il fattorino può provve-
di sicurezza dovrebbe avvicinarsi più a quello
richiesto per le portanti che a quello richiesto
dere al salvataggio per la cabina successiva. In
caso di bisogno è anche possibile, dopo aver assicurato la cabina alla seggiola, svincolare la cabina
per le traenti .
In ogni caso, poichè , negli impianti monofuni
con notevole dislivello e con notevole carico di
dalla fune, in guisa da potere, mediante l'arga- stribuito sulla linea sussiste il pericolo , nei tratti
1189
TRASPORTI
inferiori del profilo , di un'esaltazione della sollecitazione di flessione, è necessario onde limi-
PUBBLICI
Chiudo questa mia affrettata esposizione augu
stabilire
rando che da un lato i regolamenti non siano
troppo categorici sui due punti nevralgici della
un massimo dell'angolo di deviazione della fune
sotto il carico che proporrei, per il momento, di 109.
Allontanate così le preoccupazioni sul logorìo
della fune, si aumenti pure il contrappeso anche
monofune: franco dal suolo e velocità , e che dal
l'altro lato i costruttori sappiano ben valutare
gli elementi per la scelta del sistema di trasporto
che più si adatta alle particolari esigenze del trac
sino a raggiungere, nella parte superiore del pro-
ciato e del traffico .
tarne il valore ad un limite tollerabile
-
filo, un grado di sicurezza di 4 a fune nuova )
Sarebbe anzi opportuno che il Ministero desse,
effettiva
per ogni richiesta di concessione, un suo parere
della fune sarà superiore a quella creata da
un valore illusorio di un più elevato grado di
e sulle caratteristiche in base alle particolari esi
con
la
convinzione che la sicurezza
sicurezza .
In tal modo verrà a ridursi la differenza di frec-
cia tra campate cariche e scariche e si ridurranno
gli angoli d'imbocco ai cavalletti, col vantaggio
di rendere la marcia più dolce al passaggio delle
preventivo sul sistema di impianto da adottare
genze del tracciato e del traffico, ancor prima di
autorizzare l'esecuzione del progetto. In tal modo
gli aspiranti alla concessione non sarebbero indotti
in pericolose illusioni sull'entità del costo dell'opera,
ed i costruttori non correrebbero il rischio di dover
rulliere, diminuendo le oscillazioni delle catena- profondamente modificare progetti già eseguiti.
rie ed i vari effetti d'inerzia , favorendo un funzio-
namento più regolare di tutto l'impianto.
Adottando questi criteri costringeremo natu-
ralmente i progettisti a limitare il dislivello massimo degli impianti, oppure a limitarne la potenzialità di trasporto col maggior distanziamento
In tal modo sarebbero eliminate molte sorprese
da parte di quanti si inteſessano all'impresa.
Voglio infine accennare ad un nuovo sistema di
salvataggio, che ho attualmente allo studio, che
permetterà di estendere questo importante sistema
di trasporto ai casi in cui le condizioni del terreno
delle cabine, ma razionalizzeremo le condizioni
permettano di collegare due punti a grande di
di lavoro della fune, aumentandone la sicurezza
stanza ( anche di 3-4000 metri) senza appoggi
e la durata .
intermedi, ma
con dislivelli moderati , nei quali
casi la classica funivia a va e vieni offrirebbe una
troppo piccola potenzialità di trasporto.
Conclusione.
Si tratta di una fune dormente, tesa sull'asse
della linea e più alta delle catenarie dell'anello
La funivia monofune ad agganciamento automa-
portante-traente, sulla quale, in caso di bisogno.
tico è un sistema che può offrire ottimi servizi
nel campo dei trasporti turistici ed anche in quello
di collegamento di abitati montani per le sue doti
può spostarsi un carrello di salvataggio automotore
azionato da motore a scoppio e quindi di pronto
di buona sicurezza e discreta potenzialità di tra-
e sicuro funzionamento.
Un
adatto
sistema consente
l'avvicinamento
sporto , e costo limitato nei confronti dei sistemi
del carrello a qualsiasi punto della linea anche
continui trifuni e delle funivie classiche. Il sistema
in caso di forti differenze di frecce, ed il suo ag.
è ancora, in gran parte, in stato evolutivo ma
la sua diffusione potrebbe essere arrestata da
eventuali criteri troppo severi di una regolamentazione non abbastanza ponderata.
ganciamento alla vetturetta interessata, operando
il salvataggio a grandi altezze dal suolo.
Dei due corni del dilemma: sicurezza ed econo-
Casi del genere si presentano nei collegamenti in
alta montagna tra le dorsali che dividono fra loro
le vallate, e permettono in molti casi di risolvere con
mia che assilla la mente del legislatore, il primo
corno non vuol cedere alcuna briciola al secondo,
un sistema semplice ed economico il problema dei
collegamenti invernali attraverso regioni montane,
che è il fattore costruttivo.
abbreviando talvolta di centinaia di chilometri
i percorsi tra centri abitati, o permettendo di rea
Ma occorre considerare che non siamo più ai
tempi della diligenza e che viviamo in un'epoca
lizzare percorsi turistici di incomparabile bellezza .
in cui la nostra sicurezza è insidiata dai mille
Questo sistema è attualmente allo studio per
il collegamento tra il versante italiano e quello
francese nella regione del Monte Bianco, desti
nato a collegare le stazioni funiviarie del Colle
del Gigante a 3300 metri e dall’Aiguille du Midi
a 3700 metri della grande funivia in partenza
pericoli della strada ed in cui non si esita a scegliere, quando il tempo o il capriccio lo esigono,
l'aereo in luogo del treno o del piroscafo, anche
se sulle rotte degli aerei non vi sono funi di soccorso o arganetti Davy .
Auspichiamo dunque che il criterio sicurezza
tenda una mano amichevole al fattore economia .
da Chamonix che è attualmente in costruzione
per opera del conte Lora Totino.
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TRASPORTI
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FUNIVIE BIFUNI A MOTO CONTINUO
ED ALTRI SISTEMI
Se pure impropriamente , la dizione « funivie
bifuni » contraddistingue ormai, per tacita generale
intesa, un impianto di trasporto per persone con
due funi portanti , e con fune traente ad anello
chiuso, in moto continuo o semicontinuo , unidirezionale, a veicoli multipli , senza fattorino, siano
Sistema Pohlig.
Trattasi di un sistema che ha qualche analogia
col precedente , ma soltanto formale e secondaria .
È evidente la diretta derivazione dall'omonimo
sistema per trasporto merci, e il segno di una buona
chiusi (vetturette ) o aperti (seggiole ), La dizione esatta
esperienza . Le vetturette sono a quattro posti, con
dovrebbe evidentemente essere « funivie trifuni » .
due carrelli a due ruote ciascuno, che corrono su
Questo tipo d'impianto, largamente affermatosi
due funi portanti, trainate da un anello chiuso, in
modo continuo, unidirezionale . Lo scartamento in
nel trasporto di merci, non è ancor molto diffuso
per il trasporto di persone, e soltanto da pochi anni
linea è di 3,80 metri. Ogni vetturetta è munita di
va affacciandosi timidamente nel vasto e gremito
due carrelli, con due ruote per ciascun carrello. Le
campo funiviario. Esso tiene, ad un tempo, sia della
funivia classica, sia della seggiovia. Ancor meglio
si può dire, che, appunto, deriva in linea immediata dalle teleferiche merci con funi portanti,
sono due, indipendenti, azionate ciascuna
da una leva con contrappeso a rullo Le mascelle
di ogni morsa sono comandate da due filetti, uno
a passo lungo, per il rapido avvicinamento delle
masc le, ed uno a passo corto per la chiusura di
forza. Gli agganciamenti e gli sganciamenti avven
gono anche qui su rotaie pensili, ma senza che negli
tanto ad attacchi fissi (sistema « Valtellina ») quanto
ad attacchi automatici (sistema « tedesco ») .
Un breve richiamo ai pochi sistemi di attualità
morse
serviràaa dare una idea abbastanza chiara di questo agganciamenti venga esercitata alcuna spinta dal
tipo d'impianto.
personale. Le mascelle lavorano orizzontalmente,
e quindi la fune traente entra ed esce in basso. La
Sistema Wallmannsberger,
forza di serraggio dipende dal passo della vite, e
dal momento leva per peso; ma dipende altresì
dallo scatto di chiusura impresso al dispositivo (la
È dovuto all'ing. Wallmannsberger di Salisburgo.
Sulle due funi portanti, corrono vetturette a
vite è irreversibile, e perciò resta senza influenza
quattro posti, trainate da un anello chiuso di fune
in moto continuo, unidirezionale . Lo scartamento
la variazione di momento in funzione della pen
denza) . La velocità di marcia è di 2,8 m/sec. Si
in linea è di 4 metri. Ogni vetturetta è munita di
due carrelli, con due ruote per ciascun carrello, e
di doppio rullo per gli sganciamenti e gli agganciamenti automatici. Questi avvengono su rotaie pensili, per gravità con spinta a mano. Sagome di
possono ottenere portate fino
controllo, collegate al dispositivo di equidistanza,
dànno sicurezza di agganciamento. Le morse sono
а
600 persone
all'ora .
Con questo sistema sono stati costruiti due
impianti in Baviera, al Tegernsee e allo Schliersee;
ed uno, recente, pure in Germania.
È in progetto un impianto in Italia, lungo circa
km 4 in due tronchi, con 70 vetturette sulle linee,
due, indispendenti, con forza di serraggio fornita portata massima 420 persone all'ora.
da batterie di robuste molle. Le mascelle lavorano
verticalmente e quindi la fune traente entra ed
esce lateralmente. La forza di serraggio è costante,
Sistema Ceretti & Tanfani.
edè indipendente, tanto dal peso della vetturetta
e delle persone, quanto dalla pendenza. La velocità
Questo sistema si distingue decisamente dai
di marcia è di 2,50 = 3 m/sec. Si possono ottenere
portate orarie di 500 e più persone.
precedenti, soprattutto per l'agganciamento alla
Con questo sistema sono stati costruiti gli impianti di Badgastein -Stubnerkogel ( 1950), (Austria),
sulle due portanti è quindi semicontinuo, unidire
in due tronchi con due argani; di Crans-Bella Lui
effettuate con vetturette ferme a valle e a monte ,
(1950), Vallese, in due tronchi con un solo argano;
mentre le altre sono ferme in linea. Lo scartamento
di Radegund-Schöckel (1951), Austria; di Villach,
in linea è di 5 metri. Le vetturette sono a 6 posti,
con carrello a 4 ruote : il loro peso a vuoto è di circa
Austria;
ecc .
traente, che è fisso . Il movimento delle vetturette
zionale. La salita ee la discesa dei viaggiatori vengono
1182
TRASPORTI PUBBLICI
kg 450. Nel giro in stazione, le vetturette sono guidate da un apposito dispositivo. La velocità massima va da 5 m / sec fino ad 8 m/sec a seconda degli
impianti . Per tracciati brevi, o per portate ridotte,
le vetturette marciano isolate; altrimenti, le vet
turette marciano a coppie, a distanza di circa 20 me-
Il moto è continuo, unidirezionale: le partenze
e gli arrivi sono perciò fatti, agevolmente, senza
che le seggiole si fermino, data la bassa velocità.
Lo scartamento in linea è di 4 metri.
E peraltro doveroso ricordare che questi attuali
tri fra l'una ee l'altra vetturetta, in modo che, nelle
sistemi, oltre ad avere chiara origine
fermate, una si trova sul lato arrivi della stazione
detto
e l'altra sul lato partenze . Fra l'una e l'altra coppia
cedenti anche nel trasporto di persone.
corrono circa 400 :-600 metri, in modo da ridurre
Citiamo la funivia dello Schauinsland (Baviera ),
attualmente a moto semincontinuo , ma in origine
al minimo il numero delle fermate in linea (dato
da un quarto del numero totale delle vetturette ,
meno uno). Si possono così raggiungere portate
come si è
nelle trifuni per merci hanno buoni pre
a moto continuo (la trasformazione avvenne su
ordine delle autorità , dopo un incidente ), con doppia
di 300 persone all'ora, con fermate di 20 secondi.
Con questo sistema è stato costruito il noto
traente , e con agganciamento e sganciamento
impianto dei Tondi del Faloria , a Cortina d'Am
funivia del Monte Maggiore, a moto continuo, con
carrelli ad agganciamento fisso .
pezzo, lungo 795 metri, con 4 vetturette , isolate,
automatici; e il progetto del prof. Zignoli, per la
marcianti fino a 5 m/sec. con una portata di 220
Data la recente nascita di questo tipo di impianti,
persone all'ora. Con lo stesso sistema, la Ditta ha
non esiste ancora una regolamentazione; ma essa
progettato un grosso impianto, lungo circa 2800
metri, con velocità di 8 m/sec, vetturette distanti
18 metri, a coppie distanti 555 metri, portata di
è già stata abbozzata ed è auspicabile che presto
290 persone all'ora.
sia definita.
La funivia bifune ( trifune) ha evidentemente un
suo campo di applicazione, che va lentamente ma
sicuramente delimitandosi. Infatti, questo tipo di
impianto ha caratteristiche proprie , ben definite,
Sistema Tanesini.
È in progetto per un impianto destinato ad una
località dell'Italia centrale, con caratteristiche spe
ciali, quali: bassa velocità (1 m/ sec), alta portata
oraria, percorso breve (m 508) . I veicoli sono dati
da seggiole aperte, biposto, con agganciamento
diverse tanto da quelle delle funivie classiche,,
quanto da quelle delle seggiovie monofuni. Con
sente infatti forti portate, con un costo relativa
mente ridotto, facendo viaggiare carichisuperiori
più distri
buiti di quelli delle funivie, ma ben
a
quelli delle seggiovie. Sono anche evidenti le diffe
renze dagli impianti automatici monofuni.
La funivia bifune (trifune) gode anche di una va .
fisso all'anello traente, scorrenti su due portanti, lida esperienza nel campo dei trasporti di merci, dove
molto tese, per mezzo di carrelli a 2 ruote. Le seg.
ha felicemente fatto fronte a svariatissime esigenze
giole sono a marcia frontale, con equidistanza di
10 metri, e potranno far fronte ad una portata di
di lunghezza, velocità, portata, pendenza, sicurezza.
È quindi prevedibile che essa si diffonderà sem
circa 700 persone all'ora.
pre più nel settore funiviario più adeguato.
ANGELO SINISCALCO
LE FUNI
MATERIALE, TIPI, FABBRICAZIONE E LUBRIFICAZIONE
COMPORTAMENTO NELL'ESERCIZIO
Ringrazio l'on. Ministero e la Commissione
Funivie di avermi designato relatore sull'argomento delle funi di acciaio, che, come tutti
sanno, sono gli organi più importanti nei trasporti funiviari.
Descrive inoltre il metodo e l'apparecchio di
verifica elettro -magnetico del dott. Müller, adot
tato nel controllo delle suddette portanti chiuse e
di quella delle funivia sul Burgherg presso Bad
harzburg, in opera dal 1929.
Su questo argomento sono state presentate otto
Dà inoltre le caratteristiche di funi chiuse for
memorie le cui bozze sono state distribuite ai Convenuti ; un'ulteriore memoria è stata presentata
nite ad altri 10 impianti, funi a resistenza molto
ora dall'ing. Rossetti del Politecnico di Torino,
ed anche di questa dirò in seguito.
Delle prime otto memorie, quattro riguardano
particolarmente la storia, le caratteristiche e le
prove delle funi portanti chiuse; altre due contengono considerazioni sulle sollecitazioni a fatica e
sulla struttura dei fili di acciaio, sulla loro usura
e sui metodi e gli apparecchi di controllo dei fili
e delle funi.
Una settima, descrive l'apparecchio magneto-
alta con rapporti fra carico di rottura e peso per
metro, dell'ordine di 20.000 e cioè di quelli recen
temente raggiunti anche dalle Trefileries de Bourg.
Ne enumera i noti vantaggi nei riguardi della loro
superficie liscia, della compattezza della loro se
zione, della stabilità dei fili esterni nel caso di
rottura, insistendo anche sulla loro ermeticità e
quindi sulla protezione data ai fili interni.
Secondo il parere della Westfaelische la pre
scrizione di considerare nel calcolo del carico di
induttivo del dott. Müller di Stoccarda, ed infine
l'ottava dà notizie dei dispositivi di tensione delle
rottura della fune chiusa soltanto il valore più
basso dei fili componenti la fune non è ben fon
data, perchè, asserisce la Westfaelische, regolando
portanti mediante anelli portanti mediante anelli
opportunamente gli angoli di inclinazione dei vari
continui di funi flessibili, della loro costruzione e
delle prove di collaudo relative. Quella dell'inge-
strati si riesce ad ottenere una buona distribuzione
gnere Rossetti, dà notizie di una serie di prove
di trazione, carichi di rottura totali , che raggiun
degli sforzi fra i vari fili raggiungendo alle prove
di fatica a flessione -trazione sulle funi, eseguite
gono il 90 % circa della somma dei carichi dei
un dispositivo attuato presso il Politecnico
singoli fili provati dopo la cordatura.
Conclude naturalmente auspicando l'applicazione
di queste funi quali portanti di funivie per persone,
in sostituzione di quelle a formazione Ercole.
con
di Torino ,
Ecco brevemente il contenuto delle memorie
suddette :
1. La memoria della WESTFAELISCHE DRAH-
2. La prima delle due memorie presentate
TINDUSTRIE di Hamm riguarda le : Funi portanti
dalla SOCIETÀ TREFILERIE ET CÀBLERIE DE BOURG,
tratta dalla Utilizzazione di funi portanti chiuse
ad alta resistenza per funivie.
Anche questa memoria, dopo aver accennato
al servizio di alcune portanti Ercole in Francia,
prosegue nella descrizione di 11 funi portanti
chiuse nella costruzione delle funivie.
Fa la storia dell'evoluzione delle funi portanti,
dal normale tipo spiroidale, a quello a trefoli senz’anima tessile (Ercole), al tipo chiuso predefor.
mato sistema Kintschel, ed accenna alle caratte-
ristiche delle portati chiuse Ø 45 mm montate nel
1926 sulla funivia di Kreuzeck per iniziativa del-
chiuse fornite dalle Corderie di Bourg e montate
su funivie francesi dal 1931 al 1946 .
l'ing. Luigi Zuegg, funi tuttora in opera, e costi-
Per nove di esse si indicano resistenze medie
tuite da fili tondi interni con resistenza media
da 149 a 158 kg/mmq il che corrisponderebbe
a circa 180/200 kg/mmq sui fili tondi , e kg 135/150
sui profilati con rapporti R : p da 15.000 a
di 195 kg/mmq e sagomati esterni con R di circa
140 kg /mmq.
Accenna alle prove effettuate a suo tempo su
provino di 6 metri sotto tensione, percorso da un
carico mobile esercitato da una carrucola, ed agli
15.800 .
Per altri due impianti ( funivia du Revard 1935
e funivia d’Auron 1937 ) le resistenze aumentano
ottimi risultati ottenuti dopo due milioni di pas-
già a circa 200 kg /mmq sui fili tondi e 150/160
saggi della carrucola .
sui profilati.
TRASPORTI PUBBLICI
1184
La memoria inoltre accenna alla riparazione
effettuata ad un tronco di fune chiusa ø 54/55
sulla linea Chamonix -Planpraz (1932) al quale
degli Industriali del Belgio a Bruxelles.
venne sostituito l'intero strato esterno dei fili
Corderia con formazioni praticamente identiche:
profilati, permettendo l'esame e le prove dei fili
provini avevano tutti lunghezze fra gli attacchi
di circa 3 metri. Gli afferraggi erano in parteef
fettuati con cunei, in parte con teste fuse. Dai
degli strati interni con risultati soddisfacenti. La
Memoria non precisa la data di questa riparazione.
Le Corderie di Bourg, concludono accennando
800 tonn del Banco di prova dell'Associazione
Tutte le funi erano state costruite dalla stessa
carichi addizionali indicati si deducono resistenze
alla tendenza attuale al raggiungimento dei rapporti R : p intorno a 20.000 e quindi all'adozione
medie di 170/175 kg/mmq tranne che per la fune
Ø 60 che probabilmente ha fili con R 155,160
di fili tondi interni 0 2,90/3,20 con R 200/215 kg/
kg/mmq in media.
mmq e fili a Z da 4 mm di altezza, con R 180/190
kg/mmq.
Tali caratteristiche sono state da esse raggiunte
per le funi Ø 40 della funivia Bologna-S. Luca
I risultati ottenuti sono stati molto discordanti.
Le più basse perdite di cordatura si sono verifi
cate su due provini l'uno (perdita 13 % ) affer
rato con cunei e con rottura agli attacchi; l'altro
( settembre 1949) aventi in media R :p = 20.300 (perdita 14 %) con teste di zinco fuso e rottura
ed in quelle della nuova funivia dell'Aiguille du regolare. Quelle più alte (sino al 27 % ), sia su pro
Midi con R:p = 20.200/19.400. Le perdite di corda- vini muniti di teste fuse (di lega piombo -antimonio,
tura sino ad ora riscontrate su queste funi sono oppure zinco) sia su provini afferrati con cunei .
dell'ordine 10/12 % .
L'ing. Verwilst tenta di interpretare questi risul
Notevoli le lunghezze ed i pesi delle funi della
chilo
a) le rotture premature di fili isolati , in tutti
i provini, ma in misura diversa, da cui l'impossi
chilo-
tutti i fili, anche su provini tenuti in tensione per
Aiguille du Midi rispettivamente di :
lº tronco ø 50,8 m 2680 x kg 14.1 /mt
grammi 38.000
20 tronco ø 49.8 m 3100 x kg 13.2/mt
grammi 41.000 ~
tati contraddittori , e fa notare :
bilità di una regolare distribuzione dei carichi su
24 ore al 25 % del carico di rottura ;
b) l'influenza delle operazioni di preparazione
Le Corderie di Bourg esprimono la loro fiducia
provino per l'applicazione delle teste fuse.
del
consulla
nei risultati di queste funi , basandola
vinzione della tenuta alla fatica di queste altis- che provocano probabilmente dissesti rel complesso
sime resistenze, considerata naturalmente la scru-
polosa selezione degli acciai, i particolari accorgi-
dei fili;
cl i relativi migliori risultati su provini affer
menti nella lavorazione e l'esperienza già acqui- rati con cunei, e per quelli con le teste fuse su
sita nel campo delle funi d'estrazione.
provini con testa in lega più dura (zinco) .
3. La seconda memoria delle TRÉFILERIE ET
CÂBLERIE DE BOURG consiste in un breve cenno
si ha la conferma delle difficoltà che si incontrano
Mi permetto di osservare che da queste note
alle Funi di tensione delle funi portanti.
Viene espresso un parere sfavorevole alle comuni
funi a 6 o a 8 trefoli ed 1 anima tessile centrale
e viene accennato anzitutto alle funi chiuse dei
tipi flessibili a più strati di fili sagomati sottili
già adottate in impianti minerari, fornite a parecchi impianti funiviari nei quali si verificano sovente
rapporti fra il diametro di avvolgimento e quello
nella regolare rottura di provini di grosse funi,
difficoltà che talvolta danno luogo ad ingiustifi
cate preoccupazioni nei collaudi.
Aggiungo che la lunghezza netta dei provini
di soli 3 metri mi sembra eccessivamente ridotta
in relazione al diametro ed al carico di rottura di
queste funi.
L'ing. Verwilst conclude con la seguente pro
posta:
lo la somma dei carichi di rottura di tutti i
della fune di circa 30 , al massimo 50.
Nella maggior parte dei casi vengono però adot-
fili dovrebbe superare del 15 % il carico di rottura
tate in Francia funi del tipo detto « Nuflex » antifoli (a 6 + 11 + 17 oppure 6 + 12 + 18 trefoli)
prescritto dal Cliente.
20 il carico di rottura effettivo ottenuto al
collaudo sull'intera fune con dovrebbe essere infe
da 7 fili cadauno a cordatura crociata con
riore del 13 % a quello prescritto.
girevoli e cioè di tipo Ercole a tre strati di treuna
piccola anima centrale .
Il controllo dello strato intermedio è previsto
in modo indiretto, con la misura del diametro
Il che mi permette ancora di osservare , signifi
cherebbe la tolleranza di una perdita di cordatura
di ( 115-87 ) : 115
24.5 % che mi sembra ecces
della fune. Lo stato di allarme dovrebbe essere
siva tenuto conto dei dati forniti da altre memo
dichiarato verificando una riduzione del 10 % del
diametro esterno o la rottura di più del 10 % dei
rie e su fili con resistenze medie anche più alte.
fili esterni sulla lunghezza di 2 metri.
Questo tipo è stato fornito alla funivia Bologna-
5. L'ing. Aldo NICOLARDI riferisce sugli attuali
orientamenti delle prove sulle funi e sui fili.
S. Luca; il diametro di avvolgimento normale può
Dopo aver descritto le normali prove sui fili
essere limitato a 40 volte il diametro della fune.
previste dall’U.N.I. e dalle varie norme vigenti.
accenna a quelle a fatica a flessione rotante, alle
4. La memoria dell'ing. VERWILST riferisce
prove rapide ed a quelle di usura ed infine ai
una serie di 10 prove effettuate alla trazione su provini di funi chiuse di grosso diametro per blon-
dispositivi che impiegano le correnti indotte per
scoprire la presenza di fessure od altri difetti nei
din da
fili e nelle funi.
60 a 76,5 su una macchina Amsler da
TRASPORTI PUBBLICI
6. L'altra memoria dell'ing. Aldo NICOLARDI
1185
ressanti accorgimenti su anelli identici a quelli
è particolarmente dedicata al Fenomeno di fatica
posti in opera. Le rotture avvennero come
nella fune e nei fili, e mette in rilievo l'influenza
da prevedersi, sulle redance intorno alle quali pas
sava l'anello, denotando in un caso una perdita
delle sollecitazioni subite dal materiale durante la
trafilatura nei confronti dell'incrudimento e quindi
delle caratteristiche finali, e del fenomeno dello
invecchiamento; essa riporta un'ampia indicazione
bibliografica su questi argomenti.
L'ing. Nicolardi vorrà scusare questo troppo
era
di cordatura del 17 %0 , nell'altro con una rottura
meno regolare, del 29 % . Gli allungamenti furono
inferiori al 2 % .
Questi risultati sono probabilmente dovuti allo
tiene argomenti di carattere scientifico che non
esiguo diametro delle redance impiegate nelle
prove (circa 4,5 volte il diametro della fune ).
Viene dagli autori riconosciuta l'opportunità di
si prestano ad un chiaro riassunto, e devono essere
impiegare, nel caso in cui in avvenire si adotti
studiati e discussi direttamente sul testo della
memoria.
ametro .
breve accenno al suo lavoro; esso d'altronde con-
L'ing. Nicolardi a conclusione del suo studio
afferma che: « la rottura dei fili non avviene per
pressione superficiale ma per una riduzione di
sezione per usura » tanto che l'introduzione dei
rulli di gomma ha potuto prolungare la durata
delle funi.
Al riguardo resterebbero da precisare a mio
parere, le ragioni per le quali sovente si riscon-
trano fili perfettamente tondi, senza alcuna usura,
che presentano rotture e d'altra parte si rilevano
sovente fili fortemente schiacciati e ridotti quasi
a lamine ma senza alcuna rottura .
Inoltre osservo che l'efficace effetto dei rulli
questo sistema di tensione, di rulli di maggior
9. Resta infine da accennare alla memoria
inviata dall'ing. ROSSETTI.
In sostanza questa memoria descrive una serie
di prove di fatica a flessione-trazione effettuata su
funi metalliche flessibili, con un semplice apparec
chio costruito presso il Politecnico di Torino.
Queste prove fanno parte di ricerche già effet
tuate da molti anni presso vari laboratori e fab
briche italiane ed estere ( molti conoscono i lavori
del prof. Woernle di Stoccarda e quelli del pro
fessor Bertolini ) ricerche che ritengo sarebbe molto
di gomma oltre ad evitare l'usura dei fili è essen-
interessante sviluppare sistematicamente al fine
di raccogliere molti elementi di giudizio e di con
zialmente quello di ridurre le pressioni localizzate
trollo sulle funi metalliche.
sui fili aumentando enormemente la superficie di
Un provino di fune viene piegato a 1800 circa
appoggio come risulta chiaramente dalle interes
intorno ad una puleggia a gola, sotto tensione e
viene sottoposto ad un movimento alternativo in
santi prove effettuate dal prof. Bertolini sulle
portanti della funivia del Mucrone.
7. La memoria del dott . MÜLLER è una par-
ticolareggiata esposizione delle ricerche magneto-
induttive sulle funi portanti e traenti per funivie
e funicolari e sugli apparecchi relativi.
Essa si riferisce a numerose figure citate nella
relazione che riporta gli oscillogrammi rilevati
dall'apparecchio su varie funi ed in tempi successivi su ciascuna fune, poichè l'esame di un
diagramma singolo non può dir nulla, molte essendo le cause che danno luogo a irregolarità e sol-
modo che un certo tratto
essere sollecitato con una
del provino viene ad
serie di piegamenti e
successivi raddrizzamenti. La prova viene di solito
continuata sino alla rottura del provino .
Evidentemente le sollecitazioni delle funi in
opera, sono quasi sempre molto più complesse e
sarebbe difficile riprodurle esattamente in un appa
recchio di prova . Tuttavia da una serie di prove
di confronto, variando opportunamente i nume
rosi parametri che entrano in gioco (diametro fune,
diametro fili, diametro pulegge, dimensioni ee forme
delle gole, resistenza dei fili, genere di cordatura,
tanto dal confronto delle variazioni progressive
di tali oscillogrammi, si deduce l'andamento delle
carico di trazione, ecc. , ecc .) si potrebbero ottenere
certamente molte interessanti indicazioni e diret
rotture e delle corrosioni dei fili.
tive per il migliore impiego pratico delle funi.
La descrizione e interpretazione di tali oscillo-
I risultati riportati nella memoria dell'ing. Ros
grammi illustrano in modo convincente le suddette
setti riguardano una serie di prove su 7 funi tutte
conclusioni; la sistemazione e l'uso degli apparec
chi completano la relazione.
renti con e senza anime di canapa, sollecitate a
8. Dispositivi di tensione del contrappeso delle
a flessione su pulegge aventi diametro di 21-25-32
di diametro 12 mm con formazione assai diffe
trazione a circa 1 /5-1 /6 del carico di rottura , ed
portanti per le funivie Plan Maison-Furggen , ee
Courmayeur- Checrouit, formano l'oggetto della
memoria degli ingegneri AZZAROLI e MAROCCHI.
Si tratta di due anelli di fune flessibile (a 7 trefoli da 61 fili) che si impegnano da una parte in
due rondelle tenute alle estremità di una traversa
collegata con testa fusa alla portante , dall'altra
parte previa un rinvio su appogite pulegge, ad
volte quello della fune.
I risultati presentano notevolissime diversità di
comportamento tra fune e fune; a parità di altre
condizioni si va da 5900 a 129.000 alternanze;
oppure da 8500 a 198.000; od ancora da 24.000
a 800.000 circa a seconda del tipo di fune e di
dimensioni delle pulegge .
Le prove hanno servito per ora , a mettere in
analoga traversa alla quale è agganciato il con-
rilievo il comportamento nettamente superiore di
trappeso.
due tipi di funi speciali, senz'anima tessile, fles
sibili, a formazione Ercole, con avvolgimento tipo
Seale, fornite in prova da una casa tedesca .
Vengono descritte : la formazione di questi anelli
continui e le prove di trazione effettuate con inte5 -
Trasporti Pubblici.
TRASPORTI PUBBLICI
1186
Osservo però che gli altri cinque tipi provati,
per
la loro sostanziale diversità dal tipo delle due
funi tedesche e per i loro incerti requisiti, non
b) nuovi tipi di fune flessibili a cordatura a
strati di fili, sovrapposti con egual passo per traenti
di funivie, funicolari e in particolare per seggiovie
possono fornire assolutamente attendibili criteri
di confronto . Queste prove devono essere condotte
e sciovie ;
su una serie di funi con fili e con formazioni omo
ad alta ed altissima resistenza ( oltre 200 kg/ mmq);
genee, e sono certo che l'industria italiana è per
fettamente in grado di sostenere qualsiasi confronto .
c) caratteristiche degli acciai italiani per fili
d) eventuali prove di fatica sui fili e sulle funi
ad alta resistenza e confronti coi tipi normali ;
Prima di chiudere la mia relazione desidero
aggiungere qualche considerazione che riguarda
particolarmente l’Industria italiana delle funi.
Nessuna memoria è pervenuta in tempo utile
dai Fabbricanti italiani di funi. Tuttavia essi mi
hanno assicurata la loro presenza a questo secondo
e) effetti della predeformazione di cordatua
sulle caratteristiche dei fili;
f) lubrificazione e protezione dei fili ee delle
funi alla corrosione. Prodotti impiegati e notizie
sulla loro efficacia ;
convegno per rispondere alle questioni che sorg) eventuale impiego di fili zincati, senza
geranno dalle discussioni con i Tecnici degli Im- oppure con trafilatura dopo zincatura . Requisiti
pianti e per dare notizia dei progressi effettuati
nelle lavorazioni e dei notevoli concreti risultati
ad essi relativi;
h) collaborazione fra i fabbricanti di funi, i
raggiunti, come è comprovato dall'esperienza di
centinaia di impianti ed ai confronti con lemigliori progettisti,i costruttori, gli esercenti degli im
funi estere .
Per concludere definitivamente mi permetto di
accennare ad alcuni argomenti di attualità che
ritengo sarebbe interessante esaminare al Convegno:
a) possibilità attuali delle Industrie italiane
per la costruzione di funi portanti chiuse ad alta
resistenza per funivie;
pianti funiviari per lo studio dei migliori tipi di
fune, delle loro condizioni di funzionamento e di
manutenzione dei controlli, della durata, ecc., al
fine di fornire in uno spirito di cordiale intesa,
pur con la dovuta divisione delle singole respon
sabilità, tutti gli elementi atti a chiarire le even.
tuali incertezze ed a migliorare continuamente le
caratteristiche delle funi.
ALDO NICOLARDI
ESAME DELLA REGOLAMENTAZIONE
Dal Convegno tenutosi in Bolzano nel 1948 due
fatti nuovi si sono verificati nella regolamentazione
che non potranno non far risentire il loro benefico effetto sul progressivo sviluppo dei trasporti funiviari.
La legislazione relativa alle funivie.
Infatti, delle proposte dell'ing. Zuegg non hanno
trovato accoglimento solamente quella relativa
all'uso di funi tenditrici
e ciò è dovuto essen
zialmente al fatto che tale impiego è in corso di
eliminazione – e quella relativa ai fondi di rin
novamento, dato che le condizioni economiche
attuali non possono più considerarsi quelle di un
periodo di transizione .
IL LABORATORIO SPERIMENTALE .
Il primo di essi è rappresentato dalla legge 19
marzo 1952, n . 183, che autorizza la spesa di lire
147.000.000 per la costruzione di un laboratorio
di esperienze sulle funi metalliche impiegate nei
pubblici servizi di trasporto.
Tale laboratorio che diventerà il centro natu
Le rimanenti proposte hanno trovato tutte
accoglimento nelle modifiche in corso di approva
zione e per talune di esse si è oltrepassato anche
il limite delle richieste . Infatti per quanto riguarda
la fabbricazione delle funi e la sorveglianza sui
giunti della traente, vale quanto già detto per la
istituzione del Laboratorio sperimentale.
rale intorno al quale si svilupperanno gli studi
La soppressione del conducente della vettura
sulla costruzione, collaudo e comportamento nel
che era richiesto solo in alcuni casi , è estesa ad
l'esercizio, potrà dare all'Italia anche per le funi
ogni caso ed è pure stata accolta la proposta della
quel primato che per il numero degli impianti e soppressione della fune di soccorso quando sia
l'audacia
dei tracciati realizzati essa detiene nel possibile effettuare il salvataggio dei viaggiatori
campo costruttivo degli impianti funiviari.
col sacco, illustrato nel precedente convegno del
Infatti è assai arduo, scrivevamo(1), giungere, l'ing. Tanesini (parte VI, capo II, n. 1 , comma L
per via analitica, alla conoscenza delle sollecita
e parte VI, capo V, n . 3) .
zioni dei singoli fili della fune in quanto,pur cono
scendone l'esistenza non è facilmente determina
Ed, infine, è stata sanzionata anche l'adozione,
richiesta dall'ing. Zuegg, del coefficiente di attrito
bile l'influenza che hanno sulle condizioni di resi
uguale a 0,25 per le pulegge guarnite in gomma .
stenza della fune le deformazioni plastiche indotte
nella costruzione .
Il nuovo laboratorio, quindi, consentirà di per
Ma, ciò sta a dimostrare il vivo amore con cui
le Autorità preposte alla sorveglianza seguono lo
sviluppo degli impianti funiviari e ne prevengono
le necessità;
proposte anche altre modifiche,
seguire quelle indagini sperimentali che sole po che una voltasono
approvate, faranno del Regolamento
tranno confortare la ricerca teorica in analogia a
quanto esiste in Inghilterra ed in Germania dove, italiano, che già ora è stato preso come modello
sopratutto, l'esistenza di un Comitato per le ricer
che sulle funi metalliche costituite in seno alla
Associazione Ingegneri tedeschi ed un Istituto di
prove e controllo delle funi per i servizi minerari,
hanno consentito di conseguire un incontestabile
primato nelle costruzioni coi tipi Tru-Lay e Diepa,
di legislazione specifica, il più moderno e
com
pleto regolamento del mondo.
Quanto precede sta a giustificare la completa
mancanza di memorie relative alla regolamenta
zione delle funivie, mancanza non dovuta ad assen
teismo o disinteresse, ma alla perfezione ormai
attualmente, che sembra effettivamente possieda raggiunta.
delle qualità superiori.
LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO TECNICO .
Il secondo evento è costituito dalle modifiche
del Regolamento tecnico 31 agosto 1937, n. 2672,
relativo alle funivie comunicate con la circolare
n. 163 del 21 giugno u. s .
Tali varianti, come è già detto nella stessa cir-
La legislazione delle seggiovie.
Per quanto riguarda invece le seggiovie, ci tro
viamo innanzi ad un complesso che è tuttora in
corso di evoluzione, devo seguirne gli sviluppi ,
cercando di non soffocare l'iniziativa dove questa
possa portare a nuove e più perfette forme, ma
colare tengono conto dei voti espressi al lº Con- impedendo che un'eccessiva libertà porti ad im
vegno di Bolzano.
(1 ) « Macchine », aprile 1952 .
pianti malsicuri o pericolosi.
1188
TRASPORTI PUBBLICI
Tale effetto si è voluto ottenere mediante una
regolamentazione che pur essendo rigida nelle sue
norme, ammette numerose deroghe che consen
tono alla competenza ed allo spirito di iniziativa
dei progettisti e costruttori di adottare forme
SCARTAMENTO
E
FRANCHI
DAL
SUOLO
E
DAGLI
OSTACOLI FISSI .
La più recente versione delle norme regolamen
tari danno già come superate le richieste che erano
state avanzate .
nuove e di realizzare un migliore e più efficiente
impianto quando il Ministero dei trasporti (Ispet
torato della M.C.T.C. ) confortato dal parere della
Commissione per le funivie, ritenga meritevoli di
esecuzione tali innovazioni costruttive ( 1 ) .
Gli schemi di regolamento attualmente in caso
di approvazione sia per seggiovie ed attacchi fissi
che ad agganciamento automatico, costituiscono
nel loro insieme un tutto organico che intende
disciplinare tutta la vasta materia ad esse rela
tive, tenendo presenti le richieste scaturite dal
precedente Convegno di Bolzano e contenute nelle
memorie dell'ing. Carlevaro e dell'ing. Tanesini (2 ) .
Non è stato accolto solo il principio del franco
massimo dal suolo affidato alla discrezione del
costruttore, perchè avrebbe potuto portare ad
abusi . La limitazione, giustamente imposta, ri
SOSTEGNI DI LINEA .
Si chiede che venga abolita la prescrizione di
considerare entrambi i rami della fune scarichi
nel caso di impianto in funzione ed uno solo scar
rucolato in caso di impianto fermo e di conside
rare l'azione del vento solo in un caso in quanto
azione del vento e superficie dell'oggetto investito
sono inversamente proporzionali fra loro allo scopo
di semplificare i troppo laboriosi calcoli.
Si chiede, invece, un aumento del grado di sicu
rezza delle mensole e delle rulliere cosí da deter
minare una notevole rigidità a torsione dell'in.
sieme, mentre dovrebbe essere trascurata la forza
torcente tutte le volte che i sostegni siano incli
nati sulla verticale di un angolo uguale alla semi
guarda sia l'altezza che la lunghezza del franco
somma degli angoli che le reazioni fanno con
massimo, cosí da non prestarsi ad equivoci (3) .
Alcune modifiche, però, sono richieste nell'unica
memoria presentata a tale riguardo a questo Con
vegno (4), mentre si auspica una pronta applica
questa .
zione delle nuove norme che dovranno servire
non solo di guida nelle costruzioni, ma anche nella
ricostruzione, che ormai s'impone, di molti dei
Si propone che il rullo abbia sezione asimme
trica, dando al bordino interno una maggiore
altezza che impedisca lo scarrucolamento in tale
vecchi impianti.
direzione.
FUNI PORTANTI E LORO SICUREZZA .
STABILITÀ DELLA FUNE
Si chiede che venga soppressa la limitazione a
sei anni della durata della fune (art. 4) limitando
RULLIERE
Viene poi chiesto che sia consentita la possibi
la sostituzione della fune ai soli casi in cui il grado
lità
i rulli possano funzionarel'introduzio
sia a pressione
che che
a ritensione
di sicurezza sia disceso a 5 .
appoggi costituiti da rulli e controrulli.
Ora si deve considerare che il grado di sicurezza
è stabilito quale rapporto fra la resistenza a tra
, sia pure con
ne di
DISPOSITIVI COMUNI ALLE STAZIONI .
zione della fune e la sollecitazione totale,9 e che
la resistenza a trazione della fune è l'unica qualità
che viene talvolta migliorata durante lo esercizio
per l'ulteriore incrudimento del materiale (5)
5 . Tutte
I dispositivi di fine corsa, poi, di scarsa effica
cia, dovrebbero essere soppressi e sostituiti da
opportuni dispositivi che consentano l'entrata
le altre qualità e sopratutto la resistenza a piegamen-
nelle stazioni del passeggero, senza
to vanno peggiorando per cui si abbassa notevolmente
la resistenza in special modo al piegamento, che
in caso di forzata necessità. Le stazioni , poi, do
è da considerare fra le più cospicue fra le solle
citazioni che tormentano la fune della seggiovia.
La legislazione austriaca prevedeva la sostitu
suo danno,
vrebbero essere del tipo completamente chiuso
per proteggere i macchinari dalle intemperie.
COSTRUZIONE .
zione della portante , che pur si trova in condi
zioni di esercizio assai meno onerose di quelle
dell'unica fune delle seggiovie, dopo 6 anni.
anche per il direttore dei lavori, che talvolta può
Ad ogni modo riteniamo che l'unico che possa
essere persona fisicamente diversa, venga impo
Si chiede che non solo per il progettista, ma
dare una esauriente risposta sull'argomento sarà
sto l'obbligo di dimostrare di essere abilitato giu.
il Laboratorio sperimentale, che potrà raccogliere
tutti i dati necessari alla determinazione di nuove
sta le disposizioni di legge che regolano l'eserci.
zio professionale degli ingegneri nel territorio della
norme in materia .
Repubblica.
( 1 ) Os ervazione sul regolamento per le seggiovie.
(2) Tracciato, profilo e sistemazione della linea nelle segg’ovie e osservazioni sulle vigenti norme per l'impianto
e l'e ercizio delle seggiovie.
(3) A t. 7 dei regolamenti per seggiovie ad attacchi fissi e ad agganciamento antomatico.
(4) COLONNA G .: Osservazioni allo schema delle norme tecn che per i'impianto e l'esercizio delle seggiovie ad attacchi fissi.
(5) Esperienze di Jbiku ; e di Bing.
TRASPORTI PUBBLICI
1189
Si chiede, infine, che venga abolita l'autorizza
cerche scientifiche e delle prove di laboratorio e
zione provvisoria a costruire l'impianto, propo
di officina, che vengano ritenute necessarie e che
richiedano lungo tempo, possa essere utile otte
nendo, invece, di snellire le pratiche cosí da arri
vare ad una più sollecita concessione dell'autoriz
zazione definitiva .
L'autorizzazione provvisoria di cui sopra era
nere l'autorizzazione provvisoria per concedere la
quale è sufficiente l'esame del progetto e dei suoi
allegati.
stata richiesta dall'ing. Tanesini nel precedente
Non dunque sfiducia verso i propri collaboratori
convegno allo scopo di poter dare più sollecito
inizio ai lavori ed il provvedimento trova la sua
si è voluta dimostrare da parte del Ministero dei
giustificazione nel fatto che essendo la funivia
in processo di sviluppo con tipi sufficientemente
definiti, ma accanto ai quali è ammesso che altri
possano affiancarsi, è necessario per gli impianti
trasporti (Ispettorato generale M.C.T.C.) ma desi
derio di non ledere gli interessi dei terzi , mentre
vengano studiati ed esaminati i nuovi impianti
per i quali sia necessaria la deroga.
nuove caratteristiche che venga concessa
La deroga, infatti, viene concessa solo in casi ecce
zionali di comprovata necessità e non in ogni caso.
la derogada parte del Ministro dei trasporti,
sentita la Commissione per le funicolari aeree e
terrestri. Ora poichè le nuove caratteristiche si
ritiene possano riguardare solamente la parte
due gradini di una stessa scala per cui quando
il secondo sia troppo alto perchè possano essere
saliti insieme, può essere vantaggioso salirne uno
meccanica, si comprende che nelle more delle ri
alla volta .
con
Si tratta dunque non di un doppione, ma di
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